Complice la mancata effettuazione del Gran Premio del Kazakistan, il mondiale della MotoGP si ò trovato costretto ad una lunga ed inattesa pausa di tre settimane, successiva al round del Mugello, con piloti e squadre che torneranno in pista nell'ultimo fine settimana di Giugno per la tappa olandese di Assen. Già da tempo, purtroppo, le vicende legate al mercato piloti avevano preso il sopravvento su quelle strettamente agonistiche, ed ora, a motori spenti, di quanto successo in pista si è quasi persa la memoria. Al Mugello era attesa la conclusione del tormentone Ducati, quella sorta di storia infinita che, puntuale, va in scena ogni due anni tenendo in scacco l'intero schieramento delle forze in campo, e chissà se mai a qualcuno verrà in mente che sia ora di dire basta.
DUCATI - MARQUEZ VINCE, DUCATI PERDE, MARTIN E PRAMAC UMILIATI.
Da sagaci e consumati strateghi autoreferenziati a goffi ed ingenui pasticcioni dell'ultima ora, questa la veloce parabola vissuta dai vertici Ducati nelle 24 ore successive al Gran Premio d'Italia. Letteralmente messi all'angolo, quasi ridicolizzati da qualcuno che scaltro e capace ha saputo esserlo sul serio, ovvero Marc Marquez. Dopo mesi di chiacchiere, proclami, mezze verità piovute dall'alto, e da parte di chi credeva di avere il coltello dalla parte del manico, sono bastate un paio di dichiarazioni, assestate con devastante precisione, a consacrare il pilota spagnolo come Fenomeno anche al di fuori dalla pista. Ducati ha creduto di poter disporre di tutto e di tutti, tenendo in scacco tre piloti ed una squadra fedele da oltre un ventennio, e rischia di ritrovarsi con un mezzo pugno di mosche in mano, oltre a dover recuperare credibilità dopo una figuraccia di dimensioni bibliche. Si dava per certo di poter tenere tutti e tre i piloti in gioco, e se ne sono persi due, per di più lasciandoli in mano alla migliore concorrenza, ed è ormai dato per molto probabile anche il benservito da parte di Pramac, oggettivamente trattata in modo poco degno, per usare un eufemismo. Certo, ci si è accaparrati Marc Marquez, sicuramente il pilota più prestigioso dello schieramento, e resta da augurarsi che il gioco valga la candela, visto che il prezzo pagato pare davvero molto, troppo alto. Si parla di ritorno in termini di sponsorizzazioni, ma la gran parte dei finanziatori del Fenomeno è in contrasto con diversi partner storici di Ducati, e chissà che a Borgo Panigale non venga in mente di sacrificare pure quelli. Per non parlare di quella che potrà essere la situazione all'interno del box, perch pensare che Marquez, con l'ambizione ed il carattere che lo contraddistinguono, possa prestarsi ad una collaborazione e ad una condivisione del lavoro con Bagnaia, pare una barzelletta.
Solo il tempo fornirà le risposte del caso, ma sarebbe interessante capire chi sia a decidere cosa. Non è un mistero che Paolo Ciabatti si fosse fin da subito dichiarato contrario all'operazione Marquez, avendo chiaro in mente come sarebbe andata a finire. E chissà se il dirottamento verso il progetto MXGP sia stato davvero voluto dall'interessato, o non piuttosto il modo di zittire una voce dissonante. In ogni caso, ci sarebbe qualcosa da rivedere, almeno nel modo di gestire certe situazioni. Troppa gente che parla, spesso a sproposito, in quella che sembra una sorta di smania di protagonismo, anche a motori spenti. Pare quasi che Ducati stessa fatichi a prendere coscienza di essere ormai una grande casa, che non riesca a staccarsi di dosso quel ruolo di 'aspirante', che come tale è alla costante ricerca di attenzioni e di consensi.
La vera, nefasta conseguenza di tutta la faccenda è una stagione in corso che appare già declassata a semplice intervallo, da concludere al più presto in attesa del vero spettacolo che, come tutti gli anni, 'sarà l'anno prossimo'. Un campionato 2024 che, al di là delle dichiarazioni ufficiali buone giusto per il brodo, sarà pesantemente condizionato a livello sportivo, ma ormai questo pare interessi più a nessuno. Per frtuna, sia Martin che Bastianini hanno trovato ottime sistemazioni, con il primo in Aprilia Factory ed il secondo in KTM Tech3, dove comunque disporrà di una RC16 2025 ufficiale. Resta in sospeso la questione Pramac, con la squadra di Campinoti che ha tempo fino a tutto Luglio per decidere se esercitare la propria opzione verso Ducati, o accettare la scommessa Yamaha, certamente rischiosa ma anche estremamente vantaggiosa sotto molti aspetti.
