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Vecchio 30-01-2019, 10:05   #73
carlo46
Mukkista doc
 
Registrato dal: 29 Jan 2019
ubicazione: Chiavari
predefinito qualche doverosa precisazione

Buongiorno, sono Carlo, fratello di Roberto (Aspes). Mi sono iscritto apposta ed esclusivamente per riesumare e commentare, con una certa amarezza, questo post, ed indirettamente altri, di cui mai ero venuto a conoscenza. Lo faccio non per replicare a chi, con dubbio gusto, ha ritenuto di argomentare sul mio stile di vita, su come gestisco il mio tempo libero, sullo spendere in modo adeguato o meno, o addirittura sul sudore che produco o meno nel guadagnarmi i soldi che guadagno (dopo 36 anni di sveglia alle 5,50 del mattino e ritorno dal lavoro alle 20 della sera...il mancato sudore non può che essere merito dell'ottima maglieria intima che indosso); bensì, visto che siamo fra motociclisti, a ripristino della verità sulla moto in questione e per puntualizzare alcune delle castronerie che mio fratello, purtroppo molto affetto da egocentrismo da tastiera, ha scritto. Essendo addirittura il tutto in un virgolettato a me attribuito mi è d’obbligo specificare che alla moto in questione non sono mai state sostituite le fasce elastiche né i cilindri, mai cambiato il motorino di avviamento, mai sostituito alcunchè della primaria.
E’ stata sostituita la campana della frizione con quella del modello più recente e gli scarichi, facenti parte di una partita difettosamente cromata. I vari viaggi a Cremona per le rimappature derivarono da sperimentazioni che facevamo in virtù degli scarichi aperti, dell’eliminazione del catalizzatore etc.
Il consumo d’olio è quello di un normale bicilindrico di grossa cubatura raffreddato ad aria, una Vstrom ne consuma indubbiamente meno se questo è il termine di paragone…
Sicuramente la Commando 961 non era, e neppure ancora è, un prodotto perfettamente ingegnerizzato e industrializzato, ma una costruzione artigianale di una moto unica nel suo genere. E nei tempi moderni solo gli sprovveduti possono pensare che ‘artigianale’ sia meglio in termini di qualità di industrialmente prodotta con la robotica automatizzata. Artigianale significa una dimensione diversa. Né meglio né peggio, solo inconfrontabile.
Circa il costo, la Commando 961 agli albori della sua apparizione in Italia soffriva di un cambio sterlina/euro particolarmente penalizzante ma , in definitiva, non è mai realmente stata pagata alla consegna più di un GS mediamente accessoriato.
Se li vale o non li vale è una discussione delle tante di questo tipo che lascio ad altri; dico solo che la ciclistica ha componenti assolutamente unici, nessuna moto al mondo ad esempio ha cerchi BST in carbonio di serie omologati TUV, quelli che trovate sul mercato sono non omologati per la circolazione su strada e la differenza vale 3000-4000 eurini…per non parlare del telaio Spondon, sospensioni Ohlins, freni Brembo etc.
Si guida come una GS? Ma nemmeno per sogno. Come una CB650? Ma neppure. Come una Thruxton od una R Ninety? Ecco qui magari possiamo argomentare, peggio di motore, meglio, probabilmente, di ciclistica.
E terminando, a proposito di soldi buttati via, nessuna moto al mondo viene riacquistata, sterline in mano, dalla fabbrica che l’ha prodotta. Norton Factory per le 200 Commando SE nel mondo lo fa. Ma noi amanti delle moto inglesi siamo tutti un po’ svitati e spendaccioni, si sa.
Un saluto e buona strada a tutti, Carlo
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