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Vecchio 13-05-2019, 02:22   #1
OIBAF
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predefinito [Report] Tureees Tour Marocco 19 Aprile- 6 Maggio 2019

Che giro ragazzi, quello che sto per raccontarvi non è solo un viaggio, è una rimpatriata tra amici che condividono una passione, è un incontro tra forumisti piacevolissimo, uno "scontro" tra due filosofie di moto differenti e soprattutto la capacità di adattarsi alle mille difficoltà che troveremo in questi 18 giorni pazzi ed irripetibili.
Cominciamo con le presentazioni:
Benjo76, all'anagrafe Andrea, lo conoscete già, i suoi giri sono sempre studiati ed originali, io l'ho apprezzato in Albania dove mi ha fatto scoprire un territorio bellissimo, altri l'hanno avuto come guida in tutti gli stati dell'est Europa, in Pamir, Oman, Grecia... Studia ogni strada, si documenta, non lascia nulla al caso, dopo la parentesi Africa Twin è ritornato con il pachiderma Gs Adv, partire con lui è garanzia di divertimento e posti unici.
Smart, o se volete Stefano, ha conosciuto Andrea al loro primo giro in Marocco ed hanno condiviso altri giri insieme, viaggiatore senza fronzoli, Gs Standard con adesivi sul tris di borse che mi fanno impallidire solo al pensiero. Ha coperto mezza Africa, tutta l'Europa e tre quarti di Asia. parla fluentemente inglese e francese e questo tornerà comodo ad una chiavica come me che a scuola non si impegnava più di tanto.
Il piccolo del gruppo "U Cagnuleddu", oppure Luigi, appena trentaduenne in un gruppo di attempati imperterriti e diversamente giovani, ha buttato finalmente la sua V Strom mangiaolio ma che gli ha dato grandi soddisfazioni per l'elefantino della casa bavarese, il nostro sarà un jolly in certe occasioni ed un freno in altre ma questo lo vedremo in seguito.
Il quarto soggetto è il fighetto del gruppo, si chiama Giovanni, Gs Adventure tatuato nel cuore, giessista dentro e fuori, capello curato, alimentazione curata, uomo social, un continuo postare su facebook ed instagram tutti i nostri spostamenti, scoprirà che questo viaggio non è solo divertimento ma anche passione, sofferenza, sacrificio, adattamento, più di quanto possa immaginare, è/è stato iscritto al forum ma nessuno se n'è mai accorto, neppure lui che dice di aver perso la psw ma in verità preferisce la vita mondana delle discoteche alla socializzazione virtuale.
Ed infine ci sono io, aggiunto al gruppo in zona Cesarini, mentre i quattro programmavano il viaggio, ho prenotato la nave in gran segreto con la complicità di Benjo76 ed ho tramato all'insaputa degli altri che nel frattempo mi perculavano perchè, secondo loro, avrei sofferto a bestia (verissimo) mentre loro si divertivano in terra marocchina. Sono stato in dubbio fino all'ultima settimana ma che viaggio sarebbe stato se in mezzo a tre Gs ed un Giessino non metti una Karotina?
Così nasce pure il sottotitolo del Tureees Tour: "La Regina, i tre elefanti e Dumbo" sono pronti alla conquista del Marocco.
Non hanno ancora realizzato che dovranno sopportarmi per tutto il viaggio per cui ci facciamo un selfie commemorativo con ancora parte del gruppo sottochoc



ed una panoramica la dedichiamo anche alle nostre amate moto



continua...

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Vecchio 14-05-2019, 03:22   #2
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Ci aspetta il primo lungo trasferimento dalla Sicilia fino a Civitavecchia, oltre 800 km e circa 12 h per arrivare al porto senza fretta. Nel frattempo Benjo76 ha comunicato a Smart che saranno in 5 anziché 4. Stefano è già partito da Milano, entrerà in Marocco da Tangeri e starà a girovagare in quella zona per un paio di giorni in attesa di unirsi a noi. Noi becchiamo la giornata perfetta, a pranzo ci fermiamo a Lauria (PZ), presso un ristorante che ha vinto una delle puntate di 4 Ristoranti "A Cazzanedda", ci rifocilliamo come si deve e ripartiamo per l'altra parte del tragitto che ci avvicinerà alla tanto agognata meta marocchina.
Nel frattempo Stefano lamenta temperature non proprio africane e le foto confermano le sue "fresche" anticipazioni



In serata, rispettando la comoda tabella di marcia, siamo a Civitavecchia. Triboliamo un po' per raggiungere il porto perchè è venerdì santo e la Via Crucis ci costringe ad inventarci un nuovo percorso senza che i VV.UU. collaborino più di tanto. Una volta raggiunto il porto incontriamo il folto gruppo di Zio Mike, Giovanni riconosce Nino, uno del loro gruppo pugliese che avevamo già incontrato nel giro tunisino del 2017. Incredibili coincidenze o semplicemente il miglior periodo per partire approfittando dei ponti di Pasqua, 25 Aprile e primo Maggio.

