Vai indietro   Quellidellelica Forum BMW moto il più grande forum italiano non ufficiale > Vivere la Moto > Quelli che amano guardare il Panorama

Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo


Share This Forum!  
  
Rispondi
 
Strumenti della discussione Modalità di visualizzazione
Vecchio 19-09-2016, 16:45   #1
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito Report: Marocco – Andalusia – Portogallo – Agosto 2016 – Lungo ed a Puntate

PREMESSA
Anche quest’ anno è saltato il viaggio in Iran sognato e programmato nei minimi dettagli da 6 anni. Le difficoltà per ottenere il Carnet De Passage ( prima la moto era intestata alla mia società, ora a mia moglie senza reddito ) e le vicissitudini in Turchia, paese amato e visitato 4 volte, hanno contribuito ad un drastico cambio di destinazione.

La morte del nostro amatissimo cagnolino Leonino a Febbraio, dopo 17 anni e mezzo di amore reciproco ci ha segnato e non avevamo un grande entusiasmo alla partenza come invece in occasione dei tanti viaggi fatti dal 1992 ad oggi.

La scelta della meta è stata determinata da due fattori: il Marocco ( già visitato con un gruppo di amici nel 2003 in maniera stradale alquanto estensiva ) per visitare la Costa Atlantica Sud e l’ Alto Atlante ed il Portogallo per visitare il paese e trascorrere il Ferragosto a Lisbona dal nostro amico José, conosciuto via Internet nel 2001 quando rispose dall’ International IBMW Mailing List ad una mia richiesta di aiuto per il nostro viaggio nella Spagna del Nord e incontrato poi ogni anno nella sua periodica visita a Roma per lavoro, sempre ospite a cena a casa nostra, grande amico, gourmet e motociclista.

La moto è la stessa dal 2006: GS1200 acquistata nuova con 130.000 kilometri alla partenza del viaggio. Tagliandata e gommata nuova con Metzeller Tourance. Ammortizzatori Ohlins revisionati da Michele di RS Sospensioni Roma dove ho montato gli ammortizzatori poco dopo l’ acquisto revisionandoli ogni 25.000 kilometri in media, così come sempre fatto per il GS1100 del 1994 che ancora possiedo. Valigie laterali VARIO e diverse borse e borsette Touratech e Wunderlich come si noterà nelle foto. Questa volta siamo partiti “leggeri” ma sempre MOLTO più pesanti della media dei viaggiatori sia per la mia attrezzatura fotografica nella borsa da serbatoio ( anche se ho rinunciato a portare parte della mia attrezzatura ) sia perché il concetto di “Viaggiare Leggeri” non appartiene alla filosofia mia e di mia moglie: siamo convinti che viaggiare in moto non debba significare rinunciare a tutte le comodità che si godono per il resto dell’ anno.

La decisione di non prendere traghetti per diminuire i kilometri di percorrenza è stata determinata dalla necessità di essere sempre raggiungibile telefonicamente e connesso via internet per il mio lavoro al quale dedico comunque almeno 2 ore al giorno anche quando sono in viaggio. Questo ha determinato la discrepanza fra i kilometri percorsi per visitare i vari paesi attraversati ( 4148 ) e le tratte di andata e ritorno da casa ( 4985 ). D’ altra parte il Marocco è lontano, nel 2003 le tappe per arrivare al traghetto furono 3 ( Roma-Avignone, Avignone-Valencia, Valencia-Malaga-Algeciras, stesso al ritorno ) ed ancora più lontano il Portogallo. Quindi chi programmasse un viaggio in questi paesi prenda in considerazione o di prendere più giorni per arrivare al traghetto per il Marocco evitando lunghe tappe giornaliere quasi tutte autostradali e concedendosi pause turistiche nelle belle città lungo il tragitto, o prendere il traghetto ( Roma –Barcellona, Genova-Tangeri….) per diminuire la percorrenza. Stesso per chi intende raggiungere il Portogallo, si attraversa la Spagna potendo scegliere tra la parte Atlantica per entrare nel Nord Portoghese o l’ Andalusia entrando da Sud come abbiamo fatto noi.

Sono appassionato di fotografia dal 1977 ma guardando le foto del viaggio non si direbbe specie per la pochezza delle foto scattate in moto ed alla moto. La caduta del secondo giorno in Marocco ha influenzato il resto del viaggio anche nel fotografare in moto: non me la sentivo di chiedere a mia moglie di fermarmi, scendere dalla moto, scattare foto al panorama ed a noi come sempre fatto, specie in strade poco agevoli. Lilli è stata comunque bravissima e disponibile a riprendere in mano la sua videocamera ed alcune foto sono estratte dai suoi video. Il cavalletto grande non è stato mai usato, ma rimane comunque un accessorio indispensabile e tornerà utile nei prossimi viaggi….Spero !

RISPOSTE AD EVENTUALI FAQ

Visitare il Marocco ad Agosto non è un “Tabu” specie se si visitano le mete turistiche (evitando il deserto ) e l’Atlante dove si viaggia in quota. Il caldo c’è ma è sopportabile specie se si ha l’ abbigliamento giusto sia a pelle ( Capilene o simile ) che all’ esterno ( Camicia in tessuto “tecnico”, giacche areate, pantaloni da moto “estivi”, caschi con sottocasco…). Noi avevamo giacche Boulder vecchio tipo, con maniche staccabili ed aperture a zip davanti e dietro per l’ areazione ( così valida da essere cambiata totalmente con un nuovo modello senza aperture e maniche staccabili….), pantaloni Summer 2006 ( che per il loro colore chiaro “assorbono” tutto lo smog del viaggio ma sono freschi e facilmente lavabili ), camicia del catalogo BMW del 2006 ( fresca, comoda, lavabile e rapida ad asciugarsi ), abbigliamento intimo Capilene, sottocasco in seta . Abbiamo trovato per assurdo più caldo in Portogallo, 37 gradi ad Evora, che in Marocco dove l’ unico tratto veramente caldo è stato quello da Agadir all’ inizio della salita al Tizi-N-Test, il caldo si sentiva con le maniche che scottavano la pelle ma era ancora sopportabile purché si avesse l’ accortezza di tenere sempre chiusa la visiera del casco ! La Costa Atlantica poi è stata una sorpresa dal punto di vista climatico: nebbia e freddo, tanto da dover indossare il giubbino durante la passeggiata nel giorno di sosta ad Aglou Plage. Altra precauzione è idratarsi sempre, magari con un buon integratore salino, fare le soste specie durante le ore più calde, partire presto la mattina per approfittare del fresco relativo del mattino.

Carte di credito accettate quasi ovunque, benzina esclusa in Marocco dove si usano solo VISA e Mastercard locali. Nessun problema per il ritiro contanti negli ATM in Marocco anche con il Bancomat del circuito MAESTRO.
Qualche hotel in Marocco accettava solo contante ma i costi per dormire e mangiare sono così bassi che abbiamo prelevato contante solo 2 volte.
Solito problema a fare benzina in Francia dove se non hai le loro Carte Fedeltà e non fai il pieno al Self Service con VISA o MASTERCARD devi entrare, andare in cassa a fare la Pre-Autorizzazione. Nessun problema in Spagna ed in Portogallo dove fai un segno, ti danno OK, fai il pieno e poi entri a pagare…..Molto più pratici e simpatici !

Autostrade Francesi la solita palla del casello ogni pochi kilometri, si evitano le code usando la VISA al casello automatico, stesso in Spagna dove le tratte sono come le Italiane. In Portogallo sull’ Autostrada dell’ Algarve fai una registrazione all’ ingresso dove passi la carta di credito e fanno una foto alla targa, poi è come se avessi un Telepass. Per le altre tratte autostradali in Portogallo si paga al casello.

Passaggio frontiera in Marocco un' ora di media, come in Turchia si salta la coda, si parcheggia la moto e si sbrigano le pratiche facendo a meno dei questuanti che si offrono di aiutare. Unica accortezza, ma dovremmo sempre averla a portata di mano, possedere una penna.

Il biglietto del traghetto per il Marocco si fa al porto sia in andata che in ritorno, ci sono molte agenzie, non vale la pena acquistare la prima classe, non c’è differenza sostanziale con la seconda. Le compagnie di navigazione si sono organizzate per cui si compra il biglietto “Open” e ci si imbarca alla prima partenza: con le moto non c’è mai problema. La tratta dura poco più di 40 minuti. Noi andata e ritorno con BALEARIA.

Strade in Marocco percorribili anche con moto Touring, asfalto quasi sempre buono e destinazioni ben segnalate, indicazioni stradali precise, distributori frequenti con sosta per bere e mangiare. Parco macchine migliorato rispetto a13 anni fa ed anche la sicurezza di guida……Sempre con molta attenzione alla strada !

Alberghi in Marocco di buona ed anche ottima categoria, tutti prenotati la sera prima con Trip Advisor o Booking.com, ad Imilchil ho prenotato lo Chez Bassou con il telefono e ricevuto conferma via mail. Mai avuto problemi di comunicazione linguistica: tutti parlano Inglese e Francese e dove si ha difficoltà a comprendersi si parla in Italiano e rispondono in Spagnolo…..Sempre gentili e disponibili.

Cibo in Marocco ottimo, come già sperimentato in precedenza, questa volta sulla Costa Atlantica abbiamo goduto di pesce e molluschi a prezzi inimmaginabili in Italia e cucinati molto bene. Immancabili il TAJINE, il COUS-COUS ed il THE ALLA MENTA. Nessun problema gastrointestinale.
Servizi igienici che lasciano a desiderare nelle aree di servizio ( non è che in Italia siano migliori…) e buoni nei ristoranti ed alberghi visitati….Comunque il verdetto finale lo avremo dopo la visita ginecologica con Pap-Test di mia moglie tra un mese: nel 2003 si prese un’ infezione che il suo ginecologo riconobbe subito come “marocchina” anche se non era a conoscenza del nostro viaggio.

Strade in Spagna e Portogallo ben segnalate. In Spagna guidare sulle Strade Nazionali è una guduria, quasi come in Francia. In Portogallo le strade statali e regionali hanno il fondo che non è proprio una tavola da biliardo, ma i panorami sono talmente belli che conviene andare ad andatura da “turismo” per guardarsi attorno grazie al traffico alquanto scarso in una paese di 11 milioni di abitanti dove 2 risiedono a Lisbona.

La Presa Elettrica Universale acquistata in Grecia anni fa è tornata utilissima, le prese sia in Marocco che in Spagna e Portogallo sono di tipo Siemens con 2 buchi, quindi le nostre a 3 non entrano senza una presa che tiene conto delle varie conformazioni compresa quella USA.
Anche il Tappo per il Lavandino è un utile accessorio visto che spesso gli alberghi in Marocco ( e non solo…) ne sono sprovvisti.

Documenti: Passaporto, patente Italiana, Delega a Condurre fatta dal Notaio per la moto intestata a mia moglie ( non è stata necessaria alla dogana Marocchina perché lei era presente ). Fotocopie di tutto compreso libretto di circolazione nascoste nella moto con € 300 di emergenza e scannerizzazione salvata su smartphone e Pc Portatile che per lavoro mi porto sempre dietro
Ho letto il report di PANDA sul loro viaggio in Polonia e l’ incidente dl suo compagno di viaggio, noi siamo partiti con l’ assicurazione che copre i Soci BMW con in aggiunta di quella Europ-Assistance che copriva il periodo del viaggio. Ero coperto per ogni tratta percorsa sia come spese mediche che guasti alla moto.

Come in tutti i miei viaggi mi sono portato al Moka Express ( questa volta elettrica: Alicia De Longhi ) con il caffè della torrefazione Romana da cui mi rifornisco da quasi 30 anni. Ogni mattina prepararsi il caffè in camera è la maniera migliore di cominciare la giornata.

Budget di Spesa: noi viaggiamo con un budget di 200 euro al giorno, tutto compreso. In questi anni avevamo “sforato” una sola volta nel 2005 nel corso del secondo viaggio in Turchia a causa di due guasti al GS1100 riparati presso meccanici locali ed all’ utilizzo del carro attrezzi dopo il secondo guasto. Anche quest’ anno abbiamo sforato di quasi 4 euro giornalieri, più che altro per regali e souvenirs acquistati su richiesta di mia moglie a cui al solito non ho saputo dire di NO…….

Alberghi in Francia decisamente più cari, a Perpignan il 3 stelle si è rivelato il più caro del viaggio con i suoi 130 euro prima colazione esclusa ( in Francia MAI fare colazione in albergo e MAI ordinare vino al ristorante ), Spagna e Portogallo decisamente più economici, la catena IBIS non ha deluso così come le recensioni lette su Trip Advaisor per Spagna e Portogallo. In Marocco nessuna delusione sia dalle recensioni su LP che Trip Advisor, prezzi da molto bassi ad un massimo di € 150,00 compresa un’ ottima cena e drinks per il magnifico hotel nel palmeto dell’ oasi di Skoura e nel resort ad Ourigane davvero molto bello.

IL VIAGGIO IN CIFRE
• Partenza da Roma 29/07/2016 – Ritorno a Roma 21/08/2016
• Giorni in Viaggio : 24
• Kilometri su Odometro alla partenza : 130.494
• Kilometri su Odometro al ritorno : 139.484
• Kilometri registrati come percorrenza dal’ Odometro : 8990
• Kilometri registrati come percorrenza dal GPS: 9133
• Media di ore trascorse in moto nei giorni in viaggio ( escluse soste ) H 7,00
• Media di Kilometri percorsi nei giorni in viaggio (16) Km.570
• Paesi attraversati e visitati: Francia-Spagna-Marocco-Portogallo


Cartine Stradali e Guide
• Andalusia – Rough Guide – Carta Michelin Espana Sur
• Marocco – Lonely Planet – Carta Michelin
• Portogallo – Lonely Planet – Carta Michelin Portogallo e Madera – Carta Michelin Portogallo e Spagna
• Lisbona – Carta Michelin Lisbona – Mondadori Top Ten Lisbona



GPS
• Garmin 60csx – Ancora valido anche se con il sole di fronte perde di visibilità e non è comodo nelle svolte come negli ultimi modelli.
• City Navigation Europe 2013 – Non ho fatto aggiornamenti successivi.
• OSM-Morocco – Grazie a FAGOT che ha risposto ad una mia richiesta di aiuto su QDE ho scoperto il sito http://garmin.openstreetmap.nl/ - La mappa del Marocco si è rivelata precisa ed utile.

ATTREZZATURA FOTOGRAFICA
• Pentax K5 IIs – Zoom Pentax DA* 16-50 ED AL
• Nikon Coolpix 7800
• Pentax WG-II
• Videocamera Sanyo Xacti HD
• Filtro Polarizzatore – telecomandi per Pentax e Nikon
• Cavalletto Monfrotto - uno grande ed uno portatile da cintura
• Borsa Interna per Fotocamera GIVI T508 all’ interno della borsa da serbatoio BMW

Resoconto Spese: € 4878,00 – Media giornaliera € 203,25
• Benzina € 664,59
• Autostrade Estere € 237,50
• Autostrade Italiane € 80,00
• Traghetto Marocco € 218,00 Tot. € 1200,09 @ € 50,38
• Hotel ( notti 23 @ € 99,95 ) € 2.298,96
• Ristoranti € 619,13
• Bar € 62,05 Tot. € 2980,14 @ € 124,17
• Taxi x Visite € 54,40
• Visite + Musei € 181,00
• Souvenirs + Regali € 407,23
• Varie € 55,10


REPORT

29/07 Roma – Perpignan Km. 1221 – In Moto H12,16 – Totali H 13,26
La moto è già carica dal giorno prima, le borse addirittura da due giorni, un vero record ! Chiudere le VARIO ha fatto un certo effetto: mai prima si erano chiuse così senza sforzo. Ricordo nel 2007 in partenza per Siria e Giordania quando dopo averle chiuse avevo paura scoppiassero per quanta roba ci portavamo dietro….
Pieno benzina, controllo pressione, road-book aggiornato, tutto pronto. Faccio foto a moto e mia moglie Lilli che anche in questo viaggio, come dal 1992, fungerà da “ Co-Pilota”, saluto BIBO, il nostro Teddy Bear BMW ( Siamo collezionisti di Teddy Bears: circa 150 di peluche e più di 200 di varia oggettistica dedicata al mondo Teddy Bear ) e chiudo il BOX lasciando a dormire Diavolina accanto a Golia, GS1100 del 94, che riposa sul cavalletto centrale dal 2005 in attesa di essere “risvegliata” come la Bella Addormentata.



