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Vecchio 17-02-2024, 17:03   #51
Fagòt
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C’han lavorato tutta la sera variando di pochi gradi la rotazione della pompa che è gestita dalla cinghia di distribuzione frontale.
Ruotandola nelle asole di alloggio verso destra si anticipa l’immissione di gasolio e il motore tende a soffocare per ingolfamento, mentre al contrario il motore prende a battere.
Sembra migliorata un pochino la resa, restano i dubbi sul fatto che ogni tanto, spento per una pausa, decida di non ripartire se non dopo almeno una decina di tentativi. A me sembra ci sia anche un problema elettrico maggiore…random e quindi di difficile interpretazione, ma di macchine capisco niente e lascio fare a loro che le conoscono da anni.

Oggi scendiamo verso sud, scavalchiamo la statale che da Tabuk porta a Neom, e facciamo un CAP 180 per circa 35 km nel piatto deserto finale della Hisma Valley, fino alla autostrada 80 che percorreremo per un breve tratto.
Arrivati all’asfalto ci fermiamo per fare un caffè e di nuovo il 90 ammutolisce.








Perfino Egidio ad un certo punto si dice incapace di capire quale sia il problema, poi cominciando ad aprire il cruscotto salta fuori che avendo rotto il bloccasterzo anni fa Franco aveva risolto con un normalissimo pulsante di accensione e la nastratura della chiave di accensione all’immobilizer, fascettando il tutto lì sotto.
Le vibrazioni, i cavi ultraventennali che vanno alla centralina, gli spinotti, la fasatura della pompa… comincio a nutrire seri dubbi sull’affidabilità di questo mezzo con cui per altro contano di arrivare negli Stan. Due ore e poi finalmente Yalla Yalla!
Prendo l’asfalto e tiro un sospiro di sollievo: dovessi fermarsi di nuovo sarà più facile trainarla e cercare un’officina.

Prima di mezzogiorno deviazione verso Al Disah e il suo Wadi, un fiume che scende dalle montagne e nel cui alveo sabbioso si può entrare per circa 15 km inerpicandosi poi su una ripida stradina che porta sulla 8900.










Facciamo pausa pranzo all’inizio del wadi in compagnia di ragazzi arabi che hanno passato qui la notte e poi entriamo nel lungo canyon ricoperto da vegetazione.













Siamo quasi alla fine quando dietro di me sento una sirena e un motore rombante. Fermo e mi giro verso il mezzo militare e i due ragazzi a bordo mi intimano di non proseguire. Più avanti c’è una pozza con acqua alta e ritengono sia troppo pericoloso per la moto… gli chiedo se posso almeno arrivarci per fare una foto ma, mostrandomi i gradi sulla divisa, me lo negano. Appena fuori del paese avevo visto la loro caserma con jeep e sidebyside mimetici parcheggiati… sono una sorta di ranger o corpo speciale di terra che presidia la zona.

Passiamo al piano B. Le auto proseguiranno fino alla fine, mentre io ritorno sull’asfalto e ci ritroveremo più tardi ad un bivio verso sud. Metto il punto a 180 km da qui.

Il sole è splendido e caldo, la strada buona. Dopo un’ora sono nel villaggio di Ashwaq per fare il pieno. Volendo anche di acqua, che in quasi tutti i villaggi arabi viene venduta alla pompa o fornita da cisterne comunali di libero accesso.












Alle 17.30 sono al bivio, gli altri arrivano dopo una mezzora. La zona è particolarmente montuosa per cui propongo di arrivare fino ad Al Ula dove c’è ampia possibilità di pernottamento… sono solo 120 km e la strada sembra messa bene. Non è il massimo viaggiare con il buio, ma mi posso mettere tra le due auto per aver margine di sicurezza.
Per 40 km tutto perfetto, poi la deviazione ci porta su una strada minore in pessimo stato… il manto stradale è un colabrodo e con un’auto davanti non vedo le grosse buche.
Passo avanti, in piedi sulle pedane, tutta la luminaria accesa… nel buio più totale sulla striscia larga a malapena 4 metri la coda dell’occhio intravede alla mia sinistra un piccolo di dromedario… è un attimo, la reazione è istintiva che dove ce n’è uno ce ne sono altri… pinzo deciso per rallentare e davanti a me una fila di 5/6 esemplari che camminano tranquillamente nel mio senso di marcia in mezzo alla carreggiata. Spingo sulla pedana di sinistra e con un colpo di reni schivo il tubo di scarico del quadrupede che mi stava arrivando direttamente nel casco.

Arrivati nella cittadina troviamo una villa completa con tanto di giardino e tenda beduina annessa. Stasera doccia e cena sui cuscini. Il cofano resterà aperto anche in questa serata.








