Discussione: viaggio in Senegal
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Vecchio 15-05-2013, 11:50   #50
amay450
Mukkista in erba
 
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Giorno18 ME 24/04/13
Oggi RECORD, è vero che abbiamo tutti le ruote un po’ sgonfie perché siamo sulla via del ritorno, ma abbiamo superato noi stessi…10K e siamo già fermi. La scusa di qualche foto sulla spiaggia dove ci sono i pescatori ed eccolo materializzarsi sulle onde.


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Arriva sul bagnasciuga pinneggiando in muta e cappello alla Crocodile Dundee, traina una camera d’aria di camion a cui ha cucito un fondo di plastica con una fune, dentro c’è un grosso sacco. Lo porta a riva lo apre e ci mostra i suoi pescioni come se ci conoscessimo da sempre…è il pescatore più cool del Sahara Occidentale. Continua a parlare, soprattutto in arabo, ma qualche parola è francese e dai gesti si capisce che dobbiamo seguirlo (ieri ho tenuto una lezione sulla comunicazione, gli esperti sostengono che è veicolata 55% dalla gestualità, 38% dal tono della voce e solo il 7% dalle parole …e mi sa che è proprio vero!!).


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Accanto alla sua capanna c’è un amico che lo aspetta e, mentre uno squama ed eviscera pulisce (e che c…. sono motociclista , non poeta) i 4 pescioni giganti e poi li appende all’entrata della capanna, l’altro riempie una padella d’olio e la mette a scaldare sul fornello a gas.


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Ci fanno accomodare e ci offrono un the mentre la conversazione non langue, per fortuna l’amico ha un vocabolario francese leggermente più ampio. Ci spiegano che hanno una rete poco fuori e alla mattina vanno a svuotarla, mentre il fratello che deve ancora arrivare, si occupa delle aragoste che vendono ai commercianti di Dakhla (quelli col ghiaccio che scaricano acque mefitiche lungo la strada) a 50 Dhiram al Kg.
Nel frattempo i pescioni sono fatti a tranci che finiscono nell’olio e da qui su un letto di cipolle, pomodori e cetrioli affettati su una cassetta che funge da tavolo.


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Bevendo the e friggendo pesce il tempo passa, si sente un urlo e il pescatore parte di corsa verso il bagnasciuga, è arrivato il fratello, stesso natante ma con due casse di plastica enormi e il sacco. La cassa enorme è il loro magazzino di aragoste fresche, il sacco e la cassetta piccola sono il pescato di oggi.


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Assistiamo alla cernita dei pesci ti taglia e forme diverse e a quella delle aragoste: quelle grosse vanno in magazzino, quelle sotto la taglia commerciale standard finiscono insieme ai pesci. Uno riporta il “magazzino” alla boa mentre l’altro porta pesce e aragoste alla capanna.


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Con cura meticolosa, come prima col pesce, lava le aragoste che saranno una ventina, spacca le antenne e le divide in 2 per la lunghezza. Finiscono anche loro nell’olio bollente.


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Tempo di cuocere tutto ed arrivano alcuni amici, la cassetta è letteralmente ricoperta di tranci di pesce e di mezze aragoste putto profumato e croccante (stimo non meno di 8 Kg di pesce e 20 aragoste). Siamo 4 noi e 5 loro, chiaccherando amabilmente spazzoliamo quello che al mercato corrente italiano probabilmente supera i 500€ e non è pescato 10 minuti prima.
A me il pesce piace molto e questo era super, aromatizzato dalla cipolla cruda che faceva da piatto, semplice ma fantastico. Loro hanno piluccato, mangiato le teste e un po’ di aragosta, evidentemente l’abitudine rovina il gusto, mangiano pesce da quando sono nati, forse sono un po’ stufi.
E’ stata un’esperienza notevole, di contatto umano e di scambio di culture, e, quando abbiamo, prima di andarcene, tentato di lasciare dei soldi per ripagarli, una lezione di generosità e di amicizia che si vede raramente nel mondo “civilizzato”.
Accettano in dono un paio di t shirt e un coltello. Passo i km seguenti in moto a ripensare commosso alla scena.


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Superiamo la baia di Dakha, peccato non potersi fermare anche qui, ma non si può fare tutto, il tempo non basta.


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Ci accampiamo in una piana battuta dal vento, con le tende riparate dietro le moto.
Oggi è stata una giornata fantastica, dedicata alle relazioni umane e alla gola, ogni tanto ci vuole, a tavola ci si capisce meglio.
Oggi 274K off40 tot5865
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wr450 hp2
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