Archiviata anche la trasferta di Most, il Mondiale Superbike è di fatto giunto al giro di boa del campionato, con sei prove già disputate ed altrettante in programma da qui ad Ottobre. Dopo due settimane di pausa, i motori torneranno a riaccendersi sullo spettacolare tracciato portoghese di Portimao, nel fine settimana dal 11 al 13 di Agosto, con una classifica generale che vede
ormai Toprak Razgatioglu nelle vesti di assoluto dominatore, più che di netto favorito. Alla luce di quanto visto finora, riesce infatti davvero difficile immaginare che ilbersaglio grosso possa sfuggire al talento turco ed alla BMW, protagonisti finora di una stagione a dir poco stupefacente. In tempi non troppo lontani, si sarebbe guardato ai meriti ed al talento del pilota, ed all'impegno di una casa che ha collezionato lustri di bocconi amari, oggi invece una superiorità di questa portata comporta il rischio del calo di interesse per un campionato che già, di suo, pare più impegnato a sopravvivere e prosperare. Da qui, perplessità, malumori ed invocazioni di provvedimenti tesi a riportare a quel livellamento di valori, ormai diventato obiettivo da perseguire ad ogni costo, anche a scapito dello sport stesso.
UN PAREGGIAMENTO TECNICO SEMPRE PIU' COMPLICATO DA OTTENERE
Come doverosa premessa, va detto che la situazione è condizionata dalla tipologia stessa di questo campionato, inevitabilmente legato a doppio filo alla produzione di serie. Molto più lineare infatti il discorso che riguarda la MotoGP, dove si corre con mezzi prodotti in esemplari unici, di fatto rinnovati tutti gli anni, e per forza di cose concettualmente molto simili tra loro. Partire invece da moto di serie, ispirate da filosofie costruttive ed addirittura epoche diverse, con gap sensibili già in configurazione di base, cercando poi di metterle in condizione di ipotetica parità, è tutta un'altra questione. Qualcosa che riusciva certamente meno complicato nella 'Golden Era',, quella del 'Win on Sunday, sell on Monday', insomma il periodo aureo delle moto supersportive. Tutte le case, soprattutto le giapponesi, rinnovavano i loro modelli a ritmo frenetico, la supersportiva rappresentava il fiore all'occhiello di tutta la produzione, ed il mondiale Superbike ne rappresentava la vetrina ideale .Oggi tutto è cambiato, Suzuki e Yamaha hanno addirittura eliminato dai listini le proprie maxi sportive, e tutto lascia supporre che il ritiro, in forma ufficiale, della Kawasaki a fine 2024, preluda all'abbandono della ZX10-RR. Di fatto, dopo aver favoleggiato di un ingresso nel campionato da parte di KTM, MV Agusta e Triumph, a credere nell'impegno sono rimaste solo Ducati e BMW. Il percorso delle due case negli ultimi anni è del tutto sovrapponibile, con una Panigale V4R invincibili nelle mani di Alvaro Bautista, ed una M1000RR che lo sta diventando in quelle di Toprak Razgatioglu. Loro, e solo loro, hanno saputo esprimere il massimo potenziale del progetto, e se per fermare il dominio del piccolo spagnolo ci si è inventati la zavorra, resta da capire cosa si renderà necessario per 'arginare la furia turca. La casa di Monaco ha saputo sfruttare alla grande i vantaggi offerti dalle Superconcessini, delle quali ora si vorrebbe la revoca, ma anche questo non è semplice da giustificare, proprio a termini di regolamento. Il misterioso algoritmo che sta alla base della normativa, prescrive infatti che è l'insieme delle prestazioni dei piloti in sella ad una stessa moto, a determinare la necessità o meno della revoca, ed è chiaro che, al momento, questa condizione non sussista. Per ora dunque si va avanti così, ma è scontato che ci si dovrà inventare qualcosa almeno in vista della prossima stagione. L'attuale Regolamento Tecnico si è già dimostrato troppo macchinoso e poco efficace, ed una vera svolta si rende necessaria, alla luce di quanto già deciso per la MotoGP a partire dal 2027. La Superbike dovrà adeguarsi, riducendo a sua volta le prestazione ed avvicinandosi dunque ad una sorta di Superstock. Altra modifica auspicabile sarebbe quella di uniformare il regolamento del mondiale e quello dei vari campionati nazionali, rendendo oltretutto più semplice la partecipazione dei piloti come wild card.