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Vecchio 20-02-2024, 18:17   #52
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Al Ula è famosa principalmente per il sito archeologico di Hegra per cui appena apre ci rechiamo alla reception: malgrado la bassa stagione l’accesso si ottiene solo con prenotazione e per oggi è già tutto pieno. Torneremo domani mattina.
La parte più carina della cittadina è la Old Town, costruita in fango, pietre e tronchi di palme, esattamente tra il palmeto dell'oasi e la montagna sovrastante con punto panoramico che spazia su tutta la vallata.

























Nel raggio di una decina di km. si trovano scorsi desertici stupendi con rocce dalle forme più bizzarre. La più nota è sicuramente quella dell’Elefante dotata di un bar con salottini scavati nel terreno.
















Per montare il campo scegliamo un angolo in alto da cui godere il gioco di luci notturno.






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Vecchio 23-02-2024, 20:31   #53
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I sauditi sono abbastanza “quadrati” sulla gestione delle località turistiche e per il più grande sito archeologico che hanno non lesinano certo nell’organizzazione: dopo la prenotazione di ieri da fare fornendo mail e numero di passaporto, occorre presentarsi almeno un paio d’ore prima alla stazione dei visitatori nel centro di Al Ula, venir caricati su autobus che percorrono i pochi km. che vanno fino all’entrata di Hegra e poi attendere che inizi il tour sempre su autobus o Defender. Ad ogni “punto interessante” si scende, se vuole si segue la guida o si gironzola liberamente e poi si riprende il mezzo per la fermata successiva.








La città dei “Trabatei”, come li abbiamo chiamati a Petra, sorgeva alcuni km. più a nord sulle rive di un lago ora prosciugato e i monumenti altro non sono che le tombe dei commercianti più ricchi, della borghesia media o del popolino che si doveva accontentare di tumulazioni collettive.















La più grande di tutte, rimasta incompiuta, rende l’idea del lavoro di demolizione e scavo necessario: partivano dall’alto e dopo aver demolito circa 2 metri di roccia abbassavano i ponteggi e passavano al piano inferiore. Lo scavo della porta e della camera mortuaria era l’ultima fase.
Oltre all’abilità edile, gli ingegneri dei Nabatei erano anche ottimi idraulici e depositari delle conoscenze sulla presenza delle falde e sulla conservazione delle acque in grotte in mezzo al deserto. Tali presupposti gli permisero di diventare poi commercianti sulle vie che dallo Yemen e Oman risalivano fino a Petra e al Mediterraneo.
Solo loro avevano una mappatura delle piste e dei pozzi presenti sul lato occidentale della penisola e se attaccati sapevano dove nascondersi e resistere contando sulla disponibilità di acqua.


















In un paio d’ore si vede tutto, per cui prima di mezzogiorno riprendiamo i nostri mezzi e puntiamo verso ovest. Ci aspetta una pista lungo il Mar Rosso, l’unica che sono riuscito a trovare dalla Giordania fino a Jeddah.
Primo pomeriggio abbandoniamo l’asfalto e inizia la toule di una trentina di km. che ci porta sulla spiaggia.










Non resta che trovare un posto carino dove montare il campo e goderci il tramonto sul mare, così anziché tenere la pista principale seguo quella che costeggia la riva.
Davanti a me il fondo cambia colore, sembra una secca che si riempie con l’alta marea, qualche cespuglietto simil mangrovia e quindi spengo il motore per valutare con gli altri.
Egidio arriva di gran lena e si butta deciso con un bel “Provo”.
10 mt e la macchina si ferma.




Non si sta in piedi da tanto la sabbia è scivolosa e le 4 ruote motrici pattinano. Per fortuna Franco è rimasto fermo per cui attacchiamo una cinghia e lo tiriamo fuori con il verricello.






Rimettono a posto tutto ed arriva la seconda trovata del pomeriggio: anziché continuare in retro fino alla parte secca, Egidio sterza tutto a sinistra e procede avanti piantandosi dopo altri 10 mt.
Per la terza trovata occorre attendere solo una decina di minuti… “Ti tiro io con il verricello…” peccato che la manovra anziché liberarne una ne affondi un’altra a poco meno di 2 metri.









S’era detto che difficilmente avrei potuto tirare fuori dal deserto un’auto in caso di panne… due addirittura… supera di gran lunga tutta la mia fantasia e la premonizione che avevo avuto.

Oddio, si potrebbe sempre scavare una buca a distanza di verricello, buttarci dentro la Fotty da usare come peso, seppellirla e vedere se un’auto con un’ancora simile ce la fa ad uscire.

