Penultimo atto della stagione 2022, e tappa finale della lunga trasferta extraeuropea, in programma questo fine settimana in Malesia, sul circuito di Sepang. Si avvicina dunque la fine di un tour massacrante, fatto di cinque gran premi disputati nell'arco di sei settimane, cui seguirà un weekend di pausa prima della consueta chiusura di stagione a Valencia. Si è appena spenta l'eco del Gran Premio d'Australia che, come era lecito aspettarsi, ha emesso i primi verdetti, pur se restano ancora aperti i giochi in due delle tre categorie. La Moto3 ha già incoronato il suo campione, Izan Guevara, che ha Phillip Island ha firmato l'ennesimo capolavoro vincendo gara e titolo mondiale, come solo i veri fuoriclasse sanno fare. Resta apertissima la situazione in Moto2, con Ogura passato al comando della classifica generale davanti a Fernandez, mentre in Top Class Pecco Bagnaia ha compiuto un passo forse decisivo verso quel titolo mondiale piloti che la Ducati insegue invano da ben 15 anni. Il round australiano ha poi presentato altri risvolti significativi, come il ritorno alla vittoria della Suzuki, ormai prossima al ritiro dalle competizioni, e quello sul podio da parte di Marc Marquez, ormai quasi completamente recuperato e capace di restituire alla Honda una competitività perduta da tempo.
RINS E SUZUKI, UN TRIONFO CHE AUMENTA IL RIMPIANTO
Se è vero che un tracciato come quello di Phillip Island pare disegnato apposta per esaltare le qualità della GSX-RR, alzi la mano chi si sarebbe aspettato un ritorno alla vittoria, per di più per mano di 'Paperino' Alex Rins, un pilota di grande talento ma che in passato ha spesso pagato a caro prezzo la propria generosità agonistica. Quest'anno una stagione solida la sua, disputata in condizioni difficilissime per comprensibili motivi, che meritava una soddisfazione di questa portata. Un successo che aumenta il rimpianto per il prossimo ritiro dalle scene da parte della Suzuki, imposto da fredde ed obbligate strategie aziendali. Rins, che aveva dimostrato di possedere un buon passo al termine delle prove, si è scatenato in gara, risalendo rapidamente posizioni dopo il via e giocandosi nel finale la vittoria prima con Bagnaia e poi con Marquez. E se Bagnaia può essere stato prudente in ottica campionato, è indubbio che un mastino come Marc Marquez ci abbia provato fino alla fine, a sancire dunque in modo indiscutibile i meriti di Rins e della Suzuki. Da segnalare il rientro in gara di Joan Mir, dopo la lunga assenza per l'infortunio alla caviglia destra, con l'ex campione del mondo sorprendente in prova ma costretto poi ad una gara nelle retrovia, pare per problemi legati alla pressione degli pneumatici.
MARQUEZ E HONDA, UNA RIVINCITA DA CUI RIPARTIRE
Il Re è tornato, viva il re. Amato o odiato finchè si vuole, ma non ci sono dubbi che un Marquez di nuovo protagonista dia alle gare un altro sapore. Quando il campionissimo è nel gruppo di testa, lo spettacolo è garantito, un pò come succedeva con il Rossi dei tempi d'oro. Con questi fuoriclasse si può star certi che il talento ed il furore agonistico avranno sempre la meglio sul puro calcolo, che ci si trovi insomma di fronte a piloti che , comunque vada, ci proveranno fino alla fine. E così è stato, con un podio che per pochissimo non è stato vissuto sul gradino più alto. Dopo le critiche e le perplessità del sabato, per quella prima fila ottenuta grazie alla scia di Bagnaia, la prestazione in gara è stata perentoria ed indiscutibile, condita per di più dal coraggio di una scelta tecnica, quella della gomma Soft al posteriore, che appariva un grosso azzardo e che Marquez ha imposto con sicurezza ed autorità. Alla vigilia lo stesso Marc aveva parlato di una RCV 2022 difficile da decifrare, tanto che, sulla carta, Phillip Island avrebbe dovuto rappresentare una tappa critica mentre , ma così non è stato. Per una volta infatti, anche Pol Espargaro ed Alex Marquez sono stati convincenti, almeno in prova. Per la verità, Alex stava facendo molto bene anche in gara, prima però di incappare in un erroraccio costato la corsa anche all'incolpevole Miller. Altra prestazione opaca invece per Pol Espargaro, solo 11mo al traguardo, mentre Nakagami era ancora assente dopo l'intervento chirurgico ai tendini della mano destra.
