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Visualizza la versione completa : Ho assistito a un brutto incidente, ho paura. (lungo)


DaveR
13-02-2007, 11:31
Domenica pomeriggio, vista la bella giornata di sole, ottengo tre o quattro ore di “permesso libera uscita” dalla mia ragazza (era il suo compleanno, è proprio un angelo) e decido di andare a trovare un caro amico che abita nel Monferrato per presentargli la mia mucca. Strade deserte in mezzo alla campagna, mi godo il sole e il panorama fino a Casale. Sto proprio bene a spasso con la mia moto, evito l’autostrada e faccio tutto il tragitto sulle statali alla mia solita andatura bradipa. Verso le 4 mi rimetto in strada verso Milano e all’altezza di Mortara vengo affiancato da un ragazzo in sella a un’Aprilia 250 (credo RS o simili) che trotterella con me per una decina di km sul filo dei 50 km/h. Tuta in tinta con la moto, stivali e casco integrale, il rumore del suo 2 tempi non disturba perché sta andando davvero piano, come me. All’uscita da un paesino il ragazzo si mette davanti a me e inizia la manovra di sorpasso del veicolo che ci precede. In una frazione di secondo mi rendo conto che mentre scala per prendere giri e superare, l’auto mette la feccia e sta per svoltare a sx in un piazzale senza che nessuno dei 2 abbia capito la manovra dell’altro. Capisco subito che l’impatto è inevitabile, il ragazzo inchioda bloccando la ruota post e si sposta il più possibile a sx sull’altra corsia, ma l’auto non l’ha visto e svolta tagliandogli la strada. Il botto è fortissimo. La moto colpisce le 2 portiere laterali e con la testa gli sfonda entrambi i finestrini piegando il montante centrale dell’auto da cui parte l’airbag. Io seguo la scena attonito e impotente, mollo il gas e la moto comincia a singhiozzare perché sono in quinta a 1000 giri. Il ragazzo rimane in sella e striscia sull’alsfalto del piazzale fino a colpire (sfondando) un muretto di cemento. La moto è distrutta e perde benzina. Io accosto sul piazzale e scendo dalla moto ma sono terrorizzato e non ho il coraggio di avvicinarmi al corpo immobile del ragazzo. Chiamo il 118 e gli farfuglio l’indirizzo dell’incidente. L’autista scende sconvolto e a fatica, perché la portiera non si voleva aprire, visibilmente danneggiata dall’urto. Non si era accorto di nulla, ha sentito lo scoppio dell’airbag e basta. Penso che il motociclista si trovasse proprio nella zona morta del suo specchietto. O magari non ha nemmeno guardato prima di svoltare. Il ragazzo è immobile, pensiamo che sia svenuto, o peggio. Poi muove un braccio, ha la gamba incastrata sotto la moto. Si fermano delle persone che lo avvicinano, io non ne ho il coraggio e me ne vergogno. So che se non fosse arrivato nessuno avrei dovuto soccorrerlo, ma mi sarei dovuto fare una violenza. Per fortuna arriva un medico che passava di lì in macchina, il ragazzo muove l’altra gamba a scatti e scoordinato, come in preda a convulsioni. Non riesce a parlare, mugugna qualcosa ma non parla. Il medico gli blocca la lingua e decide di prendersi la responsabilità di togliergli il casco. Non ha ferite, credo che la tuta abbia fatto il suo dovere da questo punto di vista, ma la botta è stata talmente forte che i traumi interni sono inevitabili. Arriva l’ambulanza, gli tolgono la moto di dosso e lo immobilizzano sulla barella. Non riesce a parlare ma urla di dolore. L’autista è sotto shock e io sono l’unico testimone, l’incidente è avvenuto a meno di 10 metri davanti a me, quindi devo aspettare l’arrivo della Polstrada per il verbale. Intanto si sono fermati diversi curiosi, compaesani della vittima che riconoscono la moto. Sono sconvolti, meno di un anno fa il padre di questo ragazzo ha perso la vita in un incidente in moto. Poi arriva un’auto sgommando, scende una ragazza, guarda la moto e scoppia a piangere chiedendo dove lo avessero portato. Io rimango immobile, appoggiato alla mia moto aspettando la polizia, ma in quel momento la mia mente è affollata di pensieri. Il sole tramonta, comincia a fare freddo e io devo ancora tornare a Milano. La mia ragazza mi sta aspettando, dobbiamo uscire per festeggiare il suo compleanno. E se avessi iniziato io quel maledetto sorpasso? Arriva la polizia, compiliamo il verbale e prendono le misure in terra. Mi chiedono se l’autista ha messo la freccia con sufficiente anticipo ma io non me lo ricordo. So solamente che ho capito che si sarebbero scontrati con qualche secondo di anticipo ma non saprei dire quanti. Ho la percezione temporale sfalsata. Il volo dopo la botta mi è sembrato interminabile. Mi dicono che viste le condizioni dovrò probabilmente testimoniare sull’accaduto. Ora vado pero, ormai è buio e ho freddo, devo ancora arrivare a Milano e il traffico è diventato intenso. Faccio tutta la statale a 40 all’ora dietro le macchine, non supero, guardo solo la strada e penso. Poteva succedere a me, quel ragazzo non aveva fatto nulla di così azzardato, ha solo avuto la sfortuna di mettersi nell’angolo morto dello specchietto. Adoro andare in moto ma è troppo pericoloso, la vendo. Questo è l’unico pensiero che ho avuto per i 50 km che mi separavano da casa. La notte ho dormito male, ho sognato più volte quella scena. Poi ieri mi sono fatto forza e ho preso la moto come ogni giorno per andare al lavoro. Vado ancora più piano di prima e ho un po’paura, ma non la vendo. Almeno non adesso, prima voglio vedere se mi passa. Scusate lo sfogo ma ne avevo proprio bisogno, ieri ero ancora troppo sconvolto per scriverlo e oggi ho la pelle d’oca solo al pensiero. Amo andare in moto, mi piace davvero tanto e non voglio rinunciare a questo piacere, ma mi chiedo se il gioco vale la candela.

il franz
13-02-2007, 11:43
Se guidi con la paura di quello che potrebbe succedere... meglio smettere.

Ultimo
13-02-2007, 11:46
Ho vissuto una esperienza molto simile a quella che racconti te.

Nel mio caso l'incidente era successo da pochi secondi, ma per il ragazzo incastrato sotto l'auto non c'era più niente da fare.

L'ho sognato la notte e tutt'ora se chiudo gli occhi e ci ripenso mi tornano i brividi.....

Ho avuto crisi di pianto e rigetto verso la moto... poi la passione ha avuto il sopravvento, continuo ad andare in moto, ma forse faccio un po' più piano e nei limiti del possibile cerco di essere prudente... un po' più prudente.

Perchè non ti informi per sapere le condizioni del ragazzo e magari lo vai a trovare in ospedale?

Andreino
13-02-2007, 11:48
So che se non fosse arrivato nessuno avrei dovuto soccorrerlo...

E avresti sbagliato alla grande!!!
Andrò avanti a ripeterlo all'infinito: se per il ferito non c'è un imminente pericolo di vita (moto sopra di lui che va a fuoco o altro), va lasciato dove si trova...eventualmente si prova a contattarlo per saper dire ai soccorsi (118) se risponde o no (stato di coscenza)!!!

Dave, stai tranquillo, ogni tua reazione dal momento dell'incidente è perfettamente normale.
Ognuno di noi reagisce in maniera diversa, tu hai vissuto quegli attimi in diretta e se confrontiamo 100 persone in quel momento, avremmo 100 comportamenti diversi.
Hai fatto benissimo a chiamare subito il 118 e a non toccarlo, vista la giustificata impreparazione su certe cose è meglio non peggiorarle.
Quella scena ti resterà impressa negli occhi a lungo e spesso ti porterà a riflettere un pochino di più quando magari vorresti azzardare...meglio cosi.
Siccome cmq avrai a che fare ancora con quel ragazzo (se devi testimoniare), quando lo vedrai in via di guarigione (da quel che ho capito dovrebbe essere il suo caso), ti sentirai molto meglio e risollevato di morale.
Cmq secondo me, per fare tutto quel disastro, non era proprio ai 50 orari eh?!

p.s.
Hai fatto bene a "svuotare il sacco"...tenerlo pieno è peggio!;)

ITALO
13-02-2007, 11:49
Credo che avere Paura dopo aver visto uno farsi del male sia abbastanza naturale... se poi la Paura non dovesse passare allora a quel punto è meglio vendere la Moto.

Io non ho smesso nemmeno dopo che in terra ci sono finito io con 4 costole rotte e la moto da buttare... (ovviamente il tutto grazie al solito automobilista distratto che poi è pure scappato)

Non conosco le statistiche ma credo che i cambi corsia e le svolte (delle auto) siano una delle prime cause di incidenti per i motociclisti.

Themau
13-02-2007, 11:50
caspita, leggendo le tue parole sembra di essere stati li con te, tanto è vivido il racconto . Capisco benissimo la sensazione di paura che provi, è normale, anzi è più che normale, anche se fin d'ora mi permetto di consigliarti di non prendere decisioni sulla vendita della moto o meno, Aspetta un pò, il tempo lenisce certe brutte esperienze.

Piuttosto, ogni volta che penso a simili situazioni e rifletto un pò sui rischi ai quali si è permanentemente esposti andando, pure piano e prudentemente, in moto, mi si accappona la pelle a ripensare a qualche manovra un pò azzardata alla quali inevitabilmente, con tanti cavalli sotto al sedere, mi capita di lasciarmi andare.

Dovremmo pensarci sempre ed avere non una ma cinque teste sulle spalle.

A volte mi verrebbe voglia di schiaffeggiarmi se penso alla ricerca della "piega" solo per il gusto di far vedere che uno consuma le gomme anche sulle spalla.... a pensarci è proprio da deficienti prendere dei rischi così gratuitamente.... :mad: :mad: :mad:

Cinsietta
13-02-2007, 11:51
Ho vissuto una esperienza molto simile a quella che racconti te.

anche io, con l'unica differenza che il ragazzo al quale avevano tagliato la strada è un mio carissimo amico... L'ho visto volare via e rimanere svenuto sull'asfalto, per fortuna senza gravi conseguenze... ma a me viene ancora il magone solo a pensarci a distanza di 2 anni...

Tommone
13-02-2007, 11:53
............ come ti capisco, anche io mi sono trovato nella tua situazione, e come mi emoziono ancora a ripensarci.

Per un pò ho messo la moto da parte, non per paura, ma per senso di responsabilità verso la mia famiglia che cresceva, poi non c'è l'ho + fatta, e consapevolmente ma con molta coscenza continuo a usare le 2 ruote.

Ma che brividi, ogni volta che vedo uno per terra !!!

Fancho
13-02-2007, 11:56
...azzo Dave! E' un bellissimo post! Mi sembrava di essere lì mentre leggevo!
Anche a me è capitato come a Cinzia... un amico! Non ho mai smesso però ed è quello che mi sento di consigliarti. Subito in sella e via! Magari piano piano, più bradipo di prima, con le ginocchia che tremano... ma subito! Questo IMHO... ;)

Boro
13-02-2007, 11:57
Girare per strada e' sempre molto pericoloso, non solo in moto. Fa bene alla salute esserne sempre consapevoli, aiuta in parte a prevenire.
Purtroppo l'imprevisto e' sempre in agguato.

rici
13-02-2007, 11:58
che dire...
sono cose molte brutte solo a sentirle, figuriamoci a viverle...
che la moto sia pericolosa penso che ne siamo tutti consci.... speso i nostri comportamenti la rendono ancora più pericolosa....
gioco a basket da quando ho 16 anni.... mi sono storto la tibia 5 volte e ogni volte mi dicevo "questa è l'ultima....adesso smetto!!!!".in realtà continuo a giocare...
anche la moto è una passione.... so che quando esco da solo, mia moglie non me lo dice ma è preoccupata....
che altro dire.... piuttosto che la paura e la tensione ti "guidino", smetti... ma sono convinto che fra qualche giorno questi brutti momenti inizieranno a sbiadire.... arriverà un pò di caldo e la tua voglia di moto sarà quella di sempre..
con gli occhi bene aperti a quello che succede attorno a te....;)

REX
13-02-2007, 12:00
Non ci si può far niente

La tigre dell'intemperanza rugge ad ogni istante della
nostra vita.

Smart
13-02-2007, 12:00
vivere o morire a volte è solo questione di secondi
questa estate in provenza in mezzo ai campi di lavanda mi stavo godendo il panorama e i posti bellissimi e improvvisamente mi sono trovato davanti un bastardo in macchina che prima della curva stava sorpassando invadendo tutta la mia corsia...sono riuscito ad evitarlo ma bastava passasi 2 secondi prima...
ma che ci puoi fare se non essere prudente? vivere tristi e privarti di tutto per non rischiare?
se senti come sta il ragazzo facci sapere

G&B
13-02-2007, 12:10
Caro DaveR, mi rimane difficile non rispondere ad un resoconto così pierno di angoscia e sofferenza. E la domanda che ti poni è ovviamente motivata da una paura troppo recente per essere razionalizzata, ma primo o poi questo lo dovrai fare e prendere una decisione in conseguenza.

Personalmente la paura mi viene ogni qual volta vedo due ruote adagiate a terra, una lunga frenata di due o quattro ruote che termina sul bordo dell'autostrada, o la notizia della malattia o della scomparsa di un conoscente, o peggio di una persona cara. La moto, l'immersione, il paracadutismo, l'alpinismo, e tante altre cose rappresentano delle passioni e le passioni sono ciò che ci mantengono vitali, i nostri segni distintivi. Ed io non sono pronto ad annullarli ne tantomeno ad annullarmi.
Ma della paura faccio tesoro e questo significa crescere, ed andrò avanti con le mie passioni finché non sarò cresciuto abbastanza da rinunciare.
Auguri e te ed a quel ragazzo.