“Non è meglio se vado a cercare soccorso? Appena giunti sulla spiaggia ho visto un’antenna… ci sarà un generatore… ci sarà qualcuno che gli sta dietro…”

Metto il punto e torno sulle mie tracce, poi cerco la pista che va all’antenna e in effetti trovo 2 militari che armeggiano su un vecchio diesel arrugginito che non vuole partire. Mi portano in caserma e non serve nemmeno l’inglese per fargli capire. Gli mostro le foto e si mettono a ridere.

L’ufficiale fa chiamare uno dei soldati dal locale relax strutturato come una tenda beduina:

- Ohi… Hamid… prendi su un 70, portati 2 cinghie e vai a dare una mano a questi babbei…

- Ma dai capo… sono appena rientrato dal giro… non vedo l’ora di togliermi gli scarponcini e farmi un tè caldo…

- Dai dai… il tè lo bevi dopo… e attento a non fare notte che è quasi ora della preghiera…

- Mumble mumble …che due palle, sempre a me…non ci può mandare Aziz che non fa mai un casso?

- No vai tu! E quando hai finito riportali qui tutti… che li voglio registrare. Ma che cosa ci fanno qui?

Risalgo in moto e faccio da guida fino al punto. Il militare lascia il 70 abbondantemente distante dalla zona fangosa e prova a fare da ancora, ma è troppo leggero e il verricello di Egidio lo trascina a sé.

Allora prova per 3-4 volte a partire in retro marcia dando strapponi… Il V6 4200 benzina ha cavalli a sufficienza solo che cominciano a saltare strap e corda… niente da fare.







Cambiamo strategia… si attacca al posteriore dell’auto di Franco e a forza di dare strattoni la tira fuori.
Poi attacchiamo entrambe le auto libere in una linea unica a quella di Egidio che ormai ha il telaio poggiato e a forza di partenze riusciamo a liberarlo.
Nel frattempo si è fatto buio pesto… seguiamo il pick up fino alla caserma, dove l’ufficiale in comando registra tutti i nostri documenti.
Gli chiedo se possiamo accamparci sul piazzale dei mezzi o meglio ancora sulla spiaggia, ma mi risponde che è assolutamente vietato e occorre tornare indietro almeno un miglio dalla spiaggia per montare le tende.
Dopo aver ringraziato tutti ed esserci fumati un paio di sigarette insieme riprendiamo la toule per circa 2 km. Più tardi dopo cena mentre beviamo un tè davanti al fuoco, arriva da terra uno dei loro mezzi… scende un giovane ufficiale che probabilmente si è fatto accompagnare in città e dopo essersi presentato ci chiede se ci siamo registrati. Alla nostra conferma, ci augura la buona notte e riprende la pista per la caserma. Ho idea che fosse il Capo di tutta la baracca.
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Vecchio 24-02-2024, 18:15   #54
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Le jeep della Border Guard sono passate alcune volte nel corso della serata, si potevano vedere i fari muoversi sulla pista principale: siamo più o meno di fronte a Marsa Alam in Egitto e quasi sicuramente temono sbarchi clandestini, per cui presidiano tutto questo tratto di costa.

La pista a tratti corre lungo la spiaggia, quando rientra attraversa terreni fangosi e per questo motivo mi fermo e segnalo agli altri di prendere le deviazioni più secche. Che giocare con pala e verricello per una volta sola può bastare.













A metà del percorso una rada in secca con un presidio militare facilmente riconoscibile dall’antenna radio e dal fatto che poco dopo veniamo fermati per i controlli dei documenti.










Stiamo per entrare nella zona marina più bella, costellata da isole coralline e sabbia bianca, ma la recinzione del Red Sea Project ce lo impedisce. Qui costruiranno villaggi turistici in pompa magna, con attracchi per le imbarcazioni, dotati di tutti i più lussuosi confort. L’aeroporto per arrivarci è già pronto.
Una quindicina di km. con la rete al nostro fianco e sbuchiamo sulla strada che da Duba scende a Yanbu.



Pranzo e bagno in acque cristalline sulla spiaggia di Umluj, che dicono essere una delle più belle. Fa finalmente caldo e ci prendiamo un paio d’ore di sole e iodio.



Poi nel pomeriggio, dopo aver tolto il fango che lordava longheroni e sospensioni delle auto, cerchiamo un posto per dormire lungo la costa. Ma toccherà arrivare fin quasi alle porte di Yanbu, visto che non c’è una litoranea, solo 2/3 ortogonali non segnalate che vanno verso anonimi punti ricoperti di rocce.