Sveglia alle 05,00, la tratta è lunghissima, impegnativa per le ore di percorrenza non per la difficoltà del percorso.
Ritengo la prima colazione la più importante della giornata, sempre a casa, abbondante e seduto con mia moglie, ma quando viaggio non riesco a consumare più di un caffè, spremuta e massimo uno yogurth.
Partenza alle h06,30 salutando Anna, mia cognata, che rimarrà a guardia del nostro appartamento ( abita due piani sotto di noi ) e per la prima volta da sola: è il primo viaggio da 18 anni che partiamo senza il nostro adorato Leonino.
Descrivere il viaggio fino a Perpignan è inutile e palloso come il viaggio in autostrada. Tempo bello, traffico scorrevolissimo in Italia più trafficato con code in Francia, dopotutto siamo nell’ ultimo WE di Luglio in piena partenza per le vacanze. Soste per il pieno e sgranchirsi le gambe. Lilli come tutte le donne fa pipì più spesso ma devo dire che da sempre sono più io a preoccuparmi e chiedere se mi devo fermare che lei a lamentarsi per fare una sosta.
Luce nella Provenza sempre spettacolare, non stupisce abbia fatto innamorare pittori e non solo, attraversarla ci fa tornare in mente i vari viaggi fatti in precedenza.
Dopo tante ore di percorrenza arriviamo finalmente a Perpignan, l’ albergo scelto e prenotato è il Kyriad Perpignan Sud scelto come sosta comoda vicino all’ uscita autostradale come tutti gli hotel scelti in andata e ritorno. Seguiamo le indicazioni del GPS e vediamo l’ Hotel dalla strada ma non riusciamo a raggiungerlo per 30 minuti di inutili giri per trovare la strada giusta per l’ ingresso. Alla fine troviamo la strada giusta e quando mi lamento alla Reception per la difficoltà a seguire il Navigatore mi sento rispondere che dovevo seguire le indicazioni sul loro sito….! Comunque parcheggiamo la moto nel parcheggio interno, portiamo le borse in camera e senza cambiarci usciamo a piedi a mangiare in una Steack-House poco distante convenzionata con l’ albergo. Bistecca-Patatine-Birra. Stanchi ma soddisfatti torniamo in stanza, doccia e lungo sonno ristoratore.

30/07 Perpignan – Valencia Km. 552 – In Moto H 5,46– Totali H 6,37
Pago il conto dell’ albergo che con i 130 euro colazione esclusa ( 10 euro a persona ! ) si è rivelato il più caro del viaggio in proporzione alla tipologia di Hotel.
Carico la moto e ci dirigiamo verso un centro commerciale dove grazie ad un simpatico francese, motocilista anche lui ( ) facciamo il pieno al Self Service con la nostra visa. Il pieno in viaggio si fa sempre la sera all’ arrivo ma eravamo così stanchi e scocciati per non aver trovato subito l’ ingresso dell’ albergo che abbiamo rimandato al mattino seguente.
Oggi la giornata è di tutto riposo paragonata a quella di ieri. Prendiamo l’ autostrada direzione Barcellona ed entriamo in Spagna con code ai caselli per l’ esodo Estivo che è una caratteristica comune per ogni paese. Tutta autostrada, soste tecniche ed alle h16,30 arriviamo, aiutati anche dal navigatore dello SmartPhone al nostro albergo di Valencia: Hotel Ibis Budget Hotel. Costo la metà di quello di Perpignan, più carino anche come stanza e servizi, personale gentile tanto da cambiarci la stanza per darcene una con la finestra affacciata sulla nostra moto parcheggiata sotto nel parcheggio interno chiuso.



Dopo la doccia decidiamo di scartare l’ idea di prendere un taxi ed andare in centro in un ristorante famoso per la Paella: si sta talmente bene a poltrire in stanza con la televisione che trasmette anche RAI UNO che non ci muoviamo. Più tardi scendo e ordino al ristorante la cena che poi porto su in camera dove mangiamo contenti e rilassati.



Dopotutto le tappe di trasferimento servono a questo: ad attraversare rapidamente il tratto che ci separa dal vero viaggio usando le soste per riposare e riprendere subito il giorno dopo.


31/07 Valencia – Algeciras Km. 791 – In Moto H 7,09– Totali H 7,39 Totali da Roma Km.2564



Dormita tonificante ma mi sveglio con il mal di schiena e mi sdraio sul pavimento a fare un po’ di ginnastica medica che mi dà subito un po’ di sollievo.
Pago il conto che, con cena e drinks è la metà di quello di Perpignan, carico la moto e partiamo prima delle nove prendendo subito l’ AUTOPISTA che, passando per l’ interno ( nel 2003 eravamo passati per la costa ) ci porterà ad Algeciras



Il paesaggio è brullo e monotono paragonato a quello Italiano ma avendo già visitato la Spagna non bisogna generalizzare: stiamo attraversando una parte meno bella del resto del paese.
Siamo su di un altipiano di circa 600 metri di altitudine che arriveranno prima di Granada a 1380 con qualche goccia di pioggia che non fa in tempo a bagnare che è già evaporata.
Caldo sopportabile, vicino a Malaga prendiamo l’ autostrada che, per la “concorrenza” della strada nazionale gratuita, offre sconti consistenti,
Passiamo accanto a Gibilterra, arriviamo ad Algeciras dove facciamo il pieno, acquistiamo in una agenzia il biglietto solo andata per il Marocco e ci dirigiamo al nostro albergo: Hotel Reina Cristina



L’ albergo è fedele alla descrizione: molto “Ancien Regime”, un 4 stelle con un ampio parco, piscina e stanze grandi e confortevoli ( € 87,00 ) con in più un ristorante a Buffet molto buono e non caro ( € 41,00 con i drinks ).
Consiglio a tutti di considerarlo come sosta prima del traghetto anche perché l’ imbarco dei traghetti è solo a 10 minuti dall’ ingresso dell’ albergo.
Doccia, riposino, un po’ di lavoro al portatile e ci dirigiamo al ristorante per la migliore cena di questi giorni.
Le giornate si sono allungate per via della nostra posizione geografica più a Ovest di Roma, il caldo umido si fa sentire e nonostante il fresco della nostra stanza con l’ aria condizionata, mi metto sul terrazzino a fumarmi un Toscanello al Caffè bevendo Stravecchio Branca dalla mia fiaschetta da viaggio per festeggiare il nostro “Tour De Force” per arrivare fino a qui in 3 giorni mentre sotto a noi gli ospiti dell’ albergo si divertono a ballare con la musica dell’ orchestrina che oggi, Domenica, allieta la serata.



01/08 Algeciras – Traghetto – Ceuta - Oualidia Km. 581 – In Moto H 6,14 – Totali H 6,50



Solita routine mattutina con il caffè fatto in camera con la nostra Moka ed il caffè portato da Roma, Lilli che porta giù le borse, io che carico la moto, la partenza mattina presto.
L’ imbarco traghetti è poco distante dal nostro albergo, il check-inn fatto senza scendere dalla moto, l’ attesa prima dell’ imbarco breve, riusciamo a prendere il primo traghetto disponibile e ci accomodiamo in prima classe per la gentile concessione di un’ hostess che ci prende in simpatia.





Traversata rapida e piacevole su un traghetto moderno. Passiamo accanto alla Rocca di Gibilterra ed arriviamo a CEUTA dove sbarchiamo e ci dirigiamo subito verso la frontiera che troviamo, come previsto, congestionata. Durante tutto il tragitto dall’ ingresso in Francia fino ad Algeciras era un continuo di Station Wagon e grandi Monovolume cariche di famiglie Marocchine stipate fino al tetto di bagagli nel loro viaggio di ritorno in Marocco per il loro periodo di vacanza
Non faccio la fila e non mi curo di chi si offre di aiutarmi per il disbrigo pratiche doganali, parcheggio accanto al gabbiotto del controllo passaporti e mi faccio dare tutta la documentazione da riempire, scritta anche in Francese ed Inglese e la compilo consegnando tutto ai vari funzionari che si dimostrano gentili e disponibili.
In poco più di un’ ora svolgiamo tutte le pratiche e siamo fuori in territorio Marocchino.
Prelevo 2000 DIRAM ( meno di 190 euro ) al Bancomat e rimontati in moto prendiamo l’ Autostrada Rabat – Casablanca – El Jadida che in alcuni tratti è anche gratuita.
Facciamo una sosta all’ ora di pranzo ed usciti dall’ autostrada prendiamo la strada costiera che dopo Km.79 ci porta, dopo aver fatto l’ ultimo pieno al centro di Oualidia al nostro albergo: Hotel Initiale



Albergo carino, gestore simpatico e multilingue, camera piccola ma funzionale ( € 50,50 ), poche decine di metri dal mare di questa località famosa per le sue spiagge e soprattutto per la coltivazione di ostriche, mitili e pesca.
Parcheggio la moto di fronte all’ albergo in vista della reception.
Doccia, scarico e risposta alle Mail, poi usciamo a fare una passeggiata sul lungomare











Torniamo in albergo e ci accomodiamo in quello che viene descritto dalle guide come uno dei migliori ristoranti di pesce della costa e la cena tiene fede alla sua fama. Ci spariamo dopo gli antipasti un “Plateau Royale di molluschi a cui io faccio seguire altre 6 ostriche, poi una grigliata di pesce contornata da verdure provenienti dall’ orto del proprietario dell’ hotel e su suggerimento dello chef uno spiedo di pesce tenero e saporito. Dolce, conto (€ 58,00 ) e passeggiatina per digerire quindi in camera per un meritato riposo.






02/08 Oualidia – Safi – Essauria – Agadir – Tiznit – Aglou Plage Km. 483 – In Moto H 7,26 – Totali H 8,24



Oggi sono 6 mesi che non c’è più il nostro Leonino e ci svegliamo con il suo ricordo.
Tempo bello, nebbia fitta mattutina che ha coperto di rugiada la moto che asciugo con un tovagliolo datomi dal cameriere che mi ha servito la abbondante colazione.
Porto la spremuta d’ arancia in camera a Lilli che ha già preso il caffè mattutino. Ci prepariamo a partire e carichiamo la moto salutando lo staff dell’ albergo e dirigendoci per la strada costiera molto panoramica, dal fondo un po’ sconnesso, con un po’ di vento laterale ma con scarsissimo traffico.
Passiamo accanto ad una deviazione che porta alla spiaggia di LALA FATNA dove due miei bis nipoti sono stati a Giugno a fare surf, decidiamo di visitarla.
Accendo la mia Pentax WGII che oltre ad essere una ottima Rough Camera fa anche buoni video e precorriamo la strada fino al parcheggio ed attraverso tornanti a gomito ed in grossa pendenza porta al parcheggio della spiaggia.



Ci fermiamo il tempo di dare uno sguardo a questa che è davvero un’ ottima spiaggia per i surfisti e poi decidiamo di risalire.
Qui commetto un grave errore “tecnico”: non faccio scendere Lilli che già aveva dato segni di nervosismo in discesa e mi metto a salire, nessun problema al primo tornante ma al secondo mi si spegne la moto ed a causa del tornante molto inclinato non riesco a tenere la moto e praticamente da fermi cadiamo verso il lato in discesa.
Esce benzina dal serbatoio e non riesco a capire perché, tolgo tensione al blocchetto d’ accensione, tolgo la borsa da serbatoio che si sta bagnando di benzina che alla fine finisce di uscire, chiedo a Lilli, che piange e strepita spaventata che la moto abbia subito un danno irreparabile, se si è fata male non riuscendo a calmarla ed avere la risposta che mi aspetto, non provo nemmeno a tirare su la moto che non è solo adagiata sulle protezioni ma inclinata oltre la linea orizzontale sulla strada in forte discesa.
Mi tolgo il casco e corro al parcheggio in basso a chiedere aiuto, vengono due persone ed il poliziotto di guardia al sito. Insieme tiriamo su la moto che ad una prima ispezione ha solo la freccia destra anteriore danneggiata e lo specchietto destro spostato.
Monto sulla moto aiutato dai miei “salvatori”, faccio partire l’ avviamento e Diavolina parte al primo colpo anche se l’ ABS lampeggia, parto ed affronto i tornanti senza problema parcheggiando la moto nel parcheggio superiore dove avremmo, col senno di poi, dovuto parcheggiarla fin dall’ inizio.
Lilli arriva sottobraccio del poliziotto che in francese la rincuora e le tiene il casco, si mette seduta e continua a piangere: è terrorizzata dal fatto che il viaggio appena cominciato possa essere già finito ma a parte qualche prevedibile acciacco non ha subito danni. Io invece sento un dolore al fianco che non lascia presagire niente di buono: sono caduto con il braccio destro sotto il fianco che praticamente ha sbattuto sulla protezione interna della manica della tuta e quasi sicuramente mi sono rotto una costola.
Me le sono rotte una in Namibia e 5 in un incidente con lo scooter a Roma nel 2009 che mi procurò anche un Pneumatorace, conosco le conseguenze ed i sintomi, faccio un respiro profondo e non provo dolore e problemi quindi è una semplice frattura.
Non dico nulla a Lilli, controllo meglio la moto e mi accorgo che ieri sera dopo il pieno non avevo chiuso bene il tappo del serbatoio, ecco perché era uscita la benzina !
Non ci sono altri danni a parte i vetro della freccia anteriore destra che però rimessa in sede funziona, riaccendo la moto dopo il Test e la spia dell’ ABS non lampeggia più furiosamente, si spengerà come da norma alla partenza.
Conforto Lilli che si calma e rimontati in sella ripartiamo riprendendo, ancora un po’ scossi la strada costiera.
Lilli lamenta qualche contusione, io provo dolore solo quando allungo il braccio destro ma con le mani sul manubrio non sento alcun fastidio.
Naturalmente non dico nulla a mia moglie ma non posso nasconderglielo quando, fatta sosta per il pieno ad ESSAURIA, dove il distratto benzinaio ci dà un’ altra innaffiata di benzina quando non si accorge di aver raggiunto il pieno, le chiedo di aiutarmi a mettere la moto sul cavalletto centrale dato che la manovra mi procura delle fitte dolorosissime.
Aggiusto con il Nastro Americano la freccia che resterà funzionante per il resto del viaggio, rimetto in posizione e serro lo specchietto, tolgo la Pentax che nella caduta ha spanato l’ alloggiamento della vite del cavalletto rendendola inutilizzabile come “Action Video-Camera” per il resto del viaggio.
Ripartiamo senza visitare Essauria dove abbiamo passato due notti nel 2003 visitando sia il porto che la Medina e ci dirigiamo verso AGADIR.
La N1 percorre un tratto interno con curve e caldo che si fa sentire rispetto al fresco del tratto costiero. Ci fermiamo a fare sosta per bere e riposarci un po’. Mettermi seduto sulla sedia mi crea un po’ di dolore, Lilli mi aiuta per ogni manovra della moto da fermi ma una volta in sella mi passa ogni dolore.
Superata TAMRI la strada con una serie di tornanti da circa 400 metri di quota scende, con splendide vedute sull’ Oceano, verso la costa che attraversa il Tamri National Park. Continuiamo sulla N1 lungo la costa dove si alternano lunghe spiagge e piccole località turistiche piene di turisti locali che parcheggiata la loro auto direttamente sulla spiaggia si divertono sul bagnasciuga.





