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Vecchio 03-10-2009, 08:22   #6
Gold Wing
Utente BANNATO dal forum
 
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I due amici sopra (che ringrazio ) hanno già risposto; comunque, se è una recensione completa che si vuole da me (non l'avevo postata prima, perchè non mi sembrava il caso che io stesso recensissi un mio libro), riporto qui la presentazione del libro, scritta sul mio sito.
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Nel libro racconto tutti i miei viaggi principali in moto (11, dal Giro d'Italia del 2002, ai Balcani del 2008), intervallati da alcune mie riflessioni.
E’ il primo vero libro che scrivo, anche se sono abituato a scrivere dei miei viaggi, sia sul mio sito, che su riviste, che su forum di moto.
Anche se sono prevalentemente un motociclista solitario (la maggior parte dei miei viaggi li ho fatti da solo), lo scopo di un libro è essenzialmente quello di comunicare qualcosa: non si scrive per sé (magari anche), ma soprattutto per gli altri, per il lettore, per rendere partecipe il maggior numero possibile di persone delle proprie esperienze, emozioni, passioni. Il puro scrivere fine a sé stesso è un vuoto esercizio retorico, quasi improduttivo.
Quello che cerco di spiegare nel libro è appunto la mia “filosofia” del viaggiare. “La meta è la strada” perché, in moto (almeno per me), non è importante la meta finale, dove sono diretto, ma il viaggio.
Il viaggio inteso sia come movimento, come spostamento, come puro piacere di guida (andiamo in moto perché ci piace guidare la moto, questa è la base di partenza). Ma anche il viaggio inteso come attraversamento di territori a noi sconosciuti, il viaggio come esplorazione, scoperta: monti, colline, pianure, laghi e foreste. E poi il viaggio come “attraversamento” di popoli, incontri con gente diversa da noi, lontana dal nostro modo di vivere, di pensare, di comportarsi.
Il viaggio come incontro tra culture diverse, come scoperta della “bellezza” della diversità, come arricchimento del proprio animo.
Il viaggio come mezzo per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e di sensibilità. Ma anche il viaggio come fine, il viaggio visto come un valore in sé, autoappagante; il viaggio come condizione di grazia della persona; una fase della propria vita in cui si è come una spugna, permeabili alle diverse esperienze, aperti al mondo che ci circonda come forse mai nella nostra vita.
E, per tutto ciò, non riesco a immaginare un mezzo più adatto della moto; nel suo delicato incedere in continuo equilibrio; un veicolo “aperto”, sia in senso letterale che come relazione col resto del mondo; un veicolo che, per sua natura, predispone al contatto con le persone, allo scambio di esperienze; un veicolo sintesi perfetto di velocità e lentezza del viaggiare; un veicolo senza il quale, ormai, io nemmeno più concepisco un viaggio. Il “veicolo perfetto”.
E’ questo quello che ho cercato di esprimere, al di là dei freddi (e numerosi) chilometri, nel mio libro.
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"LA META È LA STRADA. 10 anni e 500.000 km in moto". Il libro
www.gold-wing.it - km 600.000
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