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Vecchio 25-07-2006, 18:01   #1
teodoro gabrieli
Mukkista doc
 
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Registrato dal: 23 Mar 2006
ubicazione: busto arsizio
predefinito al TT con la mia S.....(lungo)

(un pò in ritardo ma il tempo in ufficio è tiranno)

“OK….alle 07.00 domani all’uscita del casello di Saronno”
alle 06.45 sono là che aspetto fumando la mia prima sigaretta della giornata.
Passa il tempo e non si vede nessuno. Alle 07.15 squilla il cellulare:
“siamo un po’ in ritardo…un quarto d’ora e siamo lì”
“cominciamo bene” penso, e già mi frullano a mille!
Finalmente arrivano, sono “solo” le 08.10. *****,era ora.
Tutti in contemporanea indicano uno dei 4…”è colpa sua!lui è arrivato in ritardo!”
Forse l’espressione che avevo in volto non era delle migliori, circondato com’ero dai mozziconi delle sigarette fumate.
Prima sorpresa: dei 5 iscritti alla trasferta uno ha già dato forfait ancor prima di partire,non se la sente.
“sono venuto giusto per salutarvi,mi dispiace ma non posso venire con voi”
Scopriremo poi che sarà più che giustificato.
Si parte. Direzione Svizzera, valico del Gottardo. Mezzi coinvolti:
suzuki sv 650 n, honda cb 500 n, honda cbr 600 rr e la mia bella Brunilde (***** ridete!E’ tedesca, che ***** di nome volete che gli abbia dato!).
La giornata è fredda ma c’è un bel sole.
Peccato che al Gottardo una frana, oltre che accoppare due persone, abbia interrotto la strada. Lo scopriremo quando saremo là .Lo hanno ripetuto tutti i telegiornali ma noi pirla più che le previsioni meteo……Va beh…San Bernardino allora,tanto km più km meno!
Ne dovremo fare “solo” 1700 per raggiungere il porto di imbarco di Heysham.
Arriviamo al valico. Parte italiana,sole incredibile. Parte svizzera, cielo di piombo da paura. Giusto il tempo di mangiare qualcosa e dopo un paio di km acqua a catinelle.
“Sarà solo per qualche metro” si…… una cippa! Abbiamo giusto il tempo di indossare le bardature anti pioggia. Le toglieremo solo a Nancy a metà della Francia dopo 350 km di pioggia battente con un freddo indicibile.
Non stò a raccontarvi l’umore con il quale siamo arrivati in hotel, tutti con le mani e i piedi viola dal freddo……tutti loro però, perché io con i cilindri all’altezza giusta dei piedi e le manopole riscaldabili, problemi zero! Quando lo faccio notare mi arrivano i primi vaffan….., allo smontaggio delle valigie laterali (io 10 secondi,loro un quarto d’ora) arrivano i secondi vaffan… Cena veloce e a dormire stremati, anche perché la mattina dopo alle 07.00 c’è la sveglia.
Il traghetto ad Heysham non aspetta certo noi. La mattina un sole incredibile accompagna le operazioni di ripartenza. Non ci abbandonerà più per il resto della vacanza. Il road book umano (Marco alias mTb) decide: si fanno le statali, le autostrade sono noiose! Si rivelerà una buona idea, scorrevoli e ben asfaltate consentiranno di apprezzare la campagna francese senza fermarsi ogni 5 minuti per pagare un pedaggio.
Arriviamo verso le 17.00 a Calais al modico prezzo di 54 euro possiamo imbarcare i mezzi e goderci dal ponte un po’ di relax. Dopo un’oretta ci apprestiamo allo sbarco, non prima di esserci goduti le bianche scogliere di Dover illuminate dall’ultimo sole della giornata. Calchiamo il suolo inglese e già cominciano i casini:
qui si circola a sinistra, le rotatorie sono al contrario,le precedenze sono al contrario. Meno male che ci sono un sacco di motociclisti inglesi….seguiamo loro, poi si vedrà.
