Il Circus della MotoGP sbarca negli Stati Uniti per affrontare la quindicesima e quart'ultima prova della stagione 2021. Una trasferta che dopo la cancellazione di Malesia e Thailandia pareva destinata a saltare ed invece rappresenterà il terzo round extraeuropeo dopo il doppio appuntamento iniziale di Losail. Squadre e piloti tornano negli Usa dopo la forzata rinuncia dello scorso anno per poi fare ritorno in Europa e chiudere l'annata con gli appuntamenti di Misano, Portimao e Valencia. La situazione in classifica generale è ben delineata in tutte e tre le categorie, con buoni vantaggi per i rispettivi leader che non possono tuttavia concedersi errori. Dopo il mezzo passo falso di Aragon, Quartararo ha prontamente reagito a Misano contendendo fino all'ultimo la vittoria ad uno strepitoso Pecco Bagnaia, unico a poter sperare di impensierire il francese nella corsa al titolo.
DUCATI E BAGNAIA SI PUO' ANCORA SPERARE - BASTIANINI STELLARE
Bagnaia e Ducati, ovvero il paradiso all'improvviso. Dopo quasi due anni di buoni spunti, di speranze, di rincorse vane ad una prima vittoria che pareva stregata, il binomio è letteralmente esploso e pare quasi inarrestabile. Si diceva che quel sospirato primo successo avrebbe forse sortito l'effetto di sbloccare il torinese e così pare sia successo, anche se occorre attendere ulteriori conferme. Bagnaia anche a Misano è apparso in stato di grazia, ostentando autorità nella gestione della gara oltre a grande freddezza e precisione anche nella concitazione del finale. Col successo di Misano Pecco ha ridotto il distacco in classifica generale a 48 punti, sempre moltissimi con sole quattro gare ancora da disputare, ma la matematica e soprattutto lo stato di forma impongono di continuare a crederci. Una giornata epica per la Ducati, quella di Misano, grazie anche al clamoroso podio centrato da Enea Bastianini con la Desmosedici GP19. Una magica alchimia tra vena del pilota e scelte di assetto della moto ha prodotto una prestazione straordinaria che, con una partenza da una posizione migliore, avrebbe permesso ad Enea di giocarsi addirittura la vittoria. Ancora sotto le attese invece la prova di Jack Miller, autore di un buon avvio per poi accusare il consueto calo durante la gara. Mancata anche la conferma di Zarco e Martin, con il primo alle prese con i problemi al braccio destro ed il secondo caduto nelle fasi iniziali della corsa nel tentativo di bloccare la rincorsa di Quartararo. Proprio il gioco di squadra, non dichiarato ufficialmente ma di fatto messo in pratica al via della gara, è di sicuro l'arma in più di cui può disporre la Ducati nella lotta per il successo finale.
QUARTARARO E YAMAHA, PRONTA RISCOSSA
La mezza battuta a vuoto di Aragon, non certo dovuta a demeriti del pilota, poteva rappresentare un pericoloso condizionamento per il francese, con il concreto rischio di rivedere quanto capitato nel 2020. ma quello di oggi è un Quartararo diverso, più maturo e consapevole dei propri mezzi e soprattutto ben poco incline all'errore. La sorte gli è stata in un certo senso favorevole, tenendo lontana da Misano quella pioggia che sembrava inevitabile al via della corsa e che, come visto in prova, avrebbe messo lui e la Yamaha in grande difficoltà. La lotta impari nei primi giri, col francese solo a difendersi dall'Armata Rossa, ha fatto realmente capire quanto questo ragazzo sia 'El Diablo' di nome e di fatto. La scelta della gomma media al posteriore ha poi consentito un insperato ricongiungimento finale con Bagnaia che però, quando è in condizione, è praticamente impossibile da superare. Un secondo posto che vale comunque oro in prospettiva titolo, con un vantaggio in classifica che consente a Quartararo di dormire sonni relativamente tranquilli. Il francese continua a rappresentare l'unico asso nella manica per Yamaha, anche se ad onor del vero, a Misano, era difficile aspettarsi qualcosa di meglio dai compagni di marca. Rossi, Morbidelli e Dovizioso vivevano infatti, per differenti motivazioni, un momento particolare ed hanno chiuso la gara di casa ampiamente fuori dai punti e nelle ultime posizioni.
