[geba]

Considerare un problema la competizione a cui una parte di noi ci spinge genera due effetti:
uno di autoprotezione e quindi esternamente di pseudomaturità
e uno di repressione di quella parte "competitiva" e naturale che, a maggior ragione, ci spinge ad osservare con occhi critici gli altri.
La soluzione diretta non c'è. C'è solo la possibilità di prendere pian piano sempre più coscienza di questo istinto notandolo tutte le volte che proiettiamo sui comportamenti altrui il nostro essere.
Per esempio vedere "quello" che si infila dappertutto ci procura "due voglie", una razionale di mandarlo a ca@@re valutandolo come "deficiente e incosciente", ed una irrazionale per cui vorremmo essere noi quelli che si infilano dappertutto ma MEGLIO di come lo fa "lui".
Bisogna altresì tener presente che non si cambia in un giorno, né in un mese, né in un anno e, soprattutto, se si cambia non ci si accorge, o lo si nota poco semplicemente perché il conflitto tra il RAZIONALE e l'IRRAZIONALE si è attenuato a favore di una diversa visione del nostro rapporto con gli altri e quindi con la vita in generale.