Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 21-06-2017, 01:21   #27
Fagòt
Mukkista doc
 
L'avatar di Fagòt
 
Registrato dal: 06 Feb 2008
ubicazione: Bergamo - A zonzo in Africa
predefinito

4° giorno: Ar Rustaq – Jebel Shams 180 km

La panetteria\pasticceria che avevamo testato ieri sera è ancora chiusa, quindi niente brioche fresche. Scendiamo in paese e facciamo colazione di fronte al vecchio forte in un coffee utilizzato dai venditori di verdure che si apprestano ad aprire il mercato. Riempiamo i camel bag che oggi finalmente si va a mangiare un po’ di polvere.





Solo 15 km. di asfalto ci separano dall’inizio del Wadi Bani Awf, uno degli innumerevoli wadi che spaccano la catena dei Monti Hajar e che, una volta terminata la stagione delle piogge, vengono utilizzati come strade. Lungo il corso principale altre piccole fenditure lasciano intravedere panorami pittoreschi e così la prima sosta è al Little Snake Canyon. Il diametro delle rocce lascia intendere la forza che questi wadi e le acque trasportate possono sprigionare, oltre questo limite tocca andare a piedi.





Prima di attaccare lo Snake Canyon un’altra piccola deviazione ci porta in una spaccatura da cui parte un percorso da trekking e vista l’entrata verrebbe voglia di avere un piccolo 2T per avventurarci ancora più all’interno.

Video Wadi Bani Awf





Torniamo sulla pista principale e in un attimo siamo sullo Snake: un saliscendi a mezza costa nella roccia che termina al bivio per il villaggio incantato di Bilad Sayt.

Video Snake Canyon





Dopo una sigaretta in contemplazione dello scenario che si apre davanti a noi, prendiamo la deviazione ed entriamo nella piccola oasi di montagna, girovagando a piedi tra il dedalo di viuzze, le palme e gli Aflaj, piccoli canali che le alimentano con le acque dei torrenti più alti.







Il sole picchia già forte, ma complice l’altezza per ora il caldo non si fa sentire e smaniosi di riprendere la traccia che avevo preparato torniamo al bivio per scendere fino ad Hatt, altro piccolo villaggio incastonato tra le rocce…

Video Bilad Hatt

…solo un attimo di sosta perché davanti a me vedo l’ultima salita che porta al passo Sharfