Tappe sempre serrate per il mondiale MotoGP, che torna in pista già questo fine settimana sullo storico tracciato olandese di Assen per l'undicesimo appuntamento della stagione, l'ultimo prima della sospirata pausa estiva. Superato di fatto il giro di boa del campionato, la classifica ha ormai preso una piega ben definita, complice lo straordinario ruolino di marcia di Fabio Quartararo, ormai lanciato verso una meritatissima riconferma. Dopo una prima fase di illusorio equilibrio, indotto più che altro da qualche incertezza tecnica e da condizioni particolari, i valori hanno preso a delinearsi con chiarezza, restituendo a chi di dovere i giusti meriti.
YAMAHA - QUARTARARO UN GIGANTE, MONDIALE IN DISCESA
E' stato lo stesso pilota francese a spiegare, nel corso della conferenza stampa precedente il Gran Premio di Germania, la svolta impressa alla propria stagione. Dopo un primo momento all'insegna del malumore e dell'insoddisfazione, a causa dei mancati progressi della moto, 'El Diablo' si è concentrato su se stesso, mettendo da parte mugugni e mal di pancia ed imponendosi di farsi bastare ciò che aveva a disposizione. Poco o tanto che fosse, gli è sicuramente bastato visto che, nelle ultime tre gare, sui 75 punti in palio Quartararo ne ha portati a casa 70, stroncando di fatto qualsiasi velleità dei suoi avversari. Al Sachsenring forse il vero capolavoro è arrivato il sabato in qualifica, centrando una prima fila che, tempi alla mano, pareva del tutto fuori portata. Per vincere, sarebbe servita per forza, quella prima fila, ed il campione del mondo l'ha ottenuta, così come, ancora una volta, è riuscito a portarsi al comando della gara alla prima curva. Manovre estreme, eseguite con calcolo e senza mai incappare nel minimo errore, una fiducia sconfinata nei propri mezzi ed una sintonia totale con la moto, con il risultato dell'ennesima cavalcata solitaria e perfetta. Quartararo è stato anche uno dei pochissimi piloti a rischiare la gomma Medium al posteriore, scelta ai limiti dell'azzardo ma portata avanti con sicurezza e convinzione. Poco altro da dire, inutile anche rimarcare per l'ennesima volta il confronto con i compagni di marca, semplicemente improponibile.
DUCATI, A CONVINCERE SONO I GREGARI
Un risultato di per sè ottimo, visto che il Sachsenring si è sempre dimostrato terreno difficile per le rosse e che l'ultimo podio, conquistato da Andrea Dovizioso, risaliva al 2016. Ma si tratta dell'ennesimo podio amaro, arrivato nel giorno in cui le speranze di poter ambire al ttolo mondiale, già irrisorie, si sono azzerate del tutto. La caduta di Pecco Bagnaia al quarto giro, che sia frutto di un errore o meno, è comunque l'ultima di una unga serie, ed è soprattutto la conseguenza di uno sciagurato avvio di stagione. E le colpe non sono certo tutte del pilota, visto che nelle prime gare si è cercato di mettere una pezza, in corsa, agli imprevisti problemi di gioventù della moto 2022. Punti persi malamente, confidando che, in una stagione tanto lunga, qualche disavventura prima o poi sarebbe toccata anche agli altri. Non è questa l'ottica corretta con cui affrontare una caccia al bersaglio grosso, ed il passato ha già presentato più volte il conto in questo senso. Il secondo posto di Zarco ed il terzo di Miller sono di valore, ma ottenuti da piloti che non rivestono i panni del 'prescelto'. Il francese sarà con tutta probabilità confermato in Pramac ma è di fatto una sorta di 'collaudatore veloce', mentre l'australiano ha pensato bene di garantirsi due anni sicuri, da ufficiale, in KTM. Buon quinto posto per un ottimo Luca Marini, in netto progresso, che ha preceduto Jorge Martin, e bene anche Di Giannantonio, finito ottavo. Altra prova al disotto delle attese invece per Enea Bastianini, solo decimo al traguardo davanti a Marco Bezzecchi.
