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ad una data inclinazione (fermo tutto il resto) la traiettoria "nominale" è data dalle geometrie caratteristiche della moto Ovvio, se accelero piego di più per compensare, ma qui si parla di usare lo stessa inclinazione per fare curve di raggio diverso E' "geometricamente" plausibile? O parliamo per assurdo? |
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inoltre l'inclinazione della moto è legata anche alla posizione del guidatore, stessa curva alla stessa velocità: se levi il culo dalla sella e ti sporgi all'interno la fai con la moto quasi dritta, se stai sulla sella e tieni il busto verticale la fai con le pedane che raschiano... |
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esattamente rasu' solleva quanto ho sollevato io. Le formule non tengono conto del fattore stile di guida. Sappiamo tutti che la stessa curva alla stessa velocita' puo' essere percorsa con angoli di piega diversa se il guidatore adotta uno stile piu' corsaiolo (busto in dentro) o piu' fuoristradistico (busto piu' eretto della moto). Ma di questo le formule non possono metterlo dentro. Da notare che se adotti uno stile diverso anche l'impronta del pneumatico cambia. Le cose sono piu' complesse nella realta' di quanto esprimibile dalle formule.
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Incliniamo di più la moto per fare la stessa curva a velocità maggiori Ma non sono mica sicuro che per fare due curve diverse, a velocità diverse, usiamo lo stesso angolo di piega (col culo sulla sella...) |
Vado oltre
Secondo me, ad un dato angolo di inclinazione (e tenendo fermo tutto il resto: sterzo a 0, pilota verticale) la geometria della moto (e la diversa sezione delle gomme) permette uno e un solo raggio di curva Se aumenti la velocità nella stessa curva non aumenti l'inclinazione ma sposti il baricentro (il pilota) Se inclini di più la moto curvi più stretto, non puoi curvare uguale |
beh, conidera cosa varia e cosa e' conseguenza. Puo' pure succedere che istintivamente sappiamo che per noi la piega limite e' tot e che adeguiamo la velocita' a non superare tale inclinazione in quella curva.
L'elemento invariabile e' la curva ( "noi tireremo dritto" diceva il duce, ma non e' questo il caso) poi se decidi di piegare tot adegui la velocita', se decidi la velocita' diventa conseguenza la piega. In realta' facciamo tutto questo istintivamente senza ragionamenti di sorta. E se la velocita' e' eccessiva non c'e' angolo di piega sufficiente e...cadiamo ! |
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comunque è vero che ogni combinazione moto-pneumatico ha una sua traiettoria ideale (ovvero raggio di curva ideale) che cambia in base alla sua inclinazione rispetto alla verticale, solo che è una traiettoria ideale molto facile da... non so com'è il termine italiano per l'inglese "override"... ecco "forzare" potrebbe andar bene le gomme turistiche piatte e belle tonde riducono progressivamente il raggio di curva aumentando la piega richiedendo una certo sforzo per buttare giù la moto, quelle più sportive scendono con meno sforzo ma sono sempre progressive, quelle racing a pera cascano giù di colpo e finchè non arrivano giù ti fanno venire un infarto:lol: |
Yuza ti ho un po' perso...
ma confermo senza dubbio che esistono curve "diverse" che però si fanno con angolo di piega identico, adattando la velocità al raggio di curvatura. Il curvone autostradale ai 140 dove pieghi pochino lo fai con lo stesso angolo di piega della curvetta su statale ai 50 all'ora. È una necessità matematica. Il tema di dove si mette il busto rispetto alla moto è una questione di stile di guida e preferenze, ma l'angolo di piega va inteso calcolato rispetto al baricentro. E quell'angolo è matematicamente calcolabile una volta che sai raggio e velocità della curva. Se poi la moto sta sotto o sopra quell'angolo dipende da dove metti il busto. Peraltro, visto che siamo in tema, negli ultimi anni ho iniziato molto a guidando con busto "contro" la direzione di piega (i.e. butta più giù la moto e stai più dritto tu) per velocità "basse" (diciamo sotto i 60-70) e mi sto trovando sempre meglio a farlo. |
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il grip varia e di molto se il pilota si sporge all'interno o se sta dritto, ceteribus paribus tanto è vero che se in una curva vedi sporco o bagnato, la prima cosa che fai d'istinto è sporgerti all'interno per proseguire la curva con la moto meno inclinata |
varia?
