1^ settimana di ferie, convinco la signora a far 3 gg. in montagna con la moto (

).
In Val d’Aosta ci sono stato che ero un bimbo ma mi ricordo bene l’impressione che mi fece il Cervino arrivando dalla Val Tournanche e decido di far base da quelle parti.
Si parte lunedì mattina alla volta di Cervinia. Viaggio tranquillo, ovviamente tutta autostrada per accorciare i tempi, arriviamo alle 14.30 circa, troppo tardi per salire al Plateau Rosa per la chiusura precoce delle funivie.

Optiamo per un brevissimo spostamento al Lago Blù (5 minuti dall’albergo) un po’ di foto

e poi camera per cambiarci, giro in paese e rientro per veder la partita.
La mattina di martedì ci vede in coda (si fa per dire! solo noi e un ragazzo che si allena con gli sci…) alla funivia. Da Plan Maison al Plateau Rosa son circa 40 minuti di funivia, la giornata è spettacolare e il Cervino ci guarda salire dentro ai gabbiotti di vetro… Arrivati in cima….Emozione. Tutto l’Arco Alpino dal Monviso fino al Rosa è scoperto e visibile…

Il Plateau Rosa

Il Monte Bianco dal Plateau Rosa

Dal Monviso al Monte Bianco e oltre...
Valeva la pena!!! Qualche foto e poi giù, in albergo e poi in moto, destinazione Aosta e Courmayer. Eh sì, dopo Sua Maestà vogliamo vedere anche il Gigante…
Aosta

ci accoglie con un caldo asfissiante, il sole batte forte e i gradi sono 31.5, ogni semaforo una tortura nonostante il traforato e i jeans (tecnici…). Un panino ai tavolini (all’ombra!) di un bar e via su! Per la strada un paio di interruzioni che ci fanno sudare un bel po’ ma infine Courmayer. Ancora caldo (27.5°) e il Gigante che se ne sta al riparo di un bel po’ di nuvole…

Peccato, decidiamo di rinunciare al giro in “SkyWay” (funivia modernissima che porta fino ai 3466 mt di Punta Helbronner), girovaghiamo un po’ per il paese e poi ritorno verso Cervinia. Arriviamo in albergo alle18.00 e dopo la giornata tutta viaggi decidiamo di prenderci un po’ di relax: piscina, idromassaggio e bagno turco…Ahhhhh……

La sera dopo cena una passeggiata in paese, quasi completamente deserto…, ci ripaga del caldo patito: i gradi qui ad oltre 2000 mt, sono 15, necessita felpa e, per la signora, anche il piumino leggero.
Mercoledì si parte per il rientro. Non prima, però, di percorrere la val di Lys e raggiungere Gressoney La Trinitè ai piedi del Monte Rosa. Purtroppo il tempo si sta “guastando”, tutto il gruppo è sotto una densa cortina di nuvole

e la ragazza del bar dove pranziamo ci sconsiglia l’ascesa in funivia dato che le previsioni hanno messo acqua nel primo pomeriggio. Ci godiamo l’ultimo scampolo di fresco e poi giù, verso casa. Attraversare la Pianura Padana con il caldo è veramente pesante, in alcuni punti si toccano i 32/33°… Alle 19.00 siamo a casa, stanchi (0 allenamento e attitudine ai viaggi in moto!) ma soddisfatti (più io che la signora, per la verità…).
Milady si è comportata egregiamente, sufficientemente comoda, ampiamente brillante su per le valli e sicura nella frenata e nel traffico. Purtroppo continuo a pensare che manchi di una marcia, il che, nei viaggi autostradali, inficia il confort sia a livello di vibrazioni che a livello di acustica. Per non parlare dei consumi.. Ma tant’è, sarò io che sono troppo “pisigno”… Certo devo anche dire che sentirla borbottare in rilascio, specie nelle gallerie, è una gran goduria..
Mi preme sottolineare che per tutto il viaggio mi è parso di essere il protagonista di un quiz: in ogni momento mi ripetevo qual’era la velocità massima consentita ma spesso non ero in grado di dirlo. Ci vorrebbe l’aiuto da casa per star dietro a tutti i segnali e limiti (spesso assurdi!) che si trovano per strade ed autostrade e che cambiano continuamente, pervicacemente, senza alcuna ragione o cognizione……………



Spero che qualche Santo che abbia protetto i miei punticini sulla patente….