Prima che il buio ci avvolga del tutto arriviamo nei sobborghi di Londra e decidiamo di fermarci per la notte. Stica: il pound, o sterlina che dir si voglia, vale la bellezza di 1,68 euro…..per noi eurati non è salubre una vacanza da quelle parti. Ma il peggio deve ancora arrivare: ci renderemo conto poi del modo inenarrabile di mangiare che hanno gli indigeni. Innanzitutto si cena alle 18.00. No dico ma vi rendete conto! Ora che siamo docciati sono le 22.00. Ci rechiamo al ristò sottostante e questi stanno già preparando le colazioni per il giorno dopo! Riusciamo a strappare una colazione all’inglese:
uova, bacon, salsicce e fagiolini in padella a base di salsa di pomodoro dolce. Da bere cocacola perché li birra nisba. Solo nei pub si beve birra!Il tempo di un paio di sigarette e via a nanna. Alle 08.00 si deve partire .Ecchec*****! Sta diventando un lavoro non una vacanza. Ritorniamo nello stesso posto per la colazione. L’immagine delle uova ed il resto non fa in tempo a fissarsi sulle retine dei miei occhi che mi arriva un messaggio dal fegato: “teo, mi hai già rotto gli zebedei. Cambia registro perché non abbiamo più la colecisti!!” Penso che abbia ragione, quindi pane, burro e marmellata con the dovrà essere sufficiente. Si parte. Il road book umano sentenzia: si fanno le autostrade perché bisogna essere previdenti con i tempi e perché inoltre sono gratis. Si rivelerà una scelta azzeccata anche questa (lavori in corso a parte) poiché l’idea avuta ci permetterà di arrivare due ore prima della partenza del traghetto per l’isola e gireremo in tondo ad Heysham per un centinaio di km a goderci la campagna inglese con quelle belle case a tetto spiovente, pecore,cavalli e quant’altro……Heysham è bruttina ed inoltre non troviamo uno straccio di posto dove mangiare qualcosa perché, come al solito, cazzeggiando per la campagna abbiamo fatto tardi .Un supermercato aperto fornisce lo spunto per apprezzare un po’ di frutta e qualche tavoletta di cioccolata ai più accorti, io, che notoriamente accorto non sono, opto per dei tramezzini confezionati che si riveleranno una delle cose più disgustose che abbia mai dovuto addentare. L’imbarco al traghetto per Man è da esaurimento, due ore fra attesa, sistemazione ecc. Meno male che insieme a noi ci sono un centinaio di motard inglesi,francesi,olandesi e scozzesi. Di roba da vedere, girovagando, ce ne in abbondanza. Le tre ore di traghetto ci servono per fare un pisolino. Arrivo previsto verso le 06.00. Ho il tempo di riflettere su Brunilde. Lei si comporta alla grande, ha ronfato sorniona fra i 4.000 e 5.000 giri per tutto il percorso. Mentre gli altri erano costretti spesso a piegarsi sul serbatoio, io me ne stavo bello dritto dietro il cupolino che fino ai 140 svolge egregiamente il proprio dovere. In sesta dai 4.000 basta che giri la manetta e lei, tranquilla, aumenta l’andatura a piacere. Con le borse o senza per lei è uguale. Basta che si viaggi ed è tutta contenta. Se vuoi uno spunto decente togli due marce e spalanchi il gas….fila via che è un godimento!E’ un po’ troppo ghiotta d’olio ma non di benzina: ai 110/120 km/h di media fa i 18. Non è male per un 1100. Giunto a casa verificherò che per 4.500 km in totale avrà consumato poco meno di 1 chilo d’olio, non è poi così esagerata. Cerco di trattarla al meglio usando sempre benzina a 98 ottani, mi costa una follia (una sterlina virgola due di media al litro) ma sento che il suo cuore funziona meglio. A pisolino terminato, eccoci arrivati alla famosa isola. Il porto non è il massimo e il pub dove consumiamo la prima colazione ancora peggio. Il solito puzzo di uova fritte e patatine! Ci adeguiamo malvolentieri tranne Andrea che quando vede uova,bacon e fagiolini si eccita. “Allora raga, la sig.ra Mortimer (***** che nome!) ci aspetta non prima delle 08.00 perché deve preparare le camere. Quindi abbiamo un’oretta e mezzo di tempo a disposizione. Che si fa?”