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Ultima modifica di Fagòt; 26-02-2024 a 14:23
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Vecchio 26-02-2024, 14:37   #55
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La città di Yanbu non offre molto, a parte essere stata luogo di partenza della Dakar di quest’anno (2023). A nord si trova un ampia insenatura a forma di Y, in un ramo trova posto un parco con dei vivai di mangrovie per la riforestazione della laguna mentre nell’altro c’è la marina turistica con qualche albergo.
Dopo aver fatto il giro della laguna maggiore puntiamo al centro storico che di fatto si riduce ad una piazza con i localini serali, 2 vie con negozietti e 3 case in croce costruite in stile yemenita, con balconi in legno e le musciarabie.












Usciamo dalla città e prendiamo verso le montagne ad est: qui ci attende una pista che seguendo un oleodotto per circa 275 km. scende fino a Jeddah.






Dopo un paio d’ore i rilievi prendono a salire notevolmente e i tratti più irti sono cementati per dare maggior trazione ai veicoli. Per un attimo ho temuto non riuscissero a salire, vista la pendenza e la lunghezza…














Poi un altopiano verdeggiante e la parte finale che torna desertica.






Facciamo campo appena troviamo un po’ di sabbia e senza aspettare il calar del sole: Egidio ha squarciato un copertone nel tratto veloce e tanto per cambiare l’auto di Franco va a singhiozzo.







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Vecchio 26-02-2024, 16:32   #56
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stupendo.....sana invidia...
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Vecchio 26-02-2024, 16:52   #57
nic65
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quoto.....
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Vecchio 26-02-2024, 16:54   #58
MacMax
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Idem come voi, mi fate soffrire assai.
e cmq occhio a girare a piedi nudi, non siete a Rimini...
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Vecchio 26-02-2024, 16:59   #59
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che problema c'e' a girare a piedi nudi li??


a parte che io non lo faccio da nessuna parte
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Vecchio 26-02-2024, 17:09   #60
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Tolto la zona di Al Ula vicino alla roccia dell'Elefante dove abbiamo trovato un pochino di sporco, le zone utilizzate erano sempre "vergini" e pulite.
In questi ultimi giorni avevamo cominciato a vedere finalmente temperature decenti... 30/35° durante il giorno e almeno una decina di notte, per cui il piacere della sabbia calda ha avuto la meglio.

Ci sono ancora 6/7 gg. di viaggio in solitaria fatti a novembre... con panorami completamente nuovi.
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Vecchio 26-02-2024, 17:12   #61
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Parassiti in generale... aculei vegetali... io tengo sempre delle infradito.
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Vecchio 28-02-2024, 17:29   #62
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Usciamo dalla pista in tarda mattinata, mancavano solo una novantina di km. ma il 90 ha richiesto quasi un paio d’ore di sosta forzata a metà del percorso. Non ne voleva sapere di proseguire.
Decidiamo di farci un ultimo bagno sulla spiaggia di Thuwal con pausa pranzo annessa.





Nel pomeriggio arriviamo a Jeddah, dove resteremo per un paio di giorni: la speranza è di trovare un meccanico che possa mettere mano ai problemi infiniti del Toyota moribondo in modo da ritrovarlo pronto quando torneranno.
Facciamo una passeggiata sulla corniche settentrionale della città, ma stanno montando il circuito per il GP di Formula Uno che si correrà tra 15 giorni e il cantiere occupa gran parte delle strade di accesso.
Solo la zona antistante la Moschea Flottante è libera.





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Vecchio 28-02-2024, 21:13   #63
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Jeddah

Dopo quasi un mese passato insieme ho bisogno di aria e solitudine, che non sono abituato a viaggiare così a lungo con qualcuno. Io e Fotty ce ne andiamo al quartiere storico di Al Balad, mentre i miei amici cercheranno di trovare un’officina dall’altra parte della città… come tutti i paesi arabi gli isolati raccolgono in genere le varie attività lavorative tutte vicine tra loro, per cui oltre a quello dei meccanici, puoi trovare quello dei ricambisti, dei gommisti, dei concessionari di auto, degli spedizionieri, degli alimentari. Di fatto una grossa comodità… se non trovi al primo colpo, ti basta chiedere al vicino e poi all’altro vicino e così via, senza fare giri inutili da un quartiere all’altro.

Al Balad sorge a ridosso del porto e le sue abitazioni sono costruite con lo stile yemenito\arabo: altezza di 4 piani, pietre per i muri perimetrali, con l’inserimento di travi in legno ogni metro circa a distribuirne il peso, finitura con fango e decorazione delle facciate con logge e finestre in legno colorato in verde corallo dalla triplice funzione… aumentare le zone d’ombra delle facciate, consentire un maggior afflusso di aria da raffreddare con recipienti di acqua posti nelle vicinanze e permettere ai residenti (soprattutto donne) di “osservare” la vita esterna senza essere visti.














Oggi è venerdì, per cui tutti gli esercizi commerciali della via principale sono chiusi, solo nella parte più recente si vedono molti expat seduti all’ombra chiacchierando tra di loro nella giornata di riposo, in attesa della funzione religiosa del mattino.






























A nord est del quartiere si trova la porta santa da cui tutti i pellegrini,che giungevano dal mare, dovevano passare per iniziare il loro cammino verso la città della Mecca.




La corniche centrale offre agli abitanti la possibilità di godere della vista sul mare… non ci sono spiagge o scogli per decine di km. sia a nord che a sud, solo passeggiate ricoperte di marmo con giardinetti in cui stendersi al sole.



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Vecchio 02-03-2024, 17:38   #64
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La mattina dell’ultimo giorno non resta che vedere il museo di Al Taybat, dedicato alla cultura dell’area di Gedda e alla tecnica\informazione evoluta nel paese negli ultimi anni.
Interamente finanziato da uno sceicco particolarmente sensibile alla tutela del patrimonio, raccoglie nella prima parte tutti gli oggetti utilizzati dai beduini nel deserto per la vita comune, poi le armi, la lavorazione dei tessuti per le tende e i tappeti, i gioielli, l’allevamento dei dromedari, il commercio.
L’esterno dello stabile è costruito secondo gli stilemi architettonici della regione… un po’ esagerato nella quantità, ma senza dubbio offre la possibilità di vedere in un sol colpo le peculiarità dei sistemi costruttivi e decorativi arabo\islamici.
In un paese che ha da poco compiuto i 100 anni di storia comune e vita del Regno Al Saud, dove interi quartieri vengono rasi al suolo per far spazio alle nuove costruzioni, è un miracolo trovare segni dello stile di vita dei secoli precedenti raccolti in un unico contesto.


















Nel pomeriggio sistemo Fotty nel garage dell’hotel. Chiacchierando con i ragazzi bengalesi della reception mi hanno messo in contatto con il proprietario che ha accettato di tenerla parcheggiata senza alcuna spesa per i prossimi mesi.
Per le auto invece voleva uno sproposito mensile, ragion per cui verranno messe in long term dell’aeroporto.
La ricerca del meccanico ieri ha dato esiti negativi: quasi tutti di origine pakistana dicevano di non saper mettere mano ai diesel, visto che qui i motori dell’auto sono elusivamente a benzina… gli unici erano quelli da camion che però non sapevano davvero da dove cominciare. La concessionaria Toyota voleva la modica cifra di 3000 rial solo per attaccare la diagnosi… a seguire i lavori.
I miei amici torneranno alla fine dopo circa un mese con una borsa piena di ricambi… centralina, cablaggio completo, immobilizer, pompa gasolio, motorino di avviamento, più qualche altro pezzo che si son dimenticati di elencarmi… riuscendo finalmente a rendere il 90 in grado di viaggiare senza patemi d’animo.
Alla buon’ora.

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Vecchio 06-03-2024, 14:33   #65
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Mi son tenuto una giornata di margine al mio ritorno, che non sapevo come Fotty si sarebbe risvegliata dopo 8 mesi di letargo. La batteria era in piena efficienza e ieri sera si è riaccesa al primo colpo. I ragazzi della reception mi avevano avvisato un paio di mesi fa del fatto che l’albergo fosse stato venduto e il nuovo proprietario avesse chiesto di loro di far portare via la moto dal garage. Scendere in piena estate, con temperature prossime ai 50 gradi in molte zone del paese, per spostarla in altro luogo era improponibile e sono riuscito a rassicurarli che sarei arrivato per novembre.
La destinazione è Ryad, di fare 1000 km in autostrada non se ne parla nemmeno… visto che il mio GPS non prevede la formula “percorsi tortuosi” risolvo la cosa con 5 WP che mi ero già segnato e da cui nel precedente viaggio non siamo riusciti a passare. Ne viene fuori un percorso di circa 2500 km… per una settimana di tempo che ho a disposizione dovrebbero bastare.

Un salto veloce nel centro storico per un caffè, poi un giro nell’affollato mercato del pesce: oltre ai venditori c’è la parte riservata agli addetti alla pulizia, almeno una trentina… basta rivolgersi alla cassa, pesare l’acquisto appena fatto e poi recarsi al banchetto numerato indicato dal cassiere per ottenere il tutto perfettamente pulito e lavato, dai gamberetti fino alle cernie.
















La corniche questa volta è libera per la passeggiata serale.