Stiviamo le moto in nave e ci prepariamo alle 24 h di traversata



Sulla nave il Fighetto non è ancora entrato in modalità vacanza e riempie il vassoio di alimenti tristissimi ed ipocalorici, ci sarà tempo per fargli cambiare idea e traviarlo verso i veri piaceri della tavola



Nel frattempo proveremo a far saltare l'impianto elettrico della cabina ma senza successo



Finalmente la sera siamo a Barcellona, sbarchiamo ed andiamo a fare un giro veloce prima di andare a cena. Sulla nave abbiamo dormito anche pomeriggio, per cui siamo freschi ed entusiasti. La vacanza finalmente ha inizio ma il tempo non è dei migliori. Andiamo davanti la Sagrada Familia ma è buio e pioviggina, la foto migliore che abbiamo potuto fare è questa



poi un languorino ci assale ed andiamo in un pub dove ci portano il tacos ed altre tipicità del luogo



La mattina successiva partiamo belli carichi destinazione Almeria. Ci sono oltre 800 km per per raggiungere il nostro ultimo porto che ci separa dalla meta, la giornata è buona ma mentre scendiamo a sud le previsioni sono contro di noi. Ne approfittiamo per passare da Tarragona e visitare la Cattedrale. "Venne iniziata nel 1171 e consacrata nel 1331, ha una facciata romanica, al quale si aggiunge un portale gotico, con sculture (Giudizio universale, 23 apostoli e profeti, Madonna con bambino). La facciata restò incompleta nella parte alta, a causa della crisi cittadina dopo la peste del 1348. Vi si trova anche un sarcofago paleocristiano del IV secolo con scene della vita di Cristo. Il rosone della facciata e le sue vetrate trovano confronti in quelli del transetto della cattedrale di Notre Dame di Parigi." (fonte Wikipedia

La sua facciata



la navata centrale



il suo altare


il suo imponente organo


Passeggiando per le viuzze del centro si apre questo squarcio caratteristico
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Ultima modifica di OIBAF; 01-06-2019 a 02:53
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Vecchio 15-05-2019, 03:26   #3
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... ma il tempo stringe e la nave ad Almeria ci aspetta, così ci rimettiamo in viaggio. Passando dalla rambla di Tarragona notiamo un monumento insolito ed imponente.



Trattasi di una rappresentazione di un castello umano che è una tipicità di questa cittadina. Dalle informazioni raccolte in rete, ogni anno viene eretto questo castello umano ma pare che ci sia un grande allenamento ed affiatamento dietro la realizzazione e la riuscita di questa particolare costruzione.
Ci rimettiamo in viaggio, il cielo e coperto ma non minaccia pioggia... ancora
Arriviamo a Valencia con un fastidiosissimo vento laterale ad accompagnarci e ci fermiamo a gustare una paella. Non prima di essere stati intrattenuti da un giocoliere al semaforo.



Dopo pranzo ci rimettiamo in marcia, il vento non si calma anzi, i colori del cielo diventano sempre più grigi tendenti al nero e nonostante l'ottimismo del motociclista medio che metterà l'antipioggia dopo i primi 10 km pensando "tanto è un piccolo temporale di passaggio" io trovo quasi subito un cavalcavia dove imbracarmi con la tuta impermeabile.



Sarà un temporale violentissimo che solo lo stato ottimale delle strade spagnole ci consentono di tenere una media decorosa da non farci perdere la nave delle 24 ad Almeria. Si scatenerà il finimondo; fulmini, vento, pioggia battente e solo il fatto che sia il giorno di Pasqua ci permetterà di non rischiare più di tanto perchè il traffico è veramente limitato e i mezzi pesanti praticamente ridotti al minimo. La mattina successiva sulla nave arriva qualche immagine di quanto successo ad Alicante, direi che l'abbiamo scampata bella https://www.ilmeteo.net/notizie/attu...iterranea.html

Arriveremo quasi puntuali sulla tabella di marcia, abbastanza bagnati, provati e soprattutto, senza cabina perchè al momento della prenotazione erano stranamente finite. Infatti la nave è pienissima a tappo e noi passeremo la notte nell'area ristorante cercando di fare asciugare almeno i nostri stivali che ho scoperto non hanno il dono dell'impermeabilità.
Ceniamo fugacemente con il menu completo del ristorante, ormai solo otto ore di navigazione ci separano dal Marocco, la nostra avventura sta per cominciare e tutte le fatiche passeranno in secondo piano, non sto più nella pelle, ma dalle nostre facce si legge la fatica delle ore precedenti







Qualche messaggio con Stefano che pazientemente ci aspetta in terra marocchina e poi crolliamo sui sedili della nave.