La risposta è unanime: “andiamo tutti a fare il percorso di gara!!”
In effetti a quell’ora non ce gente ne polizia. E’ vero che siamo stracarichi, ma chissenefrega. Dobbiamo solo vede il percorso e le curve. Sul rettilineo prima di Ballacraine Corner ci affianca uno scozzese su una vecchia BSA: giubbotto nero, casco nero, stivali neri e……… kilt!!!!!
Alle 6.30, un freddo della madonna e questo con i maroni al vento!!!!
Gli scozzesi non hanno eguali credetemi!!! Bon…cazzeggiamo per tutto il circuito, facciamo il giro completo dei 60 km e ci avviamo verso la casetta della Mortimer. Alla faccia della casetta! Scopriremo che qui l’affare TT tira che è un piacere tutte le 5 stanze disponibili affittate a costo di dormire, lei ed il marito, su un materassino ad aria in salotto. Facciamo 4 conti: 30 pounds a testa.
Gli ospiti sono 10 quindi 300 pounds al giorno. Il tutto per una decina di giorni. Quindi 3000 sterline. Ci dormirei anche io sul pavimento!!!!! Ci impossessiamo delle camere. Doccia e motoGP alla TV (perché la Mortimer è attrezzata alla grande) , pisolino pomeridiano di un paio d’ore, dopo di che si comincerà a girare, a piedi però, per Douglas. Lo scenario è veramente colorito. Svalvolati da tutte le parti! In moto e a piedi. Tutti che tracannano birra, donne comprese, in quantità industriali. Marco sentenzia:
“Le inglesi sono tutte zoccole .Io le conosco bene!”
“Le zoccole o le inglesi” penso ma non lo dico. A giudicarle da come sono agghindate in effetti queste ragazzotte semi obese, non si dovrebbe dubitare troppo dell’affermazione di Marco, e questo vale anche per le minorenni!! Comunque i nostri 5/6 km a piedi li facciamo tutti girovagando per negozi e stradine varie. Ci salviamo alla meno peggio per la cena. Chi con una birra e un panino, chi, come me, con trancio di pizza che comunque non ti invoglia a fare il bis.
Torniamo verso casa abbastanza cotti: domani ci sarà il Mad Sunday e dobbiamo essere freschi. Se c’è una cosa alla quale ogni buon motociclista svalvolato deve partecipare almeno una volta nella vita e il Mad Sunday. La domenica matta è aperta a tutti i motociclisti che vogliano provare l’ebrezza di smanettare sul circuito. Le pattuglie della polizia non tollerano stupidità nella parte del circuito bassa (quando si entra nelle zone abitate ) ma come ci si appresta al Mountain chiudono un occhio e spesso entrambi.
Il problema è che tutti ti passano da tutte le parti,destra ,sinistra e anche sopra se non dai strada. Ti rendi veramente conto, facendo per un attimo mente locale alla gara vera, di quanto sia pazzesca questa corsa fuori dal tempo. Il discesone che porta a Creg-ny-Baa poi, se lo percorri a velocità sostenuta, ti mozza il fiato in gola quando vedi quel maledetto albergo che ti viene incontro troppo in fretta. La sera poi sulla promenade di Douglas si vede di tutto. Non solo i soliti acrobati su due e quattro ruote ma anche un pazzo che ha montato una turbina da elicottero su un quad per farci le gare di accelerazione. Il rumore è terrificante e pensi che da un momento all’altro salti tutto per aria. La cosa buffa è che non riesce a dare più di 2 o 3 secondi di manetta prima di frenare, altrimenti brucerebbe tutto lo spazio disponibile e si spiaccicherebbe contro il primo palazzo della zona. Noto che le scarpe mi si appiccicano all’asfalto, è la birra versata per terra accidentalmente dai passanti. Senza dimenticare patatine fritte, gelati e quant’altro!! Dopo la solita decina di km a piedi in Douglas decidiamo che è ora di rientrare. Domani