La lunga pausa estiva sta per volgere al termine ed il mondiale della MotoGP si appresta alla ripartenza, in programma nel fine settimana dal 4 al 6 Agosto sul tracciato inglese di Silverstone. Una sosta che, complice l'annullamento del Gran Premio del Kazakistan, si protrae quest'anno per ben cinque settimane, in stridente contrasto con la frenesia imposta dal calendario da qui a fine stagione. Sicuramente c'è qualcosa da rivedere in questo senso, visto che piloti e squadre sono attesi ad un tour de force di ben dodici gare concentrate in quattro mesi, con due 'triple' ed ovviamente tutte le problematiche annesse al nuovo format. Fortunatamente chi regge le redini del gioco ha ritrovato un barlume di lucidità, accogliendo finalmente la richiesta di case e squadre e riconducendo la FP1 del venerdì a sessione di prove libere, non più valida dunque ai fini dell'accesso alla Q2. Si poteva dicuramente fare di più, ma questa modifica, attiva già dal prossimo appuntamento di Silverstone, permetterà a tecnici e piloti di lavorare con maggiore calma e metodo alla preparazione della moto ed alla scelta degli assetti. E' un fatto che, con l'attuale isteria, chi si trova in situazione di vantaggio tecnico è ancora più favorito, ed il discorso contrario vale per chi si trova costretto ad inseguire, con buona pace di quell'equilibrio di cui si continua a parlare in modo strumentale. Quando il campionato non è ancora giunto all'ideale giro di boa, il quadro tecnico è comunque ampiamente definito, ed in questo senso sarà praticamente impossibile aspettarsi qualche sorpresa.
DUCATI, UNA SFIDA TUTTA IN FAMIGLIA
Quando si accenna ad un competitor in chiara situazione di vantaggio tecnico, ci si riferisce ovviamente alla casa di Borgo Panigale, protagonista finora di una dimostrazione di forza semplicemente impressionante. Sette affermazioni su otto gare, incetta di podi, ed una moto che, nelle varie versioni, si rivela velocissima in mano praticamente a tutti i piloti. Se le otto moto in pista non sono certo il massimo per l'immagine del campionato e fanno storcere il naso a molti, va dato atto a Ducati di aver messo a disposizione di tutte le squadre ìpacchetti' di prim'ordine ed estremamente competitivi. Finito il tempo dei team satellite relegati alruolo di comparse e semplici acquirenti di moto talvolta buone più per il museo che per la pista, oggi si vive una realtà del tutto diversa, quella in cui squadre non ufficiali possono puntare a vincere gare e perfino ambire al itolo mondiale. Se Bagnaia resta il favorito, anche olo per il fatto di essere il campione in carica, Bezzecchi e Martin continuano ad esprimersi su livelli altissimi e sono ormai da considerare sfidanti del tutto credibili. Di fatto dunque una sorta di sfida in famiglia, da cui è venuto purtroppo a mancare Bastianini, la cui stagione è stata compromessa dal malaugurato incidinte di Portimao. Si spera che la pausa estiva possa aver restituito ad Enea la piena forma fisica,anche se la sensazione è che il pilota non abbia ancora trovato la sua dimensione all'interno del team ufficiale. Una conferma è attesa anche da parte di Luca Marini, cui manca solo un piccolo step per entrare a far definitivamente parte del gruppo dei grandi,così come appare da definire il futuro di Johann Zarco. Il francese sta disputando un campionato molto positivo ed ufficiosamente si è parlato di rinnovo almeno per un'altra stagione, ma ancora non ci sono conferme in questo senso. Pressochè certo invece il 'taglio' di FabioDi Giannantonio, con Tony Arbolino o Franco Morbidelli candidati a sostituirlo sulla Ducati del Team Gresini.
