Trascorsa una settimana dalla doppia trasferta di Argentina e Stati Uniti, il Circus del motomondiale si appresta a fare ritorno nel Vecchio Continente con l'appuntamento di Jerez de La Frontera ad aprire il consueto ciclo europeo. Una settimana di tregua davvero provvidenziale soprattutto per quanto riguarda la situazione infortuni, che ha di fatto interessato quasi un terzo dei piloti in griglia. Nello scorso round di Austin infatti, al rientro di Miguel Oliveira si è contrapposto il nuovo forfait di Enea Bastianini e Marc Marquez, oltre naturalmente a quello di Pol Espargaro, che resterà fuori almeno fino a Le mans. Bastianini e Marquez saranno sicuramente della partita a Jerez, ma è comunque indubbio che un simile avvio di campionato dovrebbe indurre a qualche riflessione . Forse un azzardo ipotizzare che la Sprint Race ed il nuovo format siano responsabili di quanto accaduto, ma certo è che la pressione sui piloti e la conseguente carica agonistica indotta, siano cresciute in modo esponenziale. Va detto anche che, complice forse la tipologia del tracciato, la Sprint Race di Austin ben poco ha detto sul piano tecnico e spettacolare, rivelandosi di fatto una sorta di inutile doppione. Insomma, una MotoGP povera di idee e di una propria identità, in cui tutto appare forzato e condizionato da un disperato bisogno di riscontri. Nella percezione di chi scrive, proprio questo voler assomigliare a qualcosa che è invece intrinsecamente molto diverso, non fa altro che rafforzare quell'immagine di 'parente povero' oltremodo mortificante. Discorso che porta lontano e che è certamente condizionato dai retaggi di un passato prestigioso, fatto di imprese e personaggi oggi purtroppo irripetibii. Meglio a questo punto concentrarsi sugli aspetti tecnici ed agonistici, con la trasferta americana ad emettere verdetti quanto mai sorprendenti.
HONDA RISORGE, GRAZIE AD UN RINS STELLARE
Alla vigilia di Auston, si dava per scontato il rientro di Marc Marquez, certi che il Fenomeno non si sarebbe lasciato scappare quella che, visto il livello attuale della RCV 213, appariva come una delle occasioni più propizie dell'anno. Era opinione diffusa che nemmeno lo stucchevole tormentone sul doppio Long Lap Penalty potesse essere di ostacolo, ma la notizia della forzata assenza del pilota pareva la pietra tombale su qualsiasi ambizione della casa di Tokyo. Ed invece, un Alex Rins in formato gigante, ha ribadito la sua incredibile confidenza con un tracciato dove ha vintio in tutte le categorie ed alla guida di ben quattro moto diverse. Rins ha saputo sfruttare in pieno quella maneggevolezza che è da sempre la migliore caratteristica della Honda, e vederlo danzare nel tratto iniziale della pista, il famigerato 'Snake', è stato puro spettacolo per qualsiasi appassionato della bella guida. Difficile dire se Rins avrebbe potuto vincere senza la caduta di Bagnaia. ma è indubbio che Pecco fosse comunque sotto pressione. Nel fine settimana statunitense, il pilota di Cecchinello ha fatto sui compagni di marca una differenza 'alla Marquez', in particolare nella gara della domenica, con gli altri tre piloti Honda tutti fuori gara per caduta. Certo il verdetto di Austin va preso un pò con le pinze, ed è sicuramente più frutto delle capacità del pilota che di un reale decisivo progresso tecnico, ed in questo senso Jerez, stante anche il rientro di Marquez, potrebbe fornire subito la giusta controprova.
DUCATI E BAGNAIA, UN'ALTRA OCCASIONE SPRECATA
Si potrebbe parlare di danni limitati e bicchieri mezzi pieni, ma in realtà Austin, dopo Termas, ha rappresentato una nuova occasione gettata al vento, ed il ritorno di qualche fantasma del passato. Vero è che siamo solo all'inizio di una stagione infinita e nulla è compromesso, ma a forza di sprechi si corre il rischio poi di dover confidare in un nuovo miracolo in stile 2022, e , si sa, i miracoli sono tali proprio perchè molto difficili a ripetersi. La prodigiosa rimonta di Bagnaia lo scorso anno è stata si frutto delle capacità del torinese, ma anche della palese inferiorità tecnica in cui si è venuto a trovare Quartararo. E forse il vero asso nella manica dei campioni in carica è prpprio l'assenza, al momento, di un'accoppiata che possa davvero avvicinarsi sul piano della pura prestazione e della continuità di rendimento. Quell'autentico dominio ostentato dalla Ducati nelle FP3, con sette moto nelle prime otto posizioni, e la vittoria di Bagnaia nella Sprint Race prospettavano il bis domenicale come una semplice formalità, e la vittoria della Honda ha rappresentato un'autentica beffa. Con un Bezzecchi che ha incontrato qualche difficoltà. ci ha pensato Luca Marini a salvare almeno il podio nella gara 'lunga', cogliendo finalmente quel risultato tanto a lungo inseguito. Resta comunque evidente come il solo, vero candidato al titolo tra i ducatisti continui ad essere Pecco Bagnaia, confermatosi comunque ad altissimo livello a prescindere dall'errore commesso.
