Qualche giorno fa, ho provato la Suzuki Katana 1000 in allestimento Jindachi (rispetto alla versione standard: scarico Akra più qualche adesivo/accorgimento estetico) presso il concessionario Suzuki di zona che poi è il medesimo dal quale mio padre ha ultimamente acquistato il suo scooter.
Premetto che questa non è né vuole essere una recensione ma solo una richiesta di pareri da parte vostra.
Sempre con l'idea di essere il più possibile sintentico per non tediare, inizio col descriverne le caratteristiche salienti:
1) Motore 999cc a 4 cilindri in linea, resuscitato dal glorioso progetto del GSX-R K5 e rivisitato per soddisfare le nuove normative ed adeguarlo ad una nuda, riducendone la potenza a 150CV a 10.000 rpm e 108Nm a 9500 rpm
2) Elettronica ridotta ai minimi termini: assenza di piattaforma inerziale, assenza del ride by wire, nessuna mappatura selezionabile
3) 3 riding mode selezionabili che agiscono unicamente sul traction control che può essere disattivabile, ereditando la sensoristica dal gruppo ABS Bosch
4)
Serbatoio da 12 litri
5) Pneumatico posteriore 190/
50 R17
6) Freni anteriori Brembo radiali, freno posteriore Nissin
7) Cockpit digitale con display in negativo
8) Forcella con regolazione di precarico, ritorno e compressione, mono posteriore con regolazione del precarico entrambi di fabbricazione KYB (Kayaba)
Qualche parere personale relativamente al tempo in cui l'ho guidata, circa 40 minuti, prevalentemente su strade di campagna in totale assenza di autovetture:
Credo di poter dire, senza ombra di dubbio, che questo sia il miglior 4 cilindri che ho provato finora.
Esageratamente elastico, docile ma al contempo cattivo quando serve, ha un sound che con lo scarico Akrapovic è qualcosa di fantastico.
Non ho notato particolari difetti quali l'on/off alle basse andature, di cui non c'è nemmeno un accenno, né particolari buchi di potenza per quel che mi è stato possibile tirarla e per quel che credo sia umanamente lecito tirare una moto simile su strade aperte al pubblico.
Nessun buco di erogazione, nessuna erogazione a strappi... solo tantissima fluidità e grande regolarità. A mio dire un motore davvero egregio.
Calore percepito alla guida praticamente inesistente (qui ci sono 32 gradi).
Protezione aerodinamica praticamente assente anche se l'unghia montata sul cupolino della versione Jindachi, credo aiuti a non sacrificarsi completamente a velocità che sono di poco inferiori ai 120.
Dai 120 in su la resistenza al vento aumenta in maniera quadratica, per cui ha senso andare oltre solo ber brevi sparate in quanto il vento inizia ad essere veramente troppo (e anche gli insetti spiaccicati sulla giacca).
Considerato questo aspetto a me è sembrata una moto che ben si presta per i giri pomeridiani o domenicali di bassa o media durata in contesti misti dove si cercherebbe di rimanere il più possibile lontano dalle autostrade altrimenti un tranquillo giro si tramuterebbe in una vera e propria sofferenza.
L'assetto è, per me che non ci sono abituato, estremamente rigido. Da stradale pura.
E' una moto che richiede una certa pratica, specialmente per me che non ci sono abituato e che mi ha dato l'idea di perdonare poco...
Le sospensioni non assorbono praticamente nulla e se sei abituato a moto di tutt'altro tipo come le maxi enduro e te ne dimentichi e finisci in velocità sopra un dosso, ne paghi pesantemente le conseguenze.
In tal senso credo che una discreta via di mezzo la si possa trovare smollando un po' il precarico del mono pur non pretendendo assolutamente di ritrovare il confort di una RT anche perché su una streetfighter con un motore simile sarebbe ridicolo.
La seduta l'ho trovata particolarmente comoda, da che ricordi notevolmente più comoda rispetto a quella che trovai ad esempio sulla Kawasaki Z1000SX.
Credo inoltre che la moto mi sia più congeniale a livello di triangolazione infatti mi sono ritrovato come a casa dopo solo pochi minuti appena dopo aver preso confidenza col mezzo.
I freni, inutile a dirsi, sono quasi esagerati.
Come ho citato sopra, la moto ha un serbatoio piuttosto piccolo: solo 12 litri.
Il che significa che ad andatura tranquilla, immaginando un ipotetico giro domenicale senza autostrada ma su statali o comunque strade extraurbane veloci, arrivando a massimo 90/100 all'ora più qualche sparata rabbiosa sui rettilinei, dubito fortemente si riescano a superare i 160Km prima di doversi nuovamente fermare al distributore.
Anche questo contribuisce a rendermi convinto del fatto che, con una moto del genere, più lontano dalle autostrade stai meglio è per tutti.
Essendo una nuda la capacità di carico è praticamente assente né purtroppo immagino come potrebbe essere digerita da un eventuale passeggero (credo non bene ma nemmeno malissimo come sulle supersport).
Due parole relativamente al design: come sicuramente sapete questa motocicletta è la ri-proposta in chiave moderna del medesimo modello di moto che Suzuki tirò fuori negli anni '80.
Moto che già all'epoca risultò essere un tantinello atipica e per questo fu capita poco... esattamente come adesso, nonostante il design sia ora stato affidato alle mani di un italiano, Rodolfo Frascoli.
Linee spigolose e affilate, coda mozza e il faro quadro già visto sulla V-Strom XT che a molti non piace ma che secondo me accende e non di poco la personalità del marchio.
Finiture di livello alto, costruzione ineccepibile, qualità delle plastiche al top e assemblaggi estremamente solidi. E' un prodotto di alta qualità.
La moto è il risultato di un mix di componenti: il motore è quello ultra apprezzato della vecchia GSX-R K5, il forcellone lo hanno preso pari pari dalla GSX-R 2016 mentre il telaio
mi pare sia quello della GSX-S da cui poi grosso modo questa moto deriva.
Veniamo al punto della questione: questa motocicletta mi ha stregato
Considerando anche il fatto che non è la classica naked da pischello che si confonderebbe con tutte le altre, questa moto credo sia ingiustamente penalizzata da un design che non mette d'accordo tutti.
Non ne ho mai vista nessuna in strada né è nemmeno lontanamente presente in qualsivoglia classifica vendite.
E' chiaramente un mezzo di nicchia che se lo filano in pochi.
Questo detto, il prezzo a cui è possibile portarsela a casa scende notevolmente rispetto al prezzo di listino... anche di un 30% in meno.
La versione Jindachi costa poco più di 14.000 euro.
Siccome sono alla continua ricerca di una seconda motocicletta che spezzi notevolmente rispetto alla mia attuale che terrò finché morte non ci separi, e avendo provato tante motociclette... provando la Katana mi è salita la scimmia di un 4 cilindri iper classico che oltretutto non ho mai avuto.
Il contesto d'uso sarebbe Puglia e limitrofi... quindi strade di campagna, zero autostrada, zero montagna, zero passi... piccoli borghi e uscite domenicali moderate con qualche puntatina verso la vicina Basilicata o Calabria.
La userei relativamente poco e solo per i periodi in cui mi trattengo qui... cosa che potrebbe apparire forse anche un tantinello sprecata ma non ci penso.
Sperando non vi siate addormentati con quanto appena scritto, vi chiedo se possibile che mi esprimiate i vostri pareri più spassionati circa questa moto e l'utilizzo che ne farei, non preoccupandovi minimamente di esprimere il vostro parere anche se profondamente contrariato.
Ditemi la vostra: potrebbe aver senso un salto del genere oppure sarebbe una scelta completamente scellerata?
Per quale motivo secondo voi avrebbe senso desistere e cosa invece avrebbe più senso?
Vi anticipo che l'aspetto rivendibilità mi interessa poco, conscio anche del fatto che questa rischia di essere la classica moto della quale non te ne libereresti mai più.
Non sono il tipo che cambia moto ogni 2x3 per cui se decido di fare il passo è perché ciò che andrò ad acquistare deve avermi convinto non poco tanto da faticare a trovare alternative.
Un po' di foto