WP 1

Esco rapidamente dalla città prima che le tangenziali a 6/8 corsie si riempiano di pendolari. La statale verso La Mecca è molto scorrevole malgrado attraversi territori montuosi, entrare in città è vietato ai non mussulmani quindi la bypasso a nord puntando poi a Taif.
Sulle statali e sulle autostrade le stazioni di servizio poste ogni 150 km. circa offrono quasi sempre un bancomat, un gommista\meccanico generico per cambio olio, un piccolo super mercatino gestito da expat dove potete trovare di tutto, un gabbiotto che fornisce bevande calde (i sauditi non scendono nemmeno dall’auto, ordinano il mezzo litro di americano e ripartono) e una piccola moschea.
Per meccanici più seri o altre necessità occorre entrare nei villaggi o cittadine lungo il percorso. Gli pneumatici nuovi son tutti avvolti in confezioni alluminate per evitare che si deteriorino con le alte temperature che si registrano… partito con 22 prima di mezzogiorno sono già oltre i 30.






Nel primo pomeriggio sono al WP1 – Al Wahbah Crater… un cratere vulcanico largo circa 2 km. e profondo oltre 300 mt. sul cui fondo restano perennemente residui salini dovuti all’evaporazione delle acque. Mentre mi sposto da un punto panoramico all’altro il custode mi insegue solo per dirmi che è vietato scendere in questo periodo, dato che c’è formazione di gas. Lo tranquillizzo, non ci penso minimamente a farmi i 45 minuti di discesa e i successivi di risalita con oltre 32 gradi.










Punto a nord seguendo strade minori e quando faccio sosta per il pieno decido che tanto è di strada per arrivare al WP successivo e vale quindi la pena fermarsi lì per la notte.

Medina è la seconda città santa per l’islam, quella da cui ebbe origine l’era del profeta Maometto che qui morì e fu sepolto. Sulla sua tomba venne edificata una moschea, in seguito il suo corpo venne traslato alla Mecca e l’edificio fu oggetto di continui ampliamenti.

Arrivo giusto per l’ora della preghiera serale che richiama una folla enorme di persone. Sbirciando da una delle porte di accesso riesco a vedere spazi esterni grandi come campi di calcio con i fedeli, quelli interni non sono da meno dalle immagini che si trovano in rete. Impossibile cogliere una foto globale se non da un palazzo limitrofo.
Fuori sul viale principale ci sono una miriade di pellegrini che dormono in prossimità delle aree riservate agli autobus… per questa destinazione mi sembra di aver capito che non esista l’ obbligo religioso come per la Mecca, di una visita durante la propria vita.







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Ultima modifica di Fagòt; 06-03-2024 a 14:36
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Vecchio 06-03-2024, 16:13   #66
Tommone
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Che spettacolo Diego ! quei pesci dai colori fantasiosi sono bellissimi
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Im Hoochie Coochie Man riding R100GS PD
QDE TRANS-PORT TEAM LA KASTA membro dei "Magnifici Pirla®"
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Vecchio 06-03-2024, 16:35   #67
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Credo che sia quasi tutto pescato del Mar Rosso Tom, più piccolo e caldo... le imbarcazioni nel porto vicino erano abbastanza piccole e di certo non superano lo stretto di Aden.
A Mascate invece le taglie erano maggiori visto che possono spingersi nel Mar Arabico.

Ad ogni modo nella ristorazione è difficile trovare locali che offrano solo pesce... ne ho giusto visti solo un paio su tutta la corniche di Jeddah ed uno nel centro storico di Yanbu.
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Vecchio 08-03-2024, 19:00   #68
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WP 2

Medina si trova più o meno al centro della catena montuosa dell’Hegiaz (La Barriera) che si estende dal golfo di Aqaba fino al confine yemenita e che digrada verso est trasformandosi prima in altopiano e poi in deserto sabbioso.
La risalgo verso nord per un centinaio di km. poi prendo la deviazione che porta al campo vulcanico di Khaybar.



Khaybar


Il campo vulcanico copre circa 12.000 kmq ed è caratterizzato oltre che dall’alto numero di bocche e coni anche dal fatto che alcuni di questi siano “bianchi” essendo costituiti da comendite, una roccia effusiva con quarzo, vetro e pomice.
Inoltre sono state ritrovate tombe neolitiche e recinti in pietra denominati “aquiloni” adibiti forse al contenimento o alla cattura di animali.

Ho promesso che avrei fatto il bravo… e così ho piazzato il wp alle falde della bocca più grande. Per arrivarci dall’asfalto ci sono 30 km in linea retta in mezzo al nulla e un reticolo di piste…”Yalla Yalla! Oggi si va per sassi Fotty…”

L’hammada iniziale è abbastanza rarefatto e la pista pulita.




Poi cominciano i rilievi… devo risalire di quota per circa 500 mt… al primo wadi giro la moto, che il guado è coperto di muschio e di sicuro ci resto dentro… prendo la pista più a destra e lo ritrovo dopo qualche km. di fondo sabbioso… allora prendo la pista più alta e meno battuta e le pietre vulcaniche cominciano a farci ballare.






