Dopo una settimana di sosta il mondiale della MotoGP si appresta ad entrare nella sua fase decisiva, con il Gran Premio di Francia ad aprire una nuova 'tripla' con il successivo doppio appuntamento di Aragon. La scorsa gara di Barcellona ha mescolato nuovamente le carte allungando leggermente la classifica, e riproponendo Fabio Quartararo come autorevole pretendente al successo finale. Significativo notare come in un campionato che si supponeva avrebbe premiato l'esperienza, siano invece due giovanissimi ad occupare i primi due posti della generale.
QUARTARARO E MIR, STRATEGIE DIVERSE PER I DUE FAVORITI
Con tre affermazioni in otto gare il francese è meritatamente al comando della classifica, ma la poca costanza di rendimento gli ha finora impedito quella fuga che molti si aspettavano dopo lo strabiliante avvio di Jerez. A fargli da sfidante, staccato di sole otto lunghezze c'è Joan Mir, che viceversa proprio della costanza ha fatto la propria arma vincente. Nessuna vittoria per il giovane spagnolo ma podi e buoni piazzamenti che fanno di lui il pilota più 'solido' della compagnia. Sulla scorta dell'andamento di questo strano mondiale 2020 sembrano proprio questi due i più credibili pretendenti al titolo, ed è singolare come due strategie opposte abbiano prodotto risultati sovrapponibili. Quartararo ha dalla sua una velocità inarrivabile nelle giornate di grazia, Mir la capacità di mantenersi sempre ad un ottimo livello al variare dei circuiti e delle condizioni. Un equilibrio destinato a rompersi nel momento in cui uno dei due saprà sconfinare nel campo dell'altro attingendo ai suoi punti di forza.
GLI ALTRI
Volendo allargare la cerchia dei teorici favoriti e guardando la classifica vengono in mente altri due nomi, quelli di Maverick Vinales e Andrea Dovizioso. Ma se Quartararo ha convinto sulla scorta delle vittorie ottenute e Mir per la continuità, i due in questione sembrano accomunati da una sorta di congiuntura astrale sfavorevole. Lo spagnolo della Yamaha ha certamente gran talento ed è velocissimo ma pare quantomai vulnerabile alle situazioni sfavorevoli. Un pilota potenzialmente vincente ovunque ma vittima di inspiegabili improvvisi crolli, spesso addebitati a problemi tecnici che però sembrano accanirsi solo su di lui. Per Dovizioso, che dopo l'uscita di scena di Marquez era logico indicare come pretendente numero uno al titolo, pesano le difficoltà incontrate nello sfruttamento delle nuove gomme Michelin ma anche e forse soprattutto, una situazione 'ambientale' difficilissima e che lo ha certamente condizionato. L'aver posto fine all'assurdo teatrino della riconferma contrattuale non ha sortito gli effetti sperati, il clima ora è quello da separati in casa con gli inevitabili risvolti a livello di serenità e motivazione.
Per il resto, anche se la matematica lascia teoricamente in gioco almeno una decina di piloti, si fatica ad intravedere altri veri papabili per il risultato finale. La scorsa gara di Barcellona ha significato anche la fine del sogno per Valentino Rossi, proprio nel momento in cui sembrava tornato in grado di giocarsi la vittoria. Un vero peccato per il pesarese n un mondiale che proprio per le sue insolite caratteristiche avrebbe rappresentato una grande occasione. Ma tre zeri in otto gare sono un handicap incolmabile anche in presenza di una classifica tanto corta.
DUE 'TRIPLE' PER DECIDERE IL MONDIALE
Con quella di Le Mans, sono sei le prove ancora da disputare, suddivise in due 'triple'. Alla gara francese seguirà il doppio appuntamento di Aragon, quindi, dopo una settimana di tregua, le due tappe di Valencia e quella inedita di Portimao concluderanno la stagione. Sei gran premi in sette settimane, un pesantissimo tour de force che ha i contorni di una lotta per la sopravvivenza. Una lotta che vedrà premiato chi sarà stato veloce ma avrà anche saputo sfruttare al meglio occasioni e mezzi a disposizione.
Se è difficile indicare un favorito assoluto tra i piloti, più facile ipotizzare le possibilità dei mezzi tecnici in base alle caratteristiche dei circuiti che restano da affrontare.
Come osservato nella descrizione della pista, Le Mans potrebbe rappresentare un sostanziale equilibrio tra i costruttori pur essendo sulla carta più favorevole a Yamaha e Suzuki. Aragon invece, con i suoi lunghi rettilinei e le ripartenze da bassa velocità potrebbe rivelarsi una tappa difficile per la casa di Iwata, così come Valencia è storicamente ostica per la Ducati. Dovendo indicare una moto teoricamente in grado di essere efficace ovunque viene in mente solo un nome, ed è quello della Suzuki. Potrebbe essere proprio Mir, quindi, a ritrovarsi il jolly della vita in mano.
Difficile poi ipotizzare cosa potrebbe succedere se il mondiale dovesse decidersi a Portimao, con magari tre piloti ancora in lizza ed alle prese con un circuito inedito per tutti.
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UCATI, DEFINITE LE SQUADRE. ROSSI IN PETRONAS, ORA E' UFFICIALE
Con la trasferta di Barcellona è andato praticamente a definirsi il mercato piloti 2021. Scontato il passaggio di Rossi al Team Petronas al fianco dell'allievo prediletto Morbidelli. Per Rossi contratto annuale con eventuale prolungamento al 2022 da valutare congiuntamente ed in base ai risultati. Ducati dal canto suo ha finalmente sciolto il nodo relativo al pilota da affiancare a Jack Miller nel team interno, e la scelta è caduta come previsto su Pecco Bagnaia. In pratica una promozione in blocco dal Team Pramac, che schiererà invece Jorge Martin, promosso dalla Moto 2, e Johann Zarco in arrivo dal Team Avintia. Proprio il Team Avintia potrebbe essere sede dell'ultimo movimento del mercato, con il possibile arrivo di Luca Marini al fianco di Enea Bastianini. Trattativa difficile in quanto Tito Rabat, che Marini dovrebbe andare a sostituire, ha già un contratto per il 2021.
