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Vecchio 08-07-2017, 22:43   #110
Fagòt
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18° giorno: Kerman

Alle nove del mattino Hesan si presenta puntuale fuori dell’albergo con la moglie e un amico alla guida dell’auto: oggi riprende servizio alle 15.00 a Sirch e si fa dare uno strappo per lasciare la sua sgangherata Saipa alla famiglia.
Solita sosta di approvvigionamento alle porte della città: la moglie esce dal negozio con gelato e scorta di viveri souvenir per me. Mezzo chilo di Safron, un dolcificante energetico speziato che amano molto aggiungere a chai, caffè o latte, biscotti di Kerman e un altro dolce a base di farina e zucchero. Caccio tutto nello zainetto in attesa di un fantomatico attacco di diabete da qui fino a casa mia: devo solo trovare il modo di spararmi in vena nel modo più veloce possibile tutti questi zuccheri.
Alle 11.00 siamo fuori dalla caserma e Hesam chiama l’ispettore che ieri sera è sceso a Kerman per raccogliere la deposizione di Roby. Sorpresa… è ancora in città in attesa dell’autobus per risalire. Ma zio bricco…Hesan gli aveva lasciato numero e richiesta di chiamarlo per qualsiasi cosa, a maggior ragione se aveva bisogno di un passaggio per rientrare. Mi sorge il vago sospetto che il poliziotto abbia una badilata di cavoli suoi da fare laggiù e che le carte firmate possano tranquillamente aspettare di arrivare qui. In Iran il tempo scorre lento, molto lento.
Per ingannare l’attesa decidono quindi di portarmi sulle rive del fiume che scorre qualche centinaio di metri più sotto attraversando il villaggio.





Ci sediamo a fumare qualche sigaretta e a stento riesco ad offrirne qualcuna delle mie, mentre Hesan mi racconta del suo lavoro e della vita del villaggio.
A Sirch i benestanti della città comprano case per venire nel weekend a bere e fumare pesantemente, che la strada verso il Dusht-e Lut è la preferita per il commercio di droghe dal Pakistan: oppio, marijuana e ultimamente metamfetamine. Da Kerman poi la merce viaggia in tutto il resto del paese.
In inverno il passo è spesso ricoperto di neve e se non fosse per la lama che passa tutti i giorni sarebbero tagliati fuori… l’ultima volta con l’Hilux s’è fatto oltre 50 km. dietro di essa con a bordo una puerpera che aveva problemi, e spesso si ritrovano orsi, lupi e cervi che scendono per cercare cibo, tanto da organizzare vere e proprie battute di caccia per abbatterli e proteggere le greggi.
Dopo poco immancabilmente finiamo per parlare di politica e ci tiene tantissimo a capire come si pensi in Europa degli iraniani. Teme che noi crediamo siano tutti terroristi. La situazione economica nel paese è molto critica per la classe medio bassa, con stipendi da circa 300 euro mensili e la spesa settimanale che cresce ogni volta di qualche centinaio di Rial. Eppure i soldi ci sarebbero visto che hanno il secondo giacimento di gas al mondo, con tutte le case regolarmente allacciate alla distribuzione, così come molte autovettura alimentate con questo combustibile, ma questi introiti insieme a quelli petroliferi sono tutti utilizzati dal governo per sostenere le guerre contro i sunniti in Siria e Yemen. Il parlamento conta poco o nulla visto che il clero ha infiltrato in tutti i vari livelli decisionali e amministrativi i suoi uomini e ha a disposizione una propria milizia regolare, i pasdaran, completamente svincolata da esercito e polizia.
Il sussidio da 50 dollari così come il costo della benzina esiguo ma sottoposto ad utilizzo con tessera mensile sono solo dei palliativi.

Mi sorge spontaneo cercare di capire per quale motivo siano così ospitali e generosi per cui glielo chiedo apertamente. “L’ospite è un dono di dio e come tale deve essere trattato, perché ogni volta che ne abbiamo la possibilità dobbiamo superare questa prova che egli ci chiede per dimostrare di essere buoni mussulmani”. Capisco… ma ho avuto modo di essere ospite di altri mussulmani e voi siete sempre un passo avanti rispetto a loro… per voi l’ospite è come se fosse sangue del vostro sangue.
“Beh…” mi fa lui… “abbiamo un detto qui da noi: Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.”