Andreapaa
13-02-2007, 12:14
La stessa cosa può succedere anche in bici o a piedi, o a casa, infatti la % maggiore di infortuni capita proprio fra le mura domestiche.

Senza dire le solite cose e chiamare in ballo il destino, io in città (posto pericolosissimo per le due ruote motorizzate o meno) guardo sempre le ruote anteriori delle auto, e non appena vedo che tendono a sterzare freno e mi riporto dietro (se stavo superando).
Ma anche in questo modo si rischia di essere tamponati posteriormente.

Comunque in moto io applico la regola che non ho mai la precedenza, preferisco darla "vinta" una volta in più, non mi frega, cerco di essere prudente in maniera esagerata sopratutto in citta (dove uno può girare all'improvviso), faccio ovviamente le mie tiratine, e se mi succede qualche cosa ... bhè ... ragionando così era proprio DESTINO!

rhino
13-02-2007, 12:14
Ciao Dave, a 18 anni ho perso un amico per un incidente. Due giorni prima gli avevo fatto da "zainetto" sul suo Gilera Arcore, era il periodo del casco non obbligatorio, senza protezioni, in maglietta e pantaloncini. A pensarci adesso mi vengono ancora i brividi................se ti è di aiuto prova ad analizzare l'accaduto, andava piano? Com'è uscito in sorpasso, gradualmente in modo da farsi vedere o di colpo? Io prima di ogni sorpasso do una piccola clacsonata.........
Ciao

mantass
13-02-2007, 12:14
anche un mio amico e' caduto davanti a me, in una rotonda accelera,gli parte il posteriore,riprende aderenza ma l'anteriore sbacchetta in modo inverosimile e lui finisce a terra,scivolata di una 30 di metri la moto che va sotto un macchina parcheggiata e lui sabatte contro la moto, si alza da solo e' incolume, la giacca in pelle lo ha protetto, il casco e' tutto rigato ma lo ha salvato.
i primi giorni ci pensavi sempre......andavamo piano,eravamo in gruppo,prima di lui erano passate 3 moto, e io che viaggiavo in coppia se succedeva a me?
e' sempre brutto vedere o sentire di incidenti in moto, la cui maggiorparte e' perche' qualche altro mezzo non ti "vede".

Monk
13-02-2007, 12:26
La paura ti fa sentire vivo... Nn vendere la tua cavalcutara ma usala, acuisci di più i tuoi sensi, sii più prudente....

Come ha detto Adreino vuotare il sacco aiuta!!!!

Buona strada DaveR!

Monk

jonlomb
13-02-2007, 12:28
già il fatto che tu sia riuscito a raccontare l'episodio, con tale vividezza, significa che lo stai "assorbendo".:)

cit
13-02-2007, 12:32
Se guidi con la paura di quello che potrebbe succedere... meglio smettere.

Io penso invece, che un pò di sana paura (controllata) è quello che ci vuole per distinguersi dagli incoscenti.
Prima che motociclista, sono alpinista, e ti posso assicurare che spesso ho portato a casa la pelle proprio perchè la cosiddetta "paura" mi ha fatto desistere da gesti azzardati ;)

stiv
13-02-2007, 12:34
Io ho perso il mio migliore amico 5 anni fa, frontale con auto che superava alla cieca. Lui andava a 40 all'ora, era mezzanotte e se ne tornava a casa tranquillo tranquillo...le macchine che si superavano invece erano ingarellate...

L'unica cosa da fare è non cercarsela, usando al massimo il cervello e valutando soprattutto l'impossibile. Ma c'è una cosa che ci scappa di mano, che non si può calcolare..ed è il destino. Basta vedere cos'è successo a Slow Ahead il mese scorso (cercate nei post Tamponato regalo Akrapovic)...

Quindi se riesci a essere sereno goditi la moto per tutto quello che ti può dare, ma sei guidi con la paranoia...lascia perdere, vai in terra da solo....

Dave
13-02-2007, 12:43
mi sono venute le gambe molli solo a leggerlo..................

se fossi stato lì, svenivo:mad: :mad:

non devi vergognarti per aver avuto il terrore di doverlo soccorrere.......non è mica facile....e non sei il solo

DaveR
13-02-2007, 12:47
E avresti sbagliato alla grande!!!
Andrò avanti a ripeterlo all'infinito: se per il ferito non c'è un imminente pericolo di vita (moto sopra di lui che va a fuoco o altro), va lasciato dove si trova...eventualmente si prova a contattarlo per saper dire ai soccorsi (118) se risponde o no (stato di coscenza)!!!
Giustissimo Andreino, hai ragione. Ma io non ci pensavo neanche a toccarlo, so che si potrebbero peggiorare le cose. Il fatto è che non avevo il coraggio di andare a vedere se era vivo! :-o

Siccome cmq avrai a che fare ancora con quel ragazzo (se devi testimoniare), quando lo vedrai in via di guarigione (da quel che ho capito dovrebbe essere il suo caso), ti sentirai molto meglio e risollevato di morale.
Purtroppo a detta dei medici e degli infermieri era davvero grave, non è detto che lo riveda ma lo spero tanto.


Cmq secondo me, per fare tutto quel disastro, non era proprio ai 50 orari eh?!
p.s.
Hai fatto bene a "svuotare il sacco"...tenerlo pieno è peggio!;)
No, io e l'auto eravamo sui 50, lui era in piena accelerazione da sorpasso (ha inchidato solo per 2 secondi) quindi l'impatto sarà avvenuto sugli 80 credo. Non ha la potenza di un 1000 ma come saprete meglio di me un 250 a 2 tempi accelera abbastanza in fretta da quella velocità.
Ho dovuto vuotare il sacco, non ce la facevo a tenermelo dentro: grazie a tutti per le risposte incoraggianti!
Per il momento non ho intenzione di venderla, anche oggi sono in giro in moto per lavoro e fortunatamente non ho il panico mentre guido, vado solo un po' più piano (meglio così) e da solo. Mi da fastidio l'idea di portere lo zainetto, ma magari passerà. Altrimenti andrò senza passeggero se la cosa mi farà stare più tranquillo, nessun problema.

tonigno
13-02-2007, 12:47
Mi è capitato qualcosa di simile qualche mese fa .... solo che la parte dell'automobilista l'ho fatta io!! :mad: :mad:

Ero in moto in città ed andavo piano.
L'auto davanti a me rallenta ed io guardo dietro e mi sposto a sinistra per sorpassare.
Sento un urlo e solo allora mi accorgo che al mio fianco sinistro, un pò più dietro e assolutamente invisibile nello specchietto, c'era un ragazzo con uno sputer. Inchiodiamo entrambi evitando di toccarci per un pelo, e lui di sbattere contro un'auto che proveniva nell'opposto senso di marcia! :mad: :mad:

Mi bècco una buona dose di maleparole.:cussing: :cussing: :cussing: e resomi subito conto dellla situazione chiedo scusa immediatamente :!: :!:

Ho raggiunto un pò più avanti al semaforo il ragazzo e mi sono scusato di nuovo spiegandogli che non potevo vederlo perché era nella "zona morta" dello specchietto. Mi ha capito e ci siamo salutati con una reciproca pacca sulla spalla! ;) ;)

Continuo però a pensare al guaio che avrei potuto fare del tutto incolpevolmente! :mad: :mad: :confused: :(

parker
13-02-2007, 12:55
che brutta storia il mio consiglio è di ricominciare subito ad andare in moto e se proprio non ti passa la paura..........

scooterista pentito
13-02-2007, 13:01
Purtroppo andare in moto ci espone a un elevato rischio, per chi non ha la passione, razionalmente, lo considera un rischio inutile e stupido.
Ma come la nostra ce ne sono tante di passioni, sport, hobbie, purtroppo lavori... rischiosi, l'unica cosa che possiamo fare è usare testa e prudenza, ma purtroppo, è anche vero, che a volte non basta.

Mentre, da medico, ti dico che il comportamento che hai tenuto appena dopo l'incidente è stato corretto, non potevi fare altro; se poi è arrivato un avventore medico ancora meglio, la responsabilità se la è presa, come giusto che sia, lui.

Ciao S.P

teodoro gabrieli
13-02-2007, 13:12
Credo che avere Paura dopo aver visto uno farsi del male sia abbastanza naturale... se poi la Paura non dovesse passare allora a quel punto è meglio vendere la Moto.


sono d'accordo!
noi possiamo "metterci del nostro" nell'evitare di farci male, questo è fuori discussione, in ogni caso non sono disposto a soffocare la mia passione per la paura di circolare per le strade.Sono disposto a decuplicare, e l'ho già fatto da un paio d'anni, la mia prudenza e le mie attenzioni ma il tutto termina quì.
:cool:

faggio
13-02-2007, 13:20
Purtroppo e' successo a tutti noi...sali in moto e riparti!

louberta
13-02-2007, 13:25
Io penso invece, che un pò di sana paura (controllata) è quello che ci vuole per distinguersi dagli incoscenti.
Prima che motociclista, sono alpinista, e ti posso assicurare che spesso ho portato a casa la pelle proprio perchè la cosiddetta "paura" mi ha fatto desistere da gesti azzardati ;)

Sono perfettamente d'accordo con quello che hai detto.
La paura ti permette di aumentare il margine di sicurezza in tutto ciò che si fa.
Su strada il caos è tale per cui avere un margine si sicurezza in più ti permette (a volte, ...non sempre purtoppo) di prevenire eventuali situazioni di pericolo...;)

Maspo
13-02-2007, 13:42
Mi è capitato qualcosa di simile qualche mese fa .... solo che la parte dell'automobilista l'ho fatta io!! :mad: :mad:

Ero in moto in città ed andavo piano.
L'auto davanti a me rallenta ed io guardo dietro e mi sposto a sinistra per sorpassare.
Sento un urlo e solo allora mi accorgo che al mio fianco sinistro, un pò più dietro e assolutamente invisibile nello specchietto, c'era un ragazzo con uno sputer. Inchiodiamo entrambi evitando di toccarci per un pelo, e lui di sbattere contro un'auto che proveniva nell'opposto senso di marcia! :mad: :mad:

Mi bècco una buona dose di maleparole.:cussing: :cussing: :cussing: e resomi subito conto dellla situazione chiedo scusa immediatamente :!: :!:

Ho raggiunto un pò più avanti al semaforo il ragazzo e mi sono scusato di nuovo spiegandogli che non potevo vederlo perché era nella "zona morta" dello specchietto. Mi ha capito e ci siamo salutati con una reciproca pacca sulla spalla! ;) ;)

Continuo però a pensare al guaio che avrei potuto fare del tutto incolpevolmente! :mad: :mad: :confused: :(



È proprio per questo che quando si svolta guardare nello specchio non é sufficente! Sempre guardare gli specchi, girarsi con la testa dopodiché mettere la freccia e svoltare!!

A scuola guida é una delle cose sulla quale i maestri insistono di più!

ciao Maspo

supernozzo
13-02-2007, 13:53
è capitato anche a me...
non era una macchina ma un pulman...

io sono qui a raccontarlo.

Volevo solo scrivere di guardare sempre e bene la segnaletica orizzontale.
Se c'era un entrata in un parcheggio è probabile ci fosse la riga continua per terra.

Cacchio che situazioni difficili....

TANK
13-02-2007, 14:24
Inutile dire mi e'successo pure a me. E'sucesso a tutti a quanto sembra. A volte vorrei smetterla con le moto. Ma e' piu' forte di me. 20 anni fa fui io a farmi atnto male (ometto i dettagli), ma dopo 2 anni di calvario son tornato in piedi e mi son ricomprato la moto (tra le lacrime dei miei genitori). Un ano e mezzo fa, sul raccordo ho visto un botto tremendo tra una moto (che mi precedeva di 50 metri) ed un automobilista. E' venuto l'elicottero a portare via il poveretto. Son stato male per tuta la notte. Dopo due giorni sono andato a trovarlo all'ospedale, dove lo avevano operato. Non immaginate la tensione qundo ho chiamato il suo cellulare, pensando che nmon mi rispondesse piu'.... Ce l'ha fatta, ma ha perso un piede.

Dopo qualche mese ho venduto la mia RT 1150, volevo chiudere di nuovo con le moto. Per pochi secondi non era toccata a me. Ho due bambini piccoli etc. etc.
Eppure non ce la faccio a stare senza moto. . Ho ricomprato la moto (la ADV. 1220) , la uso meno di un tempo, ho aumentato il livello di guardia, guido da bradipo, mi fermo pure se il smaforo e' verde, ma alla moto non riuncio.

Rileggendo il post tuo mi e' rivenuta la pelle d'oca e per un po' ho pensato di rismettere....

Fai una cosa, vallo a trovare appena puoi, ti tranquillizzerai, sperando che stia meglio....

TANK
13-02-2007, 14:25
Una cosa, quando accadde a me di essere ferito, la cosa che mi diede piu' dolore fu la totale assenza del responsabile. Non si fece mai vivo.
Lo considerai inconcepibile.

obrad
13-02-2007, 16:59
non so... ma hai tutta la mia solidarietà

:mad: :mad: :(

lor
13-02-2007, 18:29
ho aumentato il livello di guardia, guido da bradipo, mi fermo pure se il smaforo e' verde, ma alla moto non riuncio.