La mattina siamo carichi come se il giorno prima avessimo viaggiato in business class, carichiamo le nostre moto e scesi dalla nave ci ricongiungeremo con il buon Stefano che ci aspetta ormai da un paio di giorni. Ma prima di passare la frontiera di Melilla, enclave spagnola in terra marocchina, facciamo un bel pieno abbagliati dal prezzo già più basso di quanto avevamo speso in Spagna. Sulla nostra rete autostradale la benzina non la compri a meno di 1,75€, in Spagna ad 1,5€, a Melilla 1,1€ circa. Ma vengo attratto dalla possibilità di mettere la 98 ottani che purtroppo in Sicilia non viene più trasportata dai principali distributori. Vado al multipompa Shell e faccio un bel pieno di VPower... ahimè Diesel cavolo io ricordavo la pubblicità della benzina Vpower, che ne so che ora producono anche il diesel, in Sicilia la Shell è praticamente scomparsa e la cosa mi ha tratto in inganno.
Il tempo di accorgermene e disperarmi, solo che fortunatamente metto appena 5 litri, quanto basta a non impedire di perdere tempo in svuotamenti di serbatoio e di altre lungaggini che si aggiungono alle solite trafile davanti i box della frontiera. Siamo in Marocco, finalmente. Resta solo da fare l'assicurazione per due moto, la mia e quella di Luigi che non hanno il Marocco compreso sulla carta verde e poi siamo pronti a scrivere questo nuovo libro di viaggio. Ma la fila in un ufficio di 4 mq dell'Assurance de Frontiers è lunga a gli amici pugliesi capitanati da Zio Mike sono stati più rapidi di noi. Aspetterò altre due ore due pezzi di carta che la stessa compagnia di assicurazione a Stefano ha fatto pagare 90€, mentre a noi costerà 130€ cadauno. Oltre al furto la beffa, ha finito i moduli quando doveva staccare l'ultimo tagliando, si allontanerà con tutti i documenti per farsela fare da non so chi. Mi sto spazientendo, Il Marocco mi aspetta, gli amici sono a cazzeggiare e mi aspettano, il gasolio nel frattempo decanta sul serbatoio ed i miei documenti sono in mano ad uno sconosciuto chissà dove. Nel frattempo arriva anche Stefano che finalmente lo conosco di presenza, scambiamo solo qualche battuta, purtroppo sono già nervoso per il pieno di nafta involontario e per l'assicurazione che non arriva ma avremo modo di socializzare in seguito. Il pseudo assicuratore tornerà dopo una buona mezz'ora. mi consegna i due certificati, i miei documenti, incassa €260 e ci salutiamo. Finalmente ora siamo realmente pronti, premo sul pulsante della mia 990 che da Adv l'ho trasformata in Jtd, una bella fumata bianca tipo OM 50 e partiamo.
Scendiamo subito verso sud, destinazione Midelt e finalmente il panorama si fa interessante







Ci immergiamo anche nei loro gusti e nei loro sapori tramite il loro profumatissimo the



Scoprirò che gli asini hanno un funzione di locomozione importantissima



e che già al primo giorno avrò salutato decine e decine di bambini festanti al nostro semplice passaggio







Così tra un rettilineo ed un altro arriviamo a Midelt, abbiamo percorso circa 400 km e ci collochiamo nel nostro albergo



dove troviamo una 990 molto più aggressiva della mia



ed un Belga che si è fratturato tibia e perone ed ha la gamba già ingessata.
Cominciano a rimbombarmi le parole di Andrea "ma no, ho visto dei video e sono tutte strade facili" e comincio a nutrire dei dubbi ma non lo lascio intravedere ed affogo le mie preoccupazioni con il primo di tanti tajine che consumeremo regolarmente nei prossimi giorni ma che scordo di fotografare appena scoperchiato.



Il tempo di scambiare quattro chiacchiere e si va a nanna. Domani comincia l'avventura e ci sarà tanto da raccontare.
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Ultima modifica di OIBAF; 15-05-2019 a 03:34
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Vecchio 15-05-2019, 14:32   #4
zorba
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Seguo contentone
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"Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi membri persone come me"
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Vecchio 15-05-2019, 15:04   #5
RESCUE
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Seguo con apprensione...
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Vecchio 15-05-2019, 15:20   #6
massimo87
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Seguo interessatissimo! Vorrei programmarlo nel periodo natalizio, che dite fattibile?

P. S per evitare scarpette e triple prese prendi una stazione di ricarica a 5/6 uscite usb, ti serve una sola presa e hanno la carica veloce. È stata davvero utile nell'ultimo viaggio!
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Vecchio 15-05-2019, 17:11   #7
zio mike
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Bella penna Fabio .... complimenti
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Quattro ruote trasportano il corpo.........due l'anima

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Vecchio 16-05-2019, 02:44   #8
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Grazie dei complimenti immeritati, magari vi passo la mail della mia Prof di Italiano e vi fate spiegare il perché dei suoi voti sempre sotto la sufficienza

