Ultima tappa della lunga trasferta oltreoceano, quella in programma questo fine settimana sul circuito malese di Sepang, e prelude al ritorno in Europa con il gran finale di Valencia. Nel round appena vissuto in Thailandia, si sono chiusi i giochi anche in Moto2, con il titolo mondiale meritatamente assegnato ad Ai Ogura, mentre resta assolutamente aperta la partita per quanto riguarda la Top Class. In realtà, l'ennesimo botta e risposta tra Martin e Bagnaia ha leggermente ed ulteriormente spostato gli equilibri a favore dello spagnolo, che si presenta alla vigilia malese con 17 punti di vantaggio sul rivale. Ma la sfida è destinata a continuare, con buona probabilità di risolversi solo a valencia, a tutto vantaggio dello spettacolo e, inutile negarlo, pure dell'organizzatore.
DUCATI - REAZIONE BAGNAIA, MA IL FAVORITO E' MARTIN
A Buriram è finalmente arrivata la reazione di Pecco Bagnaia, una riscossa tante volte invocata, e promessa dallo stesso pilota, ma invariabilmente disattesa nelle ultime gare. Dall'inizio del ciclo extraeuropeo infatti, Martin ha confermato il suo momento di grazia e la maggiore capacità di adattarsi rapidamente alle diverse situazioni. Un approccio forse meno analitico e rigoroso rispetto a quello del torinese, ma che ha finora pagato nettamente di più. Per amor di verità, va detto che Bagnaia ha finora vanificato parte di quanto raccolto a suon di vittorie, con i tanti, troppi 'zeri' collezionati, e non sempre per propria colpa. Dunque la necessitò di invertire una tendenza, e soprattutto di stoppare la fase positiva del rivale, con una reazione capace di pesare anche dal punto di vista psicologico. Un riscatto che potrebbe però essere arrivato troppo tardi, a due soli appuntamenti dal termine della stagione. Il terzo posto ottenuto nella Sprint Race, con la vittoria di Bastianini ed il secondo posto di Martin, pareva essere il preludio all'ennesimo fine settimana storto, oltre ad aver pesato sotto il profilo matematico. Lo spagnolo si trova ora nella condizione di poter arrivare sempre immediatamente alle spalle di Bagnaia, nelle quattro gare rimanenti, e di laurearsi comunque campione per un solo punto. L'esperienza insegna che questi calcoli da farmacista lasciano il tempo che trovano, vista la varietà di fattori in gioco, ma in un mondiale combattuto punto su punto, il dettaglio non è da trascurare. In ogni caso, la gara 'vera' della domenica, corsa in condizioni difficilissime, ha visto il prepotente ritorno del Bagnaia dei tempi migliori, capace di condurre una corsa di testa con la pressione di due mastini come Marquez e Martin alle spalle, senza commettere il minimo errore. La caduta del fenomeno di Cervera ha da un lato tolto pressione , ma ha nello stesso tempo permesso a Martin di finire secondo, imitando a soli cinque punti il danno in classifica. Alla vigilia di Sepang, con 64 punti ancora da assegnare, lo spagnolo ne mantiene 17 di vantaggio, conservando la possibilità di gestire le gare controllando il rivale. Per Bagnaia, dunque, la condanna a vincere, o almeno di arrivare sempre davanti, sperando magari nell'intromissione di qualche altro pilota. E come non pensare a Marc Marquez, finito a terra nella gara lunga, quando si apprestava all'attacco su Bagnaia e pareva avere il passo per puntare alla vittoria. L'otto volte campione del mondo è in forma strepitosa e potrebbe recitare un ruolo decisivo, pur se del tutto involontario, nella corsa al titolo tra i due dominatori della stagione. A Buriram si è conclusa la stagione di un Fabio Di Giannantonio gigantesco, capace di un quarto posto nella gara lunga a dispetto di un tracciato proibitivo per le condizioni della sua spalla infortunata. 'Diggia' si fermerà per operarsi già sabato ed affrontare un recupero che si annuncia non inferiore a tre mesi. Dopo lo straordinario 'en plein' delle rosse nella Sprint Race, con le otto moto ai primi otto posti, poca gloria alla domenica per gli altri piloti del marchio. Dopo la bella vittoria nella Sprint, bastianini è infatti caduto nella giornata successiva, così come Bezzecchi, quest'ultimo protagonista di una stagione da dimenticare. Appare poi 'plafonato' un Franco Morbidelli troppo spesso tradito dalla foga e che sembra non riuscire a compiere quell'ulteriore, piccolo passo necessario per stare in pianta stabile con i migliori. Infine un cenno alla possibilià, ormai praticamente certa, del ritorno in MotoGP di Andrea Iannone, chiamato a sostituire Fabio Di Giannantonio nelle ultime due prove del mondiale. Un rientro che sa di azzardo e di scommessa perfino per 'The Maniac', ma chissà che il suo istintivo talento non riesca a sorprendere.
