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Vecchio 10-10-2009, 18:03   #8
Abacus
Mukkista doc
 
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ubicazione: Zurigo-Roma
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Ho letto il libro di Marcello e mi ha appassionato. Dalle pagine del libro, assolutamente interessanti anche per chi non è viaggiatore assiduo su due ruote, emergono prepotentemente due sentimenti: quello di evadere ogni forma di “staticità” e quello di rendere partecipi gli altri delle proprie esperienze. Il primo sentimento di Marco mi ispira due bisogni primari (forse non apprezzati da tutti ma assolutamente legittimi): la necessità di mettersi alla prova, un po’ come lo fa il rocciatore o il velista solitario, e quello di esserci, di arrivare, di porre la propria esistenza in relazione a luoghi, persone, problemi sempre diversi e sempre più lontani. Credo che Marcello sia felice quando annota l’ennesimo rifornimento di benzina così come quando, svegliandosi all’alba, inizia un nuovo giorno di viaggio, solo con i suoi pensieri, accompagnato dal pulsare tranquillo del motore della sua Gold Wing e immerso nei profumi e nei colori di una terra sconosciuta. Anche se a volte sembra di leggere un piccolo romanzo d’avventura, abbiamo la certezza che la sua vita sia proprio così, come ce la racconta, piena di grandi e piccole imprese, di dettagli apparentemente insignificanti o talmente particolari che pochi li hanno potuti vivere come lui ha fatto. Le riflessioni personali di Marcello, che s’incontrano in tutto il libro, possono essere condivise o no, ma sono uno spunto per riflettere su temi che partono dal motociclismo ed arrivano nel profondo dei nostri sentimenti. Mi è piaciuta particolarmente una frase del libro, che credo descriva in poche parole quanto ho cercato di fare in modo molto più prolisso: “Non permettiamo all’”assenza di luce” di fermarci. La nostra passione rischiara anche le tenebre”. Bravo Marcello, buoni chilometri.
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