Il tesoro dei vinti. Il mistero dell'oro di Dongo
Gianni Oliva
E. 20,00
Mondadori 2015
232 pagine
Gli ultimi giorni di Mussolini e dei gerarchi fascisti. L'italia che cambia. Chi ne approfitta e chi perde. Anche la vita. Nella lunga autocolonna che accompagna il Duce ed i gerarchi fuggitivi c'è una grossa quantità di preziosi e banconote, cimeli personali e fondi segreti dei ministeri della Repubblica sociale. Il cosiddetto "tesoro di Dongo" destinato a sparire per mano (secondo l'autore) del Partito Comunista dell'epoca.
La storia delle morti eccellenti, della scomparsa del capitano Neri e della partigiana Gianna, del processo che nel 1957 avrebbe dovuto far luce sui molti misteri della fine della repubblica di Salò e che non finirà mai perché evidentemente scomodo.
Per nulla ideologico (dall'una o dall'altra parte) e scritto sulla base delle carte disponibili che portano a responsabilità politiche e fatti di quegli ultimi giorni del 1945, con fonti tutte "corposamente" elencate in appendice al testo.
Utile per farsi un'idea di una storia ancora abbastanza recente.
Scomodo solo il fatto che, anche togliendo la sovracopertina, la copertina cartonata del libro con impresso Mussolini a tutta grandezza, porti a qualche imbarazzo se siete abituati a leggere in luoghi pubblici.