Condivido questa mia esperienza anche per avere vostri pareri e confronti.
La settimana scorsa, all'accensione della mia moto (F750GS 2019, 27.000 km) la mattina, mi compare l'inquietante avviso
"Reg. ammortizzatori difettosa! Poss. proseguire lent. Recarsi all'officina specializz. più vicina".
Andando, poi, alla regolazione del precarico, mi compare la scritta "Errore di sis. Inatt. regolaz. carico." Ovviamente non si riesce a regolare nulla e la moto rimane, mi pare, nella posizione di precarico più bassa.
Provo a spegnere e riavviare un paio di volte, ma sempre stesso avviso.
Provo a fare un breve giro con un paio di soste, ma nulla. Triangolo giallo acceso e segnalazione dell'errore.
Il giorno successivo mi reco dal concessionario BMW, che mi preannuncia la necessità di un fermo di almeno una settimana - non avendo l'appuntamento - per le verifiche. Provo a suggerire al tizio della reception un reset della centralina, che, come ho letto spesso qui sul forum, può risolvere malfunzionamenti di elettronica. Per tutta risposta un sogghigno, come a dire "vuoi insegnare a me il mestiere?"
Mi chiamano dopo tre giorni. Diagnosi: rottura dell'ammortizzatore posteriore (ESA) o di una sua parte (molto probabilmente un sensore), con necessità, comunque, di sostituzione dell'intero gruppo al costo di 2.000,00 euro.
Non so perchè, forse scoraggiato dal fatto che il costo della riparazione era pari ad 1/3 del valore della moto, forse con la speranza di poter risolvere diversamente il problema altrove (pezzo usato), rifiuto l'intervento e vado a riprendermi la moto.
Pago 15,00 euro più iva per "test veicolo" e 40,00 euro più iva per "controllo software, azzeramento/apprendimento dei valori di adattamento (per sostituzione componente), programmazione centraline" e me ne vado con la fattura che riporta pure scritto "cliente non autorizza sostituzione amm. posteriore esa". Faccio qualche centinaio di metri e mi accorgo con sorpresa che il triangolo giallo di avviso non è acceso. Nel TFT nessun errore. Provo i vari precarichi (conducente, conducente e bagaglio, conducente e passeggero) e funzionano perfettamente, con la moto che si alza e si abbassa come deve e come ha sempre fatto.
Torno dal concessionario per far presente che sembrerebbe essersi tutto risolto e, dopo il commento dello stesso tizio alla reception "tanto tra qualche giorno ti si ripresenta e torni qui", il capo officina si mostra piuttosto perplesso e, non sapendo darmi una spiegazione, mi suggerisce di usare la moto anche "pesantemente", verificando quello che accade, e poi, nel caso si ripresentasse il problema, di tornare.
Al momento ho fatto circa 300 km, forse ancora pochi, ma per ora (facendo tutti i dovuti scongiuri) sembra tutto ok.
Sono passato anche da uno specialista di ammortizzatori, spiegandogli quanto mi era successo, e lui, pur non potendo diagnosticare nulla visto che funzionava tutto regolarmente, ha ipotizzato - tra le altre - che un calo di tensione della batteria al momento dell'accesione (confesso di avere ancora la batteria originale) potrebbe aver causato una falsa lettura dei dati da parte del sensore e/o della centralina, con conseguente segnalazione dell'errore. Circostanza che sembrerebbe essere confermata dall'azzeramento delle centraline - che pure avevo chiesto - operata dal concessionario.
Ora, sperando che il tizio della concessionaria si sia sbagliato e che il problema non mi si ripresenti più

, alla soddisfazione di aver risparmiato 2k euro si contrappone un quesito: alla rete di assistenza ufficiale risulta rilevato un problema (?) alla mia moto che avrei rifiutato di far riparare (e che, a loro dire, si può far riparare solo da loro). Non vorrei che questo potesse crearmi difficoltà nel momento in cui decidessi di vendere la moto (un qualsiasi controllo evidenzierebbe quanto accaduto) o darla in permuta.
E, soprattutto, mi chiedo: e se avessi accettato l'intervento?
A voi l'ardua sentenza .....