4.6 Gori - Uplistsikhe - Mtskheta - Tbilisi
DAY 4 - 05 giugno 2019
Km percorsi: 3279
Km tappa: 95
In Georgia la colazione parte sempre dalle 09:00. Ma per noi è sempre troppo tardi e ogni giorno chiediamo se sia possibile anticiparla. Così anche ieri abbiamo avuto la stessa richiesta e la signora notaio, un po’ perplessa, annuì. Posso capire che per loro le vacanze possono essere viste come le nostri anni 70 e 80 ma noi abbiamo esigenze diverse da quelle del dormire.
E’ arrivata in ritardo (omissis, omissis, omissis). E se c’è una cosa che mi fa malumore è non rispettare quanto accordato (omissis, omissis, omissis). La colazione è quella tipica georgiana: la tavola viene imbandita con molto cibo ma tutto salato e nulla di dolce; così quelli di noi più tradizionalisti si sono trovati spaziati. Peccato avrebbe detto Paolo se fosse stato al mio posto.
Si esce!
La tappa odierna è la più breve di tutto l’itinerario caucasico, solo un centinaio di chilometri, ma prevede tre tappe importanti di visita che ci occuperanno l’intera giornata:
4.6.1 Uplistsikhe. Usciamo da Gori costeggiando la piazza in cui c'è il museo dello zio. La cosa sorprendente è che per farlo hanno raso al suolo il quartiere in cui nacque fatta eccezione per la sua casa natale: ossia le hanno costruito il baraccone attorno!!! Comunque la strada che divide Gori da Uplistsikhe è breve e piacevole e l'attraversamento del ponte ha il suo perchè:
Attreversamento del ponte -> https://www.youtube.com/watch?v=eHeP0x3cgbA <-
Arrivo al parcheggio -> https://www.youtube.com/watch?v=WIdY4B8yr0o <-
Entrare nel sito archeologico è stato un tuffo nel passato remoto di questa terra. I primi insediamenti umani ad Uplistsikhe avvennero quando questa terra si chiamava Iberia. Ebbene sì, a quanto pare genti di questa terra emigrarono in tempi remotissimi verso il nord della Spagno dandone il nome. Questo spiegherebbe molte similitudini tra la lingua Basca e quella Georgiana.
Il sito sorge su un’altura geograficamente strategica per controllare la valle fluviale sottostante. La cosa che ci ha impressionato è stata che la città fu abitata ininterrottamente dall'età del ferro fino al medioevo e la coesistenza di architetture pagane e cristiane evidenziano come i suoi abitanti fossero tolleranti. Ma l’arrivo del Cristianesimo ne sancì la perdita d’importanza a favore di Mtskheta e Tbilisi. Solo con l’invasione musulmana il centro fu rifugio per i cristiani e quindi nuovamente riportato in auge.
Camminare su questo lastrone di tufo costellato di “buchi” fa fare degli scontati parallelismi con la Cappadocia o con Matera, ma in realtà questo è un sito diverso.
In ogni modo ripartiamo e per non spararci 30km si era deciso di fare 1.5 km di strada bianca. A me sembrava ragionevole... ma figurati quelli del 17!! Apriti cielo ed io che mi aspettavo che mi ringraziassero per averli allenati a quello che poi avremo trovato... ù
Poi la discesa è quasi immediata all'altra tappa odierna: Mtskheta
-> https://www.youtube.com/watch?v=R3wo4WXKCEg <-
-> https://www.youtube.com/watch?v=9_xmzeiw9BQ <-
Abbiate pazienza per l'audio... FINE PRIMA PARTE