Basta un giorno per calarmi nella realtà marocchina. La pulizia non è il loro forte ed è una cosa risaputa. Non tengono molto alla forma, il primo pranzo ricordo che ci fu detto un menù a voce, hanno portato 3/4 forchette diverse, niente tovaglia, mi dovrò abituare alle mosche che ronzano attorno i cibi senza che il proprietario si preoccupi, fumano ancora nei locali pubblici ed il caffè te lo servono con delle zollette di zucchero poggiate al piattino che da noi non si vedono almeno da trent'anni. A Tafraout, dove mangeremo un tajine buonissimo, c'è un pezzo di pomodoro ed un pisello sulla tovaglia, il proprietario l'ha tolto con le mani senza neppure provare a passare un panno umido sulla tovaglia. Noti che ogni gesto simili viene effettuato con una naturalezza e semplicità disarmante, sono tutti così e prima ti abitui (ed io mi sono abituato all'istante) e prima ti godi il viaggio altrimenti sarà un sofferenza per te e per chi ti sta attorno. Fortunatamente non ci facciamo grossi problemi, immaginavamo cosa ci aspettava e siamo pronti a calarci nelle loro abitudini.

Nel primo albergo troviamo soluzioni di arredo bagno abbastanza insolite



In compenso in camera c'è un termosifone di circa 15 elementi che asciugherà alcuni cambi che laveremo per trovarceli puliti più avanti.
Altra peculiarità marocchina è il soffione della doccia. Ce ne fosse stato uno perfettamente regolabile nei vari alberghi che abbiamo girato, li abbiamo trovati fissi o che "sparavano" fuori il piatto doccia, mai regolabili in direzione o peggio senza gancio alla parete, quasi mai una tendina, di bidet nemmeno l'ombra, con i miscelatori a volte complicati da usare, mai un tappetino doccia, a malapena una telo da bagno ciascuno e a volte dovevamo chiederla perché se lo scordavano.
Chiusa la parentesi sugli accessori bagno, partiamo da Midelt alla volta della pista "Cirque De Jaffar". Dopo poco si apre un panorama mozzafiato sul Medio Atlante e la pista è larga, battutissima, facile e la giornata è fantastica, fino ad un certo punto però...



dopo qualche km di pista facile e panoramica arriviamo in una valle. Io e Dumbo presi dalle foto e dal panorama non vediamo più i primi tre, seguiamo la traccia del suo navigatore che ci porta sul un costone fangoso ed "occupato" da due puledri selvatici che si spostano non senza qualche problema.



Ci sembra strano non vedere ancora Andrea, Stefano e Giovanni, infatti mentre siamo su un punto panoramico vediamo che loro tre hanno preso un'altra strada. Ritorniamo indietro, Andrea nel frattempo si è fatto consigliare da dei pastorelli del luogo sulla strada da seguire. Il racconto di quello che succederà nelle ore successive lo lascio al suo video, io posto le mie foto senza commento











Di lì a poco questo canyon si popola di gente di ogni età, tutti a chiedere, tutti ad "aiutare", ma fanno più confusione che aiuto reale.







Non sono mai stato convinto della bontà e l'onesta delle indicazioni date dai pastorelli, piuttosto hanno voluto metterci in difficoltà perchè così avremmo scucito qualche dinaro per farci aiutare. Dopo una prima traccia dove effettivamente la strada era bloccata, ci viene sconsigliata anche una seconda strada che, a detta loro, sarebbe stata sbarrata più avanti. Invece la strada è splendida, finalmente scorrevole e ci porta di nuovo su una confortevole striscia di asfalto.

E non sarà una coincidenza che "salviamo" anche questo splendido esemplare di tartaruga che sta attraversando comodamente la pista, come a dirci "siete sulla strada giusta"



Mi fermo e faccio una foto di quel canyon dall'alto



Quest'altopiano non gli viene reso giustizia da questa foto



e si vede dalla felicità di questo scatto



Anche il tft del Fighetto è contento di lasciare quel canyon



Siamo fuori da quell'inferno, possiamo continuare il nostro percorso, destinazione Boumalne Dades
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Ultima modifica di OIBAF; 11-07-2019 a 17:30
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Vecchio 16-05-2019, 10:32   #9
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Il CIRQUE DU JAFFAR l'ho fatto al buio...praticamente un tosto fuoristrada alla luce dei fari
e nonostante le indicazioni di tre pastori abbiamo fatto di testa nostra e ne siamo usciti a notte fonda ma alla grande...
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Vecchio 16-05-2019, 10:39   #10
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Non sono mai stato convinto della bontà e l'onesta delle indicazioni date dai pastorelli, piuttosto hanno voluto metterci in difficoltà perchè così avremmo scucito qualche dinaro per farci aiutare.
Conosco bene la sensazione e appoggio il tuo pensiero. Sempre la stessa storia... Hanno solo una preoccupazione in vita: come spillarti qualcosa.
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Vecchio 16-05-2019, 13:14   #11
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Il CIRQUE DU JAFFAR l'ho fatto al buio...praticamente un tosto fuoristrada alla luce dei fari
e nonostante le indicazioni di tre pastori abbiamo fatto di testa nostra e ne siamo usciti a notte fonda ma alla grande...
francamente se non ci fosse stata la deviazione nel letto del torrente, il cirque du jafar è una pista facile e fattibile quasi con qualsiasi moto (certo non la farei al buio ma neanche fosse asfaltata).

