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OT sulle fiere.
Dopo due anni di nulla, a Bologna, che non è Milano purtroppo (per le fiere), Cosmoprof, Cosmofarma, Autopromotec ed addirittura la Fiera dei libri per ragazzi...prese d'assalto. Un delirio. Un casino pazzesco. E tutti felici...di aver ricominciato...:lol: |
Forse non tutto è perduto...;)
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Infatti credo alla base ci sia anche il desiderio di riaccendere l'interesse e la voglia di fare, dopo due anni in cui ci hanno fatto perdere il gusto per qualsiasi cosa. Certo non è un processo istantaneo, e sarà difficile tornare ad una certa 'leggerezza' e ritrovare serenità, ma bisogna almeno provarci.
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Le fiere che si facevano nel nostro mondo avevano costi di un certo tipo.
...Se il mondiale MotoGP è tenuto in piedi solo ed esclusivamente da chi non lo vince da lustri, c'è comunque da riflettere. Se togliamo le 8 Ducati, non lo farebbero forse più. Sto vedendo costi, a mio modo di vedere, molto elevati. Si tratta della gara di casa (a cui si aggiunge Misano), ma quel baracchino inquadrato dalla TV, ha un certo costo. Il nostro stand, di 400 mq, non paragonabile a quello che ho visto in TV, costava nelle due edizioni delle fiere 380 mila euro (costo = tutto, dipedenti, omaggi cibo). Mi pare di vedere il mondo della neve una trentina di anni fa: è sostanzialmente imploso. |
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Non so nello specifico il costo dell'hospitality Ducati, ma posso dire con buona approssimazione che una hospitality di u team satellite 'di livello', come Gresini Racing, supera il milione di euro, e bisogna averne due, gemelle, perchè non c'è fisicamente il tempo di trasferirla nel caso dei GP che si svolgono in due weekend consecutivi, come Mugello e barcellona.
I costi in generale sono altissimi,, pensate solo a quanto costano le motrici dei bilici, e anche di quelle bisogna averne almeno tre, più naturalmente i bilici veri e propri. Comunque non è un discorso di MotoGP su cui puntare il dito, perchè l'hospitality di Pedercini in SBK, tanto per dire, mi pare superi gli 800.000 euro, dunque siamo lì. Ma scoprire che fare lo corse costa, è come scoprire l'acqua calda, il motorsport non è mai stato roba per poveracci. |
Tutto vero Blade.
Ma, se i Japs tirano i remi in barca, dopo decenni di investimenti, delle domande se le devono fare credo un poco tutti. |
@inobi
Per i giapponesi ildiscorso è diverso, la passione non conta e si tratta di aziende che necessitano di piani industriali a lungo termine. Se l'endotermico è destinato a sparire entro una decina d'anni, è chiaro che continuare a spenderci in ricerca e sviluppo è un investimento a perdere. Ducati, KTM e Aprilia trovano il loro senso proprio nel racing, hanno come ambito industriale solo le moto e questo giustifica e dà senso all'impegno. In fin dei conti, oggi la tecnologia migliore è in mano alle case europee, e le moto migliori si fanno in Europa. Io credo il mondiale potrebbe sopravvivere anche senza i giapponesi, magari obbligando le case a vendere i motori, come è ormai normale in F1 dove di veri costruttori ce ne sono ben pochi. |
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Tra l'altro Ducati, come è noto, sarà anche fonitore moto per il campionato MotoE 2023 e ipotizzo che ne farà tesoro anche per un eventuale ampliamento di gamma.
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e comunque , sempre o.t ...
le case giapponesi da quando è motogp hanno vinto il mondiale 10 volte la honda 8 volte la yamaha e 1 volta la suzuki come piloti. come costruttori : 12 volte la honda e 5 volte la yamaha insomma non si possono lamentare, i loro ritorni li avranno pure avuti. ok a ridimensionare i costi, ma se abbandonano sono proprio delle mozzarelle, capisco suzuki (anche se ci ha fatto una figuraccia con tutti, in primis coi piloti) ma yamaha e honda non possono svignarsela alle prima avvisaglie di moto europee competititve... altrimenti : "ti piace vincere facile..." ma non ho capito , ma cosa è successo a dovi e Morbidelli, tempi di distacco sulla griglia pazzeschi , se avessero girato con una moto2 avrebbero fatto di meglio .. |
Il motorsport è nato in Europa, innegabilmente, e qui da nnoi la componente emotiva e passionale è determinante, oltre ovviamente al business. Per le case giapponesi, finito il tempo dei capitani d'industria alla soichiro Honda, è un discorso, rispettabilissimo, di costi e benefici. Con in più, oggi, la prospettiva di un ciclo tecnico destinato a finire.
Non si possono certo dimenticare i grandissimi risultati ottenuti dalle case giapponesi. ma ora è cambiato il mondo e loro ne stanno prendendo atto, adeguando le strategie. Certo è una cosa cui è difficile rassegnarsi, per fortuna siamo abbastanza grandi da aver potuto vivere un 'prima'. . Date retta, godiamoci ste motorette finchè ci sono, con le Michelin e tutto il resto, che poi le rimpiangeremo :) |
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per fortuna siamo abbastanza grandi da aver potuto vivere un 'prima'. . |
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Rins e Nakagami
Sul contatto che ha causato la caduta do Alex https://www.youtube.com/watch?v=OjWeNaVR48A |
Intervista ad Alessio Salucci (Team Mooney VR46)
Piena sintonia con Ducati, Yamaha capitolo ormai chiuso. https://www.gpone.com/it/2022/05/31/...ZGb8XdM9MGGews |
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