Il tratto costiero fino ad AGADIR è bello e qualche caletta ti fa anche venire voglia di fermarti e fare un bagnetto, ma non è proprio il caso.




Piuttosto come che ci avviciniamo ad AGADIR comincia ad alzarsi la nebbia e quando prendiamo il tratto a 4 corsie a 10 kilometri dalla città si fa anche più fitta, una esperienza che non ti aspetti in un paese Africano in piena Estate !
Il centro di AGADIR è caotico e per nulla interessante, gli edifici, ricostruiti dopo il terremoto del 1960, non hanno alcun fascino. Le spiagge sono belle e del tipo che va bene alle famiglie in vacanza con i figli: lunghe e di sabbia fine. Inoltre questa località vanta 300 giorni di sole l’ anno ed è il maggior centro di produzione degli ortaggi in Marocco.
A noi però non interessa ed attraversato con difficoltà il trafficatissimo centro abitato riprendiamo la N1 direzione TIZNIT dove arriviamo nel pomeriggio inoltrato. Fermiamo per l’ ultimo pieno e decido di accorciare la tappa odierna anche per via dell’ imprevisto subito e del mio dolore al fianco. Non ci recheremo a SIDI IFNI come previsto ma ci fermeremo ad AGLOU PLAGE che è solo a 16 kilometri dal distributore.
La strada è diritta e finisce proprio di fianco all’ Hotel Aglou Beach dove mi fermo per chiedere se c’è disponibilità di una stanza. Alla reception c’è una giovane donna che parla perfettamente l’ Inglese, mi accompagna al primo piano a vedere la stanza, faccio fatica per il dolore a salire le scale ma la stanza è ampia, pulita, con un grande bagno ed un balcone vista mare. Accetto la stanza e la prendo per due notti, non hanno carte di credito ma ho i contanti ed accettano anche gli Euro, il prezzo è di € 50,00 per la mezza pensione.
Parcheggio Diavolina accanto all’ ingresso sul cavalletto laterale perché non voglio sforzarmi a metterla sul centrale ed aiutato da Lilli porto le borse in camera.



In bagno comincio a fare un check attento del mio infortunio: respiro profondamente senza problemi, al tatto sento il dolore dove la costole si è rotta e la torsione del busto mi provoca fitte dolorose che vanno dal fianco al centro dello sterno. Come quando ho il mal di schiena devo abbassarmi con cautela, ma non ci sono conseguenze alla respirazione e d è quello che conta veramente.
Lilli ha qualche livido ma è più preoccupata per me che per le sue contusioni.
La nebbia anche qui si alza nel tardo pomeriggio e mi godo il tramonto sull’ Oceano dal nostro balcone.




Scendiamo a cenare nel ristorante “senza infamia e senza gloria” ricordando la cena luculliana della scorsa sera ma non ci lamentiamo anche perché tutto il personale dell’ albergo è gentile e premuroso.
Torniamo in camera, preparo due AULIN per me ed uno per Lilli e ci mettiamo, io con molta prudenza, a letto alla fine di una giornata che, nonostante tutto, è terminata in modo positivo.



03/08 AGLOU PLAGE – SOSTA

La notte è passata tranquilla con l’AULIN che ha fatto il suo dovere anche se per me abituato alla posizione “fetale” dormire sulla schiena non è proprio il massimo. Lilli mi ha controllato tutta la notte ed è stata contenta, memore dei miei trascorsi con le costole rotte, che non mi sia lamentato.
Preparo il caffè ed apro la finestra tenuta chiusa durante la notte perché faceva freddo……!
Sulla spiaggia c’è la solita nebbia, mi lavo e mi metto costume e maglietta ( la tenuta standard quando non mi vesto “in passeggiata” ) e scendo a fare colazione sulla terrazza vista mare: uovo sodo – pane caldo – marmellata – miele – spremuta – formaggio - caffé.
Tornato in camera con la spremuta per Lilli ci vestiamo ed usciamo inaugurando i giubbini che nessuno avrebbe pensato di dover usare in Marocco di Agosto.



Il lungomare non è male, la spiaggia è ampia ed anche qui le condizioni sono più da Surf che da placida balneazione. Comunque il posto è molto popolare, anche nel resto del Marocco e frequentato esclusivamente da locali che risiedono nelle tantissime case vacanze o vengono dalla vicina TIZNIT.





La passeggiata non mi crea alcun fastidio al fianco ed anche questo contribuisce a rendere questa giornata di sosta molto piacevole e ristoratrice dopo 5 giorni di viaggio ininterrotti con una lunga percorrenza kilometrica.
Torniamo in camera per un salutare riposino pomeridiano. Lilli si addormenta subito. Io mi metto a consultare le cartine ed il programma di viaggio.
Era prevista la visita della costa fino a Sud di SIDI IFNI ma considerando che l’ idea di trascorrere 3 giorni di “mare” non è fattibile per la diversità dell’ Oceano dal nostro Mediterraneo e che la nebbia ed il fresco ( pur piacevole ) è una costante del tratto costiero, decido di accorciare il viaggio in Marocco anche perché il “Mantra” di Lilli da ora in poi sarà: “Portami via dal Marocco”…….
Decido quindi di ripartire domani per l’ Atlante ma comincio ad avere ripensamenti sul fare il TIZI-N-TEST uno dei motivi del viaggio in Marocco.
Mi faccio prendere degli scrupoli nei confronti di Lilli, Mi dico “Poverina ha subito un forte spavento ed anche qualche contusione, ora la porto su una strada difficile ed a tratti pericolosa ?”.
Decido di rinunciare ma poi guardo su YouTube un video di un motociclista con tutto il tragitto che mostra un percorso non più difficile di tanti percorsi fatti con Lilli in Corsica e quindi, dopo lunga ed attenta riflessione, giungo alla conclusione: “ Sti Ca**i ! Si fa il Tiz-N-Test !”.
Scendo a fare un po’ di lavoro al portatile utilizzando il WI-FI dell’ hotel, risalgo in camera e sveglio Lilli dandole la notizia: “ Mi sento meglio, domani partiamo e faremo un bellissimo passo a 2100 metri di altitudine con una strada di montagna che ti piacerà moltissimo !”.
Mia moglie mi guarda con lo sguardo di chi ti dice in Romanesco : “ Ma che me stai a cojonà ?”.



Usciamo per un’ altra passeggiata con intere famiglie che si godono la spiaggia ed i vari intrattenimenti che ricordano tanto le nostre località turistiche.






Come al solito nel tardo pomeriggio si alza la nebbia che non ferma lo “struscio” dei turisti e conferisce una atmosfera caratteristica a questa lunghissima spiaggia.








Torniamo in stanza e dopo poco scendiamo per la nostra cena che stasera è a base di Tajine di Agnello innaffiato dall’ ottimo The alla Menta.



Mi fumo un sigarino sul balcone, anche questo è un buon segno dato che ieri sera non mi andava, prendo un solo AULIN e mi metto a letto alla fine di questa piacevolissima giornata di sosta

Pubblicità

__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 01:18   #2
Murdoch
Mukkista doc
 
L'avatar di Murdoch
 
Registrato dal: 04 Jul 2008
ubicazione: Franciacorta
predefinito

Complimenti Antonio, bel reportage; posti unici per chi ama la moto!!!

avviso a tutti i desertari di una nuova tratta di Grimaldi Lines (Savona Tangeri)

http://www.elladeviaggi.it/Grimaldi%20Marocco.htm

E' possibile che a NATALE scenda in Marocco e forse forse Dakar....se c'e' qualcuno che vuole fare un pezzo di strada assieme, parliamone.
__________________
Gs 1200 Adv Lc '16 -
Murdoch non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 12:31   #3
MassimoP_VR
Mukkista
 
L'avatar di MassimoP_VR
 
Registrato dal: 13 Nov 2012
ubicazione: (VR)
predefinito

Seguo, bel report e ben narrato con dovizia di particolari;
peccato non si vedano le foto.
MassimoP_VR non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 12:50   #4
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito Seconda Puntata

04/08 Aglou Plage – Tiznit – Tizi-N-Test - Ourigane Km. 331 – In Moto H 5,18 – Totali H 5,38



Carico la moto con l’ aiuto di Lilli dopo averla messa sul cavalletto centrale, abbiamo deciso di lasciare la costa e di puntare diritti al Tizi-n-Test quindi partiamo presto dopo aver pagato il conto e salutato il simpatico personale dell’ albergo, quasi tutto femminile.
Riprendo la moto la prima volta dopo la sosta e confermo l’ impressione avuta subito dopo la caduta: in sella non sento dolore o addirittura fastidio.
C’è la solita nebbia e fa anche freschetto, temperatura che ci seguirà fino a TIZNIT quando, svoltati ad AIT MELLOUL lasciamo la N1 per la N10 dirigendoci ad EST verso OUARZATE e la valle del DRAA.
Il fresco della costa lascia il posto al clima secco e sempre più caldo tanto di sentire il calore del sole attraverso le maniche della giacca ed a costringerci a tenere chiusa la visiera del casco per non sentire l’ “Effetto Phon” sul viso.
Devo dire però che il leggero torpore accusato in partenza, forse per i 3 Aulin presi in 24 ore, lascia ad una maggiore lucidità di guida mano mano che il caldo aumenta.
Io ho sempre sofferto il caldo umido ma quello secco non mi ha mai dato fastidio anche ad alte temperature oltre i 40 gradi.
Ci fermiamo prima ad un Bancomat per prelevare poi al benzinaio per rifare il pieno e bere un po’ di acqua e Polase.
Riprendiamo la strada e giungiamo al bivio per la R203 che porta al Tizi-N-Test.
Cominciata ad essere costruita nel 1926 per collegare la Valle del Draa a Marrakesh, la strada che porta al passo Tizi-N-Test è considerata tra le più pericolose da percorrere a causa della carreggiata stretta che spesso non permette l’ incrocio di due veicoli, il fondo sconnesso e spesso sterrato, la mancanza di parapetti in punti dove uscire di strada significa precipitare anche 500 metri.
Quasi tutti i resoconti ed i video sono per il percorso da Marrakesh al passo, quindi da Nord a Sud, noi invece lo percorreremo da Sud a Nord e contrariamente a quanti, partiti scarichi dall’ albergo, arrivano al passo e poi tornano indietro, noi proseguiremo per la strada che porta a Marrakesh, già visitata nel 2003.



Noi naturalmente viaggiamo a pieno carico con Lilli che dalla partenza dall’ Albergo ha preso l’atteggiamento che proseguirà per tutto il resto del viaggio: terrorizzata che mi possa fare ancora male comincerà a lamentarsi e preoccuparsi ad ogni minima difficoltà, anche presunta, che possa apparire lungo il percorso. Non proprio lo stato d’ animo migliore per guidare ma non posso biasimarla, non ha paura per lei, ha fatto strade molto più complicate e viaggiato in paesi molto meno “confortevoli”, ha paura per me.
Non ho la macchina fotografica con cui fare i video, non me la sono sentito di chiedere a Lilli di usare la sua videocamera, non ho avuto il coraggio di fermarmi lungo la stretta strada, davvero spettacolare, per fare foto.
Andate su GOOGLE e guardatevi un po’ di foto per capire la spettacolarità del percorso.
Sono mortificato e deluso per suggerire di guardare foto non mie…..Non si può avere tutto nella vita e mi considero fortunato per come sono andate le cose.

https://www.google.it/search?q=tizi-...HWfQBuwQsAQIHQ

Dopo il bivio cominciamo a salire lentamente, traffico quasi inesistente, fondo stradale non male, incrociamo o superiamo pulmini di agenzie che portano turisti in escursione, dopo un po’ addirittura la strada diventa a due corsie con il fondo asfaltato di nuovo.
Lilli avvicina il suo casco al mio e con la visiera alzata mi grida “ non è male la strada”, io non replico anche perché dopo nemmeno un kilometro la strada torna stretta ad una ( scarsa ) corsia fortunatamente con un fondo decente.
Panorami stupendi che rimangono impressi nella mia memoria come se il cervello fosse una macchina fotografica.
La strada comincia ad essere più ripida con tornanti che si susseguono e gli ultimi 6 kilometri prima del passo la strada si fa sterrata con tracce di asfalto, stretta e senza parapetto che ti possa riparare dal burrone a fianco della carreggiata.
Prego che non venga in giù una macchina o peggio ancora un camion ( ne troveremo uno dopo il passo in direzione Marrakesh ! ) e le mie preghiere sono accolte facendoci arrivare in cima al passo senza problemi dove una gentile turista francese ci scatta la foto ricordo.




Come diceva Freud “ La realtà non è quella che è ma come uno la vive”.
Io la realtà del Tizi-N-Test l’ ho vissuta in maniera esaltante, come chi era vicino a rinunciare ad una tappa fondamentale del viaggio e che invece, anche grazie a mia moglie e la mia volontà, ha raggiunto un suo importante obbiettivo.
Mi sento, dopo aver superato il passo, così bene ( ho notato che il pomeriggio “carburavo” meglio ed ero più “brillante” alla guida, forse a causa delle pillole per la pressione ? ) che la strada in discesa mi pare facilissima.
In effetti lo è paragonata al versante SUD, anche se sempre ad una carreggiata e con fondo migliore con tratti sconnessi e soggetti, con la pioggia che qui in quota può produrre scrosci violenti, a frane e smottamenti.
Diciamolo francamente, alcune strade in Corsica sono molto più strette e complicate, penso a quella che da Propriano porta a Aullene ed alla Serra di Scopamene e prosegue per Porto Vecchio, ma lo stato d’ animo con cui si affrontano le cose spesso rende più difficile quello che in realtà è del tutto alla nostra portata.
Superiamo un camion fermo al lato della strada e continuiamo il nostro tragitto senza difficoltà.
Superiamo tornanti, ammiriamo ed attraversiamo villaggi berberi, diamo un’ occhiata al cielo che minaccia pioggia che in effetti per 15 minuti scende anche se non copiosa tanto da non fare in tempo ad inzuppare giacca e pantaloni.
Dal passo al nostro albergo sono 72 kilometri e con il sole che ritorna a scaldarci ed ad asciugarci percorriamo tutto il percorso senza problemi arrivando ad OURIGANE dove dopo 2 kilometri giungiamo al nostro resort il Domaine Malika.
Il resort ha solo 7 stanze ed è situato al centro di un parco naturale per la protezione di un tipo di muflone locale.
Parcheggio la moto davanti alla reception e mi faccio portare le valigie in camera ( 25 Mq con terrazzo privato il tutto a € 140,00 colazione inclusa ) dopo aver fatto il check-inn.
La foto della stanza è presa dal sito web del resort



Mi faccio una doccia nel bagno facendo attenzione ad entrare ed uscire dalla vasca dove è alloggiata la doccia, mi muovo ancora con precauzione per il mio dolore al fianco, mi asciugo con un asciugamano così grande e soffice da farmi sembrare un senatore con la sua toga e mi metto con Lilli a mangiare la frutta fresca che l’ hotel ci ha offerto come benvenuto sul nostro letto a quasi tre piazze.
Connessione WI-FI ultraveloce, approfitto per lavorare al portatile e chiamare con Skype o WhatsApp i miei collaboratori e sentire un po’ di radio italiana in streaming come faccio tutte le mattine per ascoltare il GR2 dell 07,30.
Salgo sul terrazzo ed ammiro il panorama sui monti dell’ Alto Atlante e torno sul letto per riposare un po’.
Alle 20,00 scendiamo nel giardino sottostante che contorna una curiosa piscina a forma di chiave e ci sediamo per la cena.
Qui servono alcolici ma Lilli ha fatto il “fioretto” di non bere per tutto il viaggio e naturalmente dovremo elargire una generosa offerta a St. Antonio, di cui sono molto devoto, per “assicurarci” una buona prosecuzione del viaggio.
Io mi faccio portare una bella birra fresca che accompagnerà la nostra ottima cena con Lilli che continuerà per tutto il viaggio a “pasteggiare” ad acqua minerale.