KTM - IL SALTO DI QUALITA' DEFINITIVO
Lavoro, scelte oculate ed investimenti resi possibili da un budget almeno pari a quello messo in campo da Ducati, hanno permesso il definitivo salto di qualità, con la casa austriaca ormai chiaramente seconda forza del mondiale. Un risultato impensabile anche solo lo scorso anno, quando empasse tecnica e risultati deludenti erano dettati fondamentalmente dall'aver sacrificato la stagione 2022 per investire sul nuovo progetto. Un nuovo motore, che ha risolto gran parte delle problematiche, tecnici di grande livello ed esperienza strappati alla concorrenza e non ultimo, il contributo di un pilota come Jack Miller. Un acquisto criticato e giudicato con scetticismo, e che invece si è rivelato risolutivo, perchè, al di là della bizzarria del personaggio, l'australiano è pilota di grande sensibilità, capace di giudicare e selezionare rapidamente il materiale a disposizione e di indirizzare lo sviluppo. Qualità che non fanno propriamente parte del repertorio di Brad Binder, un fenomeno tutto cuore, talento ed istinto, ma capace di trarre gran giovamento dall'esperienza di Miller. Una squadra ufficiale in cui regnano entusiasmo ed armonia, ed un team satellite, il Tech3 GasGas di Herve Poncharal, in cui a Silverstone farà finalmente ritorno Pol Espargaro.A Mattighofen si è poi già preparato il futuro, blindando Pedro Acosta che il prossimo anno salirà in MotoGP, con sistemazione ancora da definire. KTM ha chiesto a Dorna di poter schierare una quinta moto nel 2024, perchè comunque non si vuole rinunciare ad Augusto Fernandez, che tanto bene ha fatto finora.
APRILIA, SI IMPONE UN CAMBIO DI PASSO
La casa di Noale era attesa a recitare almeno il ruolo di prima sfidante, purtroppo invece ha finorarappresentato la vera delusione della stagione. Un potenziale tecnico che a tratti si intravede, ma non si riesce mai a concretizzare in pieno, può davvero rappresentare una certezza? La domanda non è capziosa, perchè dopo otto gare ancora non si riesce ad esprimere un verdetto definitivo sul reale livello di questa moto. Circostanze sfavorevoli e sfortuna hanno forse pesato in qualche occasione. ma una legge non scritta recita che nelle corse fortuna e sfortuna non esistano, e che ciascuno è sempre e comunque artefice del proprio destino. Innegabile che si siano commessi errori, sia da parte della squadra che dei piloti, con il buon Aleix Espargaro che , a parte qualche svarione, si conferma l'uomo su cui puntare, il vero capitano. Purtroppo Maverick vinales constinua a rappresentare una sorta di entità indecifrabile, un pilota perennemente atteso ad uno sblocco che pare non arrivare mai, e viene spontaneo chiedersi fino a quando avrà senso aspettare, fino a quando si sarà disposti a crederci. Per Miguel Oliveira si, ha senso parlare di stagione sfortunata, mentre Raul Fernandez, inutile nasconderlo, si è confermato la delusione già vista in KTM. Sul fronte dei piloti comunque tutto è destinato a restare immutato per il 2024, perchè Aprilia ha siglato un contratto biennale con tutti e quattro. Ennesima dimostrazione di signorilità e correttezza, certo, doti rare in questo mondo e che a Noale sono disposti a cavalcare fino ai limiti dell'autolesionismo.
YAMAHA E HONDA,IL METODO GIAPPONESE NON PAGA PIU'
Le due case giapponesi, in un tempo nemmeno troppo lontano mattatrici del mondiale, sono accomunate dallo stesso destino, e non è certo un caso. Lasciando da parte il caso di Suzuki, che ha scelto di ritirarsi più che altro per le mutate strategie aziendali, i due colossi in questione hanno vissuto per anni in una sorta di limbo, grazie soprattutto all'assenza di concorrenza qualificata. Honda e Yamaha sono state rivali ma non vere nemiche, si sono spartite la torta ed i successi ricorrendo ad un continuo affinamento delle proprie tecnologie, senza mai dover ricorrere a grandi rivoluzioni. La vera svolta è arrivata con il nuovo regoamento tecnico e con l'avvento delle gomme Michelin, visti dai costruttori europei,Ducati in primis, come un'occasione da sfruttare. Il cambio di marcia imposto dalla casa di Borgo Panigale è stato veemente, fatto di scelte innovative, interpretazioni coraggiose, rapidità decisionale, tutte cose che mal si sposano con i ritmi e le metodologie di lavoro nipponiche. Il solco ha iniziato a scavarsi, ed è diventato sempre più ampio, fino a diventare un baratro, che ora è davvero difficile da colmare. Ci sono poi fattori che acuiscono il problema, come la mancanza di test e la presenza di due super piloti, come Quartararo e Marquez, dal talento smisurato ma che non si possono certo considerare grandi collaudatori. Piloti che spesso giudicano pisitivamente modifiche e sviluppi, per poi giubilarli e ripescare soluzioni abbandonate da tempo,maandano i tecnici in ulteriore cnfusione. Di certo, per entrambe le case, non c'è da aspettarsi miglioramenti da qui a fine stagione, probabilmente in entrambi i Reparti Corse si sta già lavorando ai progetti 2024, e resta da augurarsi che in Giappone vogliano continuare a credere nelle corse, visto che una MotoGP senza i costruttori giapponesi perderebbe gran parte del suo significato e del suo prestigio.