Già, l'unica è andare piano, e più traffico c'è, più piano si deve andare. Il rischio non sarà mai zero, ma può essere abbattuto ad un livello accettabile.
Gli incidenti più brutti che ho visto riguardavano sorpassi finiti male, dovuti alla combinazione dell'imprudenza del motociclista con l'incapacità dell'automibilista.
Insomma è inutile, per sopravvivere, quello con l'auto davanti che stiamo per sorpassare, soprattutto dove ci sono potenziali svolte a sinistra, va sempre considerato come un potenziale imbecille...
LoR

nossa
13-02-2007, 18:40
Muovere il ferito è meglio di no ma senza arrivare al paradosso, se uno ha la moto sopra è meglio toglierla, vabbè che la amiamo ma di solito non è un piacere e scotta pure! Attenzione al genio che accende la sigaretta:mad:

Capita, mica potevi telefonargli, si trema per un po' poi passa:)


Come dice lor "tutti imbecilli fino a prova contraria" e spesso è vero!

Tricheco
13-02-2007, 19:34
ci vuole tanta prudenza, il resto lo fa il destino...ma alla moto non rinuncerei per niente al mondo

R72
13-02-2007, 20:01
anche io ho vissuto una cosa del genere, ma in prima persona, sono finita contro a un camion che svoltava a sx senza mettere la freccia e che non ha visto che lo stavo sorpassando...
se chiudo gli occhi rivedo la sua fiancata picchiare contro al mio manubrio
il ruzzolone sul suo cofano e un fiume di sangue sgorgarmi dal naso

la moto si e' distrutta, io mi son rotta un pollice
GRAZIE ARAI
GRAZIE DAINESE

el_conguero
13-02-2007, 20:27
grazie!!
certe situazioni per essere capite vanno vissute. Alcune di queste, se vissute, non ti danno modo di sfruttarne l'esperienza che ne deriverebbe.
Hai avuto uno sfogo raccontandoci quello che ti è accaduto ma io ti ringrazio perchè mi hai fatto vivere attraverso i tuoi occhi e le tue parole quella scena.
ne farò tesoro
grazie

Kilimanjaro
13-02-2007, 21:51
Grazie per questo tuo sfogo sul forum.
Penso sia utile a noi tutti.
Se, come spero, avrai occasione di incontrare quel ragazzo, salutacelo. ;)

fabgal
13-02-2007, 23:06
Caspita DaveR, sono quasi alle lacrime... però non credo che il mezzo, cioè moto o macchina, importi qualcosa. Il 7 Dicembre un mio carissimo amico rientrava a Catania da Palermo in autostrada con una Punto a noleggio. Ha trovato una transenna sulla corsia di marcia (faceva non più di 120 km/h, come da perizia del tecnico incaricato dal Tribunale), frena e si sposta sulla corsia di emergenza, poi inizia a strisciare con il fianco sul muro... quando, dopo circa 5 mt. finisce il muro, trova l'inizio del guard-rail, su cui aveva già urtato un altro veicolo, e questo "trafigge" letteralmente la punto dal frontale fino al lunotto posteriore... e poi esce dietro per altri 7 metri.
Se ti dico che aveva 34 anni e una moglie di 32 in attesa di un bimbo che nascerà in Maggio senza conoscere il padre...
Ne ho tratto una lezione di vita: distanza di sicurezza, velocità e attenzione. E un bacio OGNI MATTINA ai miei prima di uscire da casa.

Scusate se mi sono sfogato anch'io...

ivan70
13-02-2007, 23:36
Una cosa molto importante é parlarne con le persone piu' vicine per poter scaricare tutte le tensioni che hai accumulato, il parlarne sicuramente aiuta.

Risali in sella.

ankorags
14-02-2007, 00:24
Che brutta storia :(


A me è capitato su i viali a Fi, me ne stavo sulla corsia di dex, un pischello alla guida di un fuoristrada stava nella corsia di centro e senza segnalare la svolta e guardare nello specchietto a deciso di svoltare a dex tagliandomi la strada.
Per fortuna andavo piano e in frenata ci siamo spiaccicati con le protezioni della giacca, pantaloni e paracarena tubolare (avevo il TA) al fianco dell'auto.
Non siamo cascati (eravamo in due) ma la paura è stata veramente tanta, sono veramente momenti bruttissimi :pale:

Berghemrrader
14-02-2007, 00:38
La paura deve sempre essere una nostra compagna di viaggio, ci aiuta ad affrontare situazioni di pericolo ed a tenere bassa la manetta.
Guai a non avere paura!

Il tuo racconto mi fa riflettere una volta di più sui rischi che si corrono per le strade, e le tue parole non possono lasciarci indifferenti.

pierom
14-02-2007, 10:59
purtroppo è un'esperienza che,credo, buona parte dei motociclisti ha vissuto
vedere un incidente di questa portata è sempre una cosa che ti fa pensare a lungo soprattutto quando pensi "e se fossi stato io...?"
a me è successa una cosa analoga un anno fa in cui un tipo con lo scooter si è schiantato in pieno contro un muraglione e ovviamente per lui , poverino, non c'è stato nulla da fare ...
sono stato io il primo a soccorrerlo e , in questi casi , è meglio non fare niente che fare qualcosa di sbagliato. Anch'io ho chiamato per prima cosa il 118 poi ho solo controllato che respirasse mettendogli una mano sotto le narici (si dovrebbe mettere un vetrino ma chi se lo porta dietro ? ) e chiamandolo un paio di volte ....
per fortuna è passato un gruppo di bikers tedeschi di cui un paio erano medici e paramedici e si sono presi la responsabilità di soccorerlo più approfonditamente ...
Per molto tempo ogni volta che salivo in moto pensavo a lui e ai pochi decimi di secondo che ci hanno separato grazie ai quali ha centrato il muro e non me. e devo dire che qualche volta ho avuto paura a continuare a girare in moto ,però poi la pasisone ha prevalso .
ciao
Piero

TANK
14-02-2007, 11:08
Mi chiedo perche' l'industria investa miliardi in gadget che non servano a nulla (e che addirittura distraggano) e non fa quasi nulla per evitare questo genere di incidenti. Solo da poco ho visto accessori che permettono di vedere l'angolo morto. Li monta l'AUDI, la VOLVO e mi pare la mercedes.
Dovrebbero essere obbligatori per legge.
Che si puo' fare? Potremmo fare una petizione? Secondo me questo genere di inciedenti accade tutti i giorni.

Si hanno notizie del ragazzo?

aldo
14-02-2007, 11:42
....L'auto davanti a me rallenta ed io guardo dietro e mi sposto a sinistra per sorpassare.
Sento un urlo e solo allora mi accorgo che al mio fianco sinistro, un pò più dietro e assolutamente invisibile nello specchietto, c'era un ragazzo con uno sputer.....(

Dal mio punto di vista "moralmente" è colpa sua. Io quando sono dietro ad una moto prevedo sempre, in un caso come il tuo, che la moto che mi precede appena può si allarghi per sorpassare, ed evito di sorpassarlo o lo sorpasso molto "al largo". Purtroppo i moderni sputeristi circolano sempre come se quando passano loro il mondo si dovesse fermare.

Per quanto riguarda "il fatto in questione": facci caso, un grande numero di incidenti motociclistici avvengono con questa dinamica. Io, per esperienza ormai pluridecennale, evito sempre di sorpassare un'auto se a sinistra c'è una strada, un piazzale, un posto qualunque dove la macchina che mi precede potrebbe girare a meno che non stia viaggiando ad una velocità che gli renda materialmente impossibile svoltare. Indipendentemente dalle frecce che secondo me non servono a niente, perchè non puoi mai essere certo che un'auto con la freccia spenta non giri o che una con la freccia accesa giri quindi è una segnalazione totalmente inattendibile. Io mi regolo di più sui movimenti inconsci di chi guida, ad esempio la tendenza a rallentare e/o a spostarsi impercettibilmente al centro. Sono molto più affidabili proprio perchè inconsci ed automatici.

fabioscubi
14-02-2007, 12:08
La paura deve sempre essere una nostra compagna di viaggio, ci aiuta ad affrontare situazioni di pericolo ed a tenere bassa la manetta.
Guai a non avere paura!

Il tuo racconto mi fa riflettere una volta di più sui rischi che si corrono per le strade, e le tue parole non possono lasciarci indifferenti.

Grande Pedro !!!
E' verissimo quello ke dici.....
Ci sono incidenti ke si possono evitare, altri no.

Ero in auto, sulla A1 (Roma-Napoli), proprio all'iscita di Roma (direzione Napoli).
Traffico incredibile, ho percorso 500mt. in 30 minuti.
C'era un incidente !!!
Mai, o quasi, visto nulla di simile.
L'incidente era avvenuto nella corsia opposta(direzione Firenze).
Makkina cappottata (si vedevano solo le ruote in su, a causa del muretto ke divide le corsie sull'autostrada)......fino qui nulla di ke (o quasi).
La cosa impressionante e' stato il corpo di un uomo (coperto), sulla corsia apposta (proprio quella direzione Napoli).....
Sconvolgente.
In quei momenti e nei giorni a seguire ti vengono tanti pensieri in mente......

supernozzo
14-02-2007, 13:23
Io, per esperienza ormai pluridecennale, evito sempre di sorpassare un'auto se a sinistra c'è una strada, un piazzale, un posto qualunque dove la macchina che mi precede potrebbe girare a meno che non stia viaggiando ad una velocità che gli renda materialmente impossibile svoltare. Indipendentemente dalle frecce che secondo me non servono a niente, perchè non puoi mai essere certo che un'auto con la freccia spenta non giri o che una con la freccia accesa giri quindi è una segnalazione totalmente inattendibile. Io mi regolo di più sui movimenti inconsci di chi guida, ad esempio la tendenza a rallentare e/o a spostarsi impercettibilmente al centro. Sono molto più affidabili proprio perchè inconsci ed automatici.

A questo serve la linea continua per terra.

Viggen
14-02-2007, 14:12
A me è capitato già tre volte di essere il primo a soccorrere. In un caso non c'è stato niente da fare. In quelle situazioni sono piuttosto freddo, ma qualche minuto dopo, le gambe mi tremano...
Ma non posso smettere di andare in moto...

fede_sv1000s
15-02-2007, 14:21
E avresti sbagliato alla grande!!!

questa affermazione proprio non mi piace.
Comprendo benissimo la reazione ed il comportamento di DaveR e non c'e' nulla da vergognarsi , visto che come si suole dire, anche io mi ci sono trovato, sia da vittima che da soccorritore. Ed intervenire se non si ha la necessaria lucidità è sbagliato.
Ma se si capisce di stare bene e di poter fare qualcosa, bisogna sempre intervenire.
Soccorrere il ferito non singifica spostarlo o muoverlo o togliere il casco o chissà che.
Già avvicinarsi e farlo parlare è una grande cosa, mettere in sicurezza il luogo dell'incidente, sventolare per farlo respirare meglio sotto il casco, non farlo muovere se capite che la situazione è grave ma lui tenta di alzarsi...
cero che non lo caricherò a spalla fino ad una panchina.

Dal canto mio sono stato fortunato perchè non ho assistito a scene particolarmente gravi, ma ho amici che sono stati segnti per sempre dal vedere incidenti del genere.

Quindi DaveR forza e coraggio. Il ricordo potrebbe attanagliarti per un bel pò. Impara a conviverci e trova la forza di sfruttare questa esperienza al meglio.

TANK
15-02-2007, 14:27
Quello che ho fatto io (due anni fa) e' stato parlare, parlare, incoraggiare, ma almeno il mio povero motociclista parlava. Nemmeno l'ambulanza e' intervenuta , pur esendo sul posto, perche' non aveva il medico a bordo. Nessuno lo ha toccato. Ma poi il ragazzo mi ha ringraziato, quando dopo un anno e mezzo mi ha richiamato. Mi ha detto che l'ho conortai molto.
Dopo due anni devo dire che quasi non ci penso piu'.
Invece l'incidente che capito' a me 20 anni fa, ancora mi fa trasalire....

centurio331
15-02-2007, 17:44
io per lavoro vivo quitidianamente queste situzioni, a volte con esiti anche più gravi..penso sempre non può capitare a me, ma se poi succedesse??se poi succedesse (e qui parte una grattatina, anzi grattatona), voglio avere solo la certezza di aver fatto tutto ciò che era possibile per evitare il peggio e che la mia condotta di guida fosse la più idonea e prudente possibile e poi, quello che stà se seduto la sopra sulle nuvole, deciderà per noi..l'importante è non andarsele a cercare queste siatuazioni..

gamik21
15-02-2007, 23:00
Hai fatto benissimo a non toccarlo, a a lasciarlo lì, non devi assolutamnete avere alcun rimorso, la cosa più importante è chiamare il 118.
Poi sei dovuto risalire in moto e ritornare a casa, quella è stata forse la fortuna più grande così sei risalito immediatemente in sella e anche se a 40 all'ora hai dimostrato a te stesso che non non dobbiamo aver paura delle nostre moto, ma essere solamente prudenti e pensare che non siamo soli o invincibili....

