Gran Sasso, Simbruini ed Ernici

[Münchhausen]

Scendo a Roma dall'altipiano delle Rocche (AQ) per prendere il GS; sono in vacanza con moglie e figlia, ma le passeggiate a piedi non mi bastano cosí con un pretesto scendo a prendere il "ferro".

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Provo a concordare con la consorte un paio di giorni di giringiro per gli abbruzzi, ma dopo tre giorni di silenzio radio capisco che il sellino posteriore è superfluo. Cosí l'altro ieri moglie figlia decidono di fare un bel pic nic a capopezza (rocca di mezzo) ed io colgo la pallanal balzo: vi raggiungo con calma in moto!

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Il tempo è meraviglioso, caldo asciutto il GS in garage bon aspetta che una bella cavalcata, ok è un po' tardi, le raggiungo, faccio il " giro largo"....

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Ho poco più di metà serbatoio sono le dodici meno un quarto non posso andare tanto lontano pensi. Da rocca di cambio prendo la syrada sterrata che attraversa la piana versi terranera, il
Monte cagno mi fa ombra alle spalle, davanti la creata che divide l'altipiani delle rocche dalla valle dell'aterno e sulli sfondo il Gran Sasso con i suoi due corni. In piedi sulle pedane respiro ogni colpo del motore.

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Prendo la strada vecchia che da sotto i cerri port a l'aquila passabdo a fianco di san panfilo d'ocre SS696. La moro no sta dritta per più di dieci secondi, una piega dietro l'altra, le alu rischiano di venir firmate più volte. Su passa dai 1400 mt di quota a meno di 1000 in 29 km, le orecchie scricchiolano, ma il profumo della strada deserta è sovrannaturale. Il Gran Sasso sulli sdondo mi attira come una calamita, ho capito dove andró a parare...

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All'altezza di civita di bagno lascio la SS696 per svoltare a destra per la calle cavalletto, da qui imbocco la SS17 bis per paganica. Dieci
Minuti nella desilazione industriale della valle dell'aterno, a paganica exconi segni del sisma. Chiese e case che sembrano di biscotto i cui frammenti non più grandi di un freesbe sono tenuri assieme da enormi fasce di metallo o legno. Monticchio ha unobstrano vuoto al centro storico, sono le vecchie abitazioni che sono venute giù, come casa mia vecchia a rocca di cambio. Che tristezza. Sempre sulla SS17 bis all'altezza di camarda si comincia a salire. L'abbigliamento da moto del tronco e della testa è impeccabile, gambe e piedi un po' meno (shorts & peduline basse!) cominciano le indicazioni per la seggiovia del gran sasso ed i cartelli con stbecchi e caprioli mi ricordano di essere nel relativo parco. Vabbè arrivo ad assergi e torno indietro.

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Ad assergi dico vabbè saliano fino alla seggiovia il gps non la da lontana... Fa fresco, le pienete hanno un profumo straordinario che penetra la visiera! La strada si snocciola tra pareti rocciose ed archi di roccia naturale, vado a 50 km all'ora tentando di catturare con lo sguardo piú dettagli possibili da archiviare nei ricordi.
Minchia se sale! Sono già ai 1400!

[Münchhausen]

In breve sono alla funivia del Gran sasso, a fonte cerreto. Qualche moto che pigra sonnecchia nel piazale gremiti di camperisti e frequenttori dei bellissimi alberghi alla base degli
Impianti di risalita mi confermano la popolarità motociclistica dell'itinerario. È l'una, mmm mi sa che tarderó per pranzo. Avviso.

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Bene, che faccio? Vado oltre? I cartelli indicano "campo imperatore" sinonimo di moto&arrosticini. Dai non è poi cosi lontano. Via, gas e si comincia a salire. Il panorama e la strada sul versante aquilano del gran sasso è una cosa speciale, diverso dal lati teramano. Si sale lungo la strada montorio al vomano nell'altipiano di ampo imperatore dove la natura da sfoggio della sua potenza. Prati bassi consumati da un clima inpietoso di sole neve fraddo e vento, la strada sembra un nastro che scivola docile tra le piccole alture che rompono la vastità dell'altipiano. Il gran sasso sul lato sinistro placido mi accompagna con la sua imperiosa maestosità.