Tornati nella nostra grande e confortevole stanza mi godo un sigarino con un sorso dalla fiaschetta di fronte allo splendido panorama che si gode dalle ampie vetrate aperte della nostra camera, vetrate che danno sulle montagne che circondano il nostro resort.
Mi metto a letto facendo attenzione dato che sarà anche King Size ma è troppo morbido per i miei gusti e non vorrei che mi desse dei fastidi durante la notte….


05/08 Ourigane – Tizi-N-Tichka – Skoura Km. 281 – In Moto H 4,34 – Totali H 05,08




Come avevo previsto la notte non è passata piacevolmente a causa del letto troppo morbido, menomale che la spalliera mi dava appigli per potermi attaccare ed aiutarmi a forza di braccia a cambiare posizione.
Tossire e starnutire non se ne parla, mi provocano fitte al costato dolorose.
Per la tosse ho sviluppato il metodo di raschiarmi la gola in rapida sequenza con la conseguenza di mettere Lilli sul “chi vive”. Per gli starnuti non c’ è altro metodo che bloccarli sul nascere turandosi il naso.
Mi ricorda la gag famosissima di Totò nel vagone letto con l’ Onorevole Cosimo Trombetta ( Eh, chi è che non lo conosce quel Trombone di suo padre!) quando si fa aiutare con il fazzoletto per uno starnuto che non sfoga mai.
Colazione sul nostro terrazzo con il sole del primo mattino e la vista della cima del Tizi-N-Test da cui siamo arrivati.




Chiudo le borse, carico la moto e vado a pagare il conto scoprendo più tardi che alla reception hanno fatto un errore: non avendo fatto il conto in Diram ( come obbligatorio in Marocco ) bensì in Euro, la direttrice digita il totale tra camera, drinks e cena di €187,00 invece che MAD 2041, sul POS che naturalmente non può che registrare l’ importo senza fare la conversione con la cifra in valuta locale. Me ne accorgo solo la sera mettendo in ordine gli scontrini per il resoconto spese giornaliero mi accorgo che la visa è stata addebitata di MAD 187 equivalenti ad € 17,20 ! Naturalmente prendendo un rimprovero da mia moglie per non aver controllato lo scontrino VISA.
Riprendiamo la strada lasciando OURIGANE a circa 1200 metri e ricominciamo a salire di quota per un breve tratto con il percorso che diventa sempre più agevole come ci avviciniamo a Marrakesh che non raggiungiamo svoltando dopo TAHANAUTE in direzione di AIT-OURIR dove prendiamo la N9, già percorsa nel 2003, che porta al passo Tizi-N-Tichka ed OUARZATE.
La strada è piacevole, con un po’ di traffico dato che questa è una percorrenza importante per il commerciale che per il privato, temperatura piacevole, siamo ancora sul versante ATLANTE, scavallato il passo cominceremo a sentire il calore della parte desertica.
L’ ultimo tratto prima del passo è quello che ti fa capire che in un viaggio non devi ami dare nulla per scontato.
La strada diventa a 4 corsie con un ottimo asfalto, ti dici “ Che bello, rispetto a 13 anni fa ne hanno fatti di miglioramenti !” ed invece la guduria finisce subito: Lavori in Corso – Stanno rifacendo la strada fino al passo e come in Turchia non una corsia alla volta ma tutte assieme !
Ci troviamo su strada interrotta percorsa contemporaneamente dai camion dell’ impresa di costruzione, traffico commerciale e privato, tutto ad andatura veloce tra nuvole di polvere e fondo tra sterrato e breccia più o meno consistente.
La moto si comporta benissimo, grazie a gomme e sospensioni, ma anche io non sono male specie di fronte ad un camion che per entrare in un cantiere invade la nostra carreggiata e mi costringe ad uno slalom tra macchine e pulmann turistici.
Arriviamo finalmente al passo e fermiamo Diavolina per la foto di rito ed una breve sosta.



Soliti venditori rompipalle che cercano di vendere i loro souvenirs, almeno non ci sono i questuanti che si mettono davanti al monumento a chiedere soldi o medicine come nel 2003.
Riprendiamo il nostro percorso e cominciano a scendere di quota con la temperatura che comincia a salire ma sempre sopportabile.
Al bivio per TELOUET ( visitata nel 2003 ) tiriamo diritto rinunciando alla strada che porterebbe poi a AIT-BENHADDOU, dopotutto Lilli è stata bravissima nel tratto di strada interrotta e non voglio farle fare un tratto di strada che potrebbe rivelarsi ancora più impegnativo visto che domani ne faremo una che ci terrà particolarmente impegnati.
Superata OUARZATE riprendiamo la N10 che avevamo lasciato per salire al Tizi-N-Test e attraversiamo per la seconda volta la Valle del Dades.
Arriviamo a SKOURA e cerchiamo le indicazioni per il nostro albergo Les Jardins De Skoura, le troviamo e prendiamo una strada sterrata che poi ci porta ad attraversare uno Oued dal fondo in pietrisco ma compattato dal passaggio di altri veicoli.
Ad un bivio scelgo di dirigere verso un Ksar che si rivela essere uno dei più famosi del Marocco tanto da essere raffigurato su una banconota : KASBAH AMRIDIL.
Trasformata in un Ostello con all’ interno un museo etnografico è il punto d’ ingresso di un palmeto di 28 x 8 kilometri con una popolazione residente di circa 37.000 persone.
Il custode ci saluta ed alla nostra richiesta di indicazioni per il nostro albergo ci dice di seguire le insegne arancioni ma poi su mia insistenza ci concede l’ aiuto del suo assistente che montato in bicicletta ci farà strada.
Non mi fa sentire molto orgoglioso di andare con una moto da Enduro Stradale dietro ad un ciclista che comunque nonostante si sforzi a tenere un’ andatura veloce mi costringe a stare costantemente in prima tenendo la distanza per poter accelerare nei tratti più sconnessi.
Attraversiamo il centro abitato con case di mattone e fango e strade in terra battuta tortuose e ombreggiate dalle palme, ogni tanto le case diradano e la strada attraversa un piccolo Oued per poi riprendere il percorso di terra battuta.
Arriviamo al nostro albergo che da fuori assomiglia ad una delle abitazioni del villaggio attraversato. La distanza totale dalla strada nazionale è di più di 4 kilometri. Parcheggio la moto nel parcheggio esterno all’ ombra di una tettoia di incannucciato, do una mancia al “ciclista” che non rimane soddisfatto dall’ importo ( sono sempre generoso con le mance ma mi ritrovo solo con banconote di alto importo….Rimedierà la proprietaria dell’ hotel integrando la cifra. ), vado all’ ingresso chiuso e deserto.
Batto con il battiporta e mi apre una signora sorridente e di piacevole aspetto che si presenta come Caroline, la proprietaria dell’ albergo. Mi offre di parcheggiare la moto dentro ma la porta d’ ingresso è stretta e rinuncio lasciando Diavolina al suo posto.
Portiamo le borse in camera, ho prenotato una Superior Room e Caroline ci offre l’ Up-Grading in una Suite con letto matrimoniale, grande bagno con profumi, olio di Argan e saponi vari, salottino con caminetto e letto singolo. Tutto al piano superiore affacciato su uno stupendo terrazzo con sedie tavoli, salotti con divani e persino un letto a due piazze per riunioni conviviali tutto affacciato sul Palmeto che circonda questa oasi di pace.







Doccia rinfrescante e ci rechiamo in giardino per il “The di Benvenuto” servito, all’ ombra degli ulivi ed accompagnato da biscotti fatti in casa, da un gentilissimo cameriere che parla un’ inglese perfetto ( Imparato a scuola in Marocco !) accanto ad un’ invitante piscina.




Fa caldo ma all’ ombra è fresco ed il The alla menta è corroborante. Ci raggiunge Caroline che ci intrattiene dandoci un po’ di ragguagli sul suo albergo e l’ Oasi di Skoura che lo circonda.
In pratica qui è stato compiuto un vero e proprio saccheggio delle Palme per eradicarle e trasportarle nei vari Paesi Arabi a cominciare dall’ Arabia Saudita, un po’ quello che è successo con gli Ulivi Centenari Pugliesi che sono andati ad arredare i giardini delle vile al Nord Italia. Solo negli ultimi anni dichiarato il sito dal Marocco “Sito Protetto”, le palme sono lasciate al loro posto ed hanno ricominciato a re infoltire i vuoti.
Mi butto non senza difficoltà in piscina ed accenno anche a qualche bracciata anche se nuotare a Rana mi provoca un po’ di dolore. Dopotutto non potevo essermi portato il costume senza usarlo almeno una volta !



Torniamo in camera per un salutare riposo, non ci interessa fare un’ escursione, fa troppo caldo e questo è un luogo che suggerisco di visitare a chi viaggerà in Marocco nei mesi “canonici” di Primavera ed Autunno.
Ci vestiamo e scendiamo per la cena che consumiamo insieme agli altri due ospiti dell’ albergo: due ricercatori Americani in giro turistico per il Marocco con 4x4 e chauffeur che dorme in un'altra location.




Cena ottima con antipasto il cui pezzo forte sono verdure e legumi ( ceci e lenticchie ) cotti in maniera da lasciarli “croccanti” e con un sapore squisito.
A seguire l’ immancabile Tajine con verdure ed agnello. Pasteggio con 2 birre e Lilli con la sua acqua minerale, quindi dolce e caffè.
Passeggiatina in giardino con il tramonto che lascia il posto al buio ed al cielo stellato come non siamo più abituati a vedere a causa dell’ Inquinamento Luminoso delle nostre regioni.
Lascio Lilli in camera e mi metto in terrazza sul letto a baldacchino a fumare il mio sigaro ed a fissare estasiato il magnifico cielo stellato con il solito rammarico di non saper riconoscere le costellazioni con l’ eccezione dei “soliti” Grande e Piccolo Carro.
Mi tornano in mente le notti stellate ammirate nei vari deserti visitati: Namib-Akakus-Wadi Rum-Sahara Marocchino e Tunisino, tutte incredibili per la loro bellezza che ti lascia senza fiato per la loro immensità
Raggiungo Lilli a letto a fine di un’ altra giornata memorabile.
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 12:52   #5
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito

Per Massimo
Scusa ma io le foto le vedo ed anche il video.
Mi fai sapere ?
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 20-09-2016 a 13:11
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 13:43   #6
Roth
Pivello Mukkista
 
L'avatar di Roth
 
Registrato dal: 22 Oct 2014
ubicazione: Roma
predefinito

Antonio non trovo le parole......complimenti per tutto....il viaggio, il report, l'atmosfera tra te e Lilli che si respira leggendo il tuo scritto, l'idea, l'avventura......e l'adesivo n. 10 sulla valigia di sinistra !!!!
Grandioso.
Roth non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 14:06   #7
MassimoP_VR
Mukkista
 
L'avatar di MassimoP_VR
 
Registrato dal: 13 Nov 2012
ubicazione: (VR)
predefinito

Quote:
Originariamente inviata da Antonio Tempora Visualizza il messaggio
Per Massimo
Scusa ma io le foto le vedo ed anche il video.
Mi fai sapere ?
ORA che sono a casa le vedo , prima che ero collegato ad una wifi pubblica no.
Ottimo, ora me lo rileggo.
MassimoP_VR non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 14:52   #8
samarcanda
Mukkista
 
L'avatar di samarcanda
 
Registrato dal: 15 Dec 2008
ubicazione: Vales sul Mens (VR)
predefinito

complimenti Antonio siete fortissimi tu e la tua dolce metà Lilli
magnifico report come sempre
__________________
go la moto che no la s'empisa mia par meno de 300 km... e alora seito nar come 'n semo
samarcanda non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 15:20   #9
Visca
Mukkista doc
 
L'avatar di Visca
 
Registrato dal: 04 Feb 2010
ubicazione: Monza
predefinito

Accidenti Antonio!....per scrivere un report come il tuo...con dovizia di particolari, informazioni e quant'altro avrei impiegato diversi mesi...sono in procinto di partire per il Madagascar con Felice Cantamessa che tu conosci e mi ero riproposto di fare un dettagliato racconto del viaggio ma mi rendo conto che non riuscirò mai a scrivere un reportage come il tuo! I COMPLIMENTI sono d'obbligo!!!
__________________
R1200GS
K1200RS
R100GS
Visca non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 15:32   #10
vertical
Mukkista doc
 
L'avatar di vertical
 
Registrato dal: 17 Feb 2011
ubicazione: roma
predefinito

Quote:
Originariamente inviata da Roth Visualizza il messaggio
Antonio non trovo le parole......complimenti per tutto....il viaggio, il report, l'atmosfera tra te e Lilli che si respira leggendo il tuo scritto, l'idea, l'avventura......e l'adesivo n. 10 sulla valigia di sinistra !!!!
Grandioso.
Infatti non trovavo le parole, uso quelle di Roth che sono precise precise a quello che provo leggendo

Grandiosi! aggiungo
__________________
R1150 GS ADV "col culo girato"(Sacchini)
supporter of irresponsible rider sponsored by maalox
vertical non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 16:16   #11
fufigno
Mukkista
 
L'avatar di fufigno
 
Registrato dal: 19 Jul 2010
ubicazione: abbiategrasso
predefinito

Semplicemente grazie !
fufigno non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 16:27   #12
pierachi
Mukkista
 
Registrato dal: 21 Jul 2009
ubicazione: bari
predefinito

complimenti !! per la dovizia e completezza di informazioni con le quali arricchisci e " condisci" il tuo report ci fai immedesimare ed ambientarec ompletamente nei luoghi che descrivi.il dolore alla costola lo hai fatto venire anche a me leggendoti!!!!!!
__________________
r 1200 gs 2016
pierachi non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 18:32   #13
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito Terza Puntata

06/08 Skoura – Tinghir – Gole Todra - Imilchil Km. 262 – In Moto H 4,28 – Totali H 05,27




Diciotto anni fa, due giorni prima del mio compleanno che sarebbe caduto il 31 Maggio del 1998, partii per un viaggio Turistico-Enduristico in Marocco organizzato da una agenzia specializzata in questo tipo di viaggi ed in compagnia di un mio amico con cui avevo condiviso il viaggio ufficiale organizzato da BMW Motoclub Italia in Namibia nel 1995 ed alcune trasferte con le moto da Enduro: dal Lago Trasimeno a Campo Imperatore ed un’ altra in provincia di Cuneo con salita sullo Chaberton.
La moto fu spedita a Roberto Musi, il tour leader, che con le altre moto la portò a MELILLA l’ altra enclave Spagnola in Marocco.
Avevo trasformato la mia Dominator del 1992 ( l’ ultima importata dal Giappone prima che venisse fabbricata in Italia ) in quella che Roberto Ungaro definì nel corso di Guida Enduro all’ Isola D’Elba da lui condotto : “ Una Poltrona Frau da Enduro”
Ammortizzatore WP, molle ed olio WP nelle forcelle, serbatoio Acerbis, scarico Supertrapp, corona, pignone e molle spingi frizione modificati, sella Tecnosel, contakilometri preso ad una Xr600R, fanaleria, parafanghi, manubrio, paramani tutto aftermarket.
Circa 20 kili in meno che nella versione originale.
L’ itinerario previsto comprendeva alcune piste del Rally dell’ Atlas ( assolutamente percorribili tanto che del nostro gruppo faceva parte un GS100 ed eravamo seguiti da Roberto Musi con il suo Land Rover Discovery ) con due mete particolari come il CIRQUE DE JAFFAR ed il LAGO TILSIT ad IMILCHIL.
La prima notte, il giorno del mio compleanno, facciamo il campo tenda su un Reef con splendido panorama.
Ho portato da Roma champagne ed una torta tipo Ploum-Cake e festeggio con i miei compagni leggendo il biglietto d’ auguri di Lilli che è rimasta a Roma.