Mentre prendo fiato dopo un pezzo di spacca braccia in salita mi accorgo che il telaio dx delle borse si è rotto a causa delle vibrazioni e del peso, per cui arrangio una steccatura provvisoria per evitare che salti anche l’attacco superiore sotto la sella.







Ora son quasi sotto, ma la pista corre interamente nell’alveo da cui scendono tutte le pioggie… Fotty decide di buttarsi a terra per un paio di volte, che il sabbione di quarzo non l’aveva ancora provato.



Una volta alla base del cratere si intravede una pista che sale fino al bordo… un 45° come minimo… facciamo il giro quasi completo sempre nel sabbione che ricopre la piana appena sotto le falde per vedere se esiste una via più easy.



Niente da fare… l’alternativa è qualcosa sui 42/43°…
“Te lo scordi Ciccia… e no… non ti tolgo le borse solo per salire lassù in cima a fare una foto… abbiamo promesso di fare i bravi!”
“Sorridi che ti faccio qualche foto con gli altri vulcani…”











Prendo la pista che riporta verso l’asfalto attraverso campi di rocce nere… la strada dura però solo 3 km. perché si trasforma in una toule velocissima che corre fino al villaggio più vicino.
Siam stati a giocare per oltre 60 km. e 4 ore nei sassi vulcanici del Khaybar, rimane solo il tempo di comprare qualcosa prima che i negozi chiudano. Al fabbro penseremo domani.








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Vecchio 09-03-2024, 00:05   #69
gspeed
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Bellissimo! Attendiamo notizie dal fabbro.

Ma qualche altra anima in tutto il giorno l'hai vista?
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Ho un gran dottore, ogni volta che lo vedo mi dice di fare più moto...
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Vecchio 09-03-2024, 11:34   #70
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Certo Enrico... Un pick up di beduini quando ho ritrovato l'asfalto.

Il bello dell' Arabia è che puoi fare centinaia di km su strade minori senza incontrare nessuno.

La copertura cellulare è limitata al raggio intorno ai centri abitati... Se hai bisogno, ti siedi e aspetti che passi qualcuno.
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Vecchio 11-03-2024, 15:05   #71
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WP 3

“Le previsioni del Centro Nazionale di Meteorologia indicano piogge da moderate a forti nella regione di Medina.
La protezione civile invita tutti alla prudenza e ad attenersi alle sue indicazioni.
Dio faccia piovere bontà e benedizione e le diffonda con beneficio su tutto il paese.
La cooperazione e la vostra sicurezza è il nostro obiettivo.”


Questo il testo dell’sms del CivilDef arrivato ieri sera. Può sembrare strano immaginare piogge violente in Arabia ma le cose stanno cambiando velocemente anche qui: sempre più spesso le masse di aria calda provenienti dall’Africa Orientale si scontrano con i monsoni dell’Oceano Indiano formando temporali autorigeneranti che scaricano violente grandinate sul deserto e provocano inondazioni nelle città di Medina, Yanbu, Jeddah, Ta’if… dato che le strade arabe sono assolutamente prive di canali scolmatori e tombini.
Non potendo sperare di modificare gli eventi il Regno si affida a dio (come per qualsiasi altra cosa per altro qui) con la preghiera di non esagerare.
Io son già nella regione di Ha’il e guardando il cielo coperto di nuvole confido solo nello strato impermeabile della giacca. Pinne e maschera li ho lasciati a casa.



Nella cittadina che trovo lungo la statale il benzinaio mi indica un fabbro dall’altra parte del vialone. Sultan, questo il suo nome, è pakistano e si mette subito all’opera sul telaio… tornisce una barra per infilarla nel tubo spaccato, salda, aggiunge un fazzoletto di rinforzo e poi manda il suo garzone cinquantino, che stava lucidando a mano le camere di un 4 cilindri, a prendere una bomboletta di spray nero.










Alla mia richiesta del suo compenso mi risponde che non gli devo nulla… sono in viaggio e per questo motivo bisognoso di aiuto per proseguire. Non riesco nemmeno ad offrire loro il caffè, gli basta solo un selfie di ricordo.

Shukran Sultan.



La pioggia si scatena per un centinaio di km. prima di Ha’il, evidentemente l’invocato dio ha allargato il suo raggio di azione.
All’entrata di ogni cittadina le statali si allargano a formare ampi vialoni a doppia corsia lunghi un paio di km. con le rotonde che sono decorate con gli stilemi o gli oggetti arabi. L’allevamento di dromedari è una delle attività rimaste fortemente in mano ai beduini, che spesso li trasportano da una zona all’altra per trovare altri spazi desertici dove lasciarli pascolare.
Mentre ero dal fabbro sono arrivati 2 ragazzi che orgogliosi mi hanno mostrato le foto delle loro mandrie… oltre 300 capi, un discreto capitale con il prezzo medio di circa 2000 dollari l’uno.