APRILIA - LA CORRETTEZZA NON PAGA, MA CON MARTIN SI PUO' SOGNARE
In uno scenario ormai improntato a business ed opportunismo, la casa di Noale rappresenta una realtà a parte, con caratteristiche distintive che le sono proprie da sempre, forse perchè insite nel DNA del suo stesso fondatore. Un manipolo di uomini dalle altissime capacità tecniche ma anche dalle profonde doti umane, spesso oggettivate in una correttezza professionale ai limiti dell'autolesionismo. Pensiamo alla fedeltà ed al sostegno espressi ad Andrea Iannone, alla stima ed alla fiducia verso Aleix Espargaro, al salvataggio della tormentata carriera di Maverick Vinales. Valori che sembrano ormai appartenere a mondi ed epoche lontane, ed infatti i recenti accadimenti assumono i contorni di un amaro risveglio. Il 'Capitano' Aleix Esoargaro, che si dava per certo legato a vita al marchio, se ne andrà a fare il test rider in Honda, mentre Vinales andrà ad affiancare Enea Bastianini nel Team KTM Tech3. Tutto lecito, naturalmente, ma anche un pò triste, la certificazione del fatto che quei comportamenti improntati ad una certa signorilità, abbiano ormai il sapore del vecchio, del superato, e forse anche un pò del patetico.
Per Aprilia resta da sciogliere il nodo relativo al secondo pilota, si punta ad un italiano e non è un mistero che sia in corso una trattativa molto avanzata con Marco Bezzecchi. Biente di deciso anche per il team satellite Trackhouse, anche se pare ci sarebbe l'intenzione di confermare la coppia dei piloti attuali.
KTM - QUATTRO MOTO FACTORY, ARRIVANO BASTIANINI E VINALES
A partire dal prossimo anno, le quattro RC16 in pista avranno tutti i crismi dell'ufficialità, pure dal punto di vista estetico. Anche le due moto assegnate al Team Tech3 saranno infatti marchiate KTM e sponsorizzate Red Bull. e vedranno in sella Enea Bastianini e Maverick Vinales. Pedro Acosta, come annunciato ormai da tempo, andrà ad affiancare Brad Binder nel team interno, dunque Jack Miller è destinato a fare le valigiee chiudere l'avventura con la casa austriaca. Si parla con insistenza di un suo possibile passaggio in Honda, per un tranquillo finale di carriera, ma al momento siamo ancora alle indiscrezioni.
YAMAHA SI ATTENDONO LE DECISIONI DI PRAMAC
Per quanto riguarda la casa di Iwata, il cambio di passo inizia a farsi tangibile, con qualche per ora timido segnale in gara, ma soprattutto con un metodo di lavoro finalmente improntato ad ordine e razionalità. Confermato Fabio Quartararo per i prossimi due anni, si attendono ke decisioni sul destino di Alex Rins, molto apprezzato per le capacità di sviluppo, e che dunque si vorrebbe trattenere. Va da sè che si attende con ansia la decisione finale di Pramac, per la creazione di quel team satellite tanto agognato e che in questo momento sarebbe essenziale per accelerare il lavoro. Inutile dire che la struttura di Campinoti rappresenta una delle migliori realtà possibili sotto questo aspetto.
HONDA - MIR SICURO PARTENTE, INCERTO IL DESTINO DI NAKAGAMI
Fermo restando che, in questo momento, il problema non sia certo rappresentato dai piloti, e che nessuno sia disposto a strapparsi i capelli pur di guidare una RCV, la casa di Tokyo ha finora due soli piloti confermati per la prossima stagione, ovvero Marini e Zarco. Mir è dato sicuro partente, e resta da capire se l'ex campione del mondo troverà ancora qualcuno disposto a dargli credito, o non decida piuttosto di dar corso a quei propositi di ritiro più vole espressi. Al suo posto potrebbe arrivare, come sopra riportato, jack Miller, comunque ambito per la grande esperienza accumulata. Per quanto riguarda Nakagami, la sua praticamente impercettibile presenza resta legata a quella dello sponsor giapponese Idemitsu.
IL CIRCUITO DI ASSEN
Nel corso degli anni come detto il tracciato è stato ridotto nella sua estensione e profondamente modificato in nome della sicurezza, ed oggi resta poco di quella che era considerata la cattedrale del motociclismo...
Attualmente la pista si sviluppa per 4.555 metri con un rettilineo principale di soli 500 e un totale di 18 curve, 6 a sinistra e 12 a destra. Il tracciato si percorre quindi in senso orario e si può dire composto da due sezioni ben distinte. La parte iniziale, compresa tra le curve 1 e 5 è quella che ha maggiormente risentito di tagli e modifiche riducendosi ad una serie di svolte tormentata e di scarso significato tecnico. Il tratto finale tra le curve 10 e 15 è quello che invece ricalca l'andamento del vecchio e leggendario 'Van Drenthe', con una serie di velocissimi curvoni in appoggio che rappresentano una sorta di nirvana per ogni amante del motociclismo vecchia maniera.