HONDA E MARQUEZ, PROVA DI ORGOGLIO
Senza dubbio una gara positiva quella di Marquez a Misano, un circuito davvero ostico per la sua condizione fisica attuale. Dopo la pausa estiva, nonostante le limitazioni ed i continui dolori alla spalla il campionissimo spagnolo sta mostrando importanti segnali di ripresa, e di certo una forza di volontà e di sacrificio fuori dal comune. Austin rappresenta il terreno di caccia favorito insieme al Sachsenring ed una pista teatro in passato diimprese memorabili pur con il ricordo dell'inopinata scivolata del 2019 quando, manco a dirlo, era largamente al comando della corsa. Il settimo posto di Pol Espargaro, il decimo di Nakagami , il quattordicesimo di Bradl ed il quindicesimo di Alex Marquez completano un discreto risultato di squadra per la Honda, per una volta con tutti i piloti al traguardo ed in zona punti. In HRC l'impegno è ormai dichiaratamente rivolto al 2022 con parecchie novità ed un prototipo già pronto visti nei test di Misano, anche se voci sempre più insistenti parlano di un [/B]drastico taglio del budget destinato al racing.
SUZUKI, SI GUARDA AL 2022
La casa di Hamamatsu vive una situazione simile a quella di Honda, con gran parte delle attenzioni già rivolte alla prossima stagione. Con il sesto posto di Mir e l'ennesima caduta di Rins a Misano si è dato il definitivo addio ad ogni speranza di titolo mondiale ed a questo punto l'imperativo è cercare di recuperare il gap dalla migliore concorrenza. Suzuki ha già introdotto nei test la prima versione del propulsore 2022, giudicata positivamente da entrambi i piloti, ma altre novità sono in cantiere, compreso l'arrivo del nuovo Team Manager che dovrebbe finalmente occupare la posizione lasciata vacante da Davide Brivio. La scelta, secondo le indiscrezioni, dovrebbe ricadere su Wilco Zeelemberg.
APRILIA, UN PASSO INDIETRO
Senza dubbio un fine settimana deludente quello vissuto a Misano dall'Aprilia, con l'ottavo posto di Aleix Espargaro, a 16 secondi dal vincitore, ed il tredicesimo di Maverick Vinales. Una pista su cui la casa di Noale ha svolto molti test ma, per la verità, da sempre abbastanza indigesta al buon Aleix. le premesse delle prove erano state incoraggianti, anche da parte di Vinales, ma come sempre la gara si è dimostrata altra cosa e per 'Top Gun è emersa un'intesa col mezzo ancora tutta da perfezionare. Austin rappresenta un circuito inedito per la nuova RS-GP che però ha dimostrato di sapersi adattare rapidamente a tracciati molto diversi, vedremo quindi se la mancanza di riferimenti rappresenterà un vero ostacolo.
KTM, ANCHE IN AUSTRIA SI GUARDA ALLA PROSSIMA STAGIONE
Ancora una volta è stato Brad Binder il primo pilota 'Orange' al traguardo, con un nono posto su un tracciato per la verità non troppo favorevole alle caratteristiche della RC16. Continua il calvario di Miguel Oliveira, finito penultimo ed ancora a quanto pare alle prese con il problema al polso destro. Di fatto i vertici della casa austriaca hanno dichiarato di aver del tutto abbandonato lo sviluppo della moto attuale e di aver destinato tutte le risorse al nuovo progetto, dunque sarà difficile aspettarsi di meglio da qui a fine campionato.