La mattina dopo, il primo giorno di viaggio ci avviamo per quella che si presagiva una tranquilla giornata fatta di guida tra panorami e profumi di questo paese fantastico su piste di facile percorrenza anche per le endurone bicilindriche.




Faccio anch’ io una sosta e mi faccio scattare una foto dove si può vedere bene la mia moto e notare la custodia della mia Pentax analogica a tracolla, una costante dei miei viaggi enduristici.



Riprendo la strada, siamo a circa 2000 metri di quota fra magnifici panorami, montagne innevate e profumo di Cedro del Libano.
Superiamo IMOUZZER De MARMOUCHA.
Forse proprio perché estasiato da tutto ciò che mi circonda non faccio caso ad un masso al lato della pista e lo prendo in pieno col mio piede destro in maniera così violenta che nell’ urto anche la pedana si piega.
Sento un dolore fortissimo, sto per svenire, la pista è fiancheggiata da un profondo burrone, punto su un ostacolo e volontariamente vado a sbatterci per fermare la moto che non sono in grado di guidare, cappotto e mi trovo a terra, muovo le gambe e mi rassicuro di non aver subito danni irreparabili, svengo.
I miei compagni mi raggiungono e mi tirano su in piedi, cadendo sono finito violentemente sulla macchina fotografica a tracolla che mi ha rotto un paio di costole. Il dolore è fortissimo tanto da non riuscire a respirare, per alcuni secondi entro in panico ma poi si assestano e respirando mi tranquillizzo, la spalla destra mi fa male : la clavicola è lussata.
Mi prestano i primi soccorsi togliendomi lo stivale destro, che essendo da Trial e non da Enduro non mi ha protetto adeguatamente ( colpa mia ! ) e mi fasciano il piede caricandomi sul Discovery al quale fissano anche la mia moto.



Mi portano all’ Ospedale di Midelt dove il capo chirurgo dopo la lastra che rivela la frattura al piede ( secondo, terzo, quarto, quinto metatarso + cuboide e cuneiforme ), mi riduce la frattura e mi ingessa.



Chiamo Europ Assistance, saluto dall’ albergo di MIDELT dove mi hanno portato i miei compagni di viaggio che proseguono il loro viaggio ed aspetto l’ ambulanza che mi porterà a CASABLANCA e da lì con l’ aereo a ROMA per essere operato dal Prof. Mariani a Villa Stuart allertato direttamente da MIDELT.



Lunga e spero non tediosa digressione per spiegare perché la tappa di oggi è così importante per me.
Già nel 1998 e poi nel 2003 mi ero ripromesso di tornare per andare a vedere IMILCHIL ed il lago TILSIT e nemmeno la costola rotta nel secondo giorno di viaggio mi avrebbe potuto fermare !

Sveglia e caffè con Lilli ormai specializzata a porta re le borse dalla stanza alla moto.
Facciamo colazione in giardino, completissima ma al solito, quando si tratta di giornate impegnative mangio pochissimo.



Pago il conto di € 150,00 in contanti usando gli Euro perché qui non hanno la connessione per il POS, saluto Caroline e la ringrazio per la splendida ospitalità.
Carichiamo la moto e questa volta senza aiuto mi dirigo per la stessa strada dell’ andata questa volta ad andatura più veloce il ché rende la guida più agevole sullo sterrato ed il pietrisco tanto che Lilli sarà convinta di aver percorso un’ altra strada sembrandole più breve di quella percorsa la sera prima.
Riprendiamo l’ asfalto e seguiamo la VALLE DEL DADES come nel 2003, superiamo le GOLE DEL DADES ed arriviamo a TINGHIR dove facciamo il pieno per viaggiare sicuri su una strada di cui non conosciamo i punti di rifornimento.
Prendiamo la strada per le GOLE DI TODRA, anche queste fatte nel 2003, Lilli ha la sua videocamera, le foto di questa tratta sono in ricavate dai suoi filmati, è stata una fortuna perché impegnato nella guida non me la sono
sentito di fermarmi per fare foto.



Le Gole sono frequentatissime in questa stagione e rinuncio a fare sosta come previsto in uno dei tanti locali lungo il fiume per il casino tra pedoni e macchine in cerca di un posteggio.



Superiamo il casino e superiamo anche il tratto chiuso nel 2003 proseguendo sulla R703 che una volta era una pista in terra battuta ed ora è asfaltata.
Fondo un po’ sconnesso ed a tratti interrotto con deviazione ma assolutamente percorribile anche da moto stradali come una RT.



Velocità tra i 60 e 70 Kmh non per la difficoltà del percorso ma perché ogni tanto ci sono delle buche improvvise e non desidero caderci dentro, poi non abbiamo fretta e ci vogliamo godere il panorama offerto da questa strada che abbandonato il caos trovato nella parte “turistica” ci offre spazi aperti e solitari.



Anche Lilli è affascinata dal luogo e non smette di riprendere, peccato dimentichi che per poter fare foto durante la ripresa deve schiacciare il tasto sinistro e non di nuovo il destro così invece di fare una foto interrompe la ripresa. Non importa, sono contento così, con lei più sicura in sella la mia guida è più facile e mi godo il panorama sempre attento a dove metto le ruote.




Ci fermiamo per una sosta in quello che prima era il crocevia per chi percorreva la pista che congiunge le GOLE DEL DADES a quelle di TODRA e ci facciamo una chiacchieratina misto Francese ed Inglese con proprietario ed avventori tutti contenti che la strada sia stata asfaltata per l’ aumento dell’ afflusso turistico e dei viaggiatori in transito.



Riprendiamo il nostro percorso, la strada continua a salire in maniera costante ma graduale fino ai tornanti ce portano al passo TIZI-TIRHERHOUZINE a 2700 metri di altezza, ci sono lavori in corso e facciamo un paio di tornanti niente male così non ho il coraggio di fermarmi per fare un po’ di foto, così proseguo diritto ma senza rimpianti.
La strada comincia a scendere ancora una volta in maniera graduale alternando vasti altipiani a pareti di rociia scanalata dalle intemperie.
Superiamo diversi villaggi che rompono la piacevole solitudine che si prova viaggiando su una strada dove passano pochi mezzi e dove non incontriamo nemmeno una moto.




Finalmente e senza alcuna difficoltà arriviamo dopo 121 kilometri da TINGHIR ad IMILCHIL che attraversiamo senza fermarci perché ho troppa voglia di “Sciogliere il mio Voto”.
Dopo pochi kilometri arriviamo sulle sponde del LAGO TILSIT dove fermiamo la moto per le foto di rito.




Sono emozionato e felice allo steso tempo, il luogo è affascinante ma pur nella sua bellezza è il fatto di esserci arrivato dopo 18 anni di attesa che mi rende felice e per questo ringrazio mia moglie che pur con le sue paure, recriminazioni, fisime, strepiti, lamentele, rotture di coglioni alla fine mi segue paziente ovunque nei miei viaggi risultando quello che è: una compagna di vita straordinaria ed un co-pilota insostituibile.
Mi faccio scattare una foto commemorativa prima di tornare in paese.



Entriamo ad IMILCHIL e parcheggiamo davanti all’ ingresso del nostro albergo che si trova all’ uscita ( od all’ entrata dipende dalla provenienza ) del paese : Hotel Chez Bassou.
Comodo, pulito, scelgo la camera numero 17 con terzo letto, bagno spazioso e vista sulle montagne.
Pagheremo € 45,00 con cena e prima colazione oltre naturalmente The alla Menta e litri d’ acqua minerale non gassata che beviamo ogni giorno per reidratarci.






Mi faccio una lunga doccia e mi asciugo con i grandi asciugamani freschi di bucato che il simpatico signor Bassou, il proprietario, ci ha dato. Facciamo un riposino dato che sono solo le 17,00 e ci vestiamo per uscire in passeggiata dopo aver ordinato la cena.
IMILCHIL è famosa per il Marriage Festival che si tiene ogni anno verso la fine di Settembre con coppie di fidanzati delle Tribù Berbere che annunciano alla comunità la loro intenzione di matrimonio ed è anche una possibilità per le ragazze nubili per conoscere potenziali partnes.
La cerimonia si svolge ogni anno a date variabili nella piazza del paese.



Siamo a 2000 metri di altitudine ed a parte la festa annuale il paese non offre altre attrattive ma è un ottimo punto di sosta da e per le mete più belle dell’ Alto Atlante.
Facciamo una breve passeggiata prima di rientrare in albergo per una meritata cena.






Il nostro simpatico anfitrione, che parla perfettamente Inglese e Francese, ci serve la cena composta da un’ ottima insalata mista, pane fresco e Tajine di pecora con poca carne ma tanto Cous-Cous e verdure buonissime a cominciare da una saporitissima zucca. Porzione così abbondante da doverla lasciare. The alla Menta e conversazione piacevole con il signor Bassou che si lamenta della diminuzione del flusso turistico per gli attentati in Francia e Belgio e mi descrive gli inverni rigidi con la neve che cade copiosa interrompendo la strada che per questo poi rimane danneggiata un po’ per i mezzi spala neve un po’ per le escursioni termiche.
Ci lascia per andare con la famiglia in Moschea mentre io e Lilli ci mettiamo fuori l’ hotel seduti ai tavolini a godere della serata con il mio sigarino che mi fumo prima di salire in camera per una meritata dormita.
Ripenso alla strada percorsa ed a quella di domani che mi è stata suggerita da Bassou, ringrazio ancora mia moglie per tutto il supporto che mi ha dato e ci auguriamo la Buona Notte.
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 20-09-2016 a 18:52
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 18:41   #14
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito

Quote:
Originariamente inviata da pierachi Visualizza il messaggio
complimenti !! per la dovizia e completezza di informazioni con le quali arricchisci e " condisci" il tuo report ci fai immedesimare ed ambientarec ompletamente nei luoghi che descrivi.il dolore alla costola lo hai fatto venire anche a me leggendoti!!!!!!
Grazie per il tuo commento
Per il dolore alla costola ti posso prestare questo

__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-09-2016, 19:05   #15
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito

Quote:
Originariamente inviata da Visca Visualizza il messaggio
Accidenti Antonio!....per scrivere un report come il tuo...con dovizia di particolari, informazioni e quant'altro avrei impiegato diversi mesi...sono in procinto di partire per il Madagascar con Felice Cantamessa che tu conosci e mi ero riproposto di fare un dettagliato racconto del viaggio ma mi rendo conto che non riuscirò mai a scrivere un reportage come il tuo! I COMPLIMENTI sono d'obbligo!!!
Grazie per i complimenti e salutami Felice qui con me in Tunisia nel 1997
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-09-2016, 00:28   #16
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito Quarta Puntata

07/08 Imilchil – Meknes – Chefchaouen Km. 477 – In Moto H 07,24 – Totali H 07,57




Stanotte ho dormito discretamente come l’ altra note, la costola mi fa sempre meno male ma devo sempre stare attento a non fare movimenti bruschi.
Facciamo colazione e mangio un po’ di pane caldo con l’ ottima marmellata che ci ha portato il signor Bassou.
Partiamo alle 08,30 di una splendida giornata dall’ aria fresca e tersa.
Passiamo di nuovo accanto al Lago Tilsit che salutiamo e ci dirigiamo a Nord seguendo ancora la R317 che da AGOUDAl, incrocio per le Gole del Dades ci aveva portato al nostro albergo.
La strada comincia a salire e ci porterà con frequenti tornanti all’ ultimo dei passi attraversati durante questo viaggio in Marocco a 2400 metri sul livello mare.
La strada è più sconnessa di quella di ieri ed alcuni tornanti li percorriamo con il fondo sterrato passando accanto a molti cantieri deserti perché il personale non ha ancora ripreso a lavorare.
Anche la carreggiata è più stretta ed è un bene essere partiti presto per evitare il traffico che nel corso della giornata si farà più intenso.




Panorami belli e diversi da quelli brulli e solitari di ieri. Oggi attraversiamo un territorio che assomiglia più al tipico paesaggio di montagna con conifere, torrenti ed anche le montagne terrazzate dal vento come se ne vedono nel resto dell’ Alto Atlante.
Passiamo accanto a villaggi e la strada ne attraversa diversi lasciando l’ asfalto per diventare di terra battuta passando tra le case.
Arriviamo all’ incrocio indicato dal signor Bassou che ci ha consigliato di deviare ad EST per AGHBALA per evitare i frequenti lavori in corso della strada per EL KSIBA.
Fatichiamo un po’ per seguire le indicazioni ma poi troviamo la strada giusta che fila via diritta e con il fondo regolare fiancheggiata da campi coltivati.
Siamo scesi di altitudine e ce ne accorgiamo anche dalla temperatura, arriviamo ad AGHBALA dove un meccanico parlando Spagnolo risponde alle mie richieste di spiegazioni sulla migliore strada da seguire.
Seguiamo la strada fino all’ incrocio con la R503 che ci porterà alla N8 dove finalmente dopo tanti kilometri riprenderemo a guidare su una strada Nazionale.
Il traffico si fa sempre più intenso sia di macchine che di camion, i villaggi diventano paesi ma il panorama rimane gradevole.
La velocità di percorrenza però aumenta mentre nel tratto montano, a causa del fondo sconnesso con buche che apparivano all’ improvviso, era stata veramente bassa.
A qualche incrocio abbiamo trovato ragazzini con pale e picconi che fanno finta di riparare la strada per avere una mancia e si arrabbiano moltissimo quando noi passiamo diritti senza fermarci !
Finalmente imbocchiamo la N8 e quando facciamo la prima sosta a KHENIFRA abbiamo fatto 140 kilometri in 3 ore.
Dopo acqua minerale frizzante e the alla menta riprendiamo la strada direzione MEKNES che supereremo dando uno sguardo alla sua cinta muraria. Siamo ora sulla N13 e la direzione è per la Città Santa di MOULAY-IDRISS che sorge su una collina circondata da boschi di pini e coltivazioni di Ulivi.
Fa ancora un caldo accettabile ma arrivati a OUAZZANE si fa insopportabile e ci fermiamo ad un distributore di benzina dove faccio il pieno, beviamo Coca-Cola ed acqua minerale ed approfitto per guardarmi un match di boxe alla televisione che trasmette i giochi olimpici che sono cominciati da qualche giorno.
Rinfrancati riprendiamo la strada che comincia a salire tra panorami montuosi e boschi e coltivazione, tutto molto bello.
Il navigatore mi porta diritto al nostro albergo, lontano pochi kilometri da CHEFCHAOUEN ma comodo per andare a visitare la “Città Blu”, Auberge Dardara.
Sono le 15,00 quando entro alla reception dove Mohammad con perfetto inglese mi accoglie interrompendo il suo pranzo ed offrendoci da bere.
Ci accompagna alla nostra stanza in una villetta delle 4-5 che compongono questo albergo a metà tra Agriturismo e Resort, ognuna co 4 stanze grandi e ben arredate in stile marocchino, la nostra è al primo piano.
Parcheggio Diavolina accanto alla nostra villetta e aiuto Lilli a portare le borse in camera.





