Tre gare alla fine, quasi assoluta parità tra i due più autorevoli pretendenti al titolo della MotoGP, e la palla torna al centro. Un incredibile finale, quello che si sta preparando per questo mondiale 2022, di fatto un 'mondialino' che Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia si apprestano ad affrontare separati da due soli punti, grazie alla straordinaria rimonta del torinese di Ducati. Annata a fasi alterne per entrambi i contendenti, con un inizio disastroso per Bagnaia ed un finale problematico per Quartararo, a ribadire un equilibrio inevitabilmente destinato a risolversi a breve. In realtà, le ultime vicende hanno aumentato addirittura a cinque il numero dei piloti teoricamente in lizza per il bersaglio gross, visto che nello spazio di 40 punti in classifica sono racchiusi anche Aleix Espargaro, Bastianini e Miller, questi ultimi due tenuti però in gioco più dalla matematica che da possibilità concrete. Ad accrescere ulteriormente l'incertezza, i tre circuiti rimanenti offrono teoricamente pari opportunità ai due rivali. Il prossimo appuntamento di Phillip Island appare sulla carta più favorevole a Yamaha, la successiva tappa di Sepang prospetta una sostanziale parità mentre l'appuntamento finale di valencia potrebbe rivelarsi terreno di caccia per la rossa di Borgo Panigale. Tutto da verificare poi il potenziale di Aleix Espargaro e della sua Aprilia, con una RS-GP 2022 che è tutt'altra moto rispetto a quella schierata in Australia ormai tre anni fa.
PHILLIP ISLAND, TORNA LA MAGIA DELL'ISOLA
Quando nel motociclismo si parla di 'isola', non ci possono essere fraintendimenti, il riferimento è per forza alla grandiosa, mistica solennità di Ellan Vannin, l'isola di Man, teatro da oltre un secolo di un evento straordinario ed unico come il Tourist Trophy. Ma anche il motomondiale ha la 'isola' per antonomasia, quel meraviglioso angolo di Australia che ospita il circuito forse più bello al mondo. Un appuntamento attesissimo da piloti ed appassionati, e che dal 2019 manca dal calendario a causa della pandemia. Sul piano tecnico, una teorica grande occasione per Quartararo, forse l'unica da qui alla fine del campionato, e, all'opposto, un terreno non facile per la Ducati, anche se l'attuale Desmosedici sembra ormai aver superato le criticità legate alla conformazione di alcuni tracciati. Ma prima di entrare nel clima del fine settimana australiano, giusto soffermarsi sull'analisi del Gran Premio di Thailandia, che ha portato di fatto i due maggiori favoriti a ritrovarsi in condizioni di quasi perfetta parità.
OLIVEIRA E KTM, MAGIA BAGNATA
Seconda gara bagnata dopo l'Indonesia, ed il portoghese ha concesso un bis esaltante e perentorio. A dispetto dell'incognita rappresentata da prove e qualifiche disputate sull'asciutto, Oliveira e la sua RC16 hanno esibito una superiorità indiscutibile, confermando una seconda parte di stagione davvero positiva per la casa austriaca. Un'ottima partenza, la prima posizione conquistata in poche battute e quindi una cavalcata trionfale fino al traguardo quella del portoghese, mentre stavolta è mancata la conferma da parte di Brad Binder, protagonista di un avvio tribolato e di una gara senza troppi acuti, chiusa in decima posizione. Certo il risultato della prova thailandese accresce le perplessità sulla prossima separazione tra KTM ed Oliveira, ma la sensazione è che a Mattighofen si stia preparando un 2023 piuttosto ambizioso.
