Ieri abbiamo seguito i suggerimenti di PV1200 e siamo andati nel Bleggio Superiore, piccolo e addormentato angolo delle Giudicarie.
Da Riva del Garda siamo saliti lungo la Valle di Tenno, sostando brevemente alle Cascate del Varone e poi a Canale di Tenno, borgo rurale di origine medievale sopravvissuto quasi intatto nella sua architettura fino ai giorni nostri. Abbiamo passeggiato sotto i “volti” e nei vicoli, rimirando col naso all’insù ballatoi spogli ed edicole benedicenti. Abbiamo passeggiato incrociando altri turisti negli occhi dei quali si rifletteva la nostra ricerca. Siamo entrati nella bottega polverosa di una coppia di artisti della terra che hanno scelto il romitaggio e la contemplazione delle stagioni. Intorno a noi, l’affaccendarsi cheto dei volenterosi che preparavano il mercatino del pomeriggio.
Dopo la visita, siamo saliti al Passo del Ballino e scesi finalmente nel Bleggio in un atmosfera sospesa, quasi incantata: la vegetazione gialla, le contrade deserte e una luce violenta e tagliente.
Ci siamo fermati a Balbido, vagando nel silenzio fra le case animate da belle pitture murali e da qualche zoppicante signora con cui scambiare un saluto.
È stata una bella giornata e consiglio a tutti un giro, o più giri in quei luoghi. Ognuno troverà testimonianze della storia, non troppo lontana, da cui proveniamo e risarcimenti estetici dal rumore che aggredisce tutti i nostri sensi nella vita quotidiana. Tuttavia, qualcuno a fine giornata potrà avvertire quella vena di malinconia che io ho sentito accumularsi passo dopo passo rendendomi conto che quei vicoli non risuonano più dei giochi urlanti dei bambini né del brusio sommesso delle donne sedute in cerchio a tagliare e cucire i panni indosso a tutti e a nessuno. Oggi anche la chiesa ha la porta sbarrata.
Questi borghi sono come splendide conchiglie da cui la vita si è congedata.
Qui, altre foto.