Da Ha’il la pioggia concede un po’ di tregua e raggiungo l’oasi di Jubbah che si trova a circa 60 km. completamente immersa nel deserto del Nafud. Da qui avremmo dovuto uscire dopo averlo attraversato da nord a sud…

Il tempo di chiedere info sull’apertura del sito archeologico e si scatena un diluvio. Entrando nel villaggio da una tenda mi avevano dato la voce per accomodarmi con loro… ora si ripresentano in macchina e mi esortano a seguirli.



Mi fanno accomodare e dopo il solito caffè arabo con cardamomo, datteri e tè, inizia la conversazione con Translator visto che non parlano inglese.
Il padrone di casa è Majed, un quarantino che lavora in un ufficio governativo con la passione per le corse in 4x4 nel deserto dove corre con un Mitsubishi… gli altri sono amici, che terminato il lavoro si fermano nella tenda piantata nel giardino di casa sua per fare quattro chiacchiere prima o dopo cena.
In mio onore decide di cucinare mezzo kilo di spaghetti ai peperoni e mi offre di restare a dormire nella tenda.

Avrei voluto far campo sulle dune appena fuori l’oasi… ma visto il tempo avverso accetto di buon grado di passare la notte al riparo del pesante tessuto nero e a fianco del braciere.
Non ho mai dormito in una tenda beduina.









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Vecchio 14-03-2024, 23:37   #72
Marko
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il popolo arabo è molto cordiale e ospitale, anche io sto trovando persone super, adoro il caffè al cardamomo , l'ho pure comprato e lo faccio nella moka bialetti
scendo a pasqua per piccolo giro in Oman poi ritorno a Riyad
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Vecchio 17-03-2024, 17:17   #73
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Questa mattina splende il sole e nel cielo non c’è alcuna traccia di nuvole. Mando un messaggio di ringraziamento a Majed ancora perso nel mondo dei sogni e raggiungo l’area archeologica.
Il sito si trova nei massicci rocciosi che si trovano appena sopra l’oasi di Jubbah e probabilmente rappresentavano un luogo “particolare” per le popolazioni primordiali che fecero le incisioni rupestri. I disegni non sono niente di speciale, mentre le scritte rappresentano a detta degli studiosi i primi tentativi di scrittura araba.
















Mentre sto per ripartire arriva un autobus di turisti da Ryad e l’autista egiziano mi offre un caffè dal suo “campo base” nella bagagliera del mezzo.
Musicista e suonatore di arpa egiziana con decine di tour in tutto il mondo ora campa con questo lavoro, con le agenzie turistiche che risparmiano sui costi di alloggio e vitto per lui e il suo compagno di guida… dormono e si fanno da mangiare lì dentro per tutta la durata del giro turistico che passando anche per Al Ula, Yanbu e Jeddah ritornerà nella capitale.
Restiamo quasi due ore a chiacchierare e fumare… dalla musica tradizionale alla religione, dall’Arabia fino alla Palestina… persona davvero squisita e dall’apertura mentale infinita. Eravamo così assorti e sospesi che non ci siamo nemmeno scambiati il nome. Non serviva.

Lascio Jubbah con le sue dune e i suoi campi circolari in tarda mattinata, finchè i pozzi continueranno a pescare dalla falda resterà questa enorme macchia verde circondata dal giallo ocra del Nafud.












Per la pausa caffè mi fermo sotto il castello di Ha’il, città sulle vie carovaniere che salivano verso l’Iraq.



WP 4

Il vulcano di Hutaymah si trova circa a 100 km. dalla città in direzione sud e per arrivarci occorre passare una piccola catena montuosa. Poi una facile pista porta fino alla bocca del cratere.
















Poi la lunga discesa fino all’imbrunire che porta alla città oasi di Buraydah. Sulla strada ogni tanto si incrociano vecchi camion cisterna che portano l’acqua ai villaggi più piccoli che non hanno un pozzo proprio.

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Vecchio 17-03-2024, 20:44   #74
Sanny
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bellissimo tutto e belle foto....


cos'e' quella macchina su quel "finto" masso con porticina...e quel semicerchio con tiranti???


monumento??? altro??
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Vecchio 18-03-2024, 17:49   #75
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E' la rotonda che si trova all'entrata di Jubbah... visto che hanno il deserto intorno e ci vanno spesso a correre in auto hanno costruito un finta duna in metallo con un fuoristrada sopra.

Se clicchi sulle foto delle dune vedrai i solchi che lasciano sulle discese... arrivano a circa 100 mt. di altezza.
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