Ian McEwan, Lezioni, Einaudi 2023
La vita di un inglese dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri con, sullo sfondo, i vari fatti storici del periodo, che si intrecciano alla sua esistenza.
Una vita - per certi versi - non dissimile da quella di ciascuno di noi, magari con qualche episodio particolare in più e un rapporto con le donne un po' complicato (ma chi lo sa, poi?
).
Di McEwan ho letto diversi libri, e non tutti mi sono piaciuti.
In questo, a mio parere, la sua prosa ha raggiunto un livello che definirei magistrale. Il libro mi è sembrato un capolavoro, e non è una parola che mi capita di usare molto di frequente, con frasi di un nitore e di una precisione sbalorditivi. Lo stile asciutto e preciso di McEwan mi ha portato ad entrare nella testa del protagonista e a seguirne pensieri ed emozioni con una naturalezza estrema.
Curiosamente, all'inizio non mi aveva preso per nulla, ma forse dipendeva da me che in quei giorni avevo la testa altrove. Ci ho messo parecchio ad entrare in sintonia con la storia.
Poi, precisamente a pagina 98, si è aperto "il buco nella pagina" e ci sono precipitato dentro per le restanti 463.
Il romanzo rende benissimo l'idea di come all'interno di ciascuno possano convivere più anime diverse, e di come gli esseri umani siano più complessi di quanto i nostri tempi - così binari - spesso ci indurrebbero a credere.
Un avviso: se vi piacciono le storie "tutta allegria" lasciate stare
Buona lettura.
"Ecco come ci si può mettere con successo alla guida della propria vita, pensò Roland. Facendo una scelta, imparando ad agire! Era questa, la lezione. Peccato, non aver conosciuto il trucco molto tempo prima. Le buone decisioni dipendevano più da improvvisi ottimismi che da calcoli razionali. Del resto, valeva lo stesso anche per alcune delle sue peggiori decisioni."