Buongiorno a tutti.
Dopo un lungo periodo di assenza dal forum mi accingo a tornare, in occasione della sostituzione della mia GS 2011 con la nuova RT.
A dire il vero mi è dispiaciuto parecchio cedere, ad un soddisfatto acquirente, la Triple Black con soli 23 mila km, in condizioni che dire perfette è poco. Lo scarso utilizzo degli ultimi tempi, dovuto ad impegni gravosi ed a qualche problema con la mia solita compagnia, mi hanno indotto a rinunciarvi, e l'ho quindi messa in vendita.
Ma si sa, a volte l'irrazionalità supera il buon senso, anche se riguarda gente con i capelli bianchi come me. Realizzato che sarei rimasto a piedi, ed essendo stato vittima di "insani"consigli da parte di moglie ed amici, ho deciso di riempire immediatamente il garage. ;-)
L'acquisto dell'RT è meditato da tempo, fin dal modello 1150 del 2000 (?), che continua a piacermi ancora molto grazie ad una linea tondeggiante ed aerodinamica, tutt'altro che superata. Certo la nuova è cambiata, eccome. Le curve hanno lasciato posto a linee più tese e spigolose, pensate e costruite in chiave moderna, se non avveniristica.
Analizzandola nei particolari, trovo la nuova RT un pò meno teutonica ed un pò più giapponesizzante, non si offendano coloro che amano definire "mangiariso" le moto prodotte dal paese del Sol Levante. Certo si riconosce, altroché. L'ampia fanaleria, ereditata o comunque similare a quella della K1600, ed i due testoni che sbucano dalla carrozzeria, stabiliscono senza mezzi termini che ci troviamo davanti ad una BMW.
Di certo ha una linea piacevole, a tratti aggressiva, che ne consolida l'immagine di tourer, adatta ai viaggi ma con accenni più sportivi di quanto visto in passato.
Per farla breve, ma non ci è voluto molto, si è materializzata una scimmietta che ho cercato, senza successo, di eliminare.
Per l'acquisto ho interpellato ben quattro concessionarie, più per curiosità che per un effettivo risparmio di denaro, avendo capito che sul nuovo, e senza permuta, i margini per sconti esagerati non c'erano. La scelta è stata fatta considerando anche altri aspetti, non solo quello economico. Mi piace valutare un venditore per l'approccio, la competenza, la capacità di coinvolgere il cliente, la passione dimostrata nella presentazione del proprio prodotto. Alla fine scelgo sempre, ma non solo per le moto, il miglior compromesso tra tutte queste cose.
Ovviamente l'acquisto non poteva che essere preceduto da un test su strada, anche se leggendo le numerose testimonianze degli utenti, presenti in rete, non avevo molti dubbi sulle qualità, soprattutto dinamiche, di questo oggetto. La prova era mirata a valutare in special modo il motore LC che non avevo mai potuto apprezzare, ed il cambio elettro-assistito che, devo dire, non faceva parte dei miei accessori più ambiti.
Dopo la prova, seppur abbastanza breve e condotta non di certo da un collaudatore professionista, ho avuto più chiaro il profilo e le caratteristiche della nuova RT. Non sto ad elencarne pregi e difetti, preferisco limitarmi a riportare quello che mi è piaciuto o non piaciuto, secondo la mia esperienza e capacità.
Partiamo dalla cosa meno all'altezza della moto, ma già un pò si sapeva: il cambio. Su di un modello di tale caratura l'innesto delle marce così ruvido, soprattutto da fermo, è imbarazzante. L'inserimento della prima a moto ferma, eseguito più volte per essere sicuro di non sbagliare la procedura (!), è quanto di più brusco e rumoroso che io abbia avuto modo di apprezzare negli ultimi tempi. Già la mia ex GS quattro valvole era un pianeta diverso in questo senso. Anche il passaggio dalla prima alla seconda, eseguito con l'ausilio del cambio assistito, non è che sia proprio dolcissimo, anzi. Dalla terza alla sesta tutti i Santi aiutano, ed il problema di questo cambio un pò troppo "agricolo" si attenua, fino a diventare accettabile. Le cose (innesto della prima escluso) vanno un pochino meglio con l'utilizzo manuale, ma sono dell'idea che con un pò più di pratica da parte mia, le cose possano migliorare.
Bilancio questa critica all'organo meno riuscito della moto con la caratteristica che senza dubbio mi ha colpito di più: la ciclistica. Con sospensioni e riding mode regolati al livello medio, mi sono divertito a fare e rifare tutte le piccole rotonde che ho trovato durante il mio percorso di prova, sfortunatamente troppo cittadino e pianeggiante per mettere alla frusta l'RT. La maneggevolezza è straordinaria, persino superiore al GS avuto in precedenza, tanto da farmi paragonare questa moto alla proverbiale ed ormai menzionatissima bicicletta.
La protezione sembra ottima, ma mi riservo di valutarla in condizioni un pò più estreme di quelle presenti durante il mio piccolo test. La frenata è potente e progressiva, nulla da ridire. Il motore è dotato di un'ottima progressione, con un attacco in basso piuttosto corposo che aiuta a muovere, senza apparente sforzo, la massa della RT. Mi è sembrato un pò meno tonico ai medi regimi, per poi diventare sportivo agli alti, pur cedendo qualcosa in termini di educazione complessiva se rapportato alla classe della moto. Il bicilindrico è ruspante, e magari uno si aspetterebbe una voce un pò più sommessa; ritengo comunque che non sia affatto sgradevole, tutto sommato.
La posizione di guida è corretta, ho trovato solo affaticante per le mie caviglie l'angolo che i piedi hanno assunto a causa della sella regolata in basso. Con gli opportuni aggiustamenti ed un pò di "allenamento" in sella, sono sicuro che saprò adattarmi facilmente all'ergonomia generale.
Ho scelto il colore Callisto Grey per esclusione, in quanto non mi entusiasmano gli altri due, in particolar modo il blu elettrico. A parte l'impianto radio ed il case posteriore, non ho rinunciato a niente, richiedendo tutti i pacchetti disponibili, la chiave elettronica, il cambio elettro-assistito (lo userò? Vedremo) ed il navigatore dedicato.
A giorni me la dovrebbero consegnare, vedrò se queste mie prime impressioni troveranno conferme con un utilizzo più frequente; conto di usarla anche nel tragitto casa-lavoro in modo da sostituire la vettura, e fare qualche km in più di quanto non abbia fatto in precedenza. Ci rileggeremo, nel frattempo rassicuro chi ha esaurito la pazienza arrivando fino in fondo a questo prolisso intervento: per un pochino torno nell'ombra.