Un lampeggio

TANK
16-02-2007, 09:02
Ma come sta questo ragazzo?

desmoric
16-02-2007, 09:21
Porco cane che storiaccia... comunque Dave, fai sbollire il momento, e trasforma questa esperienza in qualcosa di costruttivo, che ti faccia pensare un pochino di più quando hai voglia di fare un sorpasso un po più azzardato del solito (anche se il ragazzo sull'RS probabilmente non aveva azzardato niente, porello...).
La moto nel traffico è tanto bella quanto pericolosa. Bisogna avere tanti occhi, per se stessi e anche per gli altri (che purtroppo non ti vedono)!!!
E io, quando vedo certe cose, cerco di mandare giù il groppone in gola e di non smettere... MOTO!!!... con prudenza ma MOTO!!! ;)

eNdhj
16-02-2007, 10:46
Io, per esperienza ormai pluridecennale, evito sempre di sorpassare un'auto se a sinistra c'è una strada, un piazzale, un posto qualunque dove la macchina che mi precede potrebbe girare a meno che non stia viaggiando ad una velocità che gli renda materialmente impossibile svoltare. Indipendentemente dalle frecce che secondo me non servono a niente, perchè non puoi mai essere certo che un'auto con la freccia spenta non giri o che una con la freccia accesa giri quindi è una segnalazione totalmente inattendibile. Io mi regolo di più sui movimenti inconsci di chi guida, ad esempio la tendenza a rallentare e/o a spostarsi impercettibilmente al centro. Sono molto più affidabili proprio perchè inconsci ed automatici.

hai perfettamente ragione, sono arrivato anch'io da tempo alle stesse identiche conclusioni e mi comporto di conseguenza
ho quotato per ri-sottolinearne l'importanza

TANK
16-02-2007, 10:48
...e poi ci vuole una gran dose di fortuna... senza quella non cé' niente da fare... uno puo' prendere tutte le prcauzioni del caso, ma quando e' destino....

DaveR
16-02-2007, 11:03
Ma come sta questo ragazzo?
Purtroppo non ho notizie, non ho il suo cognome e non sono riuscito a scoprire in quale ospedale l'hanno portato. :(
Voglio ringraziare moltissimo tutti voi, che con le vostre risposte ed esperienze siete riusciti a farmi vedere con un'ottica diversa questo incidente, traendone i dovuti insegnamenti. Purtoppo siamo in balia di un branco di addormentati che girano in automobile, è questo che mi fa venire i nervi. Vivo e lavoro a Milano, giro per la città in lungo in largo su 2 ruote da anni (partendo dal cinquantino fino a oggi) e noto che il numero delle persone che parla al cellulare, ma soprattutto scrive sms tenendo il volante col ginocchio :rolleyes: è in contiunua crescita, con il conseguente zigzagare per i viali della città. Ma se io ci sto passando di fianco? Ho letto che qualcuno di voi non si fida delle frecce e guarda i leggeri movimenti delle auto, io guardo anche la testa di chi è al volante per capire cosa sta facendo e soprattutto se sta guardando la strada. Il problema è che guardare la strada ormai è diventata una delle tante cose da fare mentre si guida. La guida nel traffico milanese mi ha insegnato ad avere 1000 occhi perchè davvero non puoi sapere cosa passa per la testa della gente stressata in coda. Cerco di fare ogni manovra considerando di essere completamente ignorato (e spesso è davvero così) dagli altri veicoli e fortunatamente la mia moto (al contrario di quando giravo in scooter) certo non invoglia a improvvisare slalom tra le auto in coda o sorpassi a fil di specchietto.
Questa settimana ho usato la moto il più possibile, con molta prudenza ma senza paura. Si è solo rafforzato quel briciolo di "tensione" che avevo anche prima, che mi accompagna da sempre quando guido 2 ruote e che forse, unito alla fortuna, mi consente di essere qui a raccontare queste cose.

TANK
16-02-2007, 11:08
Cerca di rintracciare il ragazzo. Sperando che stia meglio, non sai qunto gli fara' piacere incontrarti. E fara' davvero bene anche a te.
Penso sempre al tuo racconto, anche stamattina ne ho parlato con i colleghi... purtroppo le disgrazie uniscono....

R65BLACKMAGIC
16-02-2007, 17:03
Mi unisco al coro dei "è successo anche a me" nel mio caso l'amico in questione l'avevo praticamente iniziato io alla moto ed inoltre quando ha fatto l'incidente (solita auto che taglia la strada senza freccia) stava venedo a casa mia.
3 giorni di coma poi il risveglio, 3 giorni a sentirti una merda e a chiedere continuamente notizie alla moglie ed ai figli, 3 giorni che non pensi alla moto ma all'amico nel letto, fermo ed immobile, gonfio come un pallone, poi dopo il risveglio le tue stesse emozioni, vendo tutto e non ne voglio + sapere.
La paura negli occhi di mia moglie vedendomi uscire in moto il primo giro successivo all'incidente dell'amico con l'angoscia che possa succedere anche a me mi fanno stare ancora + male.
Poi la razionalità piano piano riprende il sopravvento sull'emozione e l'istinto, e capisci che nella vita può succederti qualsiasi cosa in qualsiasi momento e non esiste riparo od ombrello che tenga.
Il libro della nostra esistenza è già scritto, moto o non moto che sia, quindi tanto vale non pensarci e guardare avanti.
IMHO

torelik
17-02-2007, 00:03
Questa settimana ho usato la moto il più possibile, con molta prudenza ma senza paura. Si è solo rafforzato quel briciolo di "tensione" che avevo anche prima, che mi accompagna da sempre quando guido 2 ruote e che forse, unito alla fortuna, mi consente di essere qui a raccontare queste cose.

Bravo, così si deve fare. Prudenza, molta prudenza...
Vedi successe anche a me di assistere ad un incidente all'inizio degli anni 90 sulla famosa "panoramica" di Superga.
Al pomeriggio del sabato ci trovavamo in molti, al piazzale del pennone (i torinesi potranno confermare). Questo ragazzo di 18 anni, probabilmente per una manovra errata oppure per essere stato intralciato da qualcuno fece un volo parabolico spaventoso. Toccò terra e non si mosse più (purtroppo mai più). Ebbene, da quel giorno, la "pano" è interdetta alle moto. All'inizio la cosa ci dette fastidio, ma ripensandoci a mente fredda giudicammo saggia la decisione presa dall'autorità. Era un susseguirsi di incidenti più o meno gravi. Per colpa dei soliti smanettoni senza criterio.
Ricordai per anni il povero ragazzo biondo steso sull'asfalto, l'ambulanza, l'elisoccorso, i gesti sconsolati dei soccorritori e fui li li per vendere la moto pensando alla mia incolumità, ai miei cari. Però la passione per le due ruote ebbe il sopravvento e tutt'ora sono qui a raccontarvi queste cose. Diciamo che quella triste esperienza modificò il mio modo "un po' spregiudicato" di andare in moto... Ho evitato molti guai, proprio per la massima attenzione che adotto alla guida. L'importante è cercare di prevedere (nel limite del possibile) cosa possono fare gli altri utenti della strada. Rendersi visibili, udibili, e comunque mantenere una condotta di guida che permetta di evitare l'ostacolo, di fermarsi in tempo... e poi, da buon fatalista, mi affido ad una buona dose di "culo".

claudioilcaldo
17-02-2007, 12:19
Caro DaveR ti capisco benissimo ,
a settembre 2006 è capitato anche a me ,
stavo rincasando da Jesolo dopo aver fatto una scorta tecnica ai ciclisti ,
e a fine della Jesolana a Caposile ho trovato un incidente tra una Monster e un SUV di turisti tedeschi . La Monster ha tentato il sorpasso mentre il SUV girava a sx per andare a fare benzina.
Era già arrivata la prima ambulanza e il ragazzo aveva una flebo per braccio.
La ragazza era 20metri più in là stesa a terra che si lamentava .
Visto che nessuno si fermava a coordinare un po il traffico mi son fermato io fino all'arrivo dei carabinieri e della seconda ambulanza .
il tutto mi sembrava normale finchè non mi sono messo a fissare la moto e la ragazza che a terra urlava dai dolori e li sono entrato in trance finche un'infermiera della 2 ambulanza non mi perso per un braccio e mi ha chiesto se stavo bene dicendomi che era gia da un po che era li davanti a me .
Quando è arrivato l'elicottero per portare via il ragazzo che era fratturato da per tutto mi era venuta voglia di vendere la moto e arrivato a casa non l'ho più toccata per una settimana .
Poi ho iniziato a uscire in moto con molta più calma e adesso ad ogni sorpasso lampeggio e suono il clacson per far vedere che stò facendo una manovra e per vedere se mi hanno visto .
Purtroppo gli automobilisti che non hanno la moto spesso si dimenticano che ci siamo anche noi e fanno manovre azzardate con troppa legerezza ma a volte anche noi motociclisti osiamo troppo .
ciao claudio

flavioff
17-02-2007, 12:28
Non a volte...

net
17-02-2007, 14:50
Vediamo solo di non arrivare in anticipo all'appuntamento...

Oddone incontrò la Morte in un gelido e soleggiato sabato di gennaio.
Proprio in uno di quei giorni, così rari durante gli inverni padani, nei quali la nebbia sembra uno spauracchio fantastico, irreale, scacciato da un sole sfolgorante. E quel sole si specchia negli infiniti brillanti di brina che ricoprono come un tappeto campagne e sempreverdi. Uno di quei rari giorni in cui spira il vento gelato che ha ripulito l'aria rendendola cristallina al punto che da Milano sembra di poter allungare la mano e di poter toccare tutto l'arco della Prealpi e delle Alpi coperte di neve.
E' il giorno in cui i motociclisti che non hanno messo in letargo la propria compagna a due ruote non riescono a resistere all'irrefrenabile desiderio di far cantare il motore e di correre sulle strade. Andare, partire, lanciarsi e scivolare in quel nitore in compagnia del vento, verso nord, con le montagne e la neve negli occhi, con qualche eccitante lama di gelo a filtrare negli indumenti pesanti, o ad infiltrarsi dal bordo della visiera pur chiusa, o nel buco del guanto pesante. Ma con la virile smorfia di un sorriso goduto poderosamente scolpita sul grugno da duro biker. Ehi! Basta un'ora, due, e si ritorna rigenerati e vaccinati contro altre settimane di nebbia, neve o pioggia. In pace con se stessi e con il mondo.
Oddone fece " pinpincavalin " per scegliere tra la Yamaha FZR 1000 e l'Harley Electra Glide, entrambe coperte da assicurazione in quel periodo. Vinse la Yamaha, ma lui ci pensò su un po' e decise per una cavalcata custom, lenta e ponderata, per godersi il paesaggio senza doversi troppo concentrare sulla guida e su una esagerata attenzione per eventuali tratti di strada ghiacciati. Inoltre avrebbe molto gradito, vista la temperatura nana, il buon riparo del largo parabrezza dell'Harley.
Scaldò bene il motore e partì alle undici del mattino, prendendo la provinciale verso Trezzo d'Adda. Era ben imbottito, come se avesse dovuto andare a sciare, e non sentiva minimamente freddo.
Andava e motociclettava di gusto.

Si sentì gelare quando La incontrò...Ad un incrocio.