BAGNAIA E DUCATI, FAVORITI PER IL TITOLO
Anche a Buriram è proseguito l'implacabile ruolino di marcia di Pecco Bagnaia e della sua Ducati GP22, a coronamento di una incredibile rimonta che ha visto il binomio recuperare 89 punti in sette gare. Come successo lo scorso anno, un avvio di stagione disastrosi, culminato con la giornataccia del Sachsenring, ha messo il torinese nella condizione di non aver più nulla da perdere, uno stato mentale che evidentemente gli toglie pressione e gli permette di esprimere in pieno il suo enorme talento. Dalla Germaa in avanti, solo il passo falso di Motegi, di fatto un peccato veniale vista la contemporanea difficoltà di Quartararo. Un episodio che avrebbe potuto avere comunque effetti negativi, così come la gara sul bagnato, una condizione in cui Bagnaia ha spesso evidenziato qualche limite. Ed invece, un terzo posto che vale oro alla luce dello 'zero' del francese di Yamaha, e la possibilità di affrontare le ultime gare nei panni del netto favorito. Buriram era sulla carta un terreno di caccia ideale per Ducati e così è stato, con il secondo posto di un convincente Miller ed il quarto di un zarco impressionante che ha rinunciato ad una possibile vittoria stoppando una clamorosa rimonta non appena giunto alle spalle di Bagnaia. Una condotta comprensibile nei panni del francese, ma che ha fatto storcere il naso a molti. E' evidente che, con un titolo che manca a Borgo panigale da ben 15 anni, in certe occasioni stia prevalendo la 'ragion di stato', ma questo alla fine indispone lo stesso Bagnaia, che sicuramente in cuor suo preferirebbe fare affidamento solo sulle proprie forze. Ducati completa il risultato di squadra piazzando Bastianini al sesto osto e Martin al nono, mentre, dopo la strepitosa pole position del sabato, è venuta a mancare la conferma in gara da parte di Marco Bezzecchi, in difficoltà sul bagnato se solo 16mo al traguardo. Grande rammarico anche per Luca marini,caduto nelle fasi iniziali ma dimostratosi velocissimo una volta ripartito.
MARQUEZ E HONDA, SULLA VIA DEL RECUPERO
Dopo la bella prestazione giapponese, a Buriram Marc Marquez ha fornito un'altra prova convincente, a conferma del buon recupero in atto. Certo, visto il bagnato ed il talento dell'asso spagnolo nell'adattarsi rapidamente al variare delle condizioni, non sembrava azzardato ipotizzare almeno un podio, se non addirittura una vittoria. Ma, complici i limiti della RCV 2023 ed un braccio destro provato da tre gare consecutive, Marquez ha puntato soprattutto a concludere la gara senza prendersi troppi rischi. Per la prima volta dal rientro, il campionissimo ha forzato in tutti i turni di prove e qualifiche, e questo è sicuramente un ottimo segnale per il futuro. Ottima anche la prova del fratello Alex, ottavo al traguardo dopo un avvio molto promettente. Pol Espargaro non è andato oltre la 14ma piazza , mentre Nakagami è stato costretto a dare forfait per un nuovo intervento chirurgico alla mano destra dopo la stoica esibizione di Motegi.
ESPARGARO E APRLIA, UN'ALTRA OCCASIONE PERSA
Aleix Espargaro e l'Aprilia continuano a rappresentare la sorpresa della stagione, ed alzi la mano chi li avrebbe pronosticati ancora in lizza per il titolo a tre gare dalla fine. Una sorta di bella fiaba, con da un lato un eterno piazzato, un pilota bravo sì, ma non abbastanza, che di colpo si dimostra solido e talentuoso, dall'altro una moto letteralmente trasformata, grazie ad un gruppo di lavoro di rara capacità ed ancor più rara umanità. La sensazione però, indefinita ma percettibile, è che ancora 'manchi qualcosa'. Freddezze forse, del tutto comprensibile vista la mancata abitudine a lottare in MotoGP a questi livelli, Qualche errore, sia da parte del pilota che della squadra, ha impedito di cogliere occasioni che sarebbero state preziose e forse addirittura decisive, comunque non tutto è ancora perduto. A Buriram, Espargaro ha chiuso solo 11mo, confermando l'allergia al bagnato, mentre ottima è risultata la prestazione di Maverick Vinales, finito praticamente ultimo nelle prime fasi di gara e capace di rimontare fino al settimo posto finale.