sui pastorelli non bisogna fidarsi delle indicazioni che danno e anche se comunque alla fine gli abbiamo dato pochi spiccioli e siamo passati in un canyon meraviglioso dove credo ben pochi passino, il pensiero di essere lontani da qualsiasi soccorso non è certo una bella sensazione ma per fortuna è andato tutto bene
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Vecchio 16-05-2019, 16:18   #12
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... per fortuna è andato tutto bene
appunto

Una volta ripreso l'asfalto percorreremo una vasta zona montana, ho subito l'impressione che sia anche la zona più povera del Marocco. Attraverseremo villaggi con tratti di strade dissestate, molto tortuose e dalla carreggiata strettina. In alcuni villaggi non vedo nessun palo della pubblica illuminazione, ma tutti hanno un comune denominatore, appena passiamo con le nostre moto vediamo sbucare bambini e ragazzi da ogni dove.





mentre quì c'è un esempio di strada sconnessa



Più avanti incontreremo altre moto che stanno facendo il percorso inverso, è già pomeriggio ed a meno di non perdere neanche un minuto a fare una foto e tenere un andatura molto allegra arriveranno a Midelt (il centro più civilizzato su quella strada) a sera inoltrata. Ma quello che riusciamo a percepire è un misto tra stupore per i panorami e tristezza per la povertà percepita. Contrariamente a quanto vedremo in altre zone, in alcuni villaggi non vedi neppure un pallone, una bici, nulla di nulla. Hai l'impressione che quella gente nasce e muore in quel villaggio, senza un'istruzione, una speranza, senza percepire quanto è grande la loro terra e cosa c'è attorno a loro. Al massimo avranno visto cosa c'è dietro la montagna più vicina. Lungo la strada, due ragazzi camminavano a piedi, nulla di nulla intorno, diversi km per arrivare ad Imilchil ed io a gridare dentro il casco "MA DOVE STATE ANDANDO SE ATTORNO NON C'È NULLA DI NULLA, DOVE C@**# STATE ANDANDO", pazzesco come quello che per noi è scontato, acquisito, per loro è una conquista, anche solo andare a bere un thé ad Imilchil, a piedi a km di distanza... forse, altrimenti non saprei veramente dove stessero andando vista l'assoluta desolazione del paesaggio circostante.
La temperatura sta scendendo ma si guida bene, sono ben coperto e le manopole svolgono egregiamente il loro lavoro. Il buon Stefano continua a ripeterci che non si aspettava di trovare questo freddo in Marocco e se lo sente particolarmente lui da milanese, figuriamoci noi da siciliani. La luce scarseggia, sono le 19 abbondanti ed arriviamo ad Imilchil, troppo tardi per raggiungere la nostra destinazione, converrà trovare una locanda che ci ospiti. Si avvicina subito un tizio del luogo, abbastanza giovane, lungo abito pesante bianco con cappuccio, scarpa da tennis insolita per i loro costumi, si offre di prestare consulenza per dormire ma Stefano ama scegliere senza condizionamenti e tratterà personalmente con le varie receptionist che incontreremo lungo il nostro percorso. Veniamo attirati da una tabella "Chez qualcosa" tra sogno e leggenda, seguiamo le indicazioni arriviamo su una collina dove vediamo una catapecchia con due personaggi che sentendo le moto erano già sbucate fuori, non chiederemo neppure info, forse la leggenda narra che non hanno mai avuto ospiti
Ritorniamo sulla strada principale, il tizio bianco vestito è sempre attorno a noi, prima ci aveva consigliato "Chez Bassou" a cui noi chiediamo informazioni, poi stranamente cerca di dirottarci altrove. Ma Stefano dopo aver visto anche più in basso un'altra locanda si convince per questa. €25 a persona con cena e colazione compresa. Noi siamo esausti e va bene così, tanto lo standard che offre il posto è ben lontano dalle 5 stelle di booking. Il proprietario ci tiene a precisare, acqua calda a volontà, meno male visto che la stanza offre solo questi "comfort". Scarichiamo le moto e le portiamo sul retro. La locanda è comunque pienissima e le stanze tutte occupate, noi abbiamo impegnato le ultime due, una tripla ed una doppia.



questa una panoramica delle nostre stanze dove l'anarchia ed il disordine regna facilmente anche perchè a malapena entrano i letti e spazio per una sedia, un tavolino, una abat jour non ce n'è



ceniamo con un buonissimo tajine (di pollo naturalmente)



ci riscaldiamo con l'unica stufa mentre ceniamo





e sfruttiamo l'unica qualità della camera, l'acqua calda



Dopo cena rispunta il nostro primo contatto in paese, parla bene l'italiano ed altre lingue, cerca di entrare in confidenza ma non ci da argomenti di discussione ed io non ho nessuna voglia di imbattermi in ragionamenti che non capisco dove possano portare, mi ispira poco poco e rimango sulle mie.
A fine cena il freddo percepito è notevole, la stanza è un ghiaccio ed io comincio a battere i denti come se avessi preso l'influenza. Smart ed il fighetto stanno guardando un film sul tablet, gli altri non ricordo, mi faccio coraggio e vado a dormire, rimarrò nello stanzone fin quando c'è un po' di calore ma ho capito che finendo la cena non hanno nessuna intenzione di alimentarla. Metterò solo il pigiama dei pantaloni, sopra lascerò la maglia, una seconda maglia in microfibra, la felpa, i pigiama arrotolato sulla testa e tre coperte sopra. Rimarrò immobile fino al mattino successivo, ogni spostamento sotto le lenzuola è traumatico, credo di non aver mai passato una notte così fredda.
La mattina successiva anche un velo di ghiaccio ricopre la sella di Karotina