UN GIRO DI PISTA
Il giro inizia uscendo dall'ultima doppia esse che si percorre in seconda per lanciarsi sul brevissimo rettilineo del traguardo dove si riesce appena ad appoggiare la quinta marcia prima di iniziare la staccata per la Curva 1. E' questa una destra a 90 gradi che si percorre generalmente in terza marcia, con qualche pilota che scala fino alla seconda. Si tiene poi terza per tutto il tratto successivo composto dalla 2, sempre una destra che apre in uscita, e dalle successive 3 e 4, altre due destre a tornare che portano alla 5, una sorta di lungo tornante a sinistra da prima marcia. In uscita dalla 5 si lascia finalmente il tormentato toboga ini.ziale per lanciarsi in piena accelerazione sul rettilineo opposto a quello del traguardo, inframezzato dalle curve 6 e 7, rispettivamente una destra ed una sinistra molto veloci che portano alla staccata per la Curva 8. E' questa una destra a 90 gradi da terza marcia superata la quale si scala in seconda per la successiva svolta a sinistra, la 9. Si tiene la seconda anche per la doppia destra di ritorno composta dalle curve 10 e 11. Qui ha inizio la parte più veloce e spettacolare della pista rappresentata da una serie di curvoni in appoggio molto veloci in cui è fondamentale tracciare la traiettoria perfetta per mantenere velocità. Si arriva infine alla doppia esse finale composta dalle curve 16, 17 e 18, tutte da seconda marcia. Punto decisivo in caso di arrivo in volata perchè la staccata della 16 rappresenta l'ultima occasione per un attacco. Fondamentale non portare la frenata troppo sotto l'ingresso curva per non 'piantarsi' nella successiva svolta a sinistra e vedersi beffati proprio in vista del traguardo.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW M1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=pL64zbggPRg
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ORARI TV
Il Gran Premio d'Olanda sarà trasmesso da SKY e da TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP
- Venerdì 28 giugno
08:30-08:45 MotoE Prove Libere 1
09:00-09:35 Moto3 Prove Libere 1
09:50-10:30 Moto2 Prove Libere 1
10:45-11:30 MotoGP Prove Libere 1
12:25-12:40 MotoE Prove Libere 2
13:15-13:50 Moto3 Prove 1
14:05-14:45 Moto2 Prove 1
15:00-16:00 MotoGP Prove
16:15-16:25 MotoE Q1
16:35-16:45 MotoE Q2
Sabato 29 giugno
08:40-09:10 Moto3 Prove 2
09:25-09:55 Moto2 Prove 2
10:10-10:40 MotoGP Prove Libere 2
10:50-11:05 MotoGP Q1
11:15-11:30 MotoGP Q2
12:15 MotoE Gara-1
12:50-13:05 Moto3 Q1
13:15-13:30 Moto3 Q2
13:45-14:00 Moto2 Q1
14:10-14:25 Moto2 Q2
15:00 MotoGP Sprint 13 giri
16:10 MotoE Gara-2
Domenica 30 giugno
09:40-09:50 MotoGP Warm-Up
11:00 Moto3 Gara
12:15 Moto2 Gara
14:00 MotoGP Gara
Programmazione TV8
Sabato 29 giugno
Diretta delle qualifihe di tutte le classi e della Sprint Race MotoGP (Vedi orari sopra)
Domenica 30 giugno
Diretta di tutte le gare (Vedi orari sopra)
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2024
10 marzo: GP Qatar, Losail
24 marzo: GP Portogallo, Portimao
14 aprile: GP Stati Uniti, Austin
28 aprile: Go Spagna, Jerez
12 maggio: GP Francia, Le Mans
26 maggio: GP Catalogna, Montmelò
2 giugno: GP Italia, Mugello
16 giugno: GP Kazakistan, Sokol (Rinviato a data da destinarsi)
30 giugno: GP Olanda, Assen
7 luglio: GP Germania, Sachsenring
4 agosto: GP Gran Bretagna, Silverstone
18 agosto: GP Austria, Red Bull Ring
1 settembre: GP Aragon, Aragon
8 settembre: GP San Marino, Misano
22 settembre: GP India, Buddh
29 settembre: GP Indonesia, Mandalika
6 ottobre: GP Giappone, Motegi
20 ottobre: GP Australia, Phillip Island
27 ottobre: GP Thailandia, Buriram,
3 novembre: GP Malesia, Sepang
17 novembre: GP Com. Valenana, Ricardo Tormo
CLASSIFICA GENERALE MOTOGP DOPO SEtte PROVE
1 J. Martin Ducati 171
2 F. Bagnaia Ducati 153
3 M. Marquez Ducati 136
4 E. Bastianini Ducati 114
5 P. Acosta GasGas 101
6 M. Vinales Aprilia 100
B. Binder KTM 85
8 A. Espargaró Aprilia 82
9 F. Di Giannantonio Ducati 74
10 A. Marquez Ducati 51
11 M. Bezzecchi Ducati 45
12 F. Quartararo Yamaha 32
13 R. Fernandez Aprilia 32
14 M. Oliveira Aprilia 31
15 F. Morbidelli Ducati 31
16 J. Miller KTM 27
17 A. Fernandez KTM 13
18 J. Mir Honda 13
19 J. Zarco Honda 9
20 A. Rins Yamaha 9
21 D. Pedrosa KTM 7
22 T. Nakagami Honda 7
23 L. Marini Honda 0