QUARTARARO E YAMAHA, UNA NUOVA DEBACLE
Anche in Thailandia è proseguito l'empasse del binomio campione del mondo in carica, che dopo la tappa austriaca del Red Bull Ring sembra piombato in una crisi senza apparente via d'uscita. Una seconda parte di stagione in cui il francese ha dilapidato un vantaggio in classifica enorme, ma soprattutto non sembra più essere in grado di reagire. Certo già sulla carta Aragon, Motegi e Buriram si presentavano come tappe critiche ma, lasciando da parte la sfortunata gara spagnola, le cose sono andate molto peggio del previsto. Gli otto punti 'regalati' dall'errore di Bagnaia in Giappone sono stati restituiti con gli interessi in Thailandia, con 'El Diablo' finito 17mo e fuori dai punti al termine di una prestazione piò che deludente. La Yamaha M1 è senza dubbio una moto estrema, molto appuntita nelle sue caratteristiche e capace di rendere al meglio solo nelle mani di Quartararo e con una messa a punto sopraffina. Forse proprio questa la chiave di quanto successo a Buriram, una gara bagnata da affrontare senza alcun riferimento, viste le sessioni asciutte delle giornate precedenti. Anche in Thailandia il francese ha mancato la partenza, altra cosa per lui non certo abituale, e da lì in avanti non è più stato in grado di ritrovare passo e ritmo. Le sue gomme Rain apparivano ancora quasi nuove all'arrivo, a conferma di un assetto sbagliato che non ha permesso agli pneumatici di lavorare al meglio. Allo stato attuale, un titolo già quasi in cassaforte pare ormai sfuggire di mano, visto il passo dei diretti rivali, e per Quartararo Phillip Island rappresenta una sorta di ultima spiaggia. Un tracciato storicamente molto favorevole a Yamaha e tagliato su misura per la guida del suo fuoriclasse, chiamato ad una reazione convincente. Resta da valutare l'incognita del meteo, sempre molto variabile in questa stagione in Australia, con la possibilità, tutt'altro che remota, che possa anche piovere.
SUZUKI, UN REGALO PER PETRUCCI
La nuova, forzata rinuncia di Joan Mir, ancora alle prese con il recupero dalla lesione ai legamenti della caviglia destra, ha permesso di concretizzare il tanto atteso rientro 'spot d Danilo Petrucci in MotoGP. Una MotoGP che lo aveva relegato al ruolo di malinconica comparsa, lo ha dovuto riaccogliere come una sorta di eroe dei due mondi, vista l'enorme popolarità che la Dakar prima, ed il MotoAmerica poi, gli hanno procurato. Un Petrucci felice come un bambino, toccante nel suo approccio genuino ed entusiasta, un atteggiamento che lo fa apparire 'uno di noi' insomma, una sensazione che nessun altro pilota riesce a trasmettere. Con un viaggio durato quasi tre giorni per raggiungere la Thailandia dagli Stati Uniti, dopo oltre un anno di assenza e l'ultima moto col quattro cilindri in linea guidata dieci anni prima, non era lecito attendersi miracoli, e così è stato. Ma il ternano non ha fatto errori, ha mantenuto il distacco dai migliori entro limiti accettabili e non è escluso che l'esperienza sia conclusa qui. Al momento in cui si scrive infatti, ancora non si sa se Mir sarà presente in Australia, dunque per 'Petrux' potrebbe esserci un'altra occasione. Per la cronaca, Petrucci ha chiuso 20mo mentre Alex Rins non è andato oltre il 12mo posto.
IL PUNTO SU MOTO3 E MOTO2
Situazione ormai definita per quanto riguarda la minima cilindrata, con Izan Guevara, protagonista di una stagione da fenomeno, che potrebbe laurearsi campione del mondo già a Phillip Island. Lo spagnolo infatti, a quota 265 punti, precede Dennis Foggia di 49 lunghezze. dunque gli basterà arrivare davanti all'italiano per conquistare matematicamente il titolo. A Foggia dunque non resta altra strategia che l'attacco, per cercare almeno di tenere ancora aperta la partita. Da ricordare che entrambi i piloti saliranno in Moto2 nel 2023, con Guevara che resterà nel Team GasGas Aspar di Jorge Martinez e Foggia che prenderà il posto di Lorenzo Dalla Porta nel Team Italtrans. Completamente diverso lo scenario della classe intermedia, che, dopo la gara thailandese che ha assegnato metà punteggio, vede il capoclassifica Fernandez precedere Ogura di un punto e mezzo. Saranno questi dunque i due piloti che si giocheranno il titolo 2022, mentre resta il rammarico per la sconcertante stagione di Celestino Vietti. Il nostro, autore di un inizio di campionato entusiasmante e che moti davano già promosso in MotoGP il prossimo anno, è poi incappato in una serie infinita di errori e prestazioni deludenti, una spirale negativa dalla quale non sembra riuscire a riprendersi.