YAMAHA RIVEDE IL PODIO GRAZIE AI MIRACOLI DI QUARTARARO
In un certo senso un'deja vu', se non fosse che la casa di Iwata non rivedeva il podio da un bel pò, ed anche questa volta il risultato è stato frutto degli autentici prodigi del ragazzo francese. E' bastata una posizione in griglia appena discreta perchè 'El Diablo' si esibisse in un primo giro da antologia, con staccate prodigiose che gli hanno consentito di portarsi a tiro delle prime posizioni. Da lì in avanti, una gara con il coltello tra i denti ed il cuore in pugno, per resistere al ritorno degli inseguitori. E' però evidente che, in queste condizioni, il confine tra il limite e la caduta si faccia quasi impercettibile, con tutto quello che ne consegue in ottica di campionato, e questo rende difficile pensare a Quartararo come un vero candidato al titolo. Dopo la bella prestazione in Argentina, pare purtroppo già esaurito il momento magico di Franco Morbidelli, finito nono nella gara di domenica grazie più che altro alle cadute che hanno tolto di gara metà dei piloti al via.
APRILIA, SEGNALI DI DEBOLEZZA
Alla vigilia del Gran Premio delle Americhe, a Noale non si nutrivano grandi ambizioni, e la prospettiva era quella di dover limitare i danno su un tracciato da sempre poco congemiale alla RS_GP ed al suo pilota di punta, Aleix Espargaro. Di fatto poi prove e qualifiche avevano indotto asperare in qualcosa di più, ma il bilancio finale non puù certo dirsi soddisfacente, almeno per una casa che appare come la più seria rivale dei campioni in carica. Due quarti posti, rispettivamente con Espargaro nella Sprimt Race e Vinales la domenica, ed un discreto rientro per Miguel Oliveira rappresentano il bottino ottenuto, ma resta grande il rimpianto per quella che, con il nuovo errore di Bagnaia, appare come una grande occasione perduta. Aleix è stato infatti messo fuori gara la domenica da una caduta provocata dal bloccaggio dell'abbassatore posteriore mentre Vinales, al via, è rimasto puntualmente 'al palo, facendosi superare da buona parte dei piloti in griglia. Una buona rimonta e l'ecatombe verificatasi in gara hanno poi prodotto il quarto posto finale, ma resta imcomprensibile come un pilota di questa cratura soffra, ormai da anni e non solo con Aprilia, queste difficoltà croniche alla partenza. Anche il problema all'abbassatore si trascina fin dalla scorsa stagione ed è toccato a tutti i piloti, a conferma di una difettosità acclarata. Dopo le grandi premesse dei test precampionato insomma, per Aprilia un inizio decisamente peggiore rispetto a quello dello scorso anno.
KTM, PASSO INDIETRO AD AUSTIN
La casa austriaca sembra rappresentare una sorta di eterna promessa, un potenziale sicuramente elevato ma che, per circostanze avverse ed incostanza dei suoi piloti, stenta ad esprimersi in pieno. Un tracciato, quello di Austin, mai rivelatosi particolarmente congeniale alla RC16 e che, anche in questa circostanza, ha riservato ben poche soddisfazioni. Il quinto posto di Binder ed il nono di Miller sono il bottino ottenuto della Sprint Race, con entrambi i piloti finiti a terra nella gara della domenica. Qualcosa di buono comincia invece a vedersi da parte del debuttante Augusto Fernandez, primo pilota 'orange' al traguardo.
MOTO2 - TONY ARBOLINO CANDIDATO AL TITOLO
Se la Moto3 è ormai un feudo spagnolo senza piloti italiani in lizza per il titolo, la classe intermedia propone un Tony Arbolino in gran spolvero e sfidante in pectore di Pedro Acosta per il titolo 2023. I due, ad Austin, hanno dato vita ad un duello entusiasmante, risoltosi sul filo di lana afavore dello spagnolo.. Arbolino ha impiegato tempo a prendere in pieno la misura della categoria, ma ora pare aver raggiunto una maturità ed una costanza da riferimento, una bella garanzia per il futuro.
IL CIRCUITO DI JEREZ
L'impianto sorge nelle vicinanze di Cadice, nella bellissima regione dell'Andalusia, è stato ultimato nel 1985 e ha inizialmente ospitato cinque edizioni del Gran Premio di Spagna di ormula 1, dal 1986 al 1990. Considerato poi non più adatto alla massima categoria automobilistica è attualmente utilizzato per la prova spagnola dei campionati MotoGP e Superbike. Dallo scorso anno il circuito è intitolato alla memoria di Angel Nieto, il pluricampione spagnolo scomparso nel 2017.
