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Vecchio 29-06-2017, 22:40   #75
Fagòt
Mukkista doc
 
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11° giorno: Muscat – Sharjah 470 km.

Ultimi chilometri in Oman, i tanto amati Emirati Arabi Uniti ci attendono con ansia. Sull’autostrada che esce da Muscat Fotty prende a miagolare ogni volta che mi accingo a superare un veicolo: la frizione scivola già dai 4000 giri e non è il massimo proseguire in queste condizioni. Al primo distributore, sotto l’ombra di uno striminzito alberello la corichiamo di lato e cominciamo ad operare la moribonda. Le super molle rinforzate che avevo fatto preparare e montato 5000 km fa tanto super non erano e complice un acciaio non adeguatamente temprato la misura a riposo è passata dai canonici 63 mm. a 57/58 mm.
Quando torno ci tiro le orecchie a chi me le ha preparate, nel frattempo la zia Roby cava dai meandri delle borse le sue vecchie molle originali che una volta rimontate tornano a far funzionare correttamente il pacco frizione. Da qui in poi, oltre che colazione e cena mi toccherà rendergli altri servigi per compensare il gentil prestito.
Facciamo benzina nell’ultimo rifornimento omanita, che abbiamo ancora qualche “bauscia” da smaltire, d’altronde con questi prezzi 5 euro e rotti per il pieno si racimolano con poche monete.







La dogana di Hatta è ancora più sfarzosa di quella di Al Ain e le procedure altrettanto veloci. Persino la compilazione dei carnet ha vita facile, con i doganieri che sembrano conoscere il pezzo.
Solo gli emiratini ci costringono ad aprire le borse per una sommaria ispezione del contenuto, nel caso stessimo entrando nel paese armati dei ricurvi coltelli omaniti che ci siam ben guardati dall’acquistare. Hai voglia a sbucciarci una mela o un’arancia con quelle mezzelune dal manico che pesa quanto una delle nostre borse in alluminio.

A dir il vero avevo preparato una bellissima traccia in off che correva lungo tutto il confine una volta entrati negli EAU, ma quando ne ho parlato a Saleh ci ha consigliato di lasciar perdere in quanto stranieri e quindi soggetti a maggiori controlli. Per ovviare ci aveva anche prestato una guida con tutti i percorsi off della zona di Hatta e dei monti limitrofi, ma alla fine la necessità di prendere assolutamente il traghetto di giovedì mattina ci ha fatto desistere dall’avventurarci negli wadi emiratini.

Così, dopo aver cercato inutilmente un posto dove mettere qualcosa sotto i denti una volta varcato il confine, ci dirigiamo a spron battuto verso casa sua per ritirare le gomme nuove che gli avevamo lasciato in custodia e per salutarlo. 10 gg. fa ci aveva chiesto di vederci al nostro rientro per organizzare un giro d’onore in città con tutti i Dubai Riders… stasera gli gira male e non ha tanta voglia nemmeno di raggiungerci più tardi per un birrino, seppur anal. Per cui dopo averlo nuovamente ringraziato per tutto l’aiuto che ci ha dato facciamo rotta su Sharjah, cittadina praticamente divisa da Dubai solo dal proprio porto canale e proviamo ancora per un volta il traffico caotico della megalopoli nell’ora di punta.

L’albergo sulla corniche si trova in una via ove gli unici negozi sono di barbieri, 7 per la precisione in 300 mt. Qui, come per tutti i suq islamici, gli isolati son divisi per compartimenti, uno per il barbiere, uno per i supermercati, uno per la telefonia e via dicendo. Per cenare occorrerà farsi un paio di isolati a piedi prima di trovare il corridoio adeguato e un localino indo\cino\turco\pakistano. Fortuna vuole che accanto ai nomi ci sono anche le foto dei piatti.

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Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery
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