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Vecchio 22-01-2020, 17:59   #83
Danielz77
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12/06/2019 "The Mortacc & Bestemmian Day"

Sveglia presto alle 7 si parte. Oggi è un giorno molto particolare. Oggi si ritorna in Georgia dal confine subito dopo Bavra tramite la mitica M1!!! Oggi siamo psicologicamente pronti a trovare lunghi Km di sterrato. Ho sgonfiato un po' il posteriore per avere più tolleranza e grip ma non nego che sono nervoso. Prendiamo il tratto stradale che da Yerevan porta a Bavra; la strada è discreta ma bisogna sempre avere un occhio vigile. Di fatto anche google da come autostrada la M1…… vero…. Ma la stanno ancora facendo. Arriviamo sul confine georgiano. Consegnamo i documenti al militare armeno che controllerà i nostri carnet (a costo zero per le moto) fatti in entrata; Paolo scende dalla moto, mette male il cavalletto e la moto cade sul lato sinistro. La bestemmia veneta anche se non detta a parole è arrivata fino a Verona centro. Superiamo le formalità armene e ci presentiamo ai doganieri georgiani. Vengo selezionato “casualmente” per un controllo doganale. L’Ufficiale donna mi fa scaricare tutti i bagagli e mi porta in una sala per la relativa ispezione. Lei è carina ma intransigente. Mi svuota tutte le borse e mi chiede se ho al seguito dei medicinali. Mi sento forte!!! Prima di partire avevo preparato una lista timbrata dal mio medico con tutti i medicinali che avevo al seguito. In Georgia anche l’OKI è considerato dopante perché se trasformato da mani abili produce effetti psicotropi. L’Ufficiale mette le mani su una scatola di preservativi e mi chiede che cosa fossero….. Io sono una testa di cazzo e non riesco a non ridere e a dirle “Beh immagino e spero che lei sappia cosa siano” e l’Ufficiale guardando meglio la scatola arrossisce e mi fa cenno di andare.
Ricarico la moto e partiamo. Subito dopo il confine la strada M1. E’ distrutta!!! Buche enormi, terra e avvallamenti allucinanti. Sul confine avevo chiesto notizia a un camionista georgiano le condizioni della strada e mi confermava circa 40 km di strada di merda. Io guido una moto ma un camion...chissà le difficoltà di sti poveri Cristi. Alterniamo dei pezzi di strada bianca fattibile con pezzi impraticabili; Emanuela fa spola sulla moto di Zeno nei tratti più ostili per permettermi di districarmi meglio nel nulla e nel vuoto stradale. Dopo 4 ore di fatica riusciamo a riprendere un tratto stradale umano. Stavolta eravamo preparati e abbiamo superato la fatica tutti insieme e sono soddisfatto di me stesso e del mio splendido gruppo. Il meteo ci ha aiutato perché se avesse piovuto sarebbe stato davvero impossibile per me fare quel tratto. Ci dirigiamo verso la mitica Vardzia passando di fronte la fortezza di Khertvisi; qui pranziamo in un ristorante improbabile e ci riposiamo un po' dalle fatiche della bastarda M1. Nel pomeriggio arriviamo a Vardzia e mentre gli altri salgono sul crinale della montagna per visitare il sito io, Augusto e Emanuela ci riposiamo accanto le moto e delle signore georgiane che vendono souvenirs; fa caldo. Terminata la visita si parte in direzione del nostro albergo ad Akhaltsikhe il mitico “Gino Welness”. L’albergo è dentro un castello completamente ristrutturato; al suo interno un parco, un museo e due ristoranti. Noi prendiamo una super suite a due piani condivisa con Augusto e Anna. Lusso sfrenato, pacchiano e improbabile. Un lusso che ci fa quasi ridere ….. il pezzo forte però è l’area Wellness; ci cambiamo e ci tuffiamo nell’area termale come se non ci fosse un domani. Dopo la grande fatica di oggi un super lusso ci voleva davvero. Zeno si gode l’area termale con criterio in base le differenti temperature, mentre io Augusto e Anna ce la godiamo senza pensare a nulla. Ci divertiamo e ci rilassiamo. Siamo tutti stanchi è evidente.
Andiamo a cena in uno dei ristoranti all’interno del castello pacchianissimo. Arriva anche una bellissima notizia; Paolo è diventato nonno per la seconda volta e figlia e nipote stanno benissimo. Paolo offrirà da bere quella sera. Dopo cena ci dirigiamo verso le stanze ma io e Zeno rimaniamo anche stasera a fumare un sigaro guardando le mura del castello e immaginandone il proprietario. Magari un super mafioso georgiano chissà. Non lo sapremo mai probabilmente, ma il posto è oltremodo suggestivo e stupendamente allocato sopra il paese.
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