La mia analisi, ovviamente personale e che lascia il tempo che trova:
1) In Honda si è trovato una moto oggettivamente merdosa, deficitaria riguardo lo sviluppo effettuato a spizzichi e bocconi. Aveva voglia di dimostrare il suo valore e, per ottenere risultati solo discreti, era sempre al 110/120%
2) In Ducati, a maggior ragione, voleva e vuole fare bene. Moto nuova, sconosciuta, completamente diversa dalla Honda ha dovuto prendere confidenza e cucirsela addosso. Ma, soprattutto, ha dovuto conoscerne il limite: per farlo, ogni tanto ha dovuto oltrepassarlo finendo pertanto a terra
Ora sembra aver preso confidenza con la moto e, nonostante una moto oggettivamente meno performante - sul dritto prendeva quasi 10km/h nelle qualifiche - riesce comunque a togliersi delle belle soddisfazioni con le 24.
Come pilota, inoltre, sembra anche maturato e più riflessivo rispetto al passato (età e fratture pregresse si fanno sentire).
Per me rimane un grande! Un solo rammarico: non averlo visto combattere ad armi pari con Stoner.
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Con uno stile di moto così, come vedi qua, c'è uno stile di fisico del genere può accompagnare solo
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