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Vecchio 16-05-2019, 20:38   #13
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Complimenti, coinvolgente...resto connesso per il prosieguo

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Vecchio 17-05-2019, 02:52   #14
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La sosta del giorno precedente ad Imilchil fa variare un po' i programmi. Boumalne Dades doveva essere l'approdo serale, Andrea, invece, vuole farlo diventare un passaggio insieme alle Gole del Todra, ma il navigatore ci fa svoltare prima per le Gole del Todra vanificando pure questo tentativo di recupero.
In questo murales Andrea ci spiega il giro che vorrebbe farci fare.



Dovete sapere che nei nostri viaggi ci affidiamo direttamente a lui e senza farci troppe domande per due motivi fondamentali. Il primo, il più importante, anche se nelle settimane precedenti prestiamo attenzione al percorso scorderemo sempre i luoghi, il percorso, i nomi (complicatissimi se non ti sei documentato per tempo), il secondo che, parlo almeno per me, scoprire i luoghi senza saperli prima, assume un sapore diverso, più di avventura, non hai aspettative e non hai immaginato quel luogo come potrebbe essere, tabula rasa. Di solito, anche dopo esserci stato, il giorno successivo, non ricordo più il nome, con un eccezione però... IMILCHIL, il freddo di Imilchil aveva scolpito questo luogo nella mia memoria da subito
La strada che si snoda sotto di noi, complice una giornata da urlo, è uno spettacolo per gli occhi. Troveremo di tutto, curve, montagne, rettilinei e cosa più importante una temperatura gradevolissima che mi scongelerà definitivamente dalla nottata di Imilchil.







In una delle nostre soste si avvicinano dei bambini. Hanno una particolarità curiosa rispetto a tutti gli altri, sono timidissimi. Gli diamo delle caramelle e quasi un sorrisino si stampa sulle loro guance, ma rimangono composti, quasi sorpresi. Da più lontano arriverà un ragazzetto un po' più grande ma anch'egli rimane a guardarci senza elemosinare come spesso ci succedeva e senza invadenza. Riparto con questo bel ricordo e con la dignità e l'innocenza di questa gente.



Continuiamo il viaggio ma la giornata e la location è troppo perfetta per non fare alcuni scatti d'autore, questo, per esempio, è del buon Stefano



Se la memoria non m'inganna, saliremo fino a 2800 mt slm, poi comincerà una discesa molto progressiva fino alle gole e lo scenario che si presenta è veramente mozzafiato.









finalmente usiamo il bastone per il selfie



me cala la palpebra, a domani...
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Vecchio 17-05-2019, 10:03   #15
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Fantastico: ancora, ancora!

Per quanto riguarda le Gole: mi sembra che ci sia un bordello di gente, mi sa che sarà meglio prevedere di arrivarci al mattino abbastanza presto. Voi a che ora le avete fatte?
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Vecchio 17-05-2019, 12:09   #16
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Gente tanta ma in moto nessun problema, arrivi, parcheggi, giri senza problemi.

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Vecchio 17-05-2019, 12:51   #17
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Come "parcheggi"?
Pensavo che il bello fosse percorrerle in moto. Vanno invece visitate scarpinando?
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Vecchio 17-05-2019, 12:57   #18
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La percorri tranquillamente in moto, considera che il tratto più chiuso è di 3/500 metri, in 10 minuti puoi fare 5/6 volte avanti e dietro in moto quante volte vuoi.

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Vecchio 17-05-2019, 13:35   #19
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Ma il lago Imichil quanto bello è


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Vecchio 17-05-2019, 14:27   #20
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@OIBAF: Ho capito, tipo i Serrai di Sottoguda...

Grazie
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Vecchio 17-05-2019, 15:28   #21
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Ma il lago Imichil quanto bello è


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Non ricordo di averlo visto, forse l'abbiamo saltato sia all'arrivo che alla partenza. O forse ero ancora congelato.