La doccia della nostra stanza è spettacolare, scusate se mi dilungo sulle docce ma dopo una lunga e faticosa giornata in moto non c’è piacere più grande, forse una birra fresca sarebbe ancora meglio ma qui l’ alcool non è consentito.
Entro in quella che sembra una grotta, anche il pavimento come le pareti è di mattoni e grossi ciottoli di fiume, in alto una grossa “cipolla” da cui scende un gradevolissimo fiotto d’ acqua sotto il quale rimango per quasi venti minuti, un’ eternità per me che a casa non sto più di 5 minuti sotto il getto.
Anche in questo bagno troviamo saponi e creme ed approfitto per fare un po’ di bucato, che rientra nei miei “Compiti Istituzionali”, quindi sbrigato un po’ di lavoro mi concedo accanto a Lilli un po’ di meritato riposo fino all’ ora di cena.
Ci svegliamo e ci prepariamo a scendere in quello che è rinomato come un ottimo ristorante.




Mohammadvci accoglie sempre sorridente e ci fa accomodare al nostro tavolo.
Ordiniamo un’ insalata mista ed il piatto pù famoso del ristorante: Tajine di Capra con i Fichi Secchi.
Beviamo acqua minerale perché non servono alcolici.
Come antipasto prendo formaggio di pecora prodotto localmente, ed olive schiacciate che mi ricordano un po’ quelle che mangio con i miei amici Calabresi, comunque buonissime come il formaggio che è cremoso e spalmo sul pane caldo fatto in casa.
L’ Insalata è talmente buona che merita una menzione speciale: pomodori-lattuga-cetriolo-fichi-fichi d’India ( lungo la strada una marea di venditori ambulanti li vendevano in cestini con parecchi automobilisti che si fermavano ad acquistarli )- mela-tonno, il tutto condito con olio e limone. Buonissima e rinfrescante e praticamente potrebbe costituire un pasto.




Noi però siamo “sfondati” considerando che un po’ per la fatica e parte per la tensione, in questo viaggio non è che ci siamo ingrassati….Quindi passiamo al piatto forte che ci viene portato nel classico recipiente che al tempo stesso funge da cottura e piatto da da portata : Il Tajine.


Il sapore della Capra stufata con le verdure e con i fichi secchi non si può descrivere ma merita la fama che si è fatto anche sui report di Trip Advisor che mi hanno portato a scegliere questo albergo.
Non ho il coraggio di ordinare il dolce e mi faccio portare un discreto caffè per concludere un’ ottima cena.
Torniamo alla nostra stanza che si affaccia su un’ area comune con tavoli e sedie.
Mi siedo a fumare il mio Toscanello al Caffè che ha una sua storia.
Anni fa ero con la mia moto sulla Cristoforo Colombo di ritorno da Ostia. Passate le Mura Aureliane comincio a sentire un profumo delizioso proveniente da un sigaro fumato da un guidatore di un SUV, mi metto al suo inseguimento con il guidatore che credendomi uno scippatore di Rolex accelera. Arrivato al semaforo prima delle Terme di Caracalla è costretto a fermarsi e quando lo affianco sbianca in volto. Io gli chiedo “ Scusi ma che sigaro sta fumando che ha un profumo buonissimo ?” Riprende colore per lo scampato pericolo e mi dice “ E’ un Toscanello al Caffè ne vuole uno ?”. Lo ringrazio e riprendo la mia strada. Da quel giorno alterno la pipa con il toscanello. Uno al giorno, raramente due.
Ed ora sono qui a fumare, guardo il cielo stellato e ripenso alle strade che abbiamo percorso, alle fatiche e le difficoltà attraversate e la soddisfazione per le mete raggiunte.
Domani è un giorno di sosta e visita a CHEFCHAUEN e poi si lascerà il Marocco.

08/08 – Sosta e Visita a Chefchauen

La prima colazione dell’ Auberge Dardara è all’ altezza della cena con una varietà di dolce e salato da soddisfare i più esigenti.
Spremuta d’ arancia rinnovata di continuo così come uova strapazzate e formaggi con olive e pomodori.
Composte di frutta e frutta fresca con il melone bianco a fare da protagonista.
Miele e frittelle dolci e salate talmente buone che persino Lilli, di solito restia a mangiare a colazione, fa il bis.





Chiediamo a Mohamed di chiamarci un taxi che per 200 MAD andata e ritorno ci porterà a visitare CHEFCHAUEN.
Il nostro autista ci lascia all’ ingresso della Città Vecchia e dopo le foto di rito e uno sguardo alle cascate dove ancora i locali lavano i panni e fanno il bagno entriamo nella parte più suggestiva della Città Blu.






Percorriamo i vicoli stretti e curvilinei in discesa di questo che è il Quartiere Andaluso, non per niente siamo nella antica terra da cui il Califfo Omayyade partì per conquistare la penisola Iberica : "al-Andalus".
Tutte le abitazioni sono tinteggiate di blu chiaro mentre le stradine sono tutte acciottolate.








Siamo fortunati perché oggi è giorno di mercato per me una buona occasione per fare le foto che amo di pù: quelle alle persone mentre svolgono le loro mansioni giornaliere.
Lilli al solito mi avverte che le persone non amano farsi fotografare, ma il trucco per fare buone foto è essere rapidi e scattare senza farsi accorgere.
Ci buttiamo nella parte del quartiere vecchio dedicata al mercato e ci rechiamo in negozio di ottica per acquistare un nuovo paio di occhiali da sole per Bibo che oggi a causa delle frequenti buche del primo tratto di strada, se li è persi.
Vagliamo varie tipologie poi al costo di € 35,00 scegliamo un paio che possa andare bene al nostro fedele compagno di viaggio.







Ci concediamo una pausa in un bar della piazza principale, fa caldo ed abbiamo bisogno di riposare un po’ e di bere. Ci sono molti turisti, una volta CHEFCHAUEN era una famosa meta fin dagli anni 60 perché considerata l’ Amsterdam del Marocco per quanto riguarda il consumo di Ashish ed anche oggi è stimato che i contadini Berberi del Rif coltivino il 40% del consumo Europeo.
Noi però non siamo interessati che alle bellezze architettoniche e Lilli sicuramente è più attratta dai venditori di oggetti in rame e argento da riportare a casa.







Riprendiamo la visita mentre il caldo si fa più intenso anche se siamo riparati dall’ ombra dei vicoli.
Ci fermiamo a bere una spremuta da un banchetto che solo a vedere come sciacqua i bicchieri in condizioni non di gola secca ci farebbe scappare, ma anche Lilli, di solito schizzinosa, beve avidamente e con soddisfazione.









Ritorniamo sui nostri passi all’ ingresso della Città Vecchia e chiamiamo il nostro Taxi che dopo un po’ ci viene a riprendere portandoci al nostro albergo dove ci facciamo subiito portare un bel piatto di frutta fresca in camera.




Bibo è felice per i suoi nuovi occhiali



Prenoto la nostra prossima meta. Avendo trascorso tre giorni in meno in Marocco di quelli previsti abbiamo 3 notti che ci separano da quelle prenotate ad EVORA, la nostra prima tappa in Portogallo.
Dopo varie considerazioni decido per il Parco Nazionale Donana alla foce del Guadalquivir e con Booking.com trovo un’ offerta eccezionale ad EL ROCIO.
Riposiamo tutto il pomeriggio ed a sera, con un freschetto che ci induce a portarci le felpe, scendiamo a mangiare sempre accolti dal nostro sorridente direttore d’ albergo.




Squadra che vince non si cambia così riprendiamo lo stesso menù di ieri senza antipasti ed il piacere si rinnova.
Chiacchieriamo un po’ con Mohamed che conosce l’ Italia per averla visitata con la ragazza Spagnola con cui è stato fidanzato per anni, durante il suo apprendistato alberghiero in Spagna, ma che ha dovuto lasciare per le difficoltà incontrate in entrambe le famiglie ad accettare il matrimonio misto: Mussulmano lui e Cristiana lei.
Classico “ Mogli e Buoi dei Paesi Tuoi” che vale in tutto il mondo e celebrato al cinema con lo splendido “Fiddler on the Roof”.
Torniamo in camera ed io mi fumo il mio ultimo sigarino del Marocco : domani si prende il traghetto e si torna in Spagna.
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-09-2016, 15:54   #17
Alessio gs
Mukkista doc
 
L'avatar di Alessio gs
 
Registrato dal: 28 Jul 2008
ubicazione: un po qua un po la'
predefinito

Bello bello complimenti...ciao...
__________________
AGER
Alessio gs non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-09-2016, 18:02   #18
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito Quinta Puntata

09/08 – Chefchauen – Ceuta – Traghetto – Algeciras – El Rocio Km. 374



Faccio colazione da solo e pago il conto dell’ albergo: 2 notti e 2 cene oltre agli extra € 210,00 pagando parte MAD e parte Euro perché anche qui non hanno la convenzione POS per le carte di credito “internazionali” ma solo quelle Marocchine.
Carichiamo la moto e salutiamo il personale di questo albergo che consiglio vivamente a chi si reca in visita a CHEFCHAUEN.
Riprendiamo la strada e ci dirigiamo verso TETOUAN lungo la N2 che nell’ ultimo tratto presenta lavori in corso con un incolonnamento che non riesco a superare per le rimostranze di Lilli ad ogni sorpasso di camion o pulmann.
Anche TETOUAN si dimostra bella trafficata e la tangenziale nuova che dovrebbe evitare il tratto centrale decongestionando il traffico provoca invece rallentamenti per le numerose rotatorie.
Dio piacendo prendiamo finalmente l’ autostrada dove notiamo che ad ogni 100-200 metri c’è un gendarme in piedi al lato della carreggiata, forse da lì a poco dovrà passare qualcuno di importante e si vogliono evitare attentati ?
Arriviamo al confine che è ancora più congestionato di quanto riscontrato all’ andata dal lato Spagnolo.
Mi trovo incastrato tra le macchine che cercano di avvicinarsi alla dogana, alcune a spinta, svicolo tra i mezzi con Lilli che non ricorda, dopo tanti viaggi sia con il 1100 ( Golia ) che con Diavolina, che se passa il manubrio passano anche le Vario, ma la tensione accumulata nel viaggio alla fine sfoga in un suo pianto dirotto. La faccio scendere per avviarsi a piedi dove parcheggerò la moto per sbrigare le pratiche doganali e si calma tanto da andare lei dalla funzionaria che, vedendo una donna per lo più proprietaria della moto, accellera il tutto.
Finalmente siamo fuori con grande soddisfazione di mia moglie che, diciamolo, da quando mi sono fatto male ha preso ad “odiare” il Marocco come se mi fossi azzuffato o fossi stato aggredito da un maleintenzionato…..Potenza dell’ Amore !
Fa molto caldo, ci fermiamo alla prima agenzia e compero il biglietto del traghetto ottenendo anche uno sconto, stessa compagnia dell’ andata : Balearia.
Anche questa volta ci imbarchiamo con il primo traghetto disponibile con pochissima attesa che ci consente di seguire le scrupolosissime operazioni di controllo per auto e camion per evitare l’ ingresso dei clandestini.
Oramai nei porti ci dobbiamo dimenticare le procedure veloci in Area Shengen, anche ad IGOUMENITSA a Giugno le procedure di ingresso al porto sono state lunghissime.
Ci sediamo in poltrona di seconda classe e come il traghetto lascia il molo Lilli fa “ Ciao Ciao con la Manina” al Marocco con la promessa di “ A mai più Rivederci “.
Traversata veloce come l’ andata e sbarco senza problemi, prendiamo l’ autostrada in direzione SIVIGLIA che superiamo non prima di aver ammirato il canale che fiancheggia il fiume Guadalquivir in cui fanno transito enormi navi porta containers, davvero una fortuna avere fiumi navigabili di tale portata. In Portogallo vedremo sia il il Tago a Lisbona che il Duro navigabile da Porto per tutta la regione vinicola Portoghese per non menzionare il canale del Rodano in Francia….Insomma solo da noi non si possono sfruttare le vie fluviali, ma è il retaggio, come la arretratezza del nostro sistema ferroviario, dell’ influenza che Agnelli e Fiat hanno avuto sullo sviluppo di infrastrutture in Italia.
Lasciamo l’ autostrada seguendo il GPS e le indicazioni stradali per “Parco Nazionale Donana” e prendiamo la A483 direzione ALMONTE e proseguima fino ad arrivare alla nostra destinazione EL ROCIO.
Ora devo fare una premessa, direte: “ Ci hai già sbomballato all’ inizio con una premessa che non finiva più ed ora ce ne propini un’ altra ?!”
….Ebbene sì ma è necessaria.
Io sono uno che prima di partire studia, si documenta, chiede, ricerca, il mio concetto è di viaggiare in maniera consapevole in modo di rinunciare consapevolmente alla visita di un “Paradiso Terrestre” perché per me visitare o stare in un altro posto ne è l’ equivalente.
Quindi non mi potrò disperare di rabbia vedendo al ritorno un documentario sui luoghi visitati scoprendo una meta sconosciuta e non visitata.
Della località dove avevo deciso di passare 3 notti avevo letto, la prenotazione fatta all’ albergo includeva la richiesta fatta a tutti quelli dove ho prenotato: “Parcheggio sicuro per la Moto”.
Forse distrattamente non ho considerato un piccolo particolare : El Rocio è un paesino che deve il suo straordinario fascino al fatto di vivere in funzione del cavallo tanto da essere quanto di più simile ad un villaggio da Film Western e conseguentemente tutte le strade sono di sabbia soffice percorribili a cavallo, in calesse ed in auto preferibilmente 4x4.
Noi arriviamo su strada asfaltata all’ ingresso del paese ed il GPS, dove ho messo la via del nostro albergo, mi dice di entrare nel paese.
Io mi avvio in quello che pare essere, e lo è, il parcheggio per i visitatori giornalieri, il fondo è di sabbia compatto ma dopo 100 metri comincia a diventare più soffice e nonostante aumenti l’ andatura la moto comincia ad “ondeggiare” con Lilli che comincia a strillare come un’ aquila.
Memore della mia esperienza in Namibia nel 1995 quando finito il viaggio ufficiale insieme ad alte 7 moto prolungammo il viaggio facendo 3500 kilometri di pista, in parte sabbiosa fino alle CASCATE EPUPA al confine con l’ Angola, non mi perdo d’ animo e riesco a controllare la moto fermandola al lato della strada in un tratto più compatto.
Faccio scendere Lilli che a piedi con gli stivali che affondano nella sabbia prova a chiedere indicazioni su come raggiungere il nostro albergo tornando urlante che non mi devo azzardare a proseguire perché la sabbia è troppo pericolosa.
Ora c’è una cosa che non mi devono dire: “ Lascia perdere perché non ce la puoi fare “ perché come notava il mio professore di Storia e Filosofia io ho un forte senso di autocritica quindi lo so da solo se posso o non fare una cosa e comunque non sono mica scemo da correre inutili rischi specie con una parte importante di viaggio anncora da compiere !
In Namibia dopo 2 giorni della parte “avventurosa” del viaggio cadi rovinosamente su un ennesimo ”sabbione” ed indovinate un po’, la solita macchina fotografica a tracolla e la solita costola.