Lì in mezzo al maledetto incrocio con i suoi stupidi ed inutili semafori c'era la maledetta automobile messa di traverso, con la fiancata sfondata. E per terra frammenti di vetro e di plastica ed i pezzi della motocicletta che giaceva distrutta metri più in là. E poi i segni di una impossibile frenata, e quelli di un impatto e di una strisciata sull'asfalto.
Oddone si sentì stringere il cuore come in una morsa, quando vide sul ciglio della strada il corpo coperto dal plaid colorato. Una coperta corta, dalla quale spuntavano due stivaletti neri.
Non vide la gente che si assiepava commentando sottovoce. Vide "Lei", che osservava la forma nascosta sotto la coperta standosene immobile e silenziosa e tenendo piegato il capo nascosto dal cappuccio. Non c'era emozione in quello stare lì, in quell'essere presente. Lei era la Morte. Professionale, distaccata, fredda.
Lentamente Oddone attraversò l'incrocio, evitando i rottami che giacevano a terra e cercando di non guardare nè il morto, nè gli spettatori che guardavano lui che passava con l'Harley, nè la moto che giaceva a terra, per non essere tentato di volerne riconoscere marca e modello, nonostante la distruzione.
Lo spaventava pensare all'elegante e potente moto sportiva che quel miserevole rottame era stato soltanto pochi minuti prima.
La sirena echeggiò alle sue spalle mentre si stava allontanando. Sirena di che, al diavolo! Polizia, inutile ambulanza? Ormai era fatta... era tutto finito. Il solito automobilista con la testa nelle nuvole, che svolta senza guardare, o frena di colpo, o apre la portiera o... o... o! Cento modi per fracassare testa ed ossa a noi che stiamo sulle moto!
Oddone guidava a bassa velocità, sconvolto da ciò che aveva dovuto vedere. La giornata era diventata intollerabilmente fredda, il piacere della guida invernale si era dissolto, il sole e le montagne coperte di neve sembravano appartenere ad un orizzonte che non era più il suo.
Pregò brevemente per quell'uomo, che era stato un motociclista come era lui, fratello in quella passione travolgente che porta a cavalcare quei meravigliosi cavalli d'acciaio, tanto splendidi quanto vulnerabili, tanto esaltanti quanto pericolosi.
Poi, all'improvviso, Oddone si rese conto di non essere solo, a cavallo della sua Electra Glide. Non riuscì a continuare nel suo vagabondare. Dovette fermarsi su uno spiazzo sterrato vicino ad un prato dall'erba secca coperta di brina. Scese di sella e tolse il casco. Non capì se la causa del brivido gelido che gli scivolò lungo le membra fosse il venticello teso che spirava da nord, oppure la figura incappucciata di nero che sedeva sul sellone posteriore dell'Harley, appoggiandosi rilassata all'alto schienale.
- Mi piace, la tua moto... - disse la Morte, ed aveva la voce dolce e profonda di una bella donna.
Una bella donna sulla quale il Tempo non avesse potere alcuno. Una donna placida, matura, sicura del suo fascino e capace di trasmettere tutto ciò attraverso la sua voce.
Niente roba rantolante, parole secche come il crepitare d'ossa, o sussurri malefici. Tutt'altro: una cosa ammaliante.
- Una grande Harley tutta nera e cromata, con un motore come un grande cuore pulsante. Mi si addice, non trovi? - il cappuccio della Signora in Nero si mosse lentamente, come se lei stesse gustando la vista della moto sulla quale stava seduta.
Oddone se ne stava zitto, con il casco tra le mani.
- Spero di non averti spaventato... quando ti ho visto passare su questo splendore non ho saputo resistere alla tentazione di venire a fare un giretto con te. Il mio lavoro l'avevo finito, ormai, ed avevo ed ho un po' di tempo prima del prossimo appuntamento. -
- Ha fatto bene. - dichiarò Oddone, e si sentì molto stupido, sia perchè si era rivolto alla Morte dandole educatamente del "lei", sia perchè era convinto che le sue parole fossero suonate, come dire? un tantino false.
Il cappuccio della Signora vibrò leggermente, proprio come se lei stesse ridendo.
- Grazie. - disse poi. - La tua moto è anche molto comoda. L'hai chiamata Augusta, no? Bel nome. Dà la giusta idea. -
Oddone non sapeva cosa dire. Quello che gli stava succedendo non era vero, non poteva esserlo. Doveva avere preso un colpo di freddo. Forse una cosa grave, per procurargli una simile allucinazione...
- Beh, se è grave, non lo è al punto da richiedere la mia presenza. - disse la Morte. - Ho ancora un po' di tempo libero, ma se ti spavento posso andarmene subito, se vuoi. -
- Non sono proprio a mio agio, per la verità. -
- Anche se sai che non sono qui per te? -
- Beh, insomma, questo mi tranquillizza un po'. - ammise Oddone, e poi corrugò la fronte cullando un pensiero sgradevole.
- Ti stai chiedendo quanto tempo dovrà passare prima che il nostro appuntamento diventi una realtà compiuta... -
- Lei sa leggere nel pensiero? -
- Puoi darmi del tu. Mi hai portato a spasso sulla tua moto, no? -
- Sai leggere nel pensiero? -
- Che importanza ha? Secondo te un motociclista che ne vede un altro morto in mezzo alla strada riesce a non pensare "Chissà quando toccherà a me?" -
- No, certo. - ammise Oddone.
- Vedi? Non occorre leggerti nel pensiero per sapere che stai pensando se anche a te toccherà incontrarmi in quel modo, o su un'automobile, piuttosto che in un letto... Certo preferiresti che non capitasse con la moto, forse per non dover distruggere uno dei tuoi sette gioielli a due ruote. -
- E' proprio così... Però io detesto la psico-logica. Chi la conosce mi può leggere dentro come in un libro aperto. -
- Su, non te la prendere... E' solo che hai paura delle tue paure. Ed io mi sento di fare qualcosa per te, per ricambiare il piacere che mi hai dato portandomi in moto con te. Vorrei aiutarti ad esorcizzarle, le tue paure. Raccontale a me ed a te stesso, e vedrai che starai meglio. Parlami prima di tutte le cose brutte, e poi lascia che la luce del sole le sbiadisca, intanto che parliamo di tutte le sensazioni meravigliose che le motociclette sanno dare. Alla fine me ne potrò andare... Pensa! Potrai anche fare un paragone fra l'emozione che hai provato ad avere ME seduta sulla tua moto, alle tue spalle, e quella che ti dà una donna con grandi seni morbidi appoggiati contro la tua schiena... -
" Chissà se anche la Morte ha le..." cominciò a pensare Oddone.
- Non essere irrispettoso! - lo rimproverò bonariamente la Morte, e lui si convinse che Lei poteva davvero leggere nel pensiero.
- Dimmi perchè hai sette moto. - sussurrò la Signora, ed Oddone le spiegò:
- Tante me ne sono piaciute, e tante ho avuto la fortuna di potermi permettere di possedere. -
- Dispari di numero... perchè così, se ne distruggerai una incontrandomi, ne resteranno sempre tre per uno per ciascuno dei tuoi figli. -
- E' così. - confessò Oddone, e la prima delle sue paure, quella più grande e potente, uscì fuori.
- La vedo. - disse la Morte. - Vedo la paura per la vita dei tuoi figli... vedo che vorresti poter sfogare la tua passione per le moto più ancora di quanto tu non faccia, e regalare la passione ai tuoi figli come qualcosa di prezioso. Ma vedo che ti odi per questo, perchè temi di dar loro qualcosa che metta in pericolo la loro vita... -
- Arrivo a desiderare che invece di amare le moto quanto le amo io , arrivino ad odiarle proprio in contrapposizione al mio modo di vivere questa passione... e ne sfuggano per sempre i pericoli che ne costituiscono il prezzo. -
- Puoi sempre sperarlo. Puoi sperare che non sentano il richiamo di questa eccitante forma di libertà... Il richiamo dell'andare e dell'andare e dell'andare senza fermarsi... -
- E dei colori e dei profumi, e del caldo e del freddo, e del vento che ti stuzzica o ti rinfresca... Che è lo stesso vento che ora ti accarezza ed ora ti strapazza... che ora ti accompagna ed ora ti perseguita, mentre corri le strade. -
- Sì. Questo e molto altro ancora, che tu conosci. C'è sempre quel prezzo da pagare, che tu conosci... E c'è la paura... Dammene un'altra, delle tue paure! -
- Basta così poco! Un attimo di distrazione. Mio o di chiunque altro... ed arrivi tu. -
- Non è soltanto questo, il prezzo. Non lasciare che le paure restino annidate dentro di te... c'è un prezzo anche più alto. -
- Ma tutto è già scritto? E' inutile lottare, risparmiarsi, essere prudenti? Il nostro appuntamento con te è già fissato, è ineluttabile? Oppure è in nostro potere rimandare l'incontro ad un momento più lontano? - chiese Oddone accoratamente, cercando una risposta che fosse una via d'uscita dal castello di dubbi nel quale a volte si accorgeva di essere rinchiuso.
- Hai troppo ben presente la favola del soldato di Samarcanda! Puoi immaginare quanto io ami una ipotesi tanto suggestiva ed arguta, ma non è così: io arrivo quando è giunto il momento, mai prima! Siete voi uomini che a volte, comportandovi da pazzi, arrivate in anticipo agli appuntamenti, mettendomi fretta e costringendomi a correre. Non è cosa ch'io ami, ma non posso farne a meno. Devo essere sempre dove è richiesta la mia presenza... Tu lo sai, tutti lo sanno: è ineluttabile, tu l'hai detto. -
- Ma sta scritto? -
La Morte allargò le braccia, e sembrò stringersi nelle spalle.
- Sta scritto che io arrivi SEMPRE, non QUANDO io debba arrivare. Però sta scritto ch'io arrivi quando DEVO arrivare. -
- Non capisco. -
- Se sali su una moto da cento cavalli, la lanci alla massima velocità e chiudi gli occhi per venti secondi, stava scritto che tu lo facessi? Stava scritto che io e te avessimo un appuntamento in quel momento? -
- No. -
- Ma se tu fai questo, tu mi dai un appuntamento. E se sta scritto che devo essere presente, io devo essere presente. -
- Chi scrive se devi essere presente? -
- Se fosse scritto che l'uomo debba saperlo, tu lo sapresti già, non credi? -
- Detesto la logica, quando mi si rivolta contro come un serpente! Morde. Fa male. Lascia brutte cicatrici. -
- Su, non fare così... Nulla è scritto "da sempre", altrimenti non esisterebbe la libertà; per contro, nulla è che non venga scritto, o lentamente nel tempo o d'improvviso. Non ha importanza che ciò avvenga in seguito ad un atto di volontà di uno o di altri, oppure in seguito ad una casualità. Non ha importanza quanto di totalmente assoluto sia nella casualità, o quanto parziale o marginale sia la casualità stessa. Quando accade qualcosa per cui io debba essere presente, io lo sono. Così dev'essere. -
Oddone scosse la testa, con la fronte corrugata, come se avesse udito concetti espressi in una lingua sconosciuta. Ma riuscì ugualmente a porgere un'altra domanda:
- Ma tu, quanto tempo PRIMA di un appuntamento sai di doverci andare? -
- Il tempo necessario per arrivarci. -
- Sapevo che mi avresti risposto così... -
- Perchè non c'è altra risposta, non credi? Non arrivo mai in ritardo, nemmeno quando lo sono davvero: l'ora dell'appuntamento è quando arrivo. Nè prima, nè dopo. Nessuno può dire di essere morto nè un minuto, nè un'ora, nè un giorno dopo il momento nel quale avrebbe dovuto morire. Nessuno può dire di avermi aspettato. Si muore quando io arrivo, non quando eventualmente avrei dovuto arrivare. -
Oddone restò muto. Non sapeva cosa dire, annichilito dalla basilarità di questi assunti.
- Su, motociclista, continua: il prezzo può essere più alto. -
- Sì. Continuo. Questo il prezzo: mancare in malo modo all'appuntamento con te! Il nostro corpo è così fragile... Basta poco, e ce ne restiamo qui, con il corpo o la mente devastati, a litigare con la vita nostra e con quella di chi ci sta intorno. Distrutti, inabili . A soffrire o far soffrire. A soffrire "e" a far soffrire. Magari ad aspettare con ansia TE, che non ti decidi ad arrivare, finchè non sta scritto che è arrivata l'ora dell'appuntamento. -
- Non è destino, questo, che sia prerogativa unica di chi ha la passione per le moto. - sussurrò la Signora in Nero, indicando con una manica l'Harley in nero sulla quale continuava a stare piacevolmente seduta. - C'è chi ha subìto quanto temi senza aver neppure in parte goduto le sensazioni che voi godete sulle moto. Il prezzo è alto, è vero, ma parliamo anche della mercanzia che si acquista. Parlamene tu, come ne parli a te stesso quando respiri il piacere che le tue sette amanti sanno darti... -
Oddone esibì un sorriso un po' amaro, chiedendosi se era proprio quello ciò che la Morte voleva da lui. Aveva la voglia e la forza di parlarne, però. Di parlare del piacere della moto.
- C'è il senso di libertà. Ci sono le strade dei boschi e dei monti e quelle della riva dei laghi e dei fiumi. Ci sono i mille paesaggi da conoscere e da vivere. E da... scorrere. C'è la voglia di cavalcare il vento, nei momenti in cui non senti più il canto del motore, quando ti sembra di non essere nemmeno seduto su una moto, ma sull'aria. E l'aria... vola!
Oppure c'è il piacere di guidare, di condurre quella bellissima cosa viva che sta sotto di te. Il piacere di guidare "davvero"... di dovere agire, muoverti, spostarti sulla sella per piegare il tuo mezzo come la strada e la tua velocità richiedono. Con la continua, eccitante sensazione della sfida all'equilibrio, in quel continuo gioco di forze e vettori ed energia. In quel dominare il movimento, gustando le accelerazioni e le decelerazioni mentre le usi per farle partecipare all'insieme di tutti i fattori complessi... eppur dominabili, della guida. Ed intanto la stringi con i pugni e le ginocchia, la tua moto, e lavori con i piedi sui pedali e puoi cavare dal motore tutta una sinfonia di suoni diversi. -
- C'è da dimenticarsi la paura, no? -
- No. Sì. Sì, posso dimenticare, per un po'. Ma c'è, c'è sempre! Basta tanto poco per finire in pezzi! -
- Anche tu hai cercato l'emozione forte, però. L'hai cercata, la paura! Andavi a più di duecento all'ora, quel giorno, ed era una strada provinciale. Stretta, strettissima a quella velocità... e così corta! E allora? -
- Quel rettilineo sembrava finire dieci metri avanti i miei occhi... e stavo così steso sulla moto che mi sembrava di avere il naso a dieci centimetri dall'asfalto della strada. Ho mollato quasi subito. -
- E confessi? -
- Confesso una emozione violenta, e la paura era il suo condimento. -
- E mentre danzi con le stagioni? Hai paura anche allora? -
- No, come potrei? Sei così assorbito da ciò che vedi e vivi! Ancor oggi mi racconto la primavera sulle strade di Normandia, quelle strade lunghe e diritte, immerse in campi verdissimi, sotto un cielo tutto grigio e pigro ed umido... con i pensieri che mi si muovevano nella mente in volute lente, torpide... un torpore soltanto a tratti scosso dalle macchie di colore del violento giallo dei campi di colza in fiore. Ricordo i sospiri che mi sfuggivano dentro il casco, incontro al profumo esalato da quel verde umido e corroborante. E mi racconto la primavera sulle strade verso Mantova, con gli occhi pieni del colore dei fiori degli alberi di Giuda e di quelli delle forsizie, che imbrogliano, con una gioia priva di pudore, esplodendo i fiori quando gli altri vegetali si stanno ancor dando da fare ad emettere le foglie.
Ed intanto ogni altro albero ed arbusto si sforza di mostrarsi con il verde più tenero e brillante, per competere con ogni altro albero ed arbusto per conquistare la meraviglia del verde più fresco. -
- Ma...? -
- Ma non puoi non vedere quel lungo, infinito guard rail... paziente ed instancabile nell'attendere di affettarti un braccio, o una gamba, o il collo... come una lama ben affilata. Con cento occasioni perchè tu e la tua moto andiate a fare la quella spiacevole esperienza. -
- Non ci pensare. Dimmi dei profumi, invece. -
- Ci sono i profumi della primavera avanzata, quando si va in giro con la visiera del casco semiaperta, per lasciarli penetrare ed affondarvi il viso... il profumo delle ginestre delle isole, quello della lavanda di Provenza! Le dolcissime robinie di Lombardia, le glicini, i tigli!
Ti ritrovi a guidare nell'estate, e non ti sei neppure accorto di quando ci sei entrato.
Trovi l'alito caldo ed umido dei campi strapieni di mais, e l'aroma fragrante del fieno appena tagliato, e l'odore irruente del letame che nutre la terra, ed i vapori bollenti delle erbe che cuociono al sole. -
- Ma... ma? -
- Ma come fai ad ignorare quei muretti infiniti di cemento , quelle grigie meraviglie componibili che separano le carreggiate, e che ti aspettano? Un sasso schizzato da una ruota d'auto, una vespa che ti s'infila nel casco... oppure un piccolo urto, una ruota che perde aderenza. Tu lo sai, ci sono ampie possibilità di scelta: grattugiarsi fino alle ossa strisciando il muretto o l'asfalto... oppure giocare a carambola restando al di qua... - e qui Oddone gesticolò, mimando un tragico flipper. - O saltare di là per spiaccicarsi meglio. Senza sapere chi sceglie quale sia il tuo gioco... Forse senza nemmeno il tempo di capire quale sia, il dannato gioco! -
Oddone chinò il capo e tacque.
Il venticello gelido gli passò sulle orecchie, teso come un rasoio.
- Ma, nonostante tutto, il bagnato, o il ghiaccio, o il terriccio viscido che sporca l'asfalto non ti fermano, d'inverno. Eppure l'unico profumo che senti è quello del freddo... E sei qui con la moto, e ti porti a spasso un'ospite. -
- Avrei preferito farti correre su monti e colline, in mezzo ai colori ed ai profumi dell'autunno. - Oddone sbirciò la Signora, che contemplava le montagne imbiancate, e si rese conto di ciò che aveva appena detto. - Ma tu li conosci da sempre, dall'alba dei tempi... -
- Dimmeli tu... è tanto tempo che non ci penso più. Forse me ne sono scordata. Racconta, su. -
- Non è possibile raccontare tutte le sfumature del verde, del marrone, del giallo e dell'arancio che si affollano nei boschi dell'autunno! Magari lo sapessi fare! Dimentico perfino i primi due o tre degli infiniti rossi degli aceri, non appena è passato un po' di tempo, quando i miei occhi non ne sono più riempiti... Ogni bosco ha un profumo diverso, e questo profumo cambia, se lo respiri al mattino, piuttosto che a metà del giorno o al tramonto. E poi cambia ancora al variare dell'umidità... e dopo una notte umida respiri fragranze che ti allargano i polmoni e la mente... -
- Continua... -
- ... -
- Continua, su, non essere ritroso. Io sono... -
- Non dirlo! E' soltanto nel cuore dell'autunno che i colori ed i profumi ora ti imbaldanziscono, quando il sole è caldo e l'aria asciutta, ora ti commuovono, quando tramonta il sole. Ed infine ti riempiono di dolcezza e tristezza e rimpianto, quando rinfresca ed è più umido, e molte sono le foglie già cadute ed i profumi sono quelli che sentivi da bambino nei boschi e nelle campagne e tra i cespugli delle rive dei fiumi. -
- E dov'è la paura? -
- Mah! - ammise Oddone, dopo averci pensato su un po'. - Forse non è davvero paura, quella di volare via insieme alle foglie e di perdersi nei boschi dell'autunno... Forse non c'è paura di finire tra alberi e cespugli. O forse non è il momento di pensarci, o il caso di continuare a farlo. -
- E' così. Alla fine le paure sono consumate, sbiadite, ridotte. E ti resta così tanto in cambio! -
- Davvero? -
- Tu lo senti. Io mi porto via le tue paure , ed il piacere di tutte le cose belle che mi hai raccontato . Continua a goderne. Continua! -
- Con minor paura? -
- Sì, o no. Non importa, se continui a goderne. Con prudenza, se vuoi, perchè lo devi. -
Oddone restò in silenzio, fissando la Signora in Nero, che se ne stava ancora seduta sull'Harley, rilassata, con il vestito ed il cappuccio che ondeggiavano con grazia, e compostamente, al soffio del vento dell'inverno.
- Ti saluto, ora. E' tempo ch'io vada. -
- Arrivederci, Morte. -
- Arrivederci, motociclista. Sii prudente. Cerca di non arrivare in anticipo al nostro appuntamento! -
- InchAllah. - disse Oddone, come suo solito.
Ma la Signora in Nero era già svanita.

