Quote:
Originariamente inviata da Wotan
(...) forse anche perché non ci vado in pista.
(...)Da che cosa dipende la loro presunta o reale superiorità? (...)
|
Le due frasi sono legate da uno strettissimo legame eziologico
Premessa 'erga omnes' quando si parla di novità tecniche e prestazioni:
Il marketing fa il 90% della differenza considerato l'uso comune delle nostre motociclette, compresa qualche uscita in pista della domenica. Quindi superiorità assolutamente presunta in questo caso.
Se ne fai un uso 'avanzato' sia in strada che in pista, portando al limite un pachiderma di 250kg da 170cv, allora la superiorità delle pinze radiali è tutt'altro che presunta.
La pinza radiale da più rigidezza nel complesso alla frenata e fa lavorare meglio la pinza/pastiglie/disco che subiscono meno deformazioni e quindi
meno sollecitazioni nel "momento torcente" della pinzata, visto che il fissaggio è opposto alla forza frenante.
Vantaggi? Nell'uso "avanzato", ripeto, non nell'uso comune, il vantaggio è una maggiore precisione nella risposta alla leva, nella miglior modulabilità, e nella maggiore resistenza alla fatica.
Grazie alla maggiore rigidezza del fissaggio l’impianto radiale ha, infatti, una risposta più precisa ai comandi impartiti alla leva che si traduce in una modulabilità spesso "millimetrica".
Per non parlare del fatto che minori deformazioni assicurano un rendimento dell’impianto costante anche durante sollecitazioni ripetute come ad esempio la guida in pista evoluta o le competizioni.
In più una pinza radiale mantenendo le pastiglie sempre perfettamente allineate al disco ne regolarizza e riduce anche l’usura. Oltre a migliori prestazioni per l’utente finale c’è quindi anche un certo risparmio (se di risparmio si può parlare quando col KS consumi un treno da 300
euro in una giornata di pista).