c’è il primo giorno di gara. Scegliamo due punti del circuito da dove assistere: il salto di Ballaugh Bridge nella parte bassa e Keppel Gate nel Mountain. La cosa più interessante comunque si riveleranno i sidecar. Questi si che sono matti davvero. A differenza delle moto, dove in curva il gas viene parzializzato e aperto dalla metà in avanti, i sidecar spalancano già dal primo terzo di curva. La grande aderenza dei tre gommoni permette una percorrenza di curve veramente esagerata. Ed il passeggero, che dei due è il più fumato, non esita a pelare con la spalla i paletti a bordo strada come fosse la cosa più naturale del mondo. Un’altra cosa interessante è passeggiare per il paddock. Tutti i team al lavoro, febbrile, per smontare e rimontare motori, sospensioni o altro. Nessuno ti rompe le balle, puoi stare a guardare quanto ti pare baste che non li distrai.
Un tizio vende caschi Arai. Noto il replica Joey Dunlop. Giallo con la striscia nera e la sua firma sul lato. Bellissimo ed introvabile dalle nostre parti. Il cartellino riportante il prezzo mi fa passare la voglia: 390 pounds (700 neuri più o meno).Con tutto il rispetto Joey ma………Noto una Aprilia RSV che arriva adagio con a bordo il pilota che regge il braccio sinistro incollato al busto; penso ad una scivolata…mi avvicino, il tizio ha il braccio rattrappito che è inutilizzabile. Due grossi moschettoni sulla giubba all’altezza del torace ed una al polso gli permettono di fare corpo unico. E la leva della frizione? La leva della frizione non c’è!!! C’è un cambio automatico (tipo Yamaha fj1300) che si comanda solo con il pedale. E il tipo non abita dietro l’angolo. Arriva dalla Germania!! Un grande, veramente.
Soddisfatti ce ne torniamo a casa Mortimer, bisogna pensare ad un posto ove mangiare la sera. E’ per pura fortuna che gironzolando per Castletown vediamo l’insegna ristorante Italiano. TAAAAAC precisi!!! Il buon Angelo ci fa una pizza decente, un arrosto di agnello e finalmente dopo giorni posso bermi una buona grappa italiana (anzi due).Sappiamo quindi dove tornare a mangiare la sera dopo. L’avessimo scoperto prima!!!!Ultimo giorno di permanenza sull’isola. Turismo in moto la mattina, con visita al paesino delle fiabe di Cregneash. Ti sembra di fare un tuffo nel passato di 500 anni. Le casettine bianche con il tetto fatti di torba e paglia sono meravigliose. In realtà sono piccoli laboratori (lanerie, falegnamerie) dove personaggi pittoreschi vestiti con abiti da lavoro medioevali filano,intagliano ecc. Notevole! Una puntata a Sound, punta estrema meridionale dell’isola e via verso un po’ di spiaggia e mare a Port Erin. Pausa pranzo svaccati al sole che ti cuoce il cervello in compagnia del piatto più terrificante mai assaggiato fin’ora. Fish & Chips. Un letto di patatine fritte con sopra un filetto di merluzzo altrettanto fritto in un qualcosa che stentiamo a riconoscere come olio. Dopo un paio di forchettate il mio vassoietto e quello di Luca finiscono nell’immondizia. Andrea a Marco mangiano anche il vassoio. ***** che stomaco!! Il bergamesco hard, invogliato da alcuni bagnanti distesi sulla battigia, sentenzia:
“vado in spiaggia a pucciare i piedi nel mare”
dopo dieci minuti torna con i piedi viola.
“com’è?”
“freddina!!”
si gira e tira un paio di bestemmie in bergamasco all’indirizzo dei bagnanti!!
Si riparte. Tempo ce n'è ancora tanto prima dell’imbrunire. Perché non fare un altro giro del circuito, tanto oggi è giorno di riposo per i piloti. Ora voi non crederete a quello che stò per scrivere ma giuro che è la verità. I soliti 5000 motociclisti in giro per i 60 km del tour, e fin qui ci può stare ma a Ramsey, al rampino dove comincia la salita verso il mountain, arriva la sorpresa: polizia a grappoli e coni rossi in mezzo alla carreggiata di destra.,corsia bloccata e coda tutta a sinistra.