Lui si mise a cavallo dell'Harley ed avviò il motore. Sospirò. Si sentiva più tranquillo. Rasserenato. Beh, anche rassegnato. Stette ad ascoltare il canto del motore. Il poderoso ronfare lo cullò, e le vibrazioni lo riscaldarono.
Il sole continuava a splendere, in quel bellissimo, gelido sabato. Oddone considerò che la Morte appariva ora qui, ora là, ma la Vita era dappertutto. Era il caso di vivere. Infilò il casco e riportò la moto sulla strada, dirigendosi a nord.
Le montagne coperte di neve scintillavano incoronando l'orizzonte, ed era uno spettacolo bello da piangere.


Oddone incontrò la Morte in un gelido e soleggiato sabato di gennaio.

emiddio
17-02-2007, 16:18
Bel racconto,un pò prolisso ma bello! Non sono d'accordo con quelli cui dà fastidio parlare di incidenti in moto,magari per scaramanzia.......Io non sono per niente scaramantico, e ringrazio tutti quelli che mi ricordano che la MOTO E' PERICOLOSA,in modo che non me ne scordi mai e centuplichi le mie attenzioni per evitare gli incidenti.Certo questa paura toglie un po' di gusto nell'andare con una moto,ma tant'è..........Meglio questo che cadere.
Io so solo che ogni volta che prendo il mio GS se non fossi attento a schivare quà e là GL'IMBECILLI e le RAGAZZE GNE' GNE', sarebbe una scivolata continua.

net
17-02-2007, 16:34
eh si ... solo un poco prolisso.... :-)
scusante la lunghezza...e cmq sono d'accordo, anzi meglio parlarne, per poi ricordarsi di tutto quello che può succedere

elpaso10
18-02-2007, 01:19
nella mia lunga carriera motociclistica una delle cose che ho imparato e che faccio sempre,sorpassi o incroci che siano,è quella di usare sempre e dico sempre gli avvisatori acqustici,sulla mia adv è gia il secondo che cambio,ogni tanto mi sento maledire o tirare qualche cristone,ma secondo mè è il metodo piu efficace per evitare collisioni con automobili o camion! Ragazzi suonate e poi ancora suonate la vita è una sola !

Viggen
18-02-2007, 10:12
Robe che succedono...

TANK
21-06-2007, 09:28
DaveR, che ne e' poi stato del ragazzo? Ho rintracciato il tuo post, perche' la tua esperienza mi frulla spesso nella mente.
Spero di avere buone nuove.
Ciao

BARTH
21-06-2007, 10:22
eh già...cose che succedono:(

Viggen
21-06-2007, 11:16
Un pò di sana strizza ci deve sempre essere.
Io ce l'ho, forse perchè ho soccorso già molte volte per primo motociclisti appena caduti, messi molto male ed uno non ce l'ha fatta.
Una cosa è certa: i sorpassi in corrispondenza di accessi ed intersezioni non li faccio e se vivessi in città forse la moto nemmeno ce l'avrei...troppo pericoloso...

TANK
21-06-2007, 11:21
sono stato vittima di un bruttissimo incidente 20 anni fa, ma la passione per la moto e' stata piu' forte, ancora oggi la uso, con 1000 attenzioni, ma non nascondo che a volte mi chieda chi me lo faccia fare. Oni giorno si rischia sulle strade di Roma.

Davide
21-06-2007, 12:20
X daver

Il tempo cancella tutto, è normale che tu abbia avuto quella reazione.

La cosa più importante è che il ragazzo non si sia fatto niente di grave.

Leops
07-02-2008, 18:36
Citazione:
Originale inviato da DaveR Mostra messaggio
So che se non fosse arrivato nessuno avrei dovuto soccorrerlo...
E avresti sbagliato alla grande!!!
Andrò avanti a ripeterlo all'infinito: se per il ferito non c'è un imminente pericolo di vita (moto sopra di lui che va a fuoco o altro), va lasciato dove si trova...eventualmente si prova a contattarlo per saper dire ai soccorsi (118) se risponde o no (stato di coscenza)!!!

Dave, stai tranquillo, ogni tua reazione dal momento dell'incidente è perfettamente normale.
Ognuno di noi reagisce in maniera diversa, tu hai vissuto quegli attimi in diretta e se confrontiamo 100 persone in quel momento, avremmo 100 comportamenti diversi.
Hai fatto benissimo a chiamare subito il 118 e a non toccarlo, vista la giustificata impreparazione su certe cose è meglio non peggiorarle.
Quella scena ti resterà impressa negli occhi a lungo e spesso ti porterà a riflettere un pochino di più quando magari vorresti azzardare...meglio cosi.
Siccome cmq avrai a che fare ancora con quel ragazzo (se devi testimoniare), quando lo vedrai in via di guarigione (da quel che ho capito dovrebbe essere il suo caso), ti sentirai molto meglio e risollevato di morale.
Cmq secondo me, per fare tutto quel disastro, non era proprio ai 50 orari eh?!

p.s.
Hai fatto bene a "svuotare il sacco"...tenerlo pieno è peggio!
un mio amico e' appena morto dopo un incidente stradale. La cosa e' talmente assurda quanto angosciante. Ha chiamato lui l'ambulanza, e' stato portato all'ospedale, e' uscito lui dalla macchina sulle sue gambe, ha parlato per oltre un'ora con suo fratello sulla barella ma..... i medici non hanno fatto nulla per capiure se aveva una emoragia interna e cosi...se n'e' andato!!! a 36 anni in procinto di sposarsi...ad aprile!
quindi figurati se dovevi fare qualcosa tu. Hai fatto bene a lasciar stare. spero che quei bastardi non la passino liscia ora sono stati denunciati ma il mio amico non c'e' piu'!!
L

orsomax
07-02-2008, 19:13
...brutto momento, poi passa......capisco perfettamente le tue sensazioni, in passato ho fatto un paio di brutti incidenti in moto, x fortuna senza conseguenze perticolrmente gravi, per colpa di automobilisti poco attenti e per troppa sicurezza in me stesso e nelle mie capacità, ora sono un pò più maturo e più prudente, ma mi porto ancora dentro un pò di paura ricordando quegli episodi, credo però che non riuscirò mai a smettere di andare in moto, tuttavia trovo utile "quella paura" che mi accompagna quando salgo in sella, perchè certe cazzate non le faccio più, e ho imparato a cercare di prevedere le situazioni di pericolo, come per esempio superare in prossimità di possibili svolte a sx dell'auto che precede, preferisco aspettare 100 metri in più. Poi la sfiga è sfiga e che ce voi fà...:(

Davide
07-02-2008, 19:29
Sono momenti terribili, gli ho passati anche io tante volte, pensa a quei dottori e infermieri sulle ambulanze che tutti i giorni vivono quelle scene........

Stai tranquillo, bastano un pò di giorni e tutto torna come prima:)

harry potter
07-02-2008, 19:43
non ho mai visto incidenti di altri (se non quando c'era già la stradale ...)

ma li ho vissuti in prima persona , quando sei li a terra che non senti dolori è sconvolgente..poi dopo un'attimo ti ritorna la sensibilità e anche se piangi dal dolore sei felice.

di abbandonare le moto non ci ho mai pensato, ma ho pensato di prendermi una moto + turistica (avevo la mito nell'incidente) .. dopo 2 mesi mi son preso un 600 da 100 e passa cv.

per mè è stata una lezione di vita, ora guido con + prudenza ;)

paolo b
07-02-2008, 22:33
Solo per dire che il post iniziale di questo 3ad è di 11 mesi fa.

Giovanni65
07-02-2008, 23:14
A me nel 2000 è successo la stessa cosa. Io che sorpasso a50Km orari in pieno centro e l'auto che svolta a sinistra,risultato caviglia distrutta 6 mesi di stampelle dopo operazione chirurgica.Sono risalito in moto dopo otto mesi,con la paura che succedesse di nuovo ma tempo qualche settimana è passato tutto anche se mi rendo conto che ora chiudo il gas più spesso di prima mi godo la moto con tranquillità.Però forse assistere al botto è peggio.PS:L'autista della macchina aveva 81 anni,non si è accorto di niente ha sentito solo il botto!!! CIAO

Dani 1
07-02-2008, 23:51
Domani devo andare a comprarmi la moto nuova, forse era meglio che non leggessi il post, late già in me un forte senso di rischio e non ho bisogno di alimentarlo, mio padre è morto a trent'anni in un incidente stradale(io ero piccolo)mentre mia madre si è salvata per un pelo, sono cresciuto con il culto del pericolo sulle strade, solo quando salgo in moto mi sembra di dimenticare tutto.
Dani

emmegey
08-02-2008, 07:57
M sembra di aver letto questo Th mesi e mesi fa....E' stato ripescato o reinserito...?

Isabella
08-02-2008, 08:36
ripescato, vedi fine pagina precedente....

TANK
08-02-2008, 09:09
...ero in attesa da un anno di avere notizie da DaveR.
Il suo racconto mi aveva colpito. Speravo ci fossero delle novita'...positive, ma ancora nulla....