Mi aiutano a tirare su la moto e mi dicono: “ Più avanti è peggio, carichiamo la moto sul trailer e prosegui sul 4x4 “, io rispondo con un Vaffa alla Romana e proseguo senza più cadere per il resto del viaggio che, per la cronaca finiamo in 5 con una moto incendiata ed un’ altra sul carrello, dove doveva andare la mia, per gomma posteriore dechappata.
Il metodo seguito è stato: piedi a terra, sfrizzionata e lentamente uscire dal sabbione cercando di usare bene la frizione ed il gas per non ritrovarsi, come mi accadde in Tunisia, con la frizione bruciata.
Nonostante le proteste, gli urli e le parolacce di Lilli entro nel paese e solo dopo non avere ricevuto le indicazioni per il nostro albergo con lo stesso metodo, lasciando Lilli a piedi, esco e mi dirigo di nuovo sulla strada asfaltata.
Parcheggio tra L’ Ufficio del Turismo, chiuso, ed il Posto di Policia Local dove mi reco mentre Lilli mi raggiunge ancora agitata.
Il poliziotto all’ interno è gentilissimo, in Inglese ed Italiano io e Inglese e Spagnolo lui ci capiamo benissimo.
Spiego la situazione ed avendo prima chiamato l’ albergo trovando la Reception che non sapeva parlare l’ Inglese, lo prego di parlare lui chiedendo di mandare una macchina a prenderci cosa che accettano di fare subito.
Chiesto il permesso al suo capo all’ interno dell’ ufficio, parcheggiamo la moto nel loro cortiletto accanto al loro ufficio.



Sono gentilissimi e li ringrazierò anche nei giorni seguenti perché come potete ben capire la moto rimarrà parcheggiata nel loro parcheggio per tutta la nostra permanenza ad El Rocio.
Arriva la macchina mandata dal nostro albergo e caricate tutte le borse ci facciamo portare alla nostra destinazione: Hotel Palacio Donana
Ci accoglie Macarena ( proprio come il nome del famoso tormentone estivo ) che non parla inglese ma con la quale non abbiamo problemi di comunicazioni, ci dà da bere e ci accompagna in camera che, come descritto dai report, è confortevole ma piccolina.
Lilli sfoga tutta la sua tensione con un diluvio di parolacce alla mia persona, io flemmatico da vero gentleman non reagisco e disfo le borse e mi vado a fare una doccia.
Quando esco mia moglie mi chiede scusa e mi spiega “ se io mi faccio male non ci sono problemi: mi metto a letto e sono trattata come una regina. Se ti fai male tu ti tocca continuare a lavorare e io non posso sopportare l’ idea che tu cada di nuovo facendoti ancora più male !”.
Rinuncio a spiegare che la situazione era sotto controllo, mi limito ad annuire ed esco a fare una passeggiata ed al ritorno chiedo a Macarena consigli su dove andare a cenare ( l’ albergo non ha ristorante e serve solo la prima colazione ) e mi faccio prenotare una visita privata al parco Nazionale Donana per il giorno dopo.
Faccio anche una giratina per l’ Albergo che è davvero molto bello, la piscina è praticamente una vasca allargata più decorativa che funzionale ma il resto ed i servizi offerti dal personale sono all’ altezza del voto di 9,5 su Booking.com dove ho trovato un’ offerta per 3 notti a € 200,0 B%B.








Riposiamo per il resto del pomeriggio guardando anche le Olimpiadi in TV.
Ci vestiamo ed usciamo per andare al ristorante consigliato da Macarena che domani tornerà ad una altro dei 3 alberghi gestiti dalla stessa proprietà qui ad El Rocio.
Camminiamo sul lato della strada che è a prato per evitare la sabbia dove le scarpe affondano come in riva al mare e diamo uno sguardo all’ interno delle case che hanno una facciata che ricorda molto quelle descritte nei tanti film western con una veranda ed un largo ingresso e nel retro la scuderia per i cavalli che qui tutti possiedono.







Cala la sera ed il paese che al nostro arriva sonnecchiava si anima, tutti bardano i cavalli e preparano i loro calessi per l’ uscita serale che coinvolge tutti a qualunque età.






Anche i locali, bar e ristoranti sono attrezzati per consentire la convivialità a cavallo con banconi alti ad altezza sella e “parcheggi per cavalieri”.






Arriviamo al Ristorante Toruno dove mangeremo così bene da tornarci tutte le sere ed anche una volta a pranzo.




Il servizio è un po’ lento ma qui i tempi sono più “rilassati” e ci si siede non solo per mangiare ma per conversare e passare piacevolmente il tempo, comunque i beveraggi arrivano subito ed io mi godo una bella birra gelata mentre Lilli si beve la sua acqua minerale.
Arrivano le bistecche ordinate che sono di manzi locali, ben cotte e saporite. Mi faccio portare un’ altra birra tanto il fioretto è di Lilli non mio e passo ad ordinare il dolce godendomi la “movida” che si affolla davanti a questo che è il ristorante più noto del paese.
Torniamo in albergo per la stessa strada utilizzando la passerella pedonale che evita il camminare sulla sabbia e che si prolunga quasi fino alla strada del nostro albergo.
Rientriamo in camera e ci buttiamo aletto per una sonora dormita.

10/08 – El Rocio – Sosta + Visita al Parco Nazionale Donana

Mi sveglio e preparo il caffè, stanotte ho dormito benissimo anzi, per la prima volta mi sono anche girato sul fianco della costola rotta segno che St. Antonio e la natura stanno facendo il loro buon lavoro….Ed anche io fioretto di Lilli !
Scendo a fare colazione e conosco Miguel che dirige l’ albergo e che Macarena aveva sostituito, anche lui non parla inglese ma parlando lentamente io l’ Italiano e lui l’ Inglese ci si capisce benissimo.
Colazione abbondante e nella media come varietà che consumo nell’ ampio atrio dell’ albergo coperto da un’ grande “velarium” che lo ripara dal sole e lo tiene fresco.
Oggi visiteremo a piedi El Rocio e ci incamminiamo, usciti dall’ albergo, per la passerella pedonale che percorriamo tutta fino all’ ingresso del paese avendo come prima tappa la visita a Diavolina che è rimasta a dormire al Posto di Policia Local.
El Rocio oltre che per i cavalli è famoso per Nostra Senora de El Rocio alla quale anche Giovanni Paolo II era devotissimo.



Ogni anno tra Maggio e Giugno, per la Festa di Pentecoste, cade la Romeria de El Rocio e questo tranquillo villaggio diventa la meta di più di un milione di pellegrini che a piedi e cavallo giungono e si accampano attorno al paese per una festa che dura più di una settimana sfociando anche in eccessi che provocano a gravi danni a persone, cavalli e cose.
Altra caratteristica è la diversità del terreno circostante al paese tra il periodo invernale, quando con le piogge il terreno argilloso non filtra l’ acqua e si trasforma in una palude dove pascolano cavalli e bovini e quello estiva dove tutto si asciuga e diventa prato.
Arriviamo dalla nostra moto e dopo aver ringraziato di nuovo i gentili poliziotti, al capo regalo due scatole da 5 di Toscanello al Caffè, copro Diavolina con il telo per proteggerla dal sole cocente.



Lasciata la moto al suo parcheggio che più sicuro non si può, cominciamo la visita al paese in una splendida giornata di sole con i turisti giornalieri che, in auto o pulmann, arrivano per una visita mordi-e-fuggi o a piedi o con i tanti calessini collettivi che propongono giri panoramici.



Noi ce la giriamo e godiamo tutta a piedi a cominciare dalla piazza principale su cui si affaccia la chiesa dove è custodita la statua della Madonna.

Con l’ istinto degno di Sherlock Holmes, Lilli trova l’ impronta della nostra moto nel punto dove siamo riusciti a fermarci.



Comperiamo diversi souvenirs e regali per mia cognata che sta a Roma a “difendere il fortino”, entriamo in chiesa per visita e preghiera di rito, acquisto un ciondolo con immagine della Madonna che metterò accanto a quello con St. Antonio che ho sulla moto ( c’è anche il classico cornetto rosso….Sacro e Profano…E lo scudo della Maggica che non può mancare ! ) e l’ adesivo per il bauletto.






Pranziamo in un piccolo ristorantino all’ ombra bevendo Coca-Cola e mangiando una buona insalata mista.
Lilli fa amicizia con una signora che ha due splendidi cagnolini che ci ricordano il nostro Leonino.






Lasciamo il ristorante e proseguiamo il giro passando di nuovo davanti al ristorante Turono che è al centro di un’ area dove sono conservati degli ulivi centenari tra cui uno sotto il quale ceneremo nelle prossime due sere.








Torniamo in camera per un riposino in previsione del fatto che alle 17,30 vengono a prenderci per la visita guidata al parco.
Dormitina per Lilli, un po’ di lavoro per me, uno sguardo alle gare Olimpiche e ci vestiamo di nuovo per uscire.
Fuori del nostro albergo ci attende Sergio che con il suo pulmino ci porta a visitare la parte Nord di questo parco di circa 30.000 ettari, un acquitrino nella stagione invernale ma ora secco e percorribile ma solo con un 4x4 come il nostro mezzo.






Sergio è simpatico e molto preparato e ci racconta, nel suo perfetto Inglese, la storia di questo parco che, essendo un luogo paludoso e malsano, aveva attratto il dittatore Francisco Franco per farne un’ area di Bonifica sul tipo di quella della Pianura Pontina.
Anche qui furono piantati migliaia di Eucaliptus ( I “Calips” del bellissimo libro di Antonio Pennacchi : “Canale Mussolini” ) per drenare il terreno ma fortunatamente non furono scavati canali ed usate idrovore .
Grazie ad una astuta opera di coinvolgimento di varie personalità Spagnole fu creata prima un area protetta poi il parco attuale che salvata dalla urbanizzazione e l’ agricoltura intensiva tutta l’ area, cominciò lo sradicamento degli Eucalipti utilizzando però le radici come riparo dei conigli selvatici che sono la preda abituale del’ animale più rappresentativo del parco : La Lince.





Ci rechiamo nel Centro Visitatori dove vediamo un film illustrativo del parco e quindi presso l’ unico tratto di palude che rimane “umida” anche d’ estate ammirando parte di quello che per gli appassionati di “Bird Watching” è un vero paradiso.






Sergio alla luce del tramonto ci porta all’ interno della parte boscosa quasi interamente a Pino Mediterraneo che qui è cresciuto in maniera spontanea e “disordinata” come si po’ notare nell’ unica Pineta “selvaggia” del Litorale Romano a Torre Astura vicino al Poligono di Tiro di Nettuno.
Questo è il regno del cinghiale e del cervo e riusciamo ad intravederne diversi sia maschi che femmine tra le fronde degli alberi od a pascolare nei prati incolti.








Torniamo in albergo e pagato ( 150 euro ) e salutata la nostra simpatica guida senza cambiarci, anche perché sono quasi le H 22,00 , ci rechiamo al nostro ristorante dove riconosciuti veniamo fatti accomodare sotto un magnifico albero mentre fuori c’è una fila a paziente attesa di un tavolo.



Con i soliti tempi ordiniamo una cena a base di pesce e dopo un antipasto di sardine fritte e zuppa di vongole ci portano una deliziosa zuppa di pesce.



Dato che dovunque andiamo la gente ci prende in simpatia, forse per il nostro atteggiamento cordiale e conciliante, la cameriera mi porta due bicchieri di vino liquoroso sormontati da un centimetro di panna e mi insegna a berlo tutto di un fiato.
Naturalmente bevo anche quello di Lilli.
Nonostante le richieste insistenti di mia moglie di astenermi dal fumare il sigaro, ne accendo uno e me lo godo seduto al tavolo anche perché siamo all’ aperto e tutti fumano le sigarette sbuffando il fumo anche dalla mia parte.
Pago il conto € 58,60, quello di ieri era stato di € 57,60.
Ci alziamo ed illuminati da una splendida luna torniamo in albergo.





11/08 – El Rocio – Sosta

Oggi è giorno di bucato anche perché non è stato possibile prenotare la visita alla parte costiera del parco data l’ alta affluenza per l’ alta stagione.
Faccio colazione e chiedo alla moglie di Miguel, che dirige il reparto che si occupa della pulizie delle camere, un po’ di detersivo che sollecita mi fa avere in un bicchiere sia nella forma liquida che in polvere.
Oltre che addetto al fare e disfare i bagagli, che Lilli poi si “incolla” su e giù da e per le stanze, io sono anche addetto al bucato.
Tolgo le protezioni ai pantaloni e separo la gamba dal pantalone che con le zip diventa un bermuda.
Separatamente lavo prima le varie sezioni nel lavandino con il sapone liquido aiutandomi nelle macchie più tenaci con il sapone per le mani, poi metto tutto nella vasca con acqua non troppo calda dove ho sciolto il sapone in polvere.
Per pudore non ho fotografato l’ acqua che i pantaloni dopo più di 5000 kilometri di autostrada e strade Marocchine hanno tirato fuori. Lascio tutto alla vostra immaginazione.
Finiti i pantaloni passo all’ abbigliamento tecnico che indossiamo a pelle, maglietta ed intimo, che lavo solo con il sapone per le mani essendo più delicato.
Porto tutto in terrazza dove stendo il bucato al sole dell’ Andalusia.



Usciamo all’ ora di pranzo e ci rechiamo al solito ristorante dove pranziamo nella sala interna dove si gode la vista del grande prato antistante allagato d’ inverno.
Ordiniamo salumi tra cui lo Jamon Iberico, formaggio ed una porzione di patate fritte.
Io mi bevo pure un paio di bicchieri di vino rosso mentre Lilli si innamora della bottiglia dell’ acqua minerale che ci hanno portat e si porta via la bottiglia per riportarsela a Roma, rendendola così parte del peso aggiunto che via via a causa di souvenirs e regali vari ci porteremo appresso per il resto del viaggio.
E poi diconO di “Viaggiare Leggeri” !



Torniamo in camera per riposare tutto il pomeriggio, oggi la giornata è dedicata al completo riposo e non desideriamo altro.
Siamo in una stanza comoda e non ci manca nulla. Il bucato è asciutto e profumato e lo ripongo nell’ armadio.
Lilli dorme fino all’ ora di alzarsi per la doccia ed uscire per la nostra ultima cena ad El Rocio che consumiamo al nostro solito ristorante dove ci facciamo la stessa bistecca della prima sera.
Io mi fumo il mio bel sigaro sotto l’ albero dove ci hanno dato il nostro ormai abituale tavolo, visto che anche a pranzo mi ero fatto un aperitivo nello stesso posto, e poi con Lilli mi incammino al nostro albergo.
Domani si lascia l’ Andalusia ed entreremo in Portogallo.


__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 21-09-2016 a 18:26
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-09-2016, 22:57   #19
cecco75
Mukkista doc
 
L'avatar di cecco75
 
Registrato dal: 15 Apr 2012
ubicazione: Mugello
predefinito

marò che racconto! dovizia di particolari e foto. Grande!

ps: ma quante costole ti sei rotto nei vari viaggi?
__________________
Gs 1200 Triple Black
Prima del viaggio il compagno, prima della casa il vicino
cecco75 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-09-2016, 23:18   #20
Sanny
Mukkista doc
 
L'avatar di Sanny
 
Registrato dal: 01 Apr 2008
ubicazione: PROVINCIA MILANO
predefinito

grande...lo leggero' tutto con calma ..mi conservo i racconti per le serate invernali...

grande tu e la signora
Sanny non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 25-09-2016, 12:47   #21
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito Sesta Puntata

12/08 El Rocio – Frontiera Portogallo – Mertola – Murao – Evora Km.380 In Moto H 4,56 - Totali H 5,37



Pago il conto ( 217 euro, nell’ offerta non era compresa le tasse e comunque per tre notti in un albergo così non è male ) e Miguel, il factotum del nostro albergo, ci accompagna con la sua macchina dopo aver fatto colazione alla nostra moto che per tre notti e due giorni è rimasta parcheggiata al posto di Policia Local.
Salutiamo e ringraziamo ancora i gentilissimi poliziotti e caricata Diavolina ci mettiamo in marcia ripercorrendo a ritroso la strada che dall’ autostrada ci aveva portato ad El Rocio e che con la stessa autostrada ci porterà al confine con il Portogallo.



