Facciamo un giro intorno al lago nella speranza di trovare qualcosa da mangiare
troviamo un paio di locali gestiti da francesi, ma ci dicono che è tutto riservato per turisti che debbono arrivare.
Non non ne vediamo traccia, così il dubbio che il nostro aspetto sia poco presentabile ci viene ...
Inizia il ritorno verso nord
stavolta per l'interno
Mangiamo a Thies dove si ferma anche un'inglese che sta riportando il suo gs indietro dalla Gambia.
Ci parla di 7 turisti uccisi a NKT verso marzo. Cerchiamo di capire se sta parlando dello stesso episodio di
dicembre a NDB, ma non sembra proprio così ritornano le preoccupazioni per il ritorno in mauritania.
Facciamo per tornare insieme ma il suo passo è eccessivo rispetto il nostro così lo perdiamo quasi subito.
L'idea sarebbe quella di prendere la pista da Louga fino a Rosso, ma la temperatura eccessiva cosi,
optiamo per una birra fresca a Teranga ...
e una serata rilassante
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Colazione con calma e attraversiamo St Luis. Un errore di navigazione e ci ritroviamo
oltre il vecchio ponte per una inaspettata visita per questo lato caratteristico della città
Uscendo dal St Luis, un militare ci ferma (credavamo di averli fatti tutti i posti di blocco).
Dopo il controllo accurato dei documenti in cerca di qualcosa a cui attaccarsi, compreso
la mancanza del mio specchietto sx (nascosto sotto il casco) ci contesta la mancanza dell'estintore.
Optiamo per la multa che inzia a scrivere, nonostante gli avessimo detto che eravamo passati
in gerdameria, poi visto che il giochino non funzionava ci saluta e si raccomanda per la prossima volta.
Frontiera senegalese, diga e il vecchietto gestore della sbarra della frontiera mauritana di Djama ci aspetta sorridente in attesa dei suoi 500 Ouguiya
Rifacciamo parte dell'argine che abbiamo fatto all'andata
poi una sorpresa rimango senza parole nel trovarmi un varano di due metri esattamente sulla mia traiettoria, è un'attimo e poi si gira e si rifugia
nel canneto dove sparisce completamente
Poco dopo incontriamo due austriaci che ci chiedono qualche litro di benzina causa un pieno non buono
Prendiamo la deviazione per Keur, che ci dovrebbe far uscire sulla strada asfaltata a 100Km da NKT.
Qualche lingua di sabbia ci anticipa i lunghi pezzi sabbiosi prima dell'asfalto. La pista non sembra essere molto
praticata e ci imbattiamo in divers buche di sabbia difficilmenti visibili rispetto la pista.
Finalmente l'asfalto fino a NKT, poi di corsa verso l'albergo che ci aveva ospitati all'andata cercando di attraversare il caotico centro nel momdo
piu' veloce possibile.
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Sveglia alle 6 con le moto già cariche di benzina dalla sera prima.
Alle 6.30 la marea dovrebbe scendere secondo le tabelle del francese. Lasciamo l'hotel per dirigerci al campeggio, dove sembra ci sia la minor distanza tra asfalto e spiaggia.
Saranno 500 metri di arena ma una duna non troppo alta ci separa.
Proviamo, e le moto si fermano poco prima della vetta. Non ci rimarrebbe di staccare tutte le valigie per fare a piedi quei 300 metri ma per fortuna, è l'orario in cui i pescatori si stanno imbarcando sulle piroghe. Sono molto disponibile, cosi ci aiutano a spingere le moto.
Una faticaccia immensa, ci mettiamo un po a riprenderci, nel frattempo ne aproffittiamo per qualche chiacchera e qualche battuta.
I primi km passano via scorrevoli poi ci rendiamo conto di essere in ritardo rispetto la marea che sale
Dapprima sono le onde improvvise che ci tagliano la strada. Non è facile prevederle così improvvisamente ci si trova a lottare per rimanere attaccati al manubrio mentre l'acqua blocca la moto.