BAGNAIA E DUCATI, UN PODIO CHE PUO' VALERE IL MONDIALE
Un verdetto senza appello, quello scaturito dalla prova australiana, ma che soprattutto non concede spazio a dubbi, dietrologie ed interpretazioni. Pecco Bagnaia e la Ducati hanno fatto un passo probabilmente decisivo verso il titolo, e senza dover ricorrere a strategie, giochi di squadra veri o presunti ed aiuti vari. E certo una gara apparentemente incerta ma in realtà frutto della necessità di gestire le gomme, si sarebbe sicuramente prestata ai tatticismi, di fatto però resi inutili dalla giornata nerissima vissuta da Fabio Quartararo e dalla Yamaha. Bagnaia ha in ogni caso fatto brillantemente il suo, superando con decisione il diretto rivale al via della gara e mantenendosi costantemente nelle prime posizioni. La caduta di Quartararo ha ovviamente permesso poi al torinese di accontentarsi di un terzo posto che, alla vigilia di Sepang, costituisce comunque un'ipoteca pesantissima sul successo finale. Un vantaggio di 14 punti rappresenta un tesoretto cospicuo, visto che, a due sole gare dalla fine del campionato, consente a Bagnaia di vincere il titolo anche arrivando, in entrambe le occasioni, alle spalle del francese. Ducati è dunque vicinissima a centrare quel successo inseguito invano per ben tre lustri, giusto premio ad una stagione trionfale e ad una superiorità tecnica ormai netta ed indiscutibile. Sfatato quindi anche il tabù di Phillip Island, pista che, Stoner a parte, non è mai stata facilissima per la casa di Borgo Panigale, capace stavolta di piazzare ben sei moto nelle prime otto posizioni. Oltre al podio di Bagnaia, Ducati mette infatti a referto il quarto posto di Bezzecchi, il quinto di Bastianini, il sesto di Marini, il settimo di Martin e l'ottavo di Zarco, quest'ultimo autore di una partenza disastrosa che lo ha costretto a risalire dalla 18ma posizione. Una dimostrazione di forza impressionante, dunque, a conferma della piena maturità di un progetto tecnico competitivo su ogni tracciato ed in qualsiasi condizione
ALEIX ESPARGARO E aPRILIA, I SOGNI MUOIONO ALL'ALBA
Questa volta non è il caso di parlare di un'occasione persa, perchè il fine settimana australiano è stato abbastanza complicato fin dall'inizio, ed anche scommettere sul podio appariva un azzardo. Certo ci si sarebbe aspettati qualcosa di più del nono posto finale, e questa volta Aleix Espargaro ha puntato il dito sulla preparazione della moto, per via di un setting dell'elettronica a suo dire troppo conservativo. Uno sfogo probabilmente dettato dalla consapevolezza di essersi giocato le ultime possibilità di restare in lizza per il successo finale, un obiettivo che, per la verità, appariva ormai sempre più improbabile con il passare delle gare, Che qualcosa sia andato storto è comunque confermato dall'opaca prestazione di Maverick Vinales, grande interprete del tracciato di Phillip Island, finito 17mo e fuori dalla zona punti. In ogni caso non sarebbe corretto recriminare su una stagione comunque andata oltre ogni aspettativa e che, almeno per Aleix Espargaro, ha rappresentato un'occasione forse difficilmente ripetibile.
KTM, UN BRUSCO RISVEGLIO
Un fine settimana decisamente deludente, quello vissuto in terra australiana dalla casa austriaca, ma che non deve sorprendere più di tanto. Le ottime prestazioni nelle ultime gare, culminate con la vittoria di Oliveira in Thailandia, sono infatti da ascrivere in gran parte alle caratteristiche dei circuiti ed alle particolari condizioni incontrate. La RC16 soffre da sempre i tracciati molto guidati e Phillip Island oltretutto non permette di sfruttare quelli che sono i veri punti di forza della moto. Il decimo posto di Binder ed il 12mo di Oliveira rappresentano il magro bottino australiano, mentre Sepang rappresenta, almeno sulla carta, l'occasione per una pronta riscossa.
QUARTARARO E YAMAHA, COME PERDERE UN MONDIALE GIA' VINTO
Phillip Island non ha certo rappresentato un fulmine a ciel sereno per il binomio campione del mondo, quanto piuttosto la conferma di un trend negativo che parte da molto lontano, esattamente da fine Giugno. Si, proprio da quel malaugurato svarione di Assen, un errore grossolano e quasi gratuito, per un pilota fino a quel momento praticamente infallibile. Fin da subito, quello 'zero' era apparso tanto grave da poter costituire un segnale pericoloso. Certo, difficile ipotizzare di veder sfumare in poche gare un vantaggio di oltre 90 punti, ma forse l'episodio ha rappresentato un tarlo, una sorta di cavallo di troia che ha scalfito molte certezze. Assen ha poi portato in dote l'assurda penalità che ha in parte compromesso la successiva gara di Silverstone, e da lì in avanti Quartararo di fatto non si è più ripreso. l'ostentata tranquillità delle vigilie di gara si è scontrata con l'evidenza dei fatti, con incertezze al via e conseguenti errori a ripetizione, nella foga di rimonte impossibili con il potenziale a disposizione. Ora, con 14 punti da recuperare, la situazione è altamente compromessa, soprattutto trovandosi ad affrontare due tracciati come Sepang e Valencia, sulla carta decisamente favorevoli alla concorrenza. A fare il paio con lo 'zero' di Quartararo è arrivato poi quello, ormai quasi scontato, di Morbidelli, ed alla fine la prima Yamaha al traguardo, in Australia, è stata quella di Crutchlow, 13mo al traguardo.