Passato il confine ci fermiamo al casello dove facciamo la procedura riservata ai turisti : si passa la carta di credito in un apposito “Totem” dietro il quale è posizionata una telecamera che , ripreso il numero targa, fa rilasciare uno scontrino con un importo di circa € 0,60 di iscrizione che ti consente di viaggiare sull’ Autostrada dell’ Algarve vedendosi addebitare il pedaggio direttamente sulla carta di credito.
Noi percorriamo l’ autostrada per un brevissimo tratto perché usciamo subito a Vila Real de San Antonio per dirigerci a Nord sulla N122/IC27 in direzione MERTOLA.
Strada nazionale molto scorrevole a tratti a 4 corsie che si addentra nel Parque Natural do Vale do Guadiana che attraversiamo per raggiungere il caratteristico paese di MERTOLA con le sue case bianche affacciate sul fiume e sormontata dal suo castello.




Riprendiamo la strada sempre verso Nord in direzione di MOURA con un paesaggio che da tortuoso, ombreggiato dalla fitta vegetazione e con fondo a tratti un po’ corrugato passa ad essere ampio con strada più scorrevole.
Il paesaggio è fatto di una campagna coltivata ad ulivi e viti, siamo entrati nell’ Alentejo, famoso per i suoi vini.
Attraversiamo piccoli paesini fatti da case basse, bianche e con i tetti coperti da coppi rossi, fuori pochi anziani seduti a veder passare le macchine.
Paragonato all’ intensità abitativa del nostro paese vedere questa campagna con scarso impatto dato da infrastrutture abitative ed industriali dà una piacevole sensazione che rende ancora la guida turistica.
Da Moura sempre a Nord verso MOURAO passando sullo sbarramento idrico del fiume Guadiana.




I campi coltivati a vite si fanno più numerosi così come le aziende vinicole ognuna con il suo ingresso ad arco di un bianco candeggiante e con l’ insegna del vino prodotto.




Finalmente arriviamo in vista della nostra meta : EVORA.
Antica città importante durante l’ Impero Romano di cui conserva un tempio ben conservato che si sviluppa su una collina con in cima una splendida cattedrale .



Con la solita difficoltà del GPS a trovare il nostro albergo e con l’ aiuto del mio smartphone arriviamo al nostro albergo: Evora Hotel
Grazie a Caterina, la figlia del mio amico José, che qui lavora come Nutrizionista, siamo riusciti ad avere una stanza per due notti nonostante questo hotel a 4 stelle fosse al completo per la alta affluenza di turisti in visita ad uno dei siti più importanti del Portogallo.
Parcheggio la moto in buona compagnia e fatto il check-inn ci fiondiamo in camera con l’ aria condizionata perché oggi ci sono 37 gradi ed il caldo che per strada era sopportabilissimo qui invece non si sopporta.

[IMG]http://imageshack.com/a/img923/2965/8CiKl9.jpg[/IMG

Mentre Lilli si riposa e dopo che entrambi ci siamo scolati ben tre bottiglie di acqua minerale, io procedo a lavare le giacche da moto, operazione che non mi sono sentito di fare ad El Rocio ma che qui, con un bagno enorme, proporzionato alla nostra stanza anch’ essa molto ampia, posso fare.
Mi metto dentro la vasca e insapono con la nostra spugna da viaggio una per una le giacche e poi sciacquo con il “telefono” della doccia mentre la giacca è appesa con la stampella sopra la vasca.
Anche qui non descrivo per pudore il colore dell’ acqua che hanno buttato fuori…….
Messe ad asciugare sul nostro terrazzino con vista sulla piscina (Ce ne sono 2 una scoperta ed una termale come pure a disposizione dei clienti c’è un centro benessere, pagheremo € 276,30 per 3 notti + una cena + extra ) con il caldo che fa si asciugano in poco tempo e tornano fresche, morbide e profumate di bucato.
Lavoro un po’ e mi concedo anche io un riposino, di scendere in piscina con il caldo che fa non ci penso proprio, si sta troppo bene al fresco.
All’ ora di cena scendiamo al ristorante dell’ albergo che ha un ottimo buffet ma noi chiediamo di mangiare alla carta ed il gestore saputo che siamo amici di Caterina si fa in quattro per renderci la cena piacevole dedicandoci uno dei camerieri, gentilissimo e con un ottimo inglese, che ci consiglia il menu e mi serve un capiente calice di ottimo vino rosso prodotto in zona di cui Lilli si limita a sentire il profumo.




Cominciamo così a deliziarci con la saporitissima cucina Portoghese che inizia sempre con una zuppa e prosegue con un piatto di maiale o di pesce….Come sperimenteremo domani sera entrambi nello stesso piatto.
Mi faccio portare anche un trittico di dolce e mi congedo dal simpatico ed efficiente staff del ristorante per tornare in camera dove festeggio l’ ingresso in Portogallo con un sigarino ed una sorsata dalla fiaschetta seduto sul balconcino ad ammirare il cielo.



13/08 Evora – Sosta e Visita

Bella ed abbondantissima colazione in camera con dolce e salato più l’ immancabile spremuta e lo yogurth che quando è diponibile non mi faccio mai mancare.



Mangiamo solo i dolci mentre con il salame ed il formaggio ci facciamo due bei panini che consumeremo a pranzo.
Ci vestiamo e ci facciamo chiamare un taxi che con € 5,00 ci porta sotto le mura della città che come detto in precedenza si svolge con vicoli stretti in salita dove spiccano la Cattedrale ed il Tempio Romano.
Dono collezionista dal primo numero della rivista Bell’Europa e mi sono fotocopiato il servizio su EVORA così siamo preparati sul percorso da seguire.







Arriviamo alla piazza principale su cui si affaccia la Chiesa di Sant. Antonio dove entriamo e pagato un piccolo obolo alla custode siamo autorizzati a fare tutte le foto che voglio.














Riprendiamo la strada in salita, Lilli è un continuo fermarsi nei negozi di souvenirs e comincia a scongiurarmi di acquistare un piatto in ceramica dipinto con dei tulipani, il suo fiore preferito, io mi rifiuto pensando alla bottiglia vuota dell’ acqua minerale presa ad El Rocio che già mi tocca portare dietro, figuriamoci un piatto di ceramica !
Si sa però come sono fatte le donne: ti prendono per sfinimento, alla fine pur di non sentirla piagnucolare entro nel negozio e pregando la commessa di farmi un doppio incarto, acquisto il piatto.
Arriviamo in cima alla collina attorno cui si sviluppa EVORA ed entriamo alla visita della Cattedrale in stile misto Romanico e Gotico, la cattedrale più grande del Portogallo.
L’ ingresso richiede € 8,00 per visitare il Museo, il tetto della Cattedrale, la parte superiore e quella inferiore della Chiesa.
Sono contento di pagare e mi chiedo perché non facciamo pagare anche noi per la visita alle nostre splendide chiese, forse ne terremmo più in conto e potremmo valorizzare il nostro immenso patrimonio artistico-culturale-paesaggistico.
Ma si sa che nel nostro paese il Ministro della Cultura vale come il 2 di Picche !.







Entriamo e saliamo subito sul tetto da cui si gode una bella vista su tutta la città.







Procediamo alla visita alla parte superiore della Chiesa che comprende il coro e l’ organo.




Scendiamo e attraverso il chiostro entriamo nella parte bassa di questa splendida cattedrale.








Ultimo visitiamo il museo davvero ricco nella sua esposizione di quadri e rappresentazioni lignee tra cui spiccano quelle dedicate al mio venerato Sant’ Antonio che sarà anche “da Padova” ma non dobbiamo dimenticare che è nato in Portogallo.






Usciamo dalla cattedrale e salita la parte finale della collina arrivare al Tempio Romana dedicato alla Dea Diana.
La particolarità è quella di essere scampato alle distruzioni del Medioevo, per un Romano come me provoca orgoglio ma non certo eccessiva ammirazione avendone visti di più belli sia a Roma che in Italia e nella Turchia mediterranea.




Ultime foto dalla terrazza che circonda il giardino prospiciente il Tempio Romano e scendiamo verso la piazza dove prendiamo un taxi per tornare al nostro albergo.





Pranziamo con i panini preparati con l’ “avanzo” della nostra colazione e ci concediamo un lungo e riposante pomeriggio di riposo nella nostra stanza dormendo e guardando i Giochi Olimpici alla televisione.
Fuori ci sono 37 gradi e non ho nessuna voglia di andare in piscina a soffrire il caldo quando in camera si gode dell’ aria condizionata che ti tiene al fresco.
Nel tardo pomeriggio scendo nella reception e compero nell’ ampio negozio dove sono esposte le bottiglie di vino prodotte in Alentejo, due bottiglie di vino rosso da portare al mio amico José facendomi consigliare dal direttore dell’ albergo.
A sera ci vestiamo e chiamato un taxi ci facciamo portare nel ristorante Fihalo considerato il migliore della città.



Il ristorante ha l’ ingresso in una delle tipiche strade di EVORA larghe appena da far passare una automobile, il nostro taxi, una Mercedes classe E ci passa a mala pena ma non sembra preoccuparsene.
Entriamo e ci fanno accomodare nella sala dove accanto a noi siedono 6 Italiani tra i tanti notati ad EVORA sia fra i turisti che tra i tanti lavoratori addetti ai servizi.
Spiego al nostro professionale e gentile cameriere che mia moglie "non può" bere e chiedo se possono servirmi un calice di vino. Mi risponde che posso prendere una mezza bottiglia di vino rosso e me ne porta una che mi mette una tristezza infinita considerando il locale dove ci troviamo ed il cibo che andremo a gustare.
Mi faccio consigliare un’ ottima bottiglia di rosso e mi porta Cavalo Maluco, prodotto nella penisola di Setubal il cui nome deriva da quello di Crazy Horse, il famoso capo Siux.
Mi faccio scaraffare il vino e lo assaporo: davvero buono.
Cominciamo con gli antipasti: Pata Negra – Polpo in Insalata – Formaggio Caprino – Ceci – Olive
Quindi ordiniamo il “Piatto Forte”, dato che qui non siamo in Italia e quindi manca il “Primo”.
Sia io che Lilli prendiamo due secondi a base di maiale che in questa regione è allevato in maniera naturale ed ha ottime carni, il mio piatto è composto della carne che viene dalla guancia ed è molto buono così come quello di Lilli.
Accanto a noi c’è una coppia di francesi, butto uno sguardo al piatto del marito e noto che lo apprezza in maniera particolare, ne domando il nome ed il cameriere mi dice che è un piatto famoso tipico di questa regione: Nodini di Maiale con salsa di Vongole.
Ordino immediatamente il piatto e non mi importa se quello che mi sono appena sbafato era sostanzioso, dopotutto ho il mio “Cavallo Pazzo” che mi aiuta a digerire nonostante le proteste di mia moglie che teme che scolarmi una bottiglia intera possa crearmi problemi.
Arriva il mio piatto che tiene fede alla sua meritata fama, davvero buono.



I nostri vicini di tavolo, una coppia francese che vengono dalla Bretagna in Camper, sono talmente simpatici che offro loro un bicchiere di vino che da buoni intenditori apprezzano molto, anche Lilli è contente perchè vede diminuire il mio tasso alcolico.




Ordino un trittico di dolci e preso il caffè pago il conto di € 129,00 di cui solo il vino € 45,00, soldi davvero ben spesi.
Torniamo sempre in taxi e fumatomi il sigarino sul balcone raggiungo Lilli a letto per questa ultima notte ad EVORA.
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 25-09-2016, 17:00   #22
giusto!
Mukkista doc
 
L'avatar di giusto!
 
Registrato dal: 21 Jul 2007
ubicazione: meina
predefinito

scusa ma sei stato alla cattedrale e non sei andato alla capela dos ossos?

è la cosa più bella di Evora.............?
__________________
Ad ogni modo meglio la carne del brodo
giusto! non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-09-2016, 10:35   #23
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito

Quote:
Originariamente inviata da giusto! Visualizza il messaggio
scusa ma sei stato alla cattedrale e non sei andato alla capela dos ossos?

è la cosa più bella di Evora.............?
Ciao
Cito sempre un' osservazione di Freud : " La realtà non è quella che è ma come uno la vive".
Per te la chiesa delle ossa, che non è all'interno od adiacente alla cattedrale, la più grande del Portogallo con uno stile tutto particolare detto "Gotico Primitivo, bensì accanto alla chiesa di S.Francesco da cui si accede, è una meta immancabile durante la vista di Evora, non per me.
Definire la cappella "La cosa più bella di Evora" è un giudizio personale che rispetto ma naturalmente non condivido.
D'altronde io sono Romano ed abituato ai monumenti che si possono ammirare nel Foro Romano il Tempio di Diana ad Evora non ha suscitato grande entusiasmo.....Eppure è "Patrimonio Unesco".
A Roma c'è la Chiesa dei Cappuccini a Via Veneto che è molto più suggestiva ed ampia nel suo ossario, per non parlare del Castello Angioino ad Ischia con il loculo con i sedili su cui venivano fatti sedere i cadaveri delle monache di clausura, dell' attiguo convento, ad "asciugare" con i fluidi corporei in decomposizione che colavano da un buco nel sedile in un bacile sottostante che veniva svuotato dalle novizie giornalmente.
Il non visitare la Capela dos Ossos è stata una scelta e non una dimenticanza, ho preferito evitare fila di turisti in cerca di emozioni per perdermi nei vicoli acciottolati di Evora.
IMHO
Saluti
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 26-09-2016 a 10:39
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-09-2016, 15:53   #24
giusto!
Mukkista doc
 
L'avatar di giusto!
 
Registrato dal: 21 Jul 2007
ubicazione: meina
predefinito

ma guarda che è ovvio che sia un punto di vista personale
era solo per dire visto che è di lì di fianco
ad Evora ho visto anche tutto il resto ovviamente ma la capela è molto bella e particolare

e poi io son passato di lì il 10 giugno e non c'era nessuno
__________________
Ad ogni modo meglio la carne del brodo
giusto! non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-09-2016, 17:02   #25
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
Exclamation

Quote:
Originariamente inviata da giusto! Visualizza il messaggio
ma guarda che è ovvio che sia un punto di vista personale
era solo per dire visto che è di lì di fianco
ad Evora ho visto anche tutto il resto ovviamente ma la capela è molto bella e particolare

e poi io son passato di lì il 10 giugno e non c'era nessuno
Tranquillo nessuna polemica, ognuno gira e vede quello che gli pare.
Ci sono molti luoghi del Portogallo che non abbiamo visitato a causa del mio infortunio e della conseguente voglia di mia moglie di tornare prima a casa.
Torneremo sicuramente con più calma e magari, non fosse altro per il ristorante Fialho, ad Evora che da Lisbona dista solo 134 kilometri.
Un saluto
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 26-09-2016 a 17:12
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando
Rispondi

Strumenti della discussione
Modalità di visualizzazione

Regole d'invio
Non puoi inserire discussioni
Non puoi inserire repliche
Non puoi inserire allegati
Non puoi modificare i tuoi messaggi

BB code è attivo
Le smilie sono attive
Il codice IMG è attivo
il codice HTML è disattivato

Salto del forum


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 11:21.
www.quellidellelica.com ©

Powered by vBulletin versione 3.8.4
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it
noleggio HP ducati