1 Settembre - C. di Castello / Civitavecchia (per imbarco su traghetto Grimaldi Civitavecchia - Trapani)
L'idea iniziale era quella di partire abbastanza presto e raggiungere il porto per strade statali, alla fine però siamo riusciti a metterci in viaggio solo alle 11.00 e così ho dovuto rivedere un po' il tragitto: superstrada fino a Todi, da lì SS 448 lungo il lago di Corbara, poi Orvieto Scalo, Montefiscone, Viterbo, Vetralla, Monte Romano fino a Civitavecchia.
Raggiungo il porto poco dopo le 14.00, poco prima dell'orario previsto per l'inizio dell'imbarco.
Giunto al chek-in faccio due scoperte:
1 - l'itinerario del traghetto è Civitavecchia - Trapani - Tunisi
2 - causa (ritardo per mare mosso) la nave partirà alle 20.30, imbarco a partire dalle 18.30.
Solo allora scopro che mi era stato inviato un sms di avviso verso le 12.00.
Non ci resta che attendere sul piazzale.
In attesa con noi molte auto dirette in Sicilia e moltissime in Tunisia, quest'ultime sono facilmente riconoscibili perché sono caricate all'inverosimile, una porta sul portapacchi almeno 3 motorini, una credenza, … ma tra esse spicca anche una Maserati Quattroporte con targa araba!
Il traghetto arriva con 5 ore di ritardo, lo sbarco dei passeggeri è lento a causa dei controlli doganali delle nostre forze di polizia, tuttavia alle alle 21.00 lasciamo gli ormeggi.
Il traghetto è sporchissimo e il servizio a bordo scarso, l'equipaggio parla spagnolo (per me non è un problema). La causa credo sia duplice: a mio avviso, da un lato trattandosi di una linea praticata anche da nordafricani la Grimaldi tralascia un po' la qualità, dall'altro non bisogna dimenticare che la nave è ripartita subito dopo il suo arrivo senza concedere tempo al personale di risistemare il tutto.
Unico dato confortante è che per la navigazione occorrono 13 ore, quindi, nonostante il forte ritardo nella partenza, potremo recuperare in navigazione il tempo perso, arrivando pressochè nell'orario previsto.
2 Settembre - Trapani / San Vito lo Capo
Arriviamo poco dopo le 9.00 al porto, non piove ma nuvole minacciose non promettono nulla di buono.
Da lì partiamo verso San Vito lo Capo, destinazione camping El Bahira, poco fuori il paesino, consigliatomi da Bigbe@r.
Il tempo regge e ci permette di montare tenda e quant'altro, le nuvole però non permettono di andare al mare e così ci dirigiamo verso il paese di San Vito lo Capo: è carino e decisamente turistico, ci lascia piacevolmente soddisfatti.


Dopo cena torniamo in paese dove gustiamo, tra l'altro, un ottimo cannolo.

3 Settembre - San Vito lo Capo
La notte tira vento fortissimo ma la tenda è ben ancorata e non si muove di un cm, in compenso al mattino il cielo e nero e le nuvole fanno presagire che da lì a poco arriverà un temporale.
Non passa neanche mezz'ora ed ecco che comincia a piovere fortissimo. La tenda sembra reggere abbastanza bene nonostante l'intensità della pioggia. Lo spazio dedicato alle tende però è in pendenza e presto si trasforma in una fiumana, costringendomi ad uscire sotto l'acqua per scavare con un martello, l'unico mezzo a mia disposizione, dei fossetti intorno alla tenda. Riesco a rallentare e deviare il flusso dell'acqua ma nonostante avessi indossato la casacca dell'antipioggia sono mezzo fradicio.
In compenso il lavoro è fatto bene: nel corso delle ore si susseguono altri due o tre scrosci di acqua, ma la mia opera di scavo tiene il grosso flusso d'acqua lontano dalla tenda.
Solo nel tardo pomeriggio il tempo pare migliorare, concedendo anche qualche istante di sole.
Giornata piuttosto negativa.
Solo dopo scoprirò di aver beccato il primo giorno di pioggia dopo oltre 120 di arsura... quando si dice il tempismo perfetto!
4 Settembre - Riserva dello zingaro
Il cielo è limpido e il sole (finalmente) scalda.
Partenza di buon orario verso la riserva dello zingaro. La strada che la separa San Vito è breve ma piacevole e panoramica.
Paghiamo 3 euro di ingresso e siamo immersi in un paradiso naturale incontaminato. Stupende le calette dove ci fermiamo a fare il bagno.
Finalmente è vacanza!
La sera si torna in paese ed è la volta di una buonissima cassatina.
5 Settembre - Segesta - Gibellina - Selinunte - Marsala - Saline di Trapani
Partenza al mattino in direzione di Segesta, la strada che decidiamo di percorrere è piuttosto stretta e le condizioni dell'asfalto non sempre ottimali, spesso si vedono sul manto stradale le linee di frattura di movimenti franosi che interessano la carreggiata, il traffico però è pressoché nullo e ciò ci consente di viaggiare relativamente bene.
Arriviamo così al tempio di Segesta che, come descritto nelle guide, colpisce subito per il contesto bucolico in cui è immerso. Visitiamo poi anche l'anfiteatro che domina una splendida valle che si affaccia sul mare, unico neo l'autostrada che taglia in due il fondovalle tracciandovi una linea forma di esse