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Vecchio 18-05-2019, 03:48   #22
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lasciate le gole vi posto alcuni scatti mentre ritorniamo sul percorso che ci portera a Merzouga











poi un villaggio poco lontano immerso in un palmeto naturale. Scenari simili li vedremo per km e km prima di arrivare a Tafraout. Si intuisce che le palme in Marocco sono di più dei punteruoli rossi





Passiamo da Tinghir per andare a Boumalne Dades, stavolta il navigatore ci indica la strada giusta ma nel frattempo valutiamo che andare lì, girare, ritornare sulla stessa strada ed andare a Merzouga ci farebbe arrivare alle porte del deserto senza poterci godere qualche duna. Con il richiamo della sabbia così forte, facciamo un dietro front rapidissimo e ci immergiamo in lunghi e veloci rettilinei.
Tinghir è uno dei tanti centri che ha un'immagine moderna, razionale e funzionale. Ampi viali, rotonde, edifici nuovi e dall'apparenza solida, pubblica illuminazione carina ed a tema con l'ambiente circostante. Quando attraversiamo piccoli centri in ristrutturazione quello che noto è la totalità degli interventi di restyling. Non si limitano a rattoppare o riasfaltare a tratti come purtroppo ci stanno abituando dalle nostre parti, ricostruiscono le banchine da zero, allargano le strade facendole diventare dei larghi viali e le riasfaltano nella loro interezza ricostruendo anche fino a 20/30 cm sotto l'ultimo strato del cosidetto tappetino.











Arriviamo a Merzouga con il tramonto imminente, ma il richiamo della sabbia è più forte di ogni cosa.





Carichi di bagagli andiamo tra la sabbia come se avessimo dei monocilindrici con i risultati che potete immaginare, tranne Dumbo che sembra nato da quelle parti ed io che ho qualche decina di kg in meno degli elefanti bavaresi. Gli altri amici sembrano delle balene spiaggiate











il nostro Dumbo è stato costretto a fare gli straordinari



Sbollentata la voglia di sabbia andiamo alla ricerca di un albergo, cusciremo dall'abitato di Merzouga per scegliere questa caratteristica struttura molto grande ma allo stesso tempo caratteristica.





Consumiamo una ricca cena a buffet



e ci godiamo una stanza con un terrazzino sul deserto, il nostro è quello all'angolo a sinistra, ed un terrazzo sopra che ci farà apprezzare il cielo stellato come raramente riusciremo a vederlo.





La mattina io e Dumbo ci alziamo di buon ora perchè vogliamo approfittare della sabbia meno molla per divertirci un po' prima di partire.
Io ho qualche difficoltà per qualche insabbiamento durante il trasferimento



poi, aiutato da Dumbo arrivo anch'io, stanchino da quanto faticato dietro le quinte decidiamo di sbacchettare un altro po' dietro l'albergo dove la sabbia è un pelino più compatta
Nel video qualche intercalare siculo-milanese



godiamoci questo breve video montato da Benjo76




Lasciamo anche la nostra firma sul luogo, l'adesivo del viaggio si unirà a quello di tante altre "missioni"



Abbondante colazione e partiamo per l'ex prigione portoghese di Gara Medouar. Per correttezza vi ricordo che non sono Pico Della Mirandola, tutti questi luoghi che vi cito scaturiscono da un continuo ripasso, googolata e conferma tramite whatsapp a Benjo76 che starà per andare in analisi. Per lui il viaggio finirà veramente quando avrò finito il report
Quindi, per essere precisi, facciamo colazione, Andrea parte e noi dietro a vedere dove ci porterà. Ad un certo punto, su un lungo rettilineo, devia sulla destra e prende una strada sterrata



La pista che cerchiamo di seguire ha un po' di sabbia profonda che ci darà qualche difficoltà soprattutto perchè abbiamo nuovamente le moto cariche



Stefano conosce già il sito e decide di non seguirci, la giornata è molto calda e non si vede un alberello che faccia ombra, così decide di andare in perlustrazione per il nostro pranzo e lì ci aspetterà.
Noi continuiamo il percorso...





non mi faccio troppe domande ormai, mi farò spiegare una volta arrivato dentro di cosa si tratti



La salita per arrivare in cima è molto impegnativa e credo nessuno abbia foto, poteva essere l'ultima foto scattata prima di essere sotterrati laggiù in mezzo al nulla. Ma come successo altre volte, Castello di Berat in Albania per esempio o relitto in Grecia (per chi c'era ), il primo parte incoscientemente e gli altri lo seguono senza farsi troppe domande.
Alla fine del percorso un grande slargo e dei colleghi spagnoli in mono con assistenza al seguito che ci guardano tra un misto di stupore e compatimento.



Si tratta di un ex carcere portoghese, siamo a Gara Medouar. Non so se si tratti di un ex vulcano o di un fenomeno di erosione, ma le pareti naturali a strapiombo sul deserto avrebbero fatto desistere ogni tentativo di fuga. Qualunque foto scattata non gli rende giustizia, il deserto sotto a perdita d'occhio, i vari livelli in quota, i punti panoramici, tutto assume un magia forse superiore al deserto di Marzouga e tutto a meno di 24h, non so come potrò reggere ancora per tutto il viaggio, troppe emozioni tutte in una volta.
Magari qualcuno lo conosce già, chi è presente sul posto ci dice che hanno girato la mummia e qualcos'altro, io in rete ho trovato questo spezzone un cicinino più popolare.