APRILIA, UNICA SFIDANTE
Il binomio Aleix Espargaro/Aprilia è apparso un pò in affanno al Sachsenring, ma va detto che il tracciato tedesco è talmente particolare da non costituire un vero segnale, ed in ogni caso un quarto posto è un buon risultato. Certo il distacco dal capofila Quartararo è salito parecchio ma Aleix e la sua RS-GP restano ormai i soli potenziali sfidanti del francese nella corsa al titolo. Bisogna continuare a crederci, anche se, onestamente parlando, Quartararo in questo momento appare fuori portata, in tutti i sensi. In Germania ci sono stati ottimi segnali anche da parte di Maverick Vinales, in grado di tenere il passo del compagno di squadra prima di essere messo fuori gara dalla rottura dell'abbassatore.
KTM, MOMENTO DI TRANSIZIONE
Su una pista che non pare proprio la più adatta per le caratteristiche della RC16, la casa austriaca non ha fatto malissimo, con il solito Brad Binder capace di un discreto settimo posto e, come sempre, primo degli 'Orange Boys'. Oliveira, sicuro partente, ha chiuso nono mentre hanno concluso la gara anche i due rookies del Team satellite Tech3, con Fernandez 12mo e Gardner 15mo.
HONDA E SUZUKI, NOBILI DECADUTE
Due grandi marchi che in Germania sono stati accomunati nel disastro di un fine settimana tutto da dimenticare. Honda appare completamente allo sbando, ed ormai lavora in funzione del prossima anno, nell'attesa e nella speranza del ritorno del suo capitano Marc Marquez. Se ce ne fosse stato bisogno, ora si comprende quanto peso abbia avuto l campionissimo spagnolo nei passati trionfi della casa di Tokyo, alle prese ora con il peggior momento della sua storia in MotoGP. Un progetto, quello 2022, rivelatosi completamente sbagliato e destinato ad essere totalmente rivisto per il 2023. Del tutto prevedibile invece il tracollo Suzuki, oltretutto bersagliata dalla sfortuna con Rins infortunato costretto a saltare l'appuntamento tedesco e Mir ben presto fuori dai giochi per l'ennesima caduta. Piloti e squadra vivono un momento difficilissimo ed in queste condizioni è difficile aspettarsi molto di più.
IL CIRCUITO DI ASSEN
Nel corso degli anni come detto il tracciato è stato ridotto nella sua estensione e profondamente modificato in nome della sicurezza, ed oggi resta poco di quella che era considerata la cattedrale del motociclismo...
Attualmente la pista si sviluppa per 4.555 metri con un rettilineo principale di soli 500 e un totale di 18 curve, 6 a sinistra e 12 a destra. Il tracciato si percorre quindi in senso orario e si può dire composto da due sezioni ben distinte. La parte iniziale, compresa tra le curve 1 e 5 è quella che ha maggiormente risentito di tagli e modifiche riducendosi ad una serie di svolte tormentata e di scarso significato tecnico. Il tratto finale tra le curve 10 e 15 è quello che invece ricalca l'andamento del vecchio e leggendario 'Van Drenthe', con una serie di velocissimi curvoni in appoggio che rappresentano una sorta di nirvana per ogni amante del motociclismo vecchia maniera.