BMW - rAZGATIOGLU VEDE IL TITOLO, CONCORRENZA DEMOLITA
L'appuntamento di Most rappresentava un altro dei jolly da non sprecare, Toprak ha ancora una volta sfruttato al massimo l'occasione. Tre triplette, dieci vittorie consecutive, ad un passo dal record assoluto di Bautista, in realtà a questo punto il turco pare avere solo jolly nel proprio mazzo di carte. Sempre primo, o comunque velocissimo, fin dal primo tunro di libere su qualsiasi tracciato, e la sensazione che, in gara, conservi perfino qualcosa nel taschino, da tirare fuori all'occorrenza. Una differenza fatta dal pilota, assecondato sicuramente da un gran mezzo, ma con i compagni di marca ridotti al ruolo di sbiaditi figuranti. A metà campionato, di fatto, Razgatioglu vede già il titolo mondiale come risultato ben più che possibile, visto che, a parte Bulega, il resto dei rivali accusa un ritardo di oltre 100 punti in classifica generale. E per chi ama davvero questo sport, la sua guida, le prestazioni che esibisce sono comunque uno spettacolo sopraffino, anche se il Nostro ormai 'balla da solo'.Poco da dire sugli altri piloti del marchio, che, con la stessa moto, possono ambire a piazzamenti nella top ten, e spesso nemmeno a quelli. Resta da definire il futuro di Gerloff e Redding, senza una sella per il 2025, mentre Michael Van Der Mark è stato da tempo confermato nel teaam ufficiale BMW Motorrad.
DUCATI - BULEGA DEGNO SFIDANTE, INCERTO IL RINNOVO DI BAUTISTA
Dopo aver speso tutti gli elogi possibili per le imprese di Razgatioglu, è doveroso tessere le lodi di chi, a metà campionato, è rimasto il solo rivale ancora teoricamente in gioco per il successo finale. Nicolò Bulega, un debuttante della categoria, protagonista finora di una stagione assolutamente stupefacente. Anche nell'ultima trasferta di Most, il ragazzo ha dovuto fare i conti con le inevitabili difficoltà nei turni di prove, risalendo progressivamente la china e pagando, come sempre, lo scotto dell'inesperienza in Gara1. Prese le misure al degrado delle gomme, è arrivato poi il puntuale riscatto nel giorno successivo, con due splendidi secondi posti. Ancora una volta Bulega si p confermato velocissimo ma soprattutto solido, maturo e capace di portare sempre a casa il risultato. Anche questo deve pesare non poco sul morale di Alvaro Bautista, apparso ancora una volta in sofferenza e piuttosto nervoso, come ben si è potuto notare nell'attacco fuori misura al compagno di squadra in Superpole Race. A completare il quadro, il nuovo 'zero' in Gara2, causato dall'incidente con Petrucci, ed un distacco da Razgatioglu, in classifica generale, salito ad oltre 100 lunghezze. In pratica, con sei prove ancora da disputare, il campione del mondo in carica ne ha due da dover recuperare, sperando contemporaneamente in altrettanti nulla di fatto del rivale. La partita per il titolo è di fatto finita a Most, e questo probabilmente pesa sul rinnovo di contratto per la prossima stagione. Ducati sarebbe disposta, a patta di un congruo taglio delle pretese economiche, argomento spinoso che, al momento in cui si scrivono queste note, ancora tiene in sospeso la questione. Sembra insomma di rivivere quanto già vissuto in precedenza tra il pilota e la casa, con Bautista che ha annunciato la possibilità di un 'piano B'. Voci di paddock indicano nella Honda la possibile alternativa, dunque un copione già visto in tutto e per tutto. Resta da capire su quale nome potrebbe puntare Ducati, ed il primo della lista sarebbe quello di Huertas, che tanto bene sta facendo, sempre con il Team Aruba, nel Mondiale Supersport. Come seconda opzione, si guarderebbe a Jack Miller, che non pare avere più grandi opportunità in MotoGP. Passando agli altri piloti del marchio, a Most si è rivisto un ottimo Andrea Iannone, che punta ad una moto ufficiale ma che, a questo punto, molto probabilmente rimarrà in Go Eleven, con la garanzia del massimo supporto possibile. Un grande secondo posto in Gara1 a Most per Danilo Petrucci, che ha poi gettato al vento Gara2 nell'incidente con Bautista, ed entrambi i piloti fuori gara. Anche il ternano è destinato alla conferma con il Team Barni, probabilmente affiancato dal bravo Yari Montella, promosso dalla Supersport. Destinate a dividersi invece le strade del Team Motocorsa e di Michael Ruben Rinaldi, capace comunque di una prestazione finalmente discreta a Most.