“o no!Incidente!” pensiamo.
Nulla di più sbagliato. La polizia ha bloccato il senso inverso di marcia e quindi :
STRADA APERTA SOLO A SALIRE!!!
E dal rampino in poi,dopo il blocco della polizia quindi,
SI E’ SCATENATO L’INFERNO!!!
Considerate centinaia di moto che a frotte, ed in piena accelerazione si catapultano verso 30 km di quella che si è trasformata, improvvisamente come per magia, da strada a doppio senso di marcia a pista ad un solo senso di marcia. Ululati di scarichi aperti (gli unici 4 pirla con lo scarico di serie eravamo noi), fuor giri e limitatori a nastro da tutte le parti. I poliziotti a bordo strada che invitano ad andare il più veloce possibile. Go!Go! Urlano. No dico ma in quale altro posto al mondo si può trovale la pula che ridendo ti dice “dai tira stò chiodo che hai sotto al sedere!!!!” Mitico!!
Un po’ intimoriti ce ne stiamo buoni per qualche minuto, poi i pruriti alle mani si fanno sentire e non riesco più a trattenermi quando una Yamaha fj 1300 mi infila a destra prima di Black Hut. Eche*****!!!Va bene tutto ma da una Yamaha 1300 no eh?
Bon. Fine dei buoni propositi da turista!! Riesco a riprenderlo, bastonando altre due S tedesche, ma di passarlo non se ne parla. Questo con stò pachiderma da 300 chili viaggia come un razzo. Tengo il ritmo fino al discesone di Creg-ny-Baa, spalanco il gas e..
“*****!!!il salto!!!!!” ormai ci sono e mi và di lusso con il telelever che smorza il tutto. Freno perché non voglio finire nell’albergo insieme alla moto ed anche perché le pattuglie di polizia dicono BASTA. Da li in poi si torna a livelli terreni.
Andrea con il cbr600rr era avanti di una pista.Si era ingarellato con gli smanettoni.
Arrivano anche Marco e Luca.
Marco esclama: “io i 170 km/h non li avevo mai letti neppure in autostrada!!!!! E li ho fatti sulla strada normale!!!” L’altro non parla. Ride per i fatti suoi e basta.
Per oggi può bastare. Rifornimento benzina e a casa per un doccino. Cena dal buon Angelo e poi bisogna preparare i bagagli per la partenza del giorno dopo. Alle 07.00 del mattino dopo si traghetterà per l’Inghilterra. Le solite tre ore di noia sul traghetto e poi riprendiamo strada direzione Stonehenge il famoso sito megalitico. Lo raggiungeremo però la mattina del giorno dopo poiché,per la notte ci fermiamo in un ameno alberghetto di paese dopo aver percorso in lungo ed in largo la bella campagna inglese attraverso strade secondarie. Il titolare ci procura anche l’aiuto per la cena facendoci da cuoco con la solita bistecca (buona) e contorno di verdure. E’ già molto considerato l’orario per gli inglesi inammissibile. Stonehenge è carino ed una visita lo merita. Vengono distribuiti gratuitamente degli apparecchi somiglianti a cellulari, attraverso i quali si può, dopo aver selezionato la propria lingua, ascoltare la storia completa del sito. Dopo un paio d’ore, sempre accompagnati da un caldo torrido che ci costringe a bere acqua in continuazione, decidiamo di averne abbastanza. Dover è ancora lontana e vogliamo imbarcarci per la Francia al più presto. Vi arriviamo abbastanza in fretta. Alle 18.30 saliamo e cazzeggiamo per un’oretta. Curiosità: prezzo dell’andata 54 euro,prezzo del ritorno 60 euro. Perché ? Non lo sanno neppure loro .E’ così e basta! Sarebbe valsa la pena abbandonare Calais in fretta e dormire appena fuori ma la stanchezza accumulata comincia a farsi sentire e decidiamo di dormire in città. Riusciamo a trovare su indicazione degli indigeni in ristorante