[Münchhausen]

Non mancano i classici decerebrati pistaioli. Tuttavia pochi considerando il periodo di ferie. di
Punti panoramici ce ne sono a iosa, cosí tanti che non riesco a sceglierne uno per una foto. Peccato, una bella occasione persa. Arrivo ad in bivio in compagnia di un paio di enduro old style. Li un banchetto di pecorino ed una guardia forestale mi ricordano che sono nel parco ed in abruzzo non sulle dolomiti! Ok proseguo ai piedi del gran sasso ormai ho fatto tardi con la benzina che ho posso solo andare avanti verso castel del monte non ce la faccio a tornare indietro. L'altimetro ha superato i 1700 di quota!

[Sturmtruppen]

Aspettiamo il resto.

[GYGA]

E pensare che ero li anch'io, passando da Ovindoli verso l'Aquila e proseguendo per campo imperatore!!!


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In un paesaggio lunare a sinistra mi osserva placida la mintagna a destra si brevi crinali su riconoscono le sagome di alcuni pastori che pascolano gregge di grigie pecore. Ho la sensazione che indossino persino il classico gilèt di lana. Potere della suggestione. L'asfalto non è dei migliori, tuttavia la velocità davvero moderata mi consente di filmare per un breve tratto il parsaggio.

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http://www.youtube.com/watch?v=v4n3P...e_gdata_player
In lontananza si intravede un aggregato di "cose e persone", in linea d'aria saranno non più di due chilometri, almeno il doppio di curve. L'odore è inconfondibile; chili, centinaia, migliaia di arrosticini dati alle fiamme hanno impresso in quello spazio la loro eterea firma. Sono al rifugio meta domenicale di centinaia di motoristi più famoso dell'appennino. Con non poco rammarico noto che trenta metri oltre "l'arrosticinaro" ufficiale è spuntato a mò di fungo un furgone della porchetta ed appresso due belle bancarelke fi chincaglierie; non manca neanche l'area per caravan! Tristezza, mi ripeto "non ti curar di loro, ma guarda e passa". Alzo un braccio, saluto un paio di sconsciuti seduti a succhiare delicato spiedino di pecora locale fasciti di dainese ed alpinestar, tolgo una marcia e comincio a prima scendere, poi a salire per poi riscendere con castel del monte nel mirino.
Il pippolo viola nella foto indica la posizione dell'official arrosticinaro

[Münchhausen]

Pochi chilometri salendo il crinale proma della discesa da brivido per castel del monte ed il parsaggio cambia di nuovo, mi allontano dai 1600 mt di quota e le piante ad alto fusto ripopolano il panorama. Abeti, fiori, sembra la val d'aosta! Un profumo nell'aria che mi suggerisce di aprire il modulare e respirare il più profondo possibile per portare a casa anche un po' di profumi. Peccato che questi non si possano condividere come le foto. Ahi ahi il computer di bordo mi dice "solo 70 km" di carburante. Vediamo, tra poco discesa, poi ci sarà un benzivendolo, no?

[Münchhausen]

Scendo giù versi Calascio, in alto sulla desta a dominare il paese nuovo i bastioni mastodontici della vecchia fortezza! Un gigante che protegge il piccolo borgo con una visuale sulla valle dell'aterno a perfita d'occhio, mi tengo sulla sinistra sulla Via Tinara e continuo a scendere verso castel vecchio calvisio, attraverso un'altra abetaia, alcuni grossi fusti sono stati tagliato di fresco, l'aria è impregnata di odore di resina. Ho la sensazione di fare le cure balsamiche per i broncopatici. Sono talmente tanto affascinato ed indisturbatamente solo che mi metto a cantare l'opera...

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La temperatura sale, devo aprire le prese d'aria della giacca, raggiungo un TDM guidato da un centauro tutto giallo. Moto gialla, casco giallo, giacca e pantaloni gialli. Un limone. Facciamo qualche piega assieme poi lo lascio andare, mi interessano più i panorami che zappare per terra con le teste del boxer.
Continuo a scendere sino al bivio per san pio delle camere. Qui prendo a sinistra, attraverso il piccoli centro per reimmetermi sulla SS17 bis e fare benza. Il paese è fantasma, non fosse stato per qualche automobile parcheggiata avrei pensato che fosse stato abbandonato. Attraverso il corso con 40 cm a destra e a sinistra delle alu, non sento neanche un televispre acceso, un bimbo che schiamazza. Niente. Bho! Arrivo sulla SS17 il computer di bordo dice che ormai ci siamo, tra 28 km debbo spingere. Primo self, non prende la carta. Secondo nemmeno, terzo neppure! E cacchio qyi benzina si fa con il baratto?