BARTH
08-02-2008, 09:41
Maggio 2001 percorrevo a bordo di un rt 850 il Corso Umberto,mi trovavo in accelerazione,quando,un'autovettura parcheggiata davanti ad un negozio di tabacchi esegue una inversione ad U sbarrandomi completamente il passaggio e rendendo inevitabile l'impatto.In seguito all'urto la moto si è infilata(nel vero senso della parola) dentro la Seat Ibiza rimanendo addirittura incastrata nel piantone della fiancata dx ed io sono letteralmente volato superando il tetto della macchina e cascando oltre l'incrocio.I presenti che hanno assistito all'incidente,in seguito mi hanno detto che il mio volo e il botto è stato impressionante e credevano che fossi morto.Eppure oggi sono qui a parlarne.

TANK
08-02-2008, 09:58
...merito della RT ovviamente, una delle moto piu' sicure sul mercato...:):)
A parte gli scherzi, son cointento che non ti sia andata peggio...del resto credo che ognuno di noi sia un po' un miracolato, vista la quantita' di imbecilli al volante...:mad:

un ex tk
08-02-2008, 10:05
Mi rendo conto di come ci si sente, alla mia età e con i tanti km sulle spalle mi sono preso con diversi incidenti.

Credo che nei sorpassi bisogna fare attenzione a una cosa: non si può fare un sorpasso mirandolo da distante, proprio perchè c'è il rischio di un inizio manovra di chi precede.
Bisogna arrivare vicino, studiare la situazione ed eventualmente iniziare il sorpasso.

Certo che se esce qualcuno lateralmente non c'è nulla da fare, però oggi purtroppo il 95% dell'attenzione va data a quello che possono fare altri utenti in relazione alla posto dove ci troviamo.

E' così, mia figlia sta prendendo la patente e tutti i girno insito su questa cosa, non basta la nostra attenzione, per abbattere la soglia di rischio dobbiamo studiare i possibili comportamenti degli altri.

TANK
08-02-2008, 10:10
....io ho smesso di sorpassare da tempo...

vulture
08-02-2008, 10:11
la mia ragazza dopo aver visto un brutto incidente non ha più toccato la moto (era motociclista)
dopo oltre un anno di tentativi per farla risalire in sella, abbiamo optato per vendere la moto

ora riesco a fatica a farla salire con me come zainetto

:-(


morale...se non ti senti sicuro e a tuo agio con la moto meglio decidere responsbilmente di abbandonare (magari temporaneamente) le due ruote.
Guidare con la paura e l'ansia secondo me fa più male che bene...epoi non ci si diverte più.

TANK
08-02-2008, 10:16
Quando capito'a me un grave incidente che mi tenne ingessato per 6 mesi, appena ebbi i soldi dell'assicurazione mi comnprai un tenere' nuovo fiammante. Ma avevo 20 anni. Qualche ano fa invece fui testimone di un incidente e vendetti la mia moto. Mi ci volle un anno per farmi tornare in strada. Credo che il comportamento sia soggettivo e dipenda anche dall'eta'.

Wotan
08-02-2008, 10:26
Mi riferisco al thread originale, che a suo tempo non avevo letto, approfittando del suo tristissimo ripescaggio ad opera di Leops.

quel ragazzo non aveva fatto nulla di così azzardato, ha solo avuto la sfortuna di mettersi nell’angolo morto dello specchietto.
Non è vero, non è andata così:
In una frazione di secondo mi rendo conto che mentre scala per prendere giri e superare, l’auto mette la feccia e sta per svoltare a sx in un piazzale
In corrispondenza del sorpasso c'era un piazzale, per cui il ragazzo ha sorpassato in mezzo a un'intersezione o comunque in un luogo dove l'auto che lo precedeva aveva la possibilità di effettuare una svolta a sinistra. Comunque sia andata, il ragazzo ha violato il CdS e il buon senso. L'ha pagata fin troppo cara, siamo d'accordo, ma la posta in gioco quando si va in moto è questa.

In buona parte, condivido l'opinione di Aldo; riporto la parte essenziale del suo post, che considero una vera lezione di comportamento su due ruote.
Per quanto riguarda "il fatto in questione": facci caso, un grande numero di incidenti motociclistici avvengono con questa dinamica. Io, per esperienza ormai pluridecennale, evito sempre di sorpassare un'auto se a sinistra c'è una strada, un piazzale, un posto qualunque dove la macchina che mi precede potrebbe girare a meno che non stia viaggiando ad una velocità che gli renda materialmente impossibile svoltare. Indipendentemente dalle frecce che secondo me non servono a niente, perchè non puoi mai essere certo che un'auto con la freccia spenta non giri o che una con la freccia accesa giri quindi è una segnalazione totalmente inattendibile. Io mi regolo di più sui movimenti inconsci di chi guida, ad esempio la tendenza a rallentare e/o a spostarsi impercettibilmente al centro. Sono molto più affidabili proprio perchè inconsci ed automatici.

DaveR
08-02-2008, 12:15
Questo week end è un anno esatto da quell'incidente, me lo ricordo con precisone perchè è accaduto il giorno del compleanno della mia ragazza.
Purtroppo non ho più avuto nessuna notizia di quel ragazzo, la polizia non mi ha mai ricontattato e non so se questo può essere o no un buon segno.
Per quanto riguarda me non ho mai smesso di andare in moto, ma il ricordo di quel pomeriggio mi accompagna sempre facendomi desistere ogni qualvolta mi viene in mente di compiere una manovra potenzialmente azzardata, o meglio anche semplicemente non propriamente sicura (anche se ho imparato che di sicuro c'è ben poco).
E' passato un anno, 16.000 bellissimi km in sella alla mukka che spero aumenteranno nel prossimo, ma quel pomeriggio non mi ha lasciato indifferente, il mio comportamento è davvero cambiato, ora ho proprio un altro approccio mentale alla moto. Apprezzo moltissimo l'impegno di Wotan per la sicurezza, e non mi stancherò mai di ricordare quest' episodio per cercare di inculcare anche nella testa dei più scaramantici che alcune tragedie si possono evitare.
Per quanto riguarda me, dopo quel pomeriggio, ho rivisto completamente il mio abbigliamento motociclistico e mi sono fatto un bellissimo e utilissimo corso di guida sicura di 4 giorni (GSSS) con amici elichisti e non.
Questo week end è previsto bel tempo, e stasera parto per il mare in sella alla mia motina, da solo (ma con stivali alti, panatloni tecnici con protezioni, giacca idem e spidi back warrior sulla schiena) e soprattutto con tanta voglia di liberare la mente godendomi le bellissime curve dell'Aurelia, lasciando però sempre un posticino per quel brutto ricordo, l'unico vero limitatore montato sulla mia moto.

TANK
08-02-2008, 13:38
Ciao DaveR,
piacere risentirti.
Goditi il w.e.

Sa'
08-02-2008, 14:31
Accidenti Dave come scrivi bene, mi dispiace per la tua brutta esperienza.
Tutto passa, comunque riguardo il primo soccorso, non bisogna portare all'eccesso gli scrupoli, cioè non si prende in braccio il malcapitato, ma neanche lo si lascia schiacciare dalla sua moto...

Buon W.E.

Genovagerry
08-02-2008, 15:07
Qualcuno pensa che col tempo, noi professionisti (io sono infermiere) ci "abituiamo " alla sofferenza, questo non è assolutamente vero, almeno per me, io faccio il soccorritore dal 1988, dal 1992 al 1994 ho svolto il servizio di elisoccorso della regione Liguria presso l'elinucleo dei vigili del fuoco di Genova e poi soccorritore 118.

Di interventi catastrofici ne ho visti a centinaia, a volte da non sapere da dove cominciare. Vi posso assicurare che non siamo diversi da voi per quanto riguarda il coinvolgimento emotivo, solo che riusciamo a controllarlo con diverse tecniche. Una cosa importante è la conoscenza e la pratica, se uno non sa cosa fare e/o come si fa si immobilizza e non riesce più ad operare o rischia di sbagliare, poi ci vuole una buona dose di autocontrollo e questa viene con un pò di esperienza, io ho scoperto che in questi momenti riesco ad estraniare tutto ciò che non è importante per concentrarmi nelle cose importanti, riesco a bloccare i sentimenti che sarebbero solo d'intralcio.

Il problema viene dopo quando ormai tutto è tranquillo, quando hai consegnato il paziente ai colleghi dell'ospedale in quel momento, mi sono ritrovato parecchie volte a tremare come una foglia, è come se qualcuno avesse registrato le sensazioni che prima cercavo di evitare per poi farmele "rivivere" dopo.

Sensazioni che ti porti a casa e ci pensi per giorni e giorni finché non ti ricapita un'altra situazione e tutto ricomincia da capo.

Qualcuno potrebbe dirmi "ma perchè lo fai?" Io lo faccio, o per essere preciso faccevo, per la soddisfazione e l'orgoglio che si prova nel sapere di avere fatto un bel lavoro, sapere che insieme ai miei colleghi abbiamo aiutato una persona a tornare ad abbracciare una moglie, un marito, un genitore o degli amici, non ci sono parole per descriverlo.

Ora dopo tanti anni, ho smesso di fare soccorso, non riuscivo più a sopportare, avevo raggiunto il limite, non riuscivo più neanche a sostenere le belle sensazioni, il carico emotivo mi stava consumando.

Ho cambiato radicalmente reparto, ora, nel soccorso, mi limito a fare l'istruttore e a svolgere qualche intervento a titolo di volontariato nelle mie poche ore libere.

Un consiglio che posso darvi è quello di seguire qualche corso di primo intervento per soccorritori laici, a volte basta imparare pochissime cose, anche facili da eseguire per salvare una vita o per renderla più vivibile dopo.

Per quanto riguarda la paura di andare in moto io vi posso assicurare che io ho più paura di non avere paura, la paura mi fà stare più attento e mi impedisce di fare delle belinate

TANK
08-02-2008, 15:24
Genovagerry, sei un grande, ancora ricordo chi, come te, mi soccorse, non li scordero' mai quegli angeli.
Grazie a nome di tutti quanti son passati attraverso queste sesperienze.
Tank

nto k1200r
08-02-2008, 16:00
Non so se è già stato detto, non ho letto tutte le pagine, ma cmq credo che questi post sia bene ogni tanto riproporli, sopratutto per chi NON ha avuto esperienze simili..
Voglio dire che leggere una tragedia simile e ripensarci magari quando si è in moto, può senz'altro aiutarmi a salvarmi la vita, o cmq a riflettere che in un incidente tra auto e moto, indipendentemente da chi ha ragione, chi ci rimette è il motociclista...
Grazie al Qde si può andare in moto con immagini che non necessariamente abbiamo vissuto in prima persona ( ma da questi racconti è come se lo avessimo fatto) che ci aiutano a portare a casa la pelle...

Gioxx
08-02-2008, 16:06
vedrai che tra un mesetto inizieranno ogni lunedi' a postare cose del genere..... finche' PaoloB non si incazza e taglia tutto!:lol::lol:

nto k1200r
08-02-2008, 16:08
c'è sempre un limite a tutto :lol::lol:

X-MAN
08-02-2008, 16:15
forza e coraggio per l'esperienza che hai vissuto, l'importante è fare sempre tutto con estrema prudenza e coscienza, poi solo il divino o chi per lui deciderà il momento......

TANK
08-02-2008, 16:19
.....amen e ...soprattutto ...Buon w.e.

etyenne11
08-02-2008, 19:41
azz dave..leggo solo oggi quello che hai vissuto l'anno scorso...
io un'incidente così l'ho avuto da protagonista,modalità un pò diversa la macchina che arrivava di fronte mi ha svoltato davanti senza preavviso nè freccie...nel 2003 avevo uno splendido custom un'honda vf 750c che ha fatto quello che poteva con i freni...ma in meno di 10 mt ai 60/70 km orari non ce l'ha fatta a fermarmi e quindi:mad:...ho fatto un bel volo ed è andata veramente di lusso...moto con danni ma telaio e motore a posto e io con una costola incrinata e tante sbucciature...che dirti...
io la moto l'ho sempre vissuta come un'espressione di vita....come un mezzo di trasporto...come un modo di viversi la strada nel bene o nel male...e credo che questo sia il punto
IL BENE:l'emozione di vita e di libertà di movimento che regala il cavalcare una motocicletta è unico e impareggiabile e ognuno di noi conosce bene e a fondo questa sensazione:eek:
IL MALE:la contropartita sono gli incidenti...io personalmente,consapevole che in strada siamo in tanti, li vivo come facenti parte delle possibilità che ci possono succedere...faccio del mio meglio x tutelarmi...abbigliamento protettivo,un buon rispetto delle regole stradali, mille occhi uniti al buonsenso quando si è alla guida e specialmente cerco di non andare oltre alle mie possibilità del momento,visto che non devo dimostrare nulla a nessuno e non sono pagato x andare forte...anzi :mad:
ma rientra nelle possibilità
finchè la passione sarà più forte della paura allora sarò un motociclista;)
quando sarà il contrario...:(
avanti di bicicletta e via...alle 2 ruote non sò rinunciare :lol::lol::lol:

ljtab
08-02-2008, 22:23
Io ho perso due amici di infanzia in incidenti in moto, due ragazzi con cui ho imparato ad andare sulle due ruote quando erano quelle di una bicicletta, poi diventate di motorini e infine moto.
Del gruppo di amici che eravamo, in tutto 7 e ora in 5, solo in 2 andiamo ancora in moto e tutte le volte salgo torno a casa da un giro in moto (anche quando faccio i 15Km per andare al lavoro) ringrazio i miei due angeli custodi che mi hanno accompagnato nel mio viaggio.
Come in molti ti hanno già detto, la paura che provi ora deve servirti per non commettere azzardi futuri. Se dovesse essere qualcosa in più come ad esempio diventare un pericolo per gli altri (e questo te ne renderai conto da solo) allora fai come i miei amici che hanno smesso di andare in moto.
Scusa se sono stato prolisso e se cercando di tirarti su di morale in realtà ho fatto il contrario.