Così ci sbizzarriamo a scattare foto, il posto merita e ci scordiamo, al momento, che dobbiamo affrontare la discesa che potrebbe essere più impegnativa della salita.





il venditore di souvenir si offre di farci qualche foto, purchè ci ricordiamo di dargli qualcosa











Assaporata la magia di quel posto, salutiamo i colleghi spagnoli e cerchiamo di salvarci la vita anche in discesa, ma comincia ad arrivare una carovana di circa 20 fuoristrada che restringono i nostri raggi di manovra e rendono tutto ancora più difficile. Meno male che i nostri colleghi iberici si immedesimano al volo e ci aiutano a far girare i nostri mezzi che tra contropendenze e peso dei bagagli rendono le manovre ancora più complicate.







Finalmente la discesa è libera ed arriva il nostro turno





festeggiamo l'uscita con una bella foto ricordo e la certezza di aver visto un posto pazzesco.



La pista che ci riporterà sul nastro di asfalto è sicuramente più battuta e divertente di quella percorsa all'andata, sentiamo Stefano che ci aspetta più avanti, ha trovato un localino dove rifocillarci e viste le temperature ne abbiamo proprio di bisogno.

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Ultima modifica di OIBAF; 31-05-2019 a 02:05
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Vecchio 23-05-2019, 04:21   #23
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scusate la breve assenza...

Lasciato l'ex carcere portoghese ritorniamo sul nastro d'asfalto, destinazione M'Hamid El Ghizlane. Siamo in pieno deserto, le temperature sono molto estive ma fortunatamente la strada è scorrevolissima ed anche quando incontriamo qualche mezzo pesante (per la verità ci è successo un po' ovunque) i conducenti si scansano il più possibile e mettono la freccia come a dirti "ho controllato io, supera tranquillo", come mi è capitato più avanti, dopo Sidi Ifni, che un autista sbracciasse come a dirmi di stare in campana per il sopraggiungere di un mezzo che avrei potuto non vedere visto che stavamo affrontando un leggera curva a destra. Uno dei ricordi positivi che mi porterò di questo viaggio è la grande educazione stradale che ho trovato in quasi tutto il Marocco e che sfata tanti luoghi comuni... ad eccezione di Marrakech che sembra un altro mondo.
Per strada incontriamo una carovana di Land Rover, alcune tenute maniacalmente.
Nel frattempo il buon Andrea ha finito di montare un altro video che mi riporta in quei luoghi e quasi mi fa scappare una lacrimuccia





Ci ricongiungiamo con Stefano e nonostante non sia proprio un orario da pranzo ne approfittiamo per spazzolare l'ennesimo tajine, di pollo naturalmente...



Mentre pranziamo arrivano degli italiani che stanno facendo un tour organizzato in Jeep. Scambiamo qualche battuta, qualcuno di loro ci invidia perché vorrebbe viaggiare come noi in moto ma lo dice piano per non farsi sentire dalla moglie.
Il tragitto che ci separa da M'Hamid El Ghizlane è una strada dritta, senza nulla ai lati, solo qualche collina e qualche villaggio attraversato spezza la monotonia della strada, forse, più "piatta" del Marocco



A proposito di paesi attraversati, a causa di lavori di bitumazione, ci deviano su una strada esterna ed il navigatore ci aiuta poco poco per rientrare, ci fermiamo un attimo e subito veniamo raggiunti da un bambino che viene attratto dal mio navigatore.





Fa un'espressione di meraviglia che non scorderò mai, credo che non avesse mai visto un display, io se fossi riuscito a spiegargli che quell'oggetto del desiderio in verità è un Lumia 950 XL, un telefono che ha decretato la morte di Windows Mobile, una scatola vuota, cara e vuota messa lì solo per fungere da navigatore. Con la scusa di rompere la monotonia di quella strada ci perdiamo tra le viuzze del luogo (non ricordo il nome, vediamo se mi viene in soccorso Andrea o Stefano) e dopo aver portato un po di scompiglio tra gli abitanti riprendiamo il tragitto per M'Hamid El Ghizlane















Se siamo usciti interi vuol dire che i marocchini sono veramente tranquilli



Dopo questa pacifica scorribanda completiamo la missione di questa giornata non senza sofferenza, il caldo è torrido ed abbiamo guidato con il sole in faccia quasi tutto il tempo.



Prendiamo possesso delle camere ma la vista della piscina ci attrae e...



ci buttiamo dentro con la speranza di raffreddare anche le nostre carcasse messe oggi a dura prova
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Ultima modifica di OIBAF; 31-05-2019 a 02:11
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Vecchio 23-05-2019, 08:37   #24
Alessio gs
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Molto bello, complimenti, letto tutto di un fiato.....aspettiamo seguito...ciao...
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Vecchio 23-05-2019, 15:35   #25
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Gran bel report e soprattutto gran bella avventura...complimenti a tutti e tanta tanta invidia.
Questa sera mi guardo i filmati...

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