Pranzo veloce e si riparte in direzione Gibellina. Vista l'ora e il programma decidiamo di prendere l'autostrada, che ci consente di raggiungere Gibellina Nuova in poco tempo. Visitiamo il paese in moto e veniamo subito colti dal profondo degrado che affligge la città, che come noto è stata costruita dal nulla col contributo di numerosi artisti dopo il terremoto del Belice. E' davvero un peccato che monumenti e infrastrutture realizzate e progettate da artisti di fama indiscussa siano tenuti così male. Spiace dirlo ma alcuni scorci fanno davvero terzo mondo



Ripartiamo alla volta del cretto di Burri costruito sulle macerie di Gibellina Vecchia, le indicazioni sono pressoché inesistenti e la strada peggiora mano a mano che ci avviciniamo all'opera d'arte.
Giunti nei pressi del cretto la strada diviene davvero malmessa tanto da essere quasi inglobata dalla vegetazione e il tempo sembra ancora una volta minacciare acqua. Scorgiamo il cretto da sulla collina e decidiamo di tornare sui nostri passi per procedere verso Selinunte.
Lasciamo alle spalle la perturbazione senza esserne investiti e raggiungiamo l'area archeologica. Ancora una volta restiamo meravigliati dalla bellezza dei resti greci.
Via ancora in sella stavolta verso Marsala, che raggiungiamo verso sera, lì oltre alla visita del centro storico, ci concediamo un'ottimo dolcetto al limone.
Sul far della sera raggiungiamo le saline di Trapani che attraversiamo senza fermarci.
Comincia a farsi buio e siamo ancora a Trapani, sbaglio strada e mi ritrovo sul lungomare dal lato del porto, chiedo informazioni e un signore gentilissimo mi fa fare una strada che taglia il centro storico e porta direttamente alla litoranea, da lì prendo la provinciale che ci riporta a San Vito lo Capo.
6 settembre - mare, mare, mare e... Erice
La mia idea iniziale era quella di visitare Palermo, l'acqua dei primi giorni però ci ha costretto a saltare i giorni che avevo promesso alla zavorrina di dedicare al relax al mare, così decido di saltare la visita al capoluogo siciliano ma riesco a convincerla ad abbandonare la spiaggia verso le sei per raggiungere Erice al tramonto.
Raggiungiamo il paesino da Valderice sul calar della sera e i colori rossastri che si riflettono sui muri in pietra conferiscono un aspetto del tutto suggestivo. Mano a mano che cala la sera i colori cambiano, si accendono le luci elettriche e l'atmosfera mistica del luogo non può che aumentare. Affascinante l'attraversamento dei vicolini, a volte strettissimi tanto da permettere il passaggio di una sola persona, nella luce fioca del crepuscolo.
A notte fatta torniamo verso San Vito, il faro allo xenon aiuta non poco nella discesa verso Valderice.
Cena a San Vito lo Capo in un ristorantino troppo turistico: risultato spesa eccessiva per la mediocrità di quanto ci hanno servito. Colpa mia che non ho chiesto consiglio a qualcuno del posto!
7 Settembre - san Vito lo Capo / Palermo / Caltanissetta / Catania / Acireale
Tappa di trasferimento verso Acireale, obbligatorio il passaggio per Caltanissetta se non voglio essere diseredato dagli zii che abitano lì.
La strada è tanta e decido di percorrerla in autostrada, la scelta si rivelerà azzeccata visto che impieghiamo diverso tempo ad attraversare Palermo, di cui assaporiamo il proverbiale traffico

e dove acquisto la benzina più cara della Sicilia e forse d'Italia: 1,46 euro al litro