Ciao a tutti

pepot
09-02-2008, 15:09
ho vissuto una cosa simile circa 8 anni fa
esperienza terrificante.....
ero sul mio vecchio vtr 1000 con la mia fidanzata, oggi moglie
eravamo in tangenziale ed andavamo a velocità codice
una r1 ci supera sui 180-200 km/h poco prima di un curvone famoso perchè interminabile.....
seguo la r1 con lo sguardo e penso dentro di me: cazzo frena! frena! ma il tipo inizia la curva senza toccare nulla
in un attimo la moto parte da dietro
l'urto è terrificante perchè un muro di tufo alto 4-5 metri costeggia tutto il lunghissmo curvone
impatta prima la moto e poi il ragazzo
la moto esplode sul muro in mille pezzi e poi rimbalza fino a fermarsi nella corsia di sorpasso
il ragazzo impatta con la testa ed il fianco sul muro qualche istante dopo e poi comincia a rotolare in posizioni talmente anormali da sembrare un burattino
mi fermo blocco il traffico mettendomi nella corsia centrale e sbracciandomi come un pazzo rischiando di essere arrotato piu volte
arrivano in pochi attimi altre moto che stavano con il ragazzo, mi aiutano a fermare il traffico e chiamano i soccorsi
leviamo a fatica la moto dalla corsia di sorpasso perchè la ruota anteriore non c'era piu
il ragazzo incredibilmente era ancora vivo
aveva perso guanti e stivali nella caduta
il casco aveva un lato distrutto
un polso ed una mano erano visibilmente rotti e fuori posto il colore viola ed il gonfiore ancora è chiaro nella mia mente
dallo stesso braccio scendeva sangue di un rosso vivo
lui era ancora cosciente seduto in terra sapeva solo dire "arò sta a moto"
lo hanno poi caricato su una macchina e portato via
mia moglie è rimasta sotto schok per giorni
da allora non viene piu in moto con me se non in città
per andare in moto ci vuole il cervello sempre acceso e tanta tanta fortuna

Wotan
09-02-2008, 20:48
Sono d'accordo sul fatto che la fortuna abbia un ruolo: se un camion fa un salto di carreggiata e mi piomba in faccia, non c'è prudenza che tenga.
Ma dobbiamo tutti avere chiaro il fatto che una buona fetta degli incidenti, anche quelli in cui abbiamo ragione, non è dovuta a sfortuna, ma potrebbe essere evitata non commettendo errori di guida, violazioni del Codice e imprudenze e adottando alcune precauzioni di buon senso.
Perfino quando abbiamo pienamente ragione, in genere avremmo potuto evitare l'incidente se solo avessimo adottato qualche buon accorgimento.
Facciamo l'esempio del tamponamento, dove chi è tamponato ha ragione al 100%; se noi abbiamo frenato per evitare un veicolo che ci procedeva e siamo stati tamponati da chi ci seguiva, avremmo potuto evitare l'incidente se solo avessimo tenuto una velocità più bassa (accorciando dunque lo spazio di frenata di chi ci tallonava da vicino) e incrementato la distanza di sicurezza tra noi e chi ci precedeva (per evitare di dover frenare bruscamente in caso di improvviso rallentamento).

DaveR
10-07-2008, 11:39
Rispolvero questo vecchio post perché alcuni di voi mi avevano chiesto notizie del ragazzo coinvolto nell'incidente.
Ho appena ricevuto una convocazione a testimoniare sull'accaduto il 23 luglio, quindi vi saprò dire come sta.
Ho sentito il suo avvocato e mi ha detto che si è ripreso ma non ha aggiunto altro.
Spero di potervi dare buone notizie!

Tourer55
10-07-2008, 12:27
Scusa, ma ho letto solo ora.
Spero che tu ti sia già ripreso. Il tempo passa e piano piano ti rimarrà il vago ricordo.
Avrai acquisito qualcosa da quella esperienza.
Suonerai come un pazzo prima di sorpassare, cercherai di superare il punto morto nel tempo più rapido possibile.
Io a Milano sembro (e sono) imbranato, suono, rallento agli incroci....Tutto per evitare ciò che ho visto o mi sono immaginato. Sperando che serva.

aldo
10-07-2008, 12:38
....cercherai di superare il punto morto nel tempo più rapido possibile....
Non concordo. E' il modo migliore per schiantarsi nella macchina se decide di girare. Maggiore è la differenza di velocità con l'auto che si sorpassa più inevitabile è l'urto. Io per principio aspetto due secondi a sorpassare se c'è una strada, una piazza, un parcheggio dove l'auto che mi precede potrebbe decidere di girare. Meglio perdere due secondi che.....
a meno che l'auto non sia tanto veloce da rendere impossibile la svolta, tanta attenzione invece con quelli che vanno piano apparentemente senza una traiettoria precisa.
E non mi fido assolutamente del fatto che chi precede non abbia le frecce accese. Fidarsi delle frecce è l'anticamera dell'ospedale.

AleConGS
10-07-2008, 12:45
...
mi ha detto che si è ripreso
...
Spero di potervi dare buone notizie!

sono già buone notizie :-o

Io per principio aspetto due secondi a sorpassare se c'è una strada, una piazza, un parcheggio dove l'auto che mi precede potrebbe decidere di girare.

Io lo stesso. In questo tipo di incidenti ho già dato, perciò ora ci penso su due volte prima di fare sorpassi in prossimità di intersezioni. La prima volta mi è andata di lusso.... non voglio sfidare la sorte.

Tourer55
10-07-2008, 12:54
Ops, certamente che è così. Aspetto anch'io, ma passata la svolta via (anche il beep per dire ci sono).
In città poi c'è l'auto ferma con il tizio che immagini apra lo sportello, il pirla che fa la rotonda col telefonino....

lucar
10-07-2008, 14:49
purtroppo ho mi è capitato di vedere diversi incidenti in cui il motocliclista ha avuto la peggio ed è un'esperienza traumatizzante.
quello che più mi ha scioccato è stato l'anno scorso a fine agosto stavo tornando a casa dal lavoro in macchina erano le 20,30 strada extraurbana mi sono trovato davanti una corolla in mezzo alla stada distrutta con il guidatore bloccato ed incoscente, metto le 4 frecce chiamo il118, non so cosa fare sono terrorizzato, mi scappa l'occhio sul bordo strada e vedo un pezzo di cerchio di una moto... avanti 200 metri c'era un motociclista a cavallo del guard rail che ancora muoveva la testa, pezzi della moto erano sparsi.
va be non vi racconto nelle 2 ore successive cosa ho visto, ma vi racconto solo la dinamica:
il motociclista un milanese stava andando a trovare la sua ragazza ad orzinuovi e procedeva tranquillamente sul rettilineo quando dal lato opposto la corolla ha iniziato improvvisamente un sorpasso centrandolo frontalmente in pieno.
la rabbia è che quello della macchina dopo 3 ore all'ospedale aveva ancora più di 3 volte l'alcol permesso nel sangue e gli avevano ritirato la patente altre 3 volte per guida in stato do ebbrezza.

Tourer55
10-07-2008, 14:52
...e al motociclista ritirano la moto se guida con una sola mano.

MrStanleySmith
10-07-2008, 15:23
...e al motociclista ritirano la moto se guida con una sola mano.
taci va....non me lo ricordare... :mad::mad::mad::mad:un mio amico. che litigate con l'avvocato...
"si rende conto del pericolo che arreca agli altri guidando così?" commento del poliziotto della municipale.

Tourer55
10-07-2008, 15:34
...ecco. E' successo veramente.

r11r
10-07-2008, 15:34
al momento la prima cosa che mi viene da pensare, è perchè non si sia infierito sull'ubriaco approfittando anche del fatto che difficilmente avrebbe ricordato l'origine delle contusione aggiunte....poi mi viene da pensare che si spera che la giustizia riesca ad essere veramente giusta....e infine mi viene da essere drastico.

R72
10-07-2008, 19:33
ma quanto odio queste cose, non ci sono parole per dirlo

wildweasel
10-07-2008, 21:36
poi mi viene da pensare che si spera che la giustizia riesca ad essere veramente giusta
Purtroppo non è così. :(
Rabbia e amarezza infinita nell'assistere ad un sinistro provocato da un incosciente, magari strafatto o ubriaco, sapendo che se la caverà con poco o nulla.

Ma questo è niente in confronto a quello che devi affrontare quando hai il compito di svegliare la gente alle due di notte e di comunicare a un padre o a una madre che già ti guardano con la faccia livida dal terrore: "vostro figlio ha avuto un incidente e ora è in ospedale".

Non ci si va mai da soli, a portare queste ambasciate. :mad:

Viggen
11-07-2008, 00:00
A me è capitato di soccorrere motocclisti per ben 4 volte, naturalmente con con tutte le precauzioni del caso ed applicando quello che ripete giustamente Andreino da un sacco di tempo...
Anche se ho fatto diversi corsi di primo soccorso per lavoro e non, non mi sono mai permesso di muovere l'infortunato o tentare di rimuovere il casco fino all'arrivo dell'ambulanza.
Una volta, però, anche se non in un incidente stradale, penso di aver salvato la pelle ad una signora e questo mi ha fatto benedire tutte le volte che ho frequentato sti noiosi corsi...
Tutti dovremmo frequentarne almeno uno: per sapere quello che si deve e SOPRATTUTTO non si deve fare.
Comunque un pò di strizza e rispetto, non fanno male, prima di salire in sella.
Anche se quando cominciano i tornanti, me ne dimentico un pò...

Guanaco
11-07-2008, 00:57
Quella del punto morto negli specchietti o dell'automobilista che gira senza guardare sono casistiche tipiche.
Io ho un sacro terrore di non essere visto...
A tutti noi, penso, è capitato (anche più di una volta) di sentirsi dire "Scusa, non ti ho visto..."
Sì, scusa vabbé, ma poi uno vola e si fa male.
Siccome la non-visibilità è ricorrente, così come il comportamento improvviso di chi decide di svoltare all'ultimo, io direi di ricordarcelo sempre nel traffico:

MOLTI NON CI VEDONO ARRIVARE
MOLTI NON CI VEDONO ARRIVARE
MOLTI NON CI VEDONO ARRIVARE

Meglio un colpetto i clacson in più o meglio un sorpasso in meno. Meglio anche dare il tempo a chi ci precede di accorgersi che siamo dietro. In questo senso il borbottio del motore, i colori sgargianti, lo xenon, la velocità moderata, l'andatura costante aiutano.

Il resto è nelle mani di chi ci guarda dall'alto.

Flying*D
11-07-2008, 09:07
Quella del punto morto negli specchietti o dell'automobilista che gira senza guardare sono casistiche tipiche.
Io ho un sacro terrore di non essere visto...
A tutti noi, penso, è capitato (anche più di una volta) di sentirsi dire "Scusa, non ti ho visto..."
Sì, scusa vabbé, ma poi uno vola e si fa male.
Siccome la non-visibilità è ricorrente, così come il comportamento improvviso di chi decide di svoltare all'ultimo, io direi di ricordarcelo sempre nel traffico:

MOLTI NON CI VEDONO ARRIVARE
MOLTI NON CI VEDONO ARRIVARE
MOLTI NON CI VEDONO ARRIVARE

Guarda io sono abituato al traffico olandese molto composto dove la gente guarda prima di fare qualche manovra e in ogni caso l'automobilista rispetta il motociclista e viceversa.. non e' un paese perfetto, ma in 8 anni qui mi sembra di ricordare 2 o 3 incidenti con moto.. parlo di tutta L'Olanda..
Sono stato 3 giorni a Roma e ne ho visti almeno 4..


Quando sono a Roma vedo quello che succede per strada e nonostante ci abbia vissuto per 30 anni, di cui 12 in sella ad una moto/scooter o guidando la macchina, non mi riesco piu' a comprendere il caos in cui la gente guida..

La scena tipica e' l'auto che guida, lo scooter/moto che lo sorpassa anche con la doppia striscia per poi spostarsi tutto a destra in prossimita' del semaforo, fare un pezzettino di marciapiede per raggiungere le strisce pedonali e piazzarsi al centro delle medesime insieme ad altri 10/15 scooter/moto con grave disagio dei pedoni.. a quel punto partenza motoGP senza neanche prendere in considerazione il fatto che qualcuno possa ancora essere in transito dalla corsia laterale (magari con il rosso)...

Senza contare che magari in fase di sorpasso l'automobilista si rende conto che dopo il semaforo il traffico e' tutto bloccato e decide di girare all'improvviso nella traversa a destra, manovra non possibile visto la doppia striscia e magari anche la corsia centrale del bus, mette la freccia (1 su 100)
e svolta al volo per passare di slancio le auto che stanno arrivando dalla corsia opposta..

Sinceramente non mi sento di colpevolizzare l'automobilista piu' di tanto perche' che va' su 2 ruote dovrebbe connettere il cervello con il polso un po' piu' spesso..

Tourer55
14-07-2008, 10:19
...il giusto sta (quasi) sempre nel mezzo. Motociclisti incoscenti sono tanti.
Quello che dici tu dell'Olanda, posso dirlo della Francia per esperienza personale. Ma anche lì, una cretina mi ha fatto inversione davanti alla ruota..con la riga doppia continua. Devo ringraziare che ero a pieno carico, in due (mia moglie mi ha fatto 10 buchi nella schiena con le dita), ed i freni della vecchia ed indimenticabile R850R.