Improvvisamente vedo un gradone di 40cm davanti a gio, io gli sono attaccato, troppo vicino per qualsiasi reazione,
lo vedo barcollare con tutti i bagagli ma passa, io che non avrei potuto neanche frenare per via
dell'eccesiva vicinanza lascio la moto scorrere, ma appena l'anteriore tocca la base del gradone scavata dalle onde, affonda e finisco diritto sulla sabbia bianca.
Una grossa botta ma per fortuna senza conseguenze.
Nel frattempo un gruppo di pescatori che ci stava osservando ci viene in aiuto.
Ci consigliano di non proseguire perchè oltre per via della marea sarebbe stato peggio.
Cerchiamo di capire quanto disti l'asfalto e soprattutto quale sia la consistenza.
Ci rispondono nelle maniere piu' disparate, soprattutto quando cerchiamo di capire che direzione prendere.
Passa così un'ora quando ci decidiamo malgrado i loro consigli a dirigerci verso quelle case che vedavamo dalla spiaggia.
Per fortuna dalle case all'asfalto una pista immensa ... se ce lo dicevano prima
Al distributore troviamo lo spagnolo che avevano incontrato gli austriaci ... qualche parola ... ci mostra un pneumatico comprato chi sa dove in marocco perchè prossimo alla fine della sua posteriore.
Proseguiamo verso la frontiera marocchina.
Tra la frontiera mauritana e marocchina, stavolta, teniamo la destra, seguendo la vecchia strada spagnola, e presto siamo in Marocco.
Il contrasto con la mauritania è evidente ci sentiamo già a casa.
Ci fermiamo a dormire 80 km dopo il confine in prossimità nel piazzale del primo distributore.
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Riprendiamo il lungo tratto del sahara occidentale, sverniciati periodicamente dai camion in senso opposto.
Una bella orata per pranzo
e qualche chiacchera con un tedesco che con la sua bici sta girando l'africa da parecchi mesi, e per quello che capiamo è solo all'inizio.
Dormiamo a Laayoune, citta con forte presenza di militari prossima al confine del sahara occ.
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Finalmente troviamo un lavaggio con l'acqua, dopo diversi tentativi falliti.
A Guelmin
il primo semaforo
Riusciamo ad arrivare a dormire dentro le mura di Teroudant, stupenda cittadina che mantiene il suo fascino con molti meno turisti rispetto a Marakesh.
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Prendiamo la tortuosa strad di Tiz n Test per arrivare a Marakesh. La giornata stupenda ci permette di godere a piendo dei stupendi panorami.
una sosta per il caffe e un'azzardato tentativo di vendita
Abbiamo anche il tempo per fare la strada sterrata che porta a Ait Lekak
assistiamo ache ad un lieto evento nel centro della pista, che ci lascia senza parole
Le cicogne ci accolgono a Marakesh
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Una bella lavata di wd40 prima di partire
Un saluto al nostro guardiano notturno
Il blocco della strada per Azrou causa il passaggio del re
ci spinge a tentare nuove vie
Arrivati nella vallata successiva, ci consigliano vivamente di tornare indietro perchè dicono che la strada è senza uscita. Non ci sembra, ma torniamo mesti indietro.
continuiamo sulla stradina asfaltata lasciata prima
e arriviamo alle sorgenti di acqua salata vicine a Khenifra
All'uscita di Fes un cacciavite mi fa scoppiare il posteriore e per poco non investo un poliziotto che sta dirigendo il traffico.
In notturna facciamo il maggiorn numero di km verso Taza. Nonostante l'orario il traffico di camion è elevato e nelle continue curve in salita si formano code lunghissime.
Troviamo un'alberghetto (forse eccessiva come classificazione) lungo la strada e dopo aver mangiato riusciamo a passare anche dal gommista.
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Partiamo all'alba e alle 11 riusciamo ad essere a Nador per comprare i biglietti.
Abbiamo ancora qualche ora di tempo cosi decidiamo di fare un giro per la penisola.
La stradine che attraversano la penisola sono spettacolari e ci consentono di ripolire un po' i polmoni dallo smog accumulato a Nador.
Abbiamo anche il tempo per attraversare la frontiera spagnola
Non ci rimane che aspettare il traghetto
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Arrivo in francia e ultimi km per arrivare in Italia
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Un grosso saluto a tutti quelli che hanno condiviso le emozioni di questa avventura