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Vecchio 27-07-2011, 12:16   #12
mariantonio
Mukkista
 
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Interessante l'editoriale su motococlismo di agosto, vuoi vedere che qualcosa si muove, spero che la rivista si faccia da portavoce VERA denunciando lo stato di menefreghismo delle case motociclistiche e dei conessionari BMW in primis, visto che è breve faccio un copia/incolla:
EDITORIALE



Il cliente ha sempre ragione



I motociclisti vogliono più rispetto dalle Aziende e lo potete leggere nelle tante lettere che arrivano in redazione. Sono delusi dal rapporto con chi dovrebbe aiutarli senza esitazione

La crisi spinge a fare drammatici tagli, ma non si può rimanere sordi di fronte a chi ti ha scelto per passione, non certo per necessità



Nei negozi di una volta era scritto “Il cliente ha sempre ragione”. Modo sbrigativo e sincero per avvisare che la prima merce che in quell’esercizio veniva offerta era il totale rispetto per chi aveva deciso di spendere lì i propri soldi.

Anche i motociclisti esigono rispetto, e quel motto dovrebbe avere particolarmente valore oggi che la crisi ha svuotato i portafogli o addirittura fatto passare la voglia di aprirli. Esigiamo rispetto, ci scrivono i motociclisti, e ne otteniamo poco, magari nessuno, proprio dalle Case in cui abbiamo riposto più fiducia.

Come avrete notato, sempre più lettere tra quelle pubblicate riguardano l’esasperato scontento di chi ha tirato fuori sudatissimi soldi per alimentare la sua passione e che resta deluso da aziende che non fanno fino in fondo il loro dovere, magari quello di riparare una moto che si rompe, o di inviare per tempo un pezzo di ricambio che ti permetta di andare in vacanza, oppure vengono maltrattati da concessionari che nemmeno li considerano perché non sono professionalmente capaci di soddisfare anche la minima curiosità sul più semplice degli scooter.

Questi soldi sono davvero sudati perché comprare una moto o uno scooter diventa oggi un atto di fede e di passione sterminata: ci sono le assicurazioni che diventano sempre più esose, mancano le infrastrutture nelle città per non essere banalmente costretti a posteggiare sui marciapiedi, c’è l’incertezza di chi ci dovrebbe tutelare e aiutare nello sport e invece mette continui paletti: andate a leggere a pag. 10 la risposta della FMI a un motociclista disabile.

Come mai questa “cultura” del rispetto è bellamente ignorata, se non apertamente tradita dalle aziende, comprese quelle che della “customer satisfaction” hanno fatto la loro bandiera? Risposta difficile, dovuta probabilmente a tanti motivi. Compresa la difficoltà di “educare” una rete distributiva prigioniera di visioni commerciali miopi. Ma compreso pure il clima da “mordi e fuggi”, frutto delle quantità esagerate di moto e scooter accumulati nei depositi dei concessionari. È una specie di circolo “disastroso”: le aziende ingolfano i negozi perché a loro volta costrette a sfornare migliaia di moto decise almeno tre anni fa, quando gli avvisi della tempesta della crisi non erano ancora stati proclamati.

Il vero problema per le aziende è riuscire a fermarsi, a ristrutturarsi nella produzione per evitare di andare lunghi e sbattere duramente. Perché in questo caso non c’è un ABS che ti possa salvare, quell’incentivo per la rottamazione che in realtà ha drogato il mercato, impedendo a tutti di affrontare i veri problemi. Finiti gli aiuti di Stato, ce la dobbiamo cavare da soli, motociclisti e aziende.

Non mollare MAI
Buona giornata a tutti
mariantonio non è in linea   Rispondi quotando