In teoria la spinta laterale che agisce sulla gomma è data dalla scomposizione del vettore che passa per il baricentro, non quello allineato con la moto. è il peso del baricentro che scarichi a terra, non solo quello della moto. Piegando di più o meno cambi la parte della gomma che lavora, questo si, ma fin quando si rimane in situazioni non limite non credo che questo cambi molto. |
corretto, a parità di raggio e velocità la componente orizzontale della forza che il grip della gomma deve contrastare è la stessa a prescindere dall'inclinazione ma in realtà, per quel che ne so, l'impronta a terra cambia parecchio e con lei il grip... viaggiando normalmente su strada non te ne accorgi perchè ti tieni ben distante dal limite, ma prova a dare una manata di gas quando sei dritto o quando sei in piega e la differenza esce
lì i cmq in meno di impronta li senti tutti |
Per questo dicevo, in situazioni non al limite.
Chiaramente avvicinandoti al bordo gomma l'impronta di gomma che usi cambia. Ma se la gente guida come me, al bordo gomma non ci si avvicina mai... :o |
è anche la ragione per cui, sporgendoti all'interno, percepisci più aderenza che curvando a busto diritto
e per iniziare una derapata il modo più naturale è tenere il busto dritto e far inclinare la moto finchè non parte |
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Il grip necessario è lo stesso. Ad alta velocità la gomma lavora meglio e l'effetto giroscopico delle ruote mantiene la moto più stabile. Piegare a 45 gradi a 80 all'ora son buoni in tanti a 180 all'ora son buoni in pochi. |
Domanda tecnica stupidotta
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Esattamente [emoji106] Quote:
Il grip “richiesto” (cioè la reazione centripeta) da una certa angolazione del baricentro moto-pilota rimane lo stesso per quella inclinazione, indipendentemente dal fatto che il corpo del pilota si sposti all’esterno o all’interno: deve essere così, altrimenti non ci sarebbe equilibrio Può però cambiare il grip “fornito”: dalle gomme, se 1) si oltrepassa l’angolo limite di appoggio sul fianco del battistrada, o dalla superficie stradale per 2) sporcizia/bagnato, ma il grip richiesto sarà lo stesso Nel caso 1 diminuire l’angolo può aumentare il grip fornito dall’impronta a terra, nel 2 no, ciò che cambia è solo come la moto reagirà ad una eventuale perdita di aderenza |
Ma veramente Ciatgippití ti risponde “ottima osservazione”?
Fico. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
PkwGPT says:
L’angolo di piega è l’equilibrio tra forza di gravità e forza centrifuga sul vincolo dell’impronta a terra del pneumatico. La variabile di come si tengono le chiappe la annulliamo perchè facciamo che osserviamo lo stesso motociclista e non gli facciamo fare la curva stretta da Motard e quella ampia da superbike. Se per avere lo stesso angolo devi avere le stesse forze, significa che il vincolo si oppone nella stessa maniera. L’effetto giroscopico può influire se ha un momento raddrizzante che si aggiunge alle due forze in gioco. Di piú non mi sovviene ma io non capisco una fava per definizione e comunque con il 21 non si piega. Augh! Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Non fa una piega ...
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L’unica variabile al limite è la velocità relativa dell’asfalto per cui l’energia cinetica dello stesso si scarica con proporzione quadratica sulla gomma quando se scivola riprende aderenza trasformandosi da volvente in radente.
Che significa che l’high side lo fai piú facile sulla piega ad ampio raggio . E sull’attrito volvente diverso per le diverse velocità ruota/asfalto Ma questo non credo sia influente date le masse in gioco. Che significa “finchè rotola tutto uguale se scivola uguale uncass” Di piú nin zò. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
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