IL CIRCUITO BUGATTI DI LE MANS
Inutile dire che Le Mans rappresenta da sempre un capitolo fondamentale nella storia del motorsport tanto in campo automobilistico che motociclistico. Il circuito permanente della Sarthe fu teatro del primo gran premio motociclistico già nel 1969 ma è diventato una tappa stabile del mondiale della massima categoria a partire dal 2000. Nella configurazione attuale la pista è lunga 4185 metri, larga 13, si percorre in senso orario e comprende 13 curve, 9 a destra e 4 a sinistra. Il rettilineo del traguardo è lungo meno di 700 metri, si tratta quindi di un tracciato breve e tormentato che premia soprattutto l'agilità ed il buon bilanciamento della ciclistica. Le continue staccate e ripartenze tendono inoltre a spezzare il ritmo rendendo la guida impegnativa e faticosa.
I piloti transitano sul breve rettilineo del traguardo raggiungendo una velocità massima di circa 300 orari e si trovano subito ad affrontare quello che è il punto più difficile e spettacolare della pista. Il rettilineo infatti piega verso destra trasformandosi in un velocissimo curvone che si affronta pelando il gas per poi iniziare una difficile staccata ad alta velocità con la moto ancora in piega. Si percorrono così le curve 1 e 2 che di fatto si raccordano andando a formare la curva Dunlop, una destra a chiudere che porta alla prima esse costituita dalle Curve 3 e 4 che si percorrono in seconda marcia. In uscita breve allungo con la pista che piega a sinistra portando verso le curve de La Chapelle, una doppia svolta a destra da percorrere sempre in seconda col gas puntato. Segue un nuovo breve allungo che porta alla curva 7, una sinistra a tornare, sempre da seconda cui segue una nuova accelerazione a moto inclinata per arrivare alla curva denominata Garage Vert. E' questo un lento tornante a destra cui segue un attimo di respiro rappresentato dal rettilineo che conduce alla Chemin Aux Boeufs, una sinistra/destra da affrontare in terza per portarsi verso il tratto finale della pista. La 11 e la 12 sono due curve rispettivamente a destra e a sinistra quasi a 90 gradi, da seconda, che portano i piloti verso il doppio rampino a destra da prima marcia che precede il rettilineo del traguardo.
Difficile indicare una moto chiaramente favorita perchè la particolarità del circuito premia caratteristiche di volta in volta diverse. Qui negli ultimi tempi hanno ben figurato Honda, Yamaha ed anche Ducati, cui sarà da aggiungere Suzuki rivelatasi finora competitiva su tutti i tracciati. Da non sottovalutare poi l'incognita meteo, sempre piuttosto variabile da queste parti.
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ORARI TV
Il Gran Premio di Francia sarà trasmesso in diretta da SKY MotoGP HD ed in differita da TV8 con i seguenti orari:
Programmazione Sky MotoGP HD
Venerdi 09-10-2020:
ore 9.00-9.40, Moto 3, Prove libere 1, diretta
ore 9.55-10.40, Moto GP, Prove libere 1, diretta
ore 10.55-11.35, Moto 2, Prove libere 1, diretta
ore 12.30-13.00, Moto E, Prove libere 1
ore 13.15-13.55, Moto 3, Prove libere 2, diretta
ore 14.10-14.55, Moto GP, Prove libere 2, diretta
ore 15.10-15.50, Moto 2, Prove libere 2, diretta
ore 16.10-16.40, Moto E, Prove libere 2
Sabato 10-10-2020:
ore 9.00-9.40, Moto 3, Prove libere 3, diretta
ore 9.55-10.40, Moto GP, Prove libere 3, diretta
ore 10.55-11.35, Moto 2, Prove libere 3, diretta
ore 11.45, Moto E, E-Pole, diretta
ore 12.35-12.50, Moto 3, Qualifica 1, diretta
re 13.00-13.15, Moto 3, Qualifica 2, diretta
ore 13.30-14.00, Moto GP, Prove libere 4, diretta
ore 14.10-14.25, Moto GP, Qualifica 1, diretta
ore 14.35-14.50, Moto GP, Qualifica 2, diretta
ore 15.10-15.25, Moto 2, Qualifica 1, diretta
ore 15.35-15.50, Moto 2, Qualifica 2, diretta
ore 16.15, Moto E, Gara 1, diretta
Domenica 11-10-2020:
ore 9.00-9.20, Moto 3, Warm Up, diretta
ore 9.30-9.50, Moto GP, Warm Up, diretta
ore 10.00-10.20, Moto 2, Warm Up, diretta
ore 11.20, Moto 3, Gara, diretta
ore 13.00, Moto GP, Gara, diretta
ore 14.30, Moto 2, Gara, diretta
ore 15.40, Moto E, Gara 2, diretta
P
rogrammazione TV8 (programmazione da confermare)
Sabato 10-10-2020:
ore 15.35, Moto 3, Moto GP e Moto 2, Qualifiche, sintesi
Domenica 11-10-2020:
ore 14.15, Moto 3, Gara, differita
ore 16.00, Moto GP, Gara, differita
ore 17.00, Moto 2, Gara, differita