Ora io non conosco questo dio… Hesam non mi ha passato il suo contatto in WA o una mail per farci due chiacchiere, non sono nemmeno riuscito a capire se sia un proverbio iraniano o venga da qualche versetto del Corano, ma la cosa mi ha fatto riflettere non poco. Nutro, per fortuna o purtroppo a seconda dei punti di vista, una viscerale ed incontrollabile passione per i deserti, siano essi di sabbia, rocce o terra compatta, che mi ha portato ad attraversarli allungando sempre di più i km. da un punto all’altro della civilizzazione, facendo si che le tappe si protraessero non solo per un giorno ma per svariati, che non ne avevo mai abbastanza del silenzio e del vuoto che mi circondava e dovevo averne di più. Ed ogni volta che ne uscivo non vedevo l’ora di rientrarci per perdermi di nuovo nell’oceano dei miei pensieri. Ebbene questo dio se ne esce giocando in primo luogo d’anticipo, che se ripenso a tutte le volte che ho preso la pista giusta invece di quella sbagliata, a tutte le volte che mi sono cacciato nei guai giocando a fare castelli di sabbia, a tutte le volte che mi dicevo speriamo la benzina basti e non finisca l’acqua… verrebbe già voglia di dire, ok hai già fatto la tua parte… ma ora come faccio a tenere il conto e soprattutto di quanti ospiti dovrò avere cura affinchè il bilancio si avvicini anche solo di poco alla parità? Che ne dici se mi scolpisco queste parole nel cuore, nella mente e nella incontrollabile pancia e cominciamo tutto da capo? Che forse in un’altra vita son stato una pozza d’acqua a cui ha bevuto qualcuno e magari nella prossima sarò un tamerice o un’acacia sotto la quale ripararsi dal sole…

Torniamo sulla statale e dell’ispettore nessuna traccia perciò Hesam manda a casa la moglie e l’amico e mi porta al centro sanitario dove passerà i prossimi due giorni. Un bagno, due camere ed una cucina dove il collega che deve sostituire sta preparando il pranzo a base di riso, verdure e yogurt, accompagnati da chai.
Mangiamo tutti e quattro in terra prendendo dalle grosse ciotole posate al centro della stanza più grande, con la televisione che trasmette musica di sottofondo. Poi mentre il suo collega si cambia per tornare a casa, Hesam indossa la divisa e dopo esserci fumata una sigaretta saliamo sullo sprinter ambulanza parcheggiato in cortile e andiamo alla caserma. L’hilux con cui aveva soccorso Roby ieri ha fatto gasolio pieno di acqua ed ora giace immobile in attesa dell’intervento dei meccanici per pulire pompa e serbatoio.

Alla polizia vogliono che attendiamo l’arrivo del capo, ma Hesam deve prendere servizio alle 15.00 e potrebbero chiamarlo in ogni momento, per cui riesce a convincere il sottoposto a redigere una nuova deposizione dove io prendo in carico la moto di Roberto e lui si assume la responsabilità per tutto quello che potrà succedere fino a Kerman. Posso scatenare l’inferno da qui a là e sarà solo un problema suo.
Copia, fotocopia e reale bollo con la solita impronta digitale e posso partire. Lungo la strada pensavo di prendermi un bel tampone di inchiostro che lì a Sirch ormai è finito e conoscendoli potrebbe essere utile quando hai a che fare con la loro burocrazia.

Mentre sto per accendere la moto ricevo la gradita telefonata dell’assicurazione sanitaria, che gentilmente mi informa di non potersi prendere carico del sinistro in quanto non siamo in grado di produrre il biglietto di prenotazione per il rientro. Mi scusi, ma lei pretende che lo si abbia con oltre 10000 km. di strada da fare e circa un mese di tempo in mezzo? E sa, queste son le clausole scritte in piccolo ma piccolo piccolo sulla nota informativa che avete ricevuto. E quand’anche lo avessimo cosa ve ne fate di un biglietto per un traghetto Grecia/Italia? Ah… lo utilizziamo per il rientro della persona colpita dal sinistro. Certo… rispondo… aspetti operazione alla scatola cranica con ricamino decorativo, sospette lesioni a 4 vertebre… come ce lo portate fino a Igoumenitsa, più o meno tra 15 gg. o magari fra un mese se non si è ancora ripreso?
Mando gentilmente a cagare l’impiegata del call center della Coverwise e tutto il gruppo AXA intero, in qualche modo faremo. Saluto Hesam e tutti i poliziotti della caserma intenti a fare foto e metto la prima puntando la ruota verso la salita che porta alla galleria.

In serata torno da Roby in terapia intensiva… le cose vanno discretamente dagli esami di controllo effettuati. Domani forse lo spostano in altro reparto e l’aria che si respira nella notte di Kerman è un pochino più leggera.
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Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery

Ultima modifica di Fagòt; 08-07-2017 a 22:46
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