aperto fino a mezzanotte. Del resto siamo in Francia,meno male si torna a mangiare decentemente ed a orari non da galline. Il mattino dopo alle 08.00 siamo già per strada. L’appuntamento con Valentino (non Rossi), che non è potuto partire con noi ma ha deciso di raggiungerci in Francia per gli ultimi due giorni, è poco prima di Djon quindi bisogna spingere un po’….. Il giorno successivo ci vede impegnati a zonzo per la campagna francese. Un vecchio mulino, tenuto benissimo e perfettamente funzionante, ci obbliga a fermarci per qualche foto. Non facciamo in tempo a parcheggiare che il contadino che abita di fronte si precipita fuori per salutarci con 4 birre fresche e scambiare due parole. Gentilissimo!!Recuperiamo sul tardi Valentino che nell’ordine:
è partito alle 10.00 perché si è addormentato, si è dimenticato la cartina ed ogni 3x2 ci chiama al cellulare per dirci “dove ***** sono?...che strada devo prendere?”, ha perso il cellulare per strada ed è tornato indietro a cercarlo per due ore prima di accorgersi che si era incastrato nella carena del suo gixer 750.
Comunque la sua voglia di curve è tanta e quindi tutte le statali e strade secondarie fino a Annecy, dove dormiremo cotti come pere al forno, sono nostre. Come sempre arriviamo tardi ma l’hotel ha anche una “rosticceria” annessa che ci consente di sfamarci. Il giorno successivo ci vede impegnati come sempre a zonzo per la campagna francese fino a far l’ultima tappa ad Aix-le Bain dove alberghiamo per l’ultima notte. Aix ci offre vita notturna fino a tardi ed un ottimo ristorante dove apprezziamo specialità della zona. Domenica 11 è l’ultimo giorno. Potremmo prendercela con calma dopo migliaia di chilometri ma il road book umano sentenzia:
“facciamo la N5 .Arriviamo a Chambery pieghiamo a sud e facciamo il passo della Croce di Ferro”
Stica!!! Meno male che si era previsto di arrivare a casa nel primo pomeriggio!
Vi dirò che la N5 è una cosa stupenda .Una rue Napoleon di montagna dove ci si può divertire alla grande senza incrociare praticamente nessuno. E se è così di domenica figuriamoci nei giorni feriali. I paesi sono molto distanti uno dall’altro e di polizia nemmeno l’ombra. Da rifare alla prima occasione assolutamente. Anche perché se guardate la cartina (costeggia la Svizzera ad ovest ma senza varcarne i confini) non poi cosi lontana da raggiungere. Varchiamo il confine che è già tardino,infatti sarò a casa alle 19.30 circa, sosta per l’ultimo rifornimento ed i saluti di rito,pacche sulle spalle ed abbracci vari per “l’impresa riuscita”; buttata li quasi per ridere in febbraio, è maturata giorno dopo giorno e non sarebbe riuscita senza lo sbattimento di Marco (prenotazioni, telefonate ecc.) Parcheggio Brunilde nel box e mi viene il male soltanto a guardarla così conciata. Un chilo di moscerini e insetti vari spiaccicati sul cupolino e parabrezza. Sporcizia ovunque dal motore ai cerchioni. Mi spiace lasciarla così, ma devo ancora disfare le valigie, fare la doccia, riprendere l’auto e ripartire per raggiungere il posto di lavoro. Me ne sarei rimasto a casa in ferie ancora per un giorno ma una serie di appuntamenti il mattino del lunedì mi obbligano ad accantonare l’idea. E’ finita. Il contachilometri segna 4.450 km percorsi in 11 giorni. Nei tre gironi trascorsi all’isola di Man ne abbiamo percorsi circa 450. Il che significa 500 km giorno di media per il resto degli 8 giorni. Non male per un vecchietto come me.
Se ne è valsa la pena? Assolutamente direi. Almeno una volta nella vita si deve fare.
Serve a conquistare un posto nel paradiso dei motociclisti! A patto di andare in moto però. Con l’aereo non vale!!!!!
Teo