KTM - IN tHAILANDIA UNO DEI MIGLIORI WEEKEND DELLA STAGIONE
Si era scritto che le caratteristiche del tracciato thailandese si sarebbero rivelate favorevoli per le caratteristiche della moto austriaca, ed alla prova dei fatti i risultati sono andati forse oltre le attese. Anche in questa occasione è stato Pedro Acosta a vestire i panni del principale protagonista, nel bene e nel male. Il rookie delle meraviglie, al rientro in gara dopo la forzata assenza in Australia, ha aperto il fine settimana di Buriram con l'ennesima caduta nella Sprint Race, la quinta consecutiva nelle ultime cinque gare. Un trend cui lo stesso pilota ha ammesso di dover mettere un freno, cosa finalmente riuscita il giorno successivo. Nella gara bagnata della domenica si è vissuto uno dei migliori momenti della stagione per KTM, con tutte e quattro le RC16 in top ten, prima della caduta di Augusto Fernandez. A condurre le danze, un Jack Miller cui il fondo infido ha restituito qualità che parevano ormai appannate, ed un podio a portata di mano. Nelle ultime fasi però, la veemente rincorsa di Acosta ha avuto ragione prima di Binder e poi dell'australiano, beffato all'ultimo giro anche da Di Giannantonio. Il duello senza esclusione di colpi tra Acosta e Miller ha reso evidente la volontà feroce dello spagnolo di risultare sempre, in ogni caso ,il primo degli 'Orange' al traguardo. Una ventata di positività quanto mai necessaria, in un momento critico per la casa austriaca, alle prese con le note difficoltà commerciali. Sepang non si presenta forse altrettanto favorevole, ma una conferma sarebbe il segnale di una direzione tecnica finalmente ritrovata, per quella che si conferma, in ogni caso, la seconda forza del campionato.
APRILIA - SITUAZIONE MORTIFICANTE, DA SEPANG SI VOLTA PAGINA
Tocca ripetersi, quasi a malincuore visto il grande affetto e la stima che circondano il marchio, ma il desiderio degli appassionati, e probabilmente della stessa Aprilia, è che questa stagione infelice si chiuda prima possibile. La natura del tracciato di Buriram, con la sua porzione fatta di 'Stop and Go', non induceva certo all'ottimismo, ma ormai l'aspetto agonistico passa perfino in secondo piano rispetto a quello 'ambientale'. Grottesca la situazione del box ufficiale, con un pilota prossimo al ritiro e l'altro in partenza, presidiato da un Direttore Tecnico già dimissionario ed in procinto di passare alla concorrenza. Un team satellite che continua a raccogliere poco o nulla, con un Fernandez evanescente ed un test rider capace e volonteroso finchè si vuole, ma che non riesce a concludere una gara, vanificando di fatto il suo ruolo. Difficile immaginare di peggio, ed a consolare è la prospettiva di un prossimo cambio di rotta, con il nuovo responsabile tecnico, Fabiano Sterlacchini, presente al box già dal prossimo round di Sepang. Ovvio che non ci si potrà attendere una svolta immediata, ma in un momento in cui l'armata veneta appare allo sbando, una figura nuova, e dalle provate capacità, potrebbe aiutare almeno a restituire un minimo di entusiasmo. Di certo urge un drastico cambio a tutti i livelli, non va dimenticato che ci si potrebbe trovare ad accogliere il possibile nuovo campione del mondo, con tutto quello che ne consegue.
YAMAHA E HONDA - IL PROGRESSO E' CONFERMATO, MA NON BASTA
Tutto sommato una discreta figura anche in Thailandia, per le due nobili decadute del motomondiale. Per la verità, le prestazioni di Yamaha sembrano in gran parte dipendere dagli autentici prodigi di guida di cui è capace Fabio Quartararo, depositario di un talento davvero raro. Ma il solo fatto che 'El Diablo' sia tornato a prodursi nei suoi miracoli, è forse il segnale di un reale miglioramento anche del mezzo meccanico. Appare in questo momento più 'solido' il progresso di Honda, con prestazioni migliorate da parte di tutti i piloti, pur se con diverse sfumature. Sopraattutto la moto appare decisamente meno critica da gestire, meno propensa a tradire il pilota con quelle reazioni inaspettate costate tante cadute in passato. Inutile dire che il cammino, per entrambi i marchi, resta lunghissimo e da percorrere a velocitò doppia rispetto ad una concorrenza che, di certo, continuerà a sua volta a progredire.
MOTO2 - AI OGURA CAMPIONE DEL MONDO 2024
Al secondo match point offerto, il giapponese non ha fallito, laureandosi in Thailandia campione del mondo con due prove di anticipo. Un titolo meritatissimo, in una stagione caratterizzata da molti errori da parte dei principali favoriti, e nel corso della quale Ogura si è dimostrato veloce sì, ma soprattutto nettamente più solido e concreto dei diretti rivali. Ora lo attende il salto in MotoGP, in sella alla Aprilia del Team Trackhouse, un cambiamento che significa anche tagliare il cordone ombelicale che lo ha legato alla Honda per tutta la carriera.