KAWASAKI, YAMAHA, HONDA - IL MONDIALE DEGLI ALTRI
In qualsiasi disciplina sportiva, e tanto più in presenza di una determinante componente tecnica, quando i migliori alzano l'asticella, chi già si trovava a dover inseguire vede il proprio compito farsi ancora più arduo. E' la situazione che stanno vivendo in primo luogo kawasaki e Yamaha, con Honda a rappresentare ormai un caso a sè. Ducati rappresentava da diversi anni un riferimento molto impegnativo, con Yamaha comunque in grado di cogliere qualche successo di tappa e diversi podi. Kawasaki, difesasi strenuamente grazie al talento di Jonathan Rea, si era sempre più allontanata dalle posizioni di vertice, giocandosi il ruolo di terza forza in campo contro BMW. La svolta impressa dalla casa di Monaco quest'anno, grazie agli investimenti, alle Superconcessioni e soprattutto all'arrivo di Razgatioglu, ha sconvolto una situazione di apparente stabilità, spiazzando perfino la stessa Ducati. Kawasaki e Yamaha rappresentano ormai una sorta di 'seconda fascia', con la prima protagonista di una stagione lodevole, grazie all'eccellente lavoro del Team KRT ed allo stato di forma di Alex Lowes. L'inglese occupa la quarta posizione in classifica generale, in questo momento il miglior risultato possibile, ma è solo, viste le persistenti difficoltà di adattamento di Axel Bassani. Yamaha ha dalla sua una maggiore potenza di fuoco, con quattro moto praticamente ufficiali in pista, ma con un potenziale assoluto che appare inferiore rispetto alle stagioni passate. Qualche cenno di ripresa si inizia a vedere da parte di Jonathan Rea, ma non è certo quanto lo stesso campionissimo nordirlandese si sarebbe aspettato ad inizio stagione. Di fatto, entrambe le case si trovano a disporre di progetti vecchi di dieci anni, con kawasaki pronta ad uscire di scena a fine anno, in favore di Bimota. Chi sulla carta dispone di qualcosa di più recente è Honda, fresca trionfatrice nella 8 Ore di Suzuka, con qualche timido segnale lasciato intravedere nello scorso appuntamento di Most. La grande casa di Tokyo è da anni fanalino di coda sia in MotoGP che in Superbike, qualcosa che sarebbe suonato incredibile soltanto pochi anni fa, e questo la dice lunga su quanto siano mutati obiettivi e strategie da parte dei costryttori nipponici.
IL CIRCUITO DI PORTIMAO
[l tracciato ha la particolarità di essere modulare, con ben 64 possibili varianti da utilizzare . Nella configurazione usata per il mondiale la pista misura 4692 metri e comprende 15 curve, otto a destra e sette a sinistra. Caratteristica peculiare le continue variazioni di pendenza con alcune staccate e curve da impostare alla cieca. Pista estremamente faticosa per i piloti e molto probante per la cliclistica, cui è richiesta nello stesso tempo grande maneggevolezza e rigore in percorrenza. Il lungo rettilineo del traguardo premia invece i motori più performanti a patto di sfruttare al meglio l'uscita dall'ultima curva.
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ORARI TV
Le gare saranno trasmesse da SKY e TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP HD
Venerdì 9 Agosto
15.15 FP1 SBK
17.55 Superpole SSP
19.00 FP2 SBK
Sabato 10 Agosto
15.45 Superpole SBK
17.30 Gara1 SSP
19.00 Gara1 SBK
Domenica 11 Agosto
15.45 Superpole Race SBK
17.30 Gara2 SSP
19.00 Gara2 SBK
Programmazione TV8
Sabato 10 Agosto
18.00 Gara1 SBK (diretta)
Domenica 11 Agosto
18.00 Superpole Race SBK (differita)
19.00 Gara2 SBK (diretta)S
CALENDARIO SUPERBIKE 2024
23-25 febbraio: round Australia (Phillip Island)
22-24 marzo: round Catalunya (Barcellona)
19-21 aprile: round Olanda (Assen)
14-16 giugno: round Emilia-Romagna (Misano, circuito "Marco Simoncelli")
12-14 luglio: round Regno Unito (Donington Park)
19-21 lugio: round Repubblica Ceca (Most)
9-11 agosto: round Portogallo (Algarve)
6-8 settembre: round Francia (Magny-Cours)
20-22 settembre: round Italia (circuito di Cremona)
27-29 settembre: round Aragón (MotorLand)
11-13 ottobre round Portogallo (Estoril)
18-20 ottobre: round Spagna (Jerez)
CLASSIFICA MONDIALE SUPERBIKE DOPO SEI PROVE
toprak razgatlioglu 303
nicolo bulega 239
alvaro bautista 199
alex lowes 179
andrea locatelli 145
andrea iannone 115
remy gardner 112
danilo petrucci 111
michael van der mark 96
jonathan rea 75
dominique aegerter 64
axel bassani 50
garrett gerloff 50
scott redding 46
sam lowes 40
michael ruben rinaldi 38
xavi vierge 33
iker lecuona 30
nicholas spinelli 25
tarran mackenzie 7
tito rabat 6
philipp oettl 5
michele pirro 3
bradley ray 3