IL CIRCUITO DI PHILLIP ISLAND
Costruito nel lontano 1956, l'impianto di Phillip Island sorge sull'isola omonima e dal 1997 è sede fissa del Gran Premio d'Australia. La spettacolarità del tracciato è data dalla sua collocazione su un tratto collinare vicinissimo all'oceano, verso cui si tuffa il rettilineo in discesa che porta al traguardo. La pista misura
4448 metri, si percorre in senso antiorario e comprende
12 curve, cinque a destra e sette a sinistra. Nonostante l'assenza di un rettilieno di una certa lunghezza le medie sul giro sono molto elevate vista la sequenza di curve velocissime tutte da raccordare, interrotte solo da due tornantini, le curve 4 e 10. Altre caratteristiche del circuito sono le variazioni altimetriche e la grande abrasività dell'asfalto che ha spesso creato non poche difficoltà ai fornitori di pneumatici. Molto impegnativo il tratto finale rappresentato dalle curve 11 e 12 che si percorrono in piena accelerazione al massimo angolo di piega e sono fondamentali per portare la maggior velocità possibile sul rettilineo del traguardo. Phillip Island non presenta staccate particolarmente impegnative e premia l'efficacia della ciclistica oltre naturalmente alle capacità di guida.
ONBOARD LAP - DYLAN GRAY (BMW S1000RR)
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ORARI TV
Il Gran Premio d'Australia sarà trasmesso in diretta da SKY ed in differita da TV8 con i seguenti orari :
Programmazione SKY MotoGP HD
Venerdi 14-10-2022:
ore 0.00-0.40, Moto 3, Prove libere 1, diretta
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Sabato 15-10-2022:
ore 0.00-0.40, Moto 3, Prove libere 3, diretta
ore 0.55-1.35, Moto 2, Prove libere 3, diretta
ore 1.50-2.35, Moto GP, Prove libere 3, diretta
ore 3.35-3.50, Moto 3, Qualifica 1, diretta
ore 4.00-4.15, Moto 3, Qualifica 2, diretta
ore 4.30-4.45, Moto 2, Qualifica 1, diretta
ore 4.55-5.10, Moto 2, Qualifica 2, diretta
ore 5.25-5.55, Moto GP, Prove libere 4, diretta
ore 6.05-6.20, Moto GP, Qualifica 1, diretta
ore 6.30-6.45, Moto GP, Qualifica 2, dire
Domenica 16-10-2022:
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ore 3.20, Moto 2, Gara, diretta
ore 5.00, Moto GP, Gara, diretta
ore 8.15, Moto 2, Gara, replica
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Programmazione TV8 (Da confermare)
Sabato 15-10-2022:
ore 14.00, Moto 3, Moto 2 e Moto GP, Qualifiche, sintesi
Domenica 16-10-2022
ore 11.00, Moto 3, Gara, differita
ore 12.15, Moto 2, Gara, differita
ore 14.00, Moto GP, Gara, differita
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2022
6 Marzo: Gran Premio Qatar, Losail;
20 marzo: Gran Premio Indonesia, Mandalika;
03 aprile: Gran Premio Argentina, Termas de Rio Hondo;
10 aprile: Gran Premio USA, Circuit of the Americas;
24 aprile: Gran Premio Portogallo, Portimao;
01 maggio: Gran Premio Spagna, Jerez de la Frontera;
15 maggio: Gran Premio Francia, Le Mans;
29 maggio: Gran Premio Italia, Mugello;
05 giugno: Gran Premio Catalogna, Montmelò;
19 giugno: Gran Premio Germania, Sachsenring;
26 giugno: Gran Premio Olanda, Assen;
7 agosto: Gran Premio Gran Bretagna, Silverstone;
21 agosto: Gran Premio Austria, Red Bull Ring;
04 settembre: Gran Premio San Marino, Misano;
18 settembre: Gran Premio Aragon, MotorLand;
25 settembre: Gran Premio Giappone, Motegi;
2 ottobre: Gran Premio Thailandia, Buriram;
16 ottobre: Gran Premio Australia, Phillip Island;
23 ottobre: Gran Premio Malesia, Sepang;
06 novembre: Gran Premio Comunitatà Valenciana, Ricardo Tormo