UN GIRO DI PISTA
Il giro inizia uscendo dall'ultima doppia esse che si percorre in seconda per lanciarsi sul brevissimo rettilineo del traguardo dove si riesce appena ad appoggiare la quinta marcia prima di iniziare la staccata per la Curva 1. E' questa una destra a 90 gradi che si percorre generalmente in terza marcia, con qualche pilota che scala fino alla seconda. Si tiene poi terza per tutto il tratto successivo composto dalla 2, sempre una destra che apre in uscita, e dalle successive 3 e 4, altre due destre a tornare che portano alla 5, una sorta di lungo tornante a sinistra da prima marcia. In uscita dalla 5 si lascia finalmente il tormentato toboga ini.ziale per lanciarsi in piena accelerazione sul rettilineo opposto a quello del traguardo, inframezzato dalle curve 6 e 7, rispettivamente una destra ed una sinistra molto veloci che portano alla staccata per la Curva 8. E' questa una destra a 90 gradi da terza marcia superata la quale si scala in seconda per la successiva svolta a sinistra, la 9. Si tiene la seconda anche per la doppia destra di ritorno composta dalle curve 10 e 11. Qui ha inizio la parte più veloce e spettacolare della pista rappresentata da una serie di curvoni in appoggio molto veloci in cui è fondamentale tracciare la traiettoria perfetta per mantenere velocità. Si arriva infine alla doppia esse finale composta dalle curve 16, 17 e 18, tutte da seconda marcia. Punto decisivo in caso di arrivo in volata perchè la staccata della 16 rappresenta l'ultima occasione per un attacco. Fondamentale non portare la frenata troppo sotto l'ingresso curva per non 'piantarsi' nella successiva svolta a sinistra e vedersi beffati proprio in vista del traguardo.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=tWEWjpwEbVg
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ORARI TV
Il Gran Premio d'Olanda sarà trasmesso in diretta da SKY ed in differita da TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP
Venerdì 24 giugno
ore 9.00-9.40, Moto3, Prove libere 1, diretta
ore 9.55-10.40, MotoGP, Prove libere 1, diretta
ore 10.55-11.35, Moto2, Prove libere 1, diretta
ore 11.50-12.20, MotoE, Prove libere 1
ore 13.15-13.55, Moto3, Prove libere 2, diretta
ore 14.10-14.55, MotoGP, Prove libere 2, diretta
ore 15.10-15.50, Moto2, Prove libere 2, diretta
ore 16.05-16.35, MotoE, Prove libere 2
Sabato 25 giugno
ore 9.00-9.40, Moto3, Prove libere 3, diretta
ore 9.55-10.40, MotoGP, Prove libere 3, diretta
ore 10.55-11.35, Moto2, Prove libere 3, diretta
ore 11.50-12.20, MotoE, Prove libere 3
ore 12.35-12.50, Moto3, Qualifica 1, diretta
ore 13.00-13.15, Moto3, Qualifica 2, diretta
ore 13.30-14.00, MotoGP, Prove libere 4, diretta
ore 14.10-14.25, MotoGP, Qualifica 1, diretta
ore 14.35-14.50, MotoGP, Qualifica 2, diretta
ore 15.10-15.25, Moto2, Qualifica 1, diretta
ore 15.35-15.50, Moto2, Qualifica 2, diretta
ore 16.10-16.50, MotoE, E-Pole, diretta
Domenica 26 giugno
ore 8.20-8.40, Moto3, Warm Up, diretta
ore 8.50-9.10, Moto2, Warm Up, diretta
ore 9.20-9.40, MotoGP, Warm Up, diretta
ore 10.05, MotoE, Gara, diretta
ore 11.00, Moto3, Gara, diretta
ore 12.20, Moto2, Gara, diretta
ore 14.00, MotoGP, Gara, diretta
Programmazione TV8
Sabato 25 giugno
ore 16.30, Moto3, MotoGP e Moto2, Qualifiche, sintesi
Domenica 26 giugno
ore 14.05, Moto3, Gara, differita
ore 15.45, MotoGP, Gara, differita
ore 17.15, Moto2, Gara, differita
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2022
6 marzo: Gran Premio Qatar, Losail;
20 marzo: Gran Premio Indonesia, Mandalika;
03 aprile: Gran Premio Argentina, Termas de Rio Hondo;
10 aprile: Gran Premio USA, Circuit of the Americas;
24 aprile: Gran Premio Portogallo, Portimao;
01 maggio: Gran Premio Spagna, Jerez de la Frontera;
15 maggio: Gran Premio Francia, Le Mans;
29 maggio: Gran Premio Italia, Mugello;
05 giugno: Gran Premio Catalogna, Montmelò;
19 giugno: Gran Premio Germania, Sachsenring;
26 giugno: Gran Premio Olanda, Assen;
7 agosto: Gran Premio Gran Bretagna, Silverstone;
21 agosto: Gran Premio Austria, Red Bull Ring;
04 settembre: Gran Premio San Marino, Misano;
18 settembre: Gran Premio Aragon, MotorLand;
25 settembre: Gran Premio Giappone, Motegi;
2 ottobre: Gran Premio Thailandia, Buriram;
16 ottobre: Gran Premio Australia, Phillip Island;
23 ottobre: Gran Premio Malesia, Sepang;
06 novembre: Gran Premio Comunitatà Valenciana, Ricardo Tormo