La pista è lunga
4423 metri e larga 11, si percorre in senso orario e comprende
13 curve, 8 a destra e 5 a sinistra col rettilineo principale lungo poco più di 600 metri.
Dopo essere usciti in prima dalla Curva 13, intitolata a Jorge Lorenzo, i piloti scaricano tutte le marce mettendo sesta un istante prima di passare sotto la struttura che ospita la sala stampa. La sesta viene appena appoggiata per poi iniziare la frenata per la
Curva Expo, una destra lenta a raggio costante che si percorre in seconda marcia. Si tiene la seconda percorrendo il tratto in leggera salita che porta alla
Curva Michelin, una destra a tornare molto lenta e critica per la tenuta dell'anteriore, soprattutto a inizio gara col pieno di benzina e la gomma fredda. Si tiene ancora la seconda in uscita per portarsi verso la
Curva 3, una sinistra da fare in accelerazione con i piloti che in ingresso buttano dentro in successione terza e quarta marcia, rapporto che si mantiene anche per la
Curva 4. E' questa un'altra sinistra veloce cui segue un breve allungo fino alla
Curva Pons, un'ampia destra a raggio costante in cui si deve mantenere velocità da portare al successivo rettilineo dove si appoggia la sesta prima della violenta staccata per la
Dry Sac, una lenta destra di ritorno da affrontare in seconda. In uscita altro 'short shifting' per mettere terza e quarta in successione ed affrontare la
Curva 7. una sinistra veloce che porta alla
Curva 8, una sinistra a tornare . che comporta una delicata frenata in ingresso. In uscita dalla 8 brevissimo allungo fino alla violenta staccata della
Curva 9. Questa e la successiva
Curva 10 sono due destre lente, da percorrere col gas puntato per poi sfruttare l'accelerazione e portarsi alla
Curva Criville che insieme alla successiva
Curva Ferrari forma una coppia di svolte a destra molto veloci da affrontare in piena accelerazione. Il brevissimo allungo che segue porta alla
Curva Lorenzo, un rampino a sinistra in cui i piloti scalano fino alla prima per rilanciarsi nuovamente sul rettilineo del traguardo. Il tornantino finale rappresenta anche l'ultima occasione di sorpasso in caso di arrivo in volata.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
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ORARI TV
Il Gran Premio di Spagna sarà trasmesso da SKY e TV( con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP
Venerdì 28 aprile
09:00-09:35 Moto3, PL1
09:50-10:30 Moto2, PL1
10:45-11:30 MotoGP, PL1
13:15-13:50 Moto3, PL2
14:05-14:45 Moto2, PL2
15:00-16:00 MotoGP, PL2
Sabato 29 aprile
08:40-09:10 Moto3, PL3
09:25-09:55 Moto2, PL3
10:10-10:40 MotoGP, PL3
10:50-11:05 MotoGP, Q1
11:15-11:30 MotoGP, Q2
12:50-13:05 Moto3, Q1
13:15-13:30 Moto3, Q2
13:45-14:00 Moto2, Q1
14:10-14:25 Moto2, Q2
15:00 MotoGP, Sprint
Domenica 30 aprile
10:45-10:55 MotoGP, Warm-Up
12:00 Moto3, Gara
13:15 Moto2, Gara
15:00 MotoGP, Gara
Programmazione TV8
Sabato 29 Aprile
10:50-11:05 MotoGP, Q1 (Diretta)
11:15-11:30 MotoGP, Q2 (Diretta)
15:00 MotoGP, Sprint (Diretta)
Domenica 30 Aprile
12:00 Moto3, Gara (Diretta)
13:15 Moto2, Gara (Diretta)
15:00 MotoGP, Gara (Diretta
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2023
26 marzo: Portogallo (Portimao)
2 aprile: Argentina (Termas de Rio Hondo)
16 aprile: Usa (Austin)
30 aprile: Spagna (Jerez)
14 maggio: Francia (Le Mans)
11 giugno: Italia (Mugello)
18 giugno: Germania (Sachsenring)
25 giugno: Olanda (Assen)
6 agosto: Gran Bretagna (Silverstone)
20 agosto: Austria (Red Bull Ring)
3 settembre: Catalunya (Montmelò)
10 settembre: San Marino e Riviera Rimini (Misano)
24 settembre: India (Buddh)
1 ottobre: Giappone (Motegi)
15 ottobre: Indonesia (Mandalika)
22 ottobre: Australia (Phillip Island)
29 ottobre: Thailandia (Chang)
12 novembre: Malesia (Sepang)
19 novembre: Qatar (Losail)
26 novembre: Comunità Valenciana (Ricardo Tormo)
MotoGP Jerez 2023
Modalità lineare