L'autostrada che procede verso Enna lambisce le Madonie, la voglia di lasciarla per prendere qualche statale è tanta ma le tappe sono serrate e non ci permettono questo lusso. Passo da Caltanissetta dove trascorriamo il pomeriggio tra zii e parenti, ripartiamo dopo le 18.00 in direzione di Acireale.
Sul far della sera sono a Catania così, se avessimo nostalgia del traffico palermitano, ci troviamo immersi in quello catanese che nulla ha da invidiare a quello del capoluogo.
Raggiungiamo il campeggio da Acireale e alle 21.00 la tenda è montata, la voglia di cucinare è nulla e così ci concediamo una pizza.
8 Settembre - Acitrezza / Taormina / Giardini Naxos
Il programma era di trascorrere la giornata al mare ma ancora una volta le nubi ci costringono a cambiare programma. Decidiamo così di visitare Acitrezza, il paese dei Malavoglia, dove è ben visibile l'approdo storico formato da baslati colonnari frutto delle eruzioni dell'Etna.
Il sole sembra far capolino così ripartiamo in direzione di Taormina percorrendo una stradina, parallela alla SS114, che costeggia aranceti e attraversa numerosi paesini.
Verso l'ora di pranzo siamo a Taormina, che visitiamo.
Nel pomeriggio il sole è finalmente si decide ad uscire e passiamo alcune ore in spiaggia a Giardini Naxos.
9 Settembre - Siracusa / Noto
Partiamo con comodo a metà mattina in direzione di Siracusa, ancora una volta il tempo a disposizione è quello che è e ciò ci costringe a percorrere strade a scorrimento veloce, raggiungiamo così Siracusa dove visitiamo l'isola di Ortigia: bella Piazza Archimede e le zone restaurate, affascinanti nella loro decadenza le viuzze interne dove palazzine barocche si mostrano quasi cadenti agli occhi del turista.
Pranziamo in un ristorantino ricavato nel cortile interno di un palazzo, non è proprio economico, ma almeno siamo soddisfatti, poi il padrone poi è molto cordiale e mi fa parcheggiare la moto sull'androne, dice che fuori fanno un sacco di multe e portano via i mezzi col carrattrezzi.
Nel pomeriggio siamo a Noto, la capitale del Barocco, cittadina davvero affascinante che non può assolutamente essere saltata in un viaggio in Sicilia.
Peccato che appena fuori dal centro storico il fascino dei palazzi barocchi lasci il posto ad edifici di più recente costruzione e di scarso valore estetico, lo scheletro in cemento armato di palazzo mai finito è poi il triste apice di una programmazione urbanistica forse inesistente

Visitata la città tornaimo alla moto per raggiungere Ragusa, ma qui scopro di aver perso le chiavi



, per giunta quelle di riserva sono nel giaccone della zavorrina che è chiuso nelle borse laterali...


Cominciamo la ricerca, perdiamo un'ora nel battere il centro storico tornando sui nostri passi, ma delle chiavi nemmeno l'ombra. Preoccupato mi rivolgo ai custodi dei vari edifici visitati, finché mi viene consigliato di chiamare i vigili urbani e così faccio.
Mi rispondono che le hanno loro, per nostra fortuna qualcuno ha trovato le chiavi in cattedrale e gliele ha consegnate: mi ero già visto a dover forzare la borsa laterale per recuperare le chiavi di scorta!





Ormai è tardi e la visita di Ragusa che avevo in programma purtroppo è saltata. Pazienza, l'importante è aver ritrovato le chiavi!
Torniamo così verso il campeggio. Arriviamo ad Acireale verso le 19:00, è ancora presto per rientrare e così visitiamo il centro storico della città.
Il cielo promette ancora una volta brutto tempo, stavolta memore di quanto accaduto a San Vito scavo un fossato con coccodrilli e ponte levatoio intorno alla tenda e andiamo a letto. Nella notte si susseguono un paio di temporali ma il lavoro è fatto bene e l'acqua non entra.
10 Settembre - Ultimo giorno in Sicilia, Etna
Il cielo è ancora coperto, sembra che le nuvole ci perseguitino.
Alle 20:00 abbiamo il traghetto che da Catania ci riporterà a Civitavecchia ma prima di allora abbiamo (quasi) tutta la giornata.
Prima delle 12:00 dobbiamo lasciare il campeggio, il tempo sembra volerci fare la doccia proprio mentre smonto la tenda, fortunatamente ci grazia...