IL CIRCUITO DI SILVERSTONE
L'impianto di Silverstone ospita la MotoGP dal 2010 ed ha sostituito lo storico appuntamento di Donington Park come sede del Gran Premio d'Inghilterra. Nonostante nel corso degli anni abbia dovuto scontare le inevitabili 'purghe' in nome della sicurezza, Silverstone ha saputo mantenere gran parte delle sue caratteristiche di tracciato vecchio stile e per questo è molto apprezzato dal pubblico e dagli stessi piloti.
Nella sua configurazione attuale la pista è lunga
5891 metri, si percorre in senso orario e comprende 18 curve, 10 a destra e 8 a sinistra con un rettilineo principale di 770 metri.
I piloti transitano sul rettilineo del traguardo preparandosi ad affrontare la curva
Copse, svolta a destra velocissima e molto impegnativa che porta al meraviglioso trittico di
Maggots,
Becketts e
Chapel. E' questa una sequenza di tre curve con cambio di direzione da affrontare gas in mano cercando di mantenere più alta possibile la velocità di percorrenza da portarsi nel successivo rettifilo dell'
Hangar Straight che lancia i piloti verso le curve
Stowe e
Club, una sorta di rampino seguito dall'allungo che porta alla staccata della curva
Abbey, una veloce piega a destra che insieme alla successiva
Farm costituisce una sorta di lunga e veloce 'esse' che precede il brusco rallentamento costituito dalla
Village e dalla
Loop, due svolte lente che i piloti si lasciano alle spalle per lanciarsi sul rettilineo di
Wellington che porta al tratto storico della pista, il più affascinante e spettacolare. Dopo l'impegnativa staccata in fondo al Wellington Straight, due curve a tornare, la
Brooklands e la
Luffield, anticipano la piena accelerazione verso l'ultima curva, la
Woodcotem una destra da percorrere in piena accelerazione e che riporta sul rettilineo del traguardo.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
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ORARI TV
IlGran Premio d'Inghilterra sarà trasmesso da SKY ed in differita da TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP HD e TV8
Venerdì 4 agosto
09:25-09:45 MotoE, PL1
10:00-10:35 Moto3, PL1
10:50-11:30 Moto2, PL1
11:45-12:30 MotoGP, PL1
13:25-13:45 MotoE, PL2
14:15-14:50 Moto3, PL2
15:05-15:45 Moto2, PL2
16:00-17:00 MotoGP, PL2
18:00-18:10 MotoE, Q1
18:20-18:30 MotoE, Q2
Sabato 5 agosto
09:40-10:10 Moto3, PL3
10:25-10:55 Moto2, PL3
11:10-11:40 MotoGP, PL3
11:50-12:05 MotoGP, Q1 (diretta tv su TV8)
12:15-12:30 MotoGP, Q2 (diretta tv su TV8)
13:10 MotoE, Gara-1
13:50-14:05 Moto3, Q1
14:15-14:30 Moto3, Q2
14:45-15:00 Moto2, Q1
15:10-15:25 Moto2, Q2
16:00 MotoGP, Sprint (diretta tv su TV8)
17:10 MotoE, Gara-2
Domenica 6 agosto
10:45-10:55 MotoGP, Warm-Up
12:15 Moto3, Gara (diretta tv su TV8)
14:00 MotoGP, Gara (diretta tv su TV8)
15:30 Moto2, Gara (diretta tv su TV8)
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2023
26 marzo: Portogallo (Portimao)
2 aprile: Argentina (Termas de Rio Hondo)
16 aprile: Usa (Austin)
30 aprile: Spagna (Jerez)
14 maggio: Francia (Le Mans)
11 giugno: Italia (Mugello)
18 giugno: Germania (Sachsenring)
25 giugno: Olanda (Assen)
6 agosto: Gran Bretagna (Silverstone)
20 agosto: Austria (Red Bull Ring)
3 settembre: Catalunya (Montmelò)
10 settembre: San Marino e Riviera Rimini (Misano)
24 settembre: India (Buddh)
1 ottobre: Giappone (Motegi)
15 ottobre: Indonesia (Mandalika)
22 ottobre: Australia (Phillip Island)
29 ottobre: Thailandia (Chang)
12 novembre: Malesia (Sepang)
19 novembre: Qatar (Losail)
26 novembre: Comunità Valenciana (Ricardo Tormo)
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