IL CIRCUITO DI SEPANG
Il S.I.C., Sepang International Circuit, sorge a poca distanza dalla capitale Kuala Lampur ed è considerato il capostupite dei circuiti di moderna concezione. La pista misura
5.543 metri, si percorre in senso orario e comprende
15 curve, 10 a destra e 5 a sinistra oltre a due lunghi rettilinei che scorrono vicini e paralleli raccordati dal rampino che immette sul tr[/B]aguardo. Tracciato quanto mai vario e severo banco di prova per motori, ciclistiche ed impianti frenanti. Propulsori e freni sono molto sollecitati dai due rettlinei e successive violente staccate, le ciclistiche devono fare i conti con una serie di curvoni molto veloci e da diversi ingressi da eseguire con i freni in mano fino al punto di corda. Le difficoltà iniziano subito alla
Curva 1 cui i piloti arrivano al termine del rettilineo dei box. E' questa una destra di ritorno, lenta, il cui tratto iniziale si percorre cercando di rimanere stretti alla corda per ottimizzare l'ingresso alla successiva
Curva 2, altra curva di ritorno stavolta a sinistra. in discesa, che esalta le capacità di trazione della moto. Inizia poi il tratto misto in cui spiccano le
curve 5, 6, 12 e 13, tutte molto veloci ed impegnative. La
Curva 13 in particolare rappresenta forse il punto più critico e spettacolare del circuito, è infatti un curvone destro che parte largo e scorrevole per poi chiudere bruscamente in uscita, obbligando ad una difficile frenata in piena piega, molto delicata per la tenuta dell'anteriore.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW M1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=JeV4ZASjeh8
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ORARI TV
Il Gran Premio della Malesia sarà trasmesso da SKY ed in differita da TV8 con i seguenti orari :
Programmazione SKY MotoGP HD
Venerdì 1 novembre
02:40-02:35 Moto3, PL1
02:50-03:30 Moto2, PL1
03:45-04:30 MotoGP, FP1
06:15-06:50 Moto3, PL2
07:05-07:45 Moto2, PL2
08:00-09:00 MotoGP, P
Sabato 2 novembre
01:40-02:10 Moto3, PL3
02:25-02:55 Moto2, PL3
03:10-03:40 MotoGP, FP2
03:50-04:05 MotoGP, Q1
04:15-04:30 MotoGP, Q2
05:50-05:05 Moto3, Q1
06:15-06:30 Moto3, Q2
06:45-07:00 Moto2, Q1
07:10-07:25 Moto2, Q2
08:00 MotoGP, Sprint
Domenica 3 novembre
03:40 MotoGp, Warm-Up
05:00 Moto3, Gara
06:15 Moto2, Gara
08:00 MotoGP, Gara
Programmazione su TV8
Sabato 1 Novembre
Diretta qualifiche di tutte le classi e Sprint Race MotoGP (vedi orari sopra)
Domenica 2 Novembre
11.05 Moto3, Gara (differita)
12.20 Moto2, Gara (differita)
14.05 MotoGP, Gara (differita)
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2024
10 marzo: GP Qatar, Losail
24 marzo: GP Portogallo, Portimao
14 aprile: GP Stati Uniti, Austin
28 aprile: Go Spagna, Jerez
12 maggio: GP Francia, Le Mans
26 maggio: GP Catalogna, Montmelò
2 giugno: GP Italia, Mugello
16 giugno: GP Kazakistan, Sokol (Rinviato a data da destinarsi)
30 giugno: GP Olanda, Assen
7 luglio: GP Germania, Sachsenring
4 agosto: GP Gran Bretagna, Silverstone
18 agosto: GP Austria, Red Bull Ring
1 settembre: GP Aragon, Aragon
8 settembre: GP San Marino, Misano
22 settembre: GP Emilia Romagna, Misano
29 settembre: GP Indonesia, Mandalika
6 ottobre: GP Giappone, Motegi
20 ottobre: GP Australia, Phillip Island
27 ottobre: GP Thailandia, Buriram,
3 novembre: GP Malesia, Sepang
17 novembre: GP Com. Valenana, Ricardo Tormo
CLASSIFICA GENERALE MOTOGP DOPO 18 PROVE
1 J. Martin Ducati 453
2 F. Bagnaia Ducati 436
3 M. Marquez Ducati 355
4 E. Bastianini Ducati 345
5 B. Binder KTM 203
6 P. Acosta GasGas 197
7 M. Vinales Aprilia 180
8 F. Di Giannantonio Ducati 165
9 F. Morbidelli Ducati 155
10 A. Espargarò Aprilia 143
11 M. Bezzecchi Ducati 137
12 A. Marquez Ducati 136
13 F. Quartararo Yamaha 93
14 J. Miller KTM 82
15 M. Oliveira Aprilia 71
16 R. Fernandez Aprilia 66
17 J. Zarco Honda 48
18 T. Nakagami Honda 31
19 A. Rins Yamaha 23
20 A. Fernandez GasGas 21
21 J. Mir Honda 21
22 L. Marini Honda 14
23 P. Espargarò KTM 12
24 D. Pedrosa KTM 7
25 S. Bradl Honda 2
26 L. Savadori Aprilia 0