Partiamo così alla volta dell'Etna, che raggiungiamo dopo aver pranzato in un ristorantino a gestione familiare, niente di eccezionale ma i prezzi sono discreti ed altrettanto può dirsi del apporto qualità prezzo.
Nel pomeriggio raggiungiamo Catania, girovago un po' per la città e lì posso godere dal vivo del traffico interno: un inferno!
Raggiungo il porto con netto anticipo sull'orario di partenza ma ancora una volta un nubifragio sta per abbattersi sulla città, per fortuna in quest'ultimo giorno il tempo sembra clemente e le nuvole più minacciose ci passano di striscio senza conseguenze. In compenso l'Etna non è più visibile dal porto, un forte temporale sta imperversando alle sue pendici... già mi immagino di farmi una bella doccia fuori programma prima di salire sulla nave...
Cerco intanto di fare il check-in, ma l'operazione si rivela più difficile del previsto: il box della Grimaldi è introvabile e le indicazioni conducono ad un molo vuoto. Chiedo di qua e di là senza risultati. Giro tutto il porto e buona parte delle strade limitrofe senza trovare gli uffici addetti. Dopo quasi un'ora di giri a vuoto chiedo ad un finanziare che molto candidamente e con tono scontato mi dice che l'ufficio della Grimaldi è quello in cui è scritto sopra "Marangolo"... ovvio no?




Va be' tanto ero in anticipo!
Il tempo ci grazia e non è poco, così ci imbarchiamo in perfetto orario.
Stavolta la nave è pulita, l'equipaggio parla italiano ed il servizio a bordo efficiente. Solo io, la mia zavorrina e pochi altri, da bravi barboni, viaggiamo con posto ponte, tutti gli altri, fighetti, sono sistemati in cabine e poltone. La sala ristorante è pressoché vuota e così possiamo dormire comodamente distesi sulle poltrone del ponte, secondo me siamo stati meglio di chi aveva la cabina!
11 Settembre – Civitavecchia / Città di Castello
Dopo quasi venti pallosissime ore di navigazione siamo a Civitavecchia verso 18:00, da lì ci dirigiamo verso casa percorrendo a ritroso il tragitto percorso all'andata, con l'unica variazione che stavolta attravreso Viterbo. Lì mi fermo a chiedere informazioni sulla strada e mi imbatto in un arzillo vecchietto che nel vedermi escalama “Lei è un motociclista BMW, ma lo sa cosa significa BMW?”, rispondo correttamente e lui aggiunge “e lo stemma sa cosa rappresenta?”, rispondo anche stavolta e l'uomo allora tutto contento si mette a raccontarmi dei cavalli che sprigionava un vecchio motore (di cui non ricordo il nome) areonautico prodotto dalla BMW. Detto questo, non prima di averci dato la mano ed averci augurato buon viaggio e buona fortuna ci lascia andare aggiungendo: “sono stato motociclista anch'io e sono stato motociclista BMW!”.
Felici di quest'incontro torniamo verso casa che raggiungeremo col buio.
Bene, è tutto.
Sono stato un po' lungo ma mi sono fatto prendere dalla narrazione
Per concludere aggiungo qualche dato ulteriore riguardo:
Campeggi visitati
El Bahira **** a San Vito lo Capo,
bella struttura, bagni sempre molto puliti (le mattonelle sono sempre bianche e ci sono due o tre inservienti che tutto il giorno stanno li a pulirli), docce decisamente meno valide sono un po' un neo e per giunta la doccia calda si paga 50 centesimi (migliorabili), in ogni caso ottimo campeggio, che consiglio.
Blue Panorama **** ad Acireale,
difficile da trovare perchè la stradina d'accesso è piuttosto nascosta, la struttura è bella e forse più suggestiva della precedente, ma i bagni sono fatiscenti, vecchi e sporchissimi, dico solo che ogni giorni la sporcizia aumentava. L'ultimo giorno la porta della doccia, infradiciatasi, era caduta a terra. Non mi sento di consigliarlo.
Prezzi in generale buoni, spesi in tutto 180 euro in due con tenda e moto per tutti i pernottamenti.
Clima settembrino
Nel mio caso non è stato dei migliori ma di acqua vera abbiamo preso solo un giorno ed una notte. C'è da dire che quest'anno comunque non ha fatto una grande estate...
Traffico
Chi è abituato a quello delle grandi città sarà abituato ma quello di Palermo e di Catania è molto caotico. Curioso che anche nei centri più piccoli, tipo i paesini di collina, si formano ingorghi nelle ore di punta.
Gente
Cordiale e disponibile, mai avuti problemi con nessuno.
Strade
Piuttosto ben tenute quelle di grande comunicazione, peggio messe quelle secondarie: avvallamenti e fratture del manto stradale sono piuttosto frequenti, ma nulla di particolarmente grave o pericoloso basta un po' di attenzione.
La Sicilia è in definitiva una terra splendida molto valida da girare in moto:
Ottimo ciò che ha fatto la natura,
ottimo quello che hanno fatto gli antichi,
meno buono ciò che hanno fatto e in parte fanno i moderni...
Lamps