IL CIRCUITO DI AUSTIN
Il COTA, o Circuit Of The Americas, è stato costruito appositamente per ospitare il gran premio di F1 ed è stato ultimato nel 2012 su progetto dell'architetto Hermann Tilke. La pista è lunga 5513 metri, si percorre in senso antiorario e comprende 20 curve, 11 a sinistra e 9 a destra, il rettilineo più lungo misura oltre un chilometro. In dverse sezioni ricorda da vicino tratti di circuiti storici come Suzuka, Silverstone e Hockeneim. Tracciato quanto mai impegnativo che presenta ogni sorta di caratteristica compresa una variazione altrimetica di 41 metri tra il punto più basso e quello più alto. E' in salita ad esempio il rettilineo del traguardo con un incremento di pendenza di ben 21 metri negli ultimi 200, di fatto quindi i piloti iniziano la frenata senza poter vedere l'ingresso della Curva 1. E' questa una frenata molto impegnativa, la ! è infatti una curva di ritorno molto lenta in cui i piloti entrano con i freni in mano ad una velocità di circa 70 orari. L'uscita dalla prima curva richiede un'ottima trazione per portarsi alla successiva 2, una destra a raggio costante che porta alle curve 3,4 e 5, una sorta di doppia esse sinistra /destra/sinistra da percorrere col gas in mano cercando di mantenere velocità da portare nelle curve 5 e 6 che conducono ad un'altra doppia esse costituita dalle curve 7,8 e 9. All'uscita di quest'ultima, massima accelerazione verso la curva 10, una sinistra che si fa in pieno per avventarsi verso la staccata della 11, una nuova sinistra di ritorno molto lenta e critica per la frenata a moto inclinata. All'uscita del rampino di nuovo piena accelerazione per affrontare il rettilineo più lungo del circuito. Nuova violenta staccata e nuovo rampino a sinistra che porta al tratto fino alla curva 15 che ricorda vagamente il Motodrom di Hockeneim. In uscita da questo settore una serie di tre curve a destra, 16, 17 e 18 che di fatto costituiscono un curvone di ritorno a 180 gradi che i piloti raccordano con una sola traiettoria. Il giro si chiude con le curve 19 e 20, due svolte lente a sinistra di cui l'ultma riporta sul rettilineo del traguardo.
ONBOARD LAP - DYLAN GRAY (BMW S1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=QHeBAAaoZ2s
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ORARI TV
Il Gran Premio di Austin sarà trasmesso in diretta da SKY e DAZNed in differita da TV8 con i seguenti orari :
Programmazione SKY SportMotoGP HD e DAZN
Venerdì 1 ottobre
ore 16.00-16.40, Moto3, Prove libere 1
ore 16.55-17.40, MotoGP, Prove libere 1 (diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 17.55-18.35, Moto2, Prove libere 1
ore 20.15-20.55, Moto3, Prove libere 2
ore 21.10-21.55, MotoGP, Prove libere 2 (diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 22.10-22.50, Moto2, Prove libere 2
Sabato 2 ottobre
ore 16.00-16.40, Moto3, Prove libere 3
ore 16.55-17.40, MotoGP, Prove libere 3 (diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 17.55-18.35, Moto2, Prove libere 3
ore 19.35-19.50, Moto3, Qualifica 1
ore 20.00-20.15, Moto3, Qualifica 2
ore 20.30-21.00, MotoGP, Prove libere 4 (diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 21.10-21.25, MotoGP, Qualifica 1(diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 21.35-21.50, MotoGP, Qualifica 2 (diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 22.10-22.25, Moto2, Qualifica 1
ore 22.35-22.50, Moto2, Qualifica 2
Domenica 3 ottobre
ore 15.40-16.00, Moto3, Warm Up
ore 16.10-16.30, Moto2, Warm Up
ore 16.40-17.00, MotoGP, Warm Up (diretta scritta su FormulaPassion.it)
ore 18.00, Moto3, Gara
ore 19.20, Moto2, Gara
ore 21.00, MotoGP, Gara (diretta scritta su FormulaPassion.it)
Programmazione TV8
Sabato 2 ottobre
Dalle 23.15 sintesi delle qualifiche di Moto3, Moto2 e MotoGP.
Domenica 3 ottobre
Ore 20.00 differita Gara Moto3
Ore 21.20 differita Gara Moto2
Ore 22.30 differita Gara MotoGP
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2021
1 28 Marzo 2021 Qatar Losail International Circuit
2 4 Aprile 2021 Doha Losail International Circuit
3 18 Aprile 2021 Portogallo Algarve International Circuit
4 2 Maggio 2021 Spagna Jerez de la Frontera
5 16 Maggio 2021 Francia Le Mans
6 30 Maggio 2021 Italia Mugello
7 6 Giugno 2021 Catalogna Montmelò
8 20 Giugno 2021 Germania Sachsenring
9 27 Giugno 2021 Olanda Assen TT
11 8 Agosto 2021 Stiria Red Bull Ring
12 15 Agosto 2021 Austria Red Bull Ring
13 29 Agosto 2021 Gran Bretagna Silverstone
14 12 Settembre 2021 Aragona Aragon
15 19 Settembre 2021 San Marino e Riviera di Rimini Misano
16 3 Ottobre 2021 Stati Uniti Austin
18 24 Ottobre 2021 Made in Italy e dell'Emilia Romagna Misano
19 7 Novembre 2021 Portogallo Algarve International Circuit
20 14 Novembre 2021 Comunità Valenciana Ricardo Tormo