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teodoro gabrieli non è in linea  
Vecchio 25-07-2006, 18:34   #2
nanni_900
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Gran bella impresa e gran bel racconto!!!

Complimenti!!!!
__________________
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BMW NINE T SCRAMBLER
nanni_900 non è in linea  
Vecchio 25-07-2006, 19:17   #3
Smart
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L'avatar di Smart
 
Registrato dal: 20 Mar 2006
ubicazione: di qui e di lÃ*
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complimenti bellissimo viaggio&racconto di un pellegrinaggio...alla Mecca (dei motociclisti)
Smart non è in linea  
Vecchio 25-07-2006, 19:26   #4
Nitto
Guest
 
predefinito

bel racconto, complimenti veramente ...
 
Vecchio 25-07-2006, 20:26   #5
eNdhj
Mukkista in erba
 
L'avatar di eNdhj
 
Registrato dal: 10 Dec 2005
ubicazione: 127.0.0.1
predefinito

bellissimo racconto, a tratti veramente esilarante!!!
__________________
R1200GS | GRIGIONERA | SYDNEY
eNdhj non è in linea  
Vecchio 25-07-2006, 21:57   #6
roberto
Mukkista doc
 
Registrato dal: 24 Jan 2004
ubicazione: Italy
predefinito Molto Bello !!!

Anche la mia ESSE lo farà prima o poi!!
roberto non è in linea  
Vecchio 30-07-2006, 11:49   #7
Conte
Pivello Mukkista
 
L'avatar di Conte
 
Registrato dal: 25 Apr 2006
ubicazione: Verona
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Complimenti...se tutto va bene nel 2007...speriamo!
Conte non è in linea  
Vecchio 31-07-2006, 10:57   #8
STEFANO LUCCA
Pivello Mukkista
 
Registrato dal: 20 Aug 2004
ubicazione: Lucca
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Ti invidio moltissimo.
Mi puoi dire quanto è il budget approssimativo necessario per una gita del genere?
Tu avevi prenotato? Se si dove?

Grazie molto?

Stefano
STEFANO LUCCA non è in linea  
Vecchio 01-08-2006, 17:14   #9
teodoro gabrieli
Mukkista doc
 
L'avatar di teodoro gabrieli
 
Registrato dal: 23 Mar 2006
ubicazione: busto arsizio
predefinito

un migliaio di euro circa tutto compreso.da prenotare assolutamente il traghetto per l'isola e il sito ove dormire.noi abbiamo contattato una casa privata e ci siamo trovati benissimo;gli hotel ci sono ma sono strapieni e molto più costosi.
teo
teodoro gabrieli non è in linea  
Vecchio 01-08-2006, 18:06   #10
alex7
Guest
 
predefinito

che bella cosa!

invidia a mille!
 
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