IZAN GUEVARA E' CAMPIONE DEL MONDO MOTO3 2022
Obiettivo centrato sfruttando il primo match ball a disposizione, e non c'è dubbio sulla legittimità del successo del giovane spagnolo. Alla vigilia del round australiano, solo la matematica teneva ancora in gioco Foggia e Garcia, ma Guevara ha saputo lasciare da parte valutazioni tattiche e prudenza, esibendosi nell'ennesimo capolavoro. Niente braccino per lui, ed un titolo conquistato vincendo anche la gara, come solo i veri campioni sanno fare. Il prossimo anno Guevara resterà con il Team Gas Gas Aspar ma salirà di categoria, approdando alla Moto2 e rinnovando dunque il duello con il nostro Dennis Foggia, a sua volta promosso e accordatosi con il Team Italtrans.
IL CIRCUITO DI SEPANG
Il S.I.C., Sepang International Circuit, sorge a poca distanza dalla capitale Kuala Lampur ed è considerato il capostupite dei circuiti di moderna concezione. La pista misura
5.543 metri, si percorre in senso orario e comprende
15 curve, 10 a destra e 5 a sinistra oltre a due lunghi rettilinei che scorrono vicini e paralleli raccordati dal rampino che immette sul tr[/B]aguardo. Tracciato quanto mai vario e severo banco di prova per motori, ciclistiche ed impianti frenanti. Propulsori e freni sono molto sollecitati dai due rettlinei e successive violente staccate, le ciclistiche devono fare i conti con una serie di curvoni molto veloci e da diversi ingressi da eseguire con i freni in mano fino al punto di corda. Le difficoltà iniziano subito alla
Curva 1 cui i piloti arrivano al termine del rettilineo dei box. E' questa una destra di ritorno, lenta, il cui tratto iniziale si percorre cercando di rimanere stretti alla corda per ottimizzare l'ingresso alla successiva
Curva 2, altra curva di ritorno stavolta a sinistra. in discesa, che esalta le capacità di trazione della moto. Inizia poi il tratto misto in cui spiccano le
curve 5, 6, 12 e 13, tutte molto veloci ed impegnative. La
Curva 13 in particolare rappresenta forse il punto più critico e spettacolare del circuito, è infatti un curvone destro che parte largo e scorrevole per poi chiudere bruscamente in uscita, obbligando ad una difficile frenata in piena piega, molto delicata per la tenuta dell'anteriore.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=VH-noAgld5g
[IMG]
[/IMG]
[IMG]
[/IMG]
ORARI TV
Il Gran Premio della Malesia sarà trasmesso in diretta da SKY ed in differita da TV8 con i seguenti orari :
Programmazione SKY MotoGP HD
Venerdì 21 Ottobre
03:00 Prove libere 1 Moto3
03:55 Prove libere 1 Moto2
04:50 Prove libere 1 MotoGP
07:15 Prove libere 2 Moto3
08:10 Prove libere 2 Moto2
09:05 Prove libere 2 MotoGP
Sabato 22 Ottobre
03:00 Prove libere 3 Moto3
03:55 Prove libere 3 Moto2
04:50 Prove libere 3 MotoGP
06:35 Qualifiche Moto3
07:30 Qualifiche Moto2
08:25 Prove libere 4 MotoGP
09:05 Qualifiche MotoGP
Domenica 23 Ottobre
04:00 Warm up Moto3, Moto2 e MotoGP
06:00 Gara Moto3
07:20 Gara Moto2
09:00 Gara MotoGP
Programmazione su TV8
Sabato 22 Ottobre
14.00 Sintesi delle Qualifiche Moto3, Moto2, MotoGP
Domenica 23 Ottobre
10.30 Paddock Live
11.15 Moto3 Gara
12.00 Paddock Live
12.30 Moto2 gara
13.15 Paddock Live
14.15 MotoGP gara
15.00 Paddock Live
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2022
6 Marzo: Gran Premio Qatar, Losail;
20 marzo: Gran Premio Indonesia, Mandalika;
03 aprile: Gran Premio Argentina, Termas de Rio Hondo;
10 aprile: Gran Premio USA, Circuit of the Americas;
24 aprile: Gran Premio Portogallo, Portimao;
01 maggio: Gran Premio Spagna, Jerez de la Frontera;
15 maggio: Gran Premio Francia, Le Mans;
29 maggio: Gran Premio Italia, Mugello;
05 giugno: Gran Premio Catalogna, Montmelò;
19 giugno: Gran Premio Germania, Sachsenring;
26 giugno: Gran Premio Olanda, Assen;
7 agosto: Gran Premio Gran Bretagna, Silverstone;
21 agosto: Gran Premio Austria, Red Bull Ring;
04 settembre: Gran Premio San Marino, Misano;
18 settembre: Gran Premio Aragon, MotorLand;
25 settembre: Gran Premio Giappone, Motegi;
2 ottobre: Gran Premio Thailandia, Buriram;
16 ottobre: Gran Premio Australia, Phillip Island;
23 ottobre: Gran Premio Malesia, Sepang;
06 novembre: Gran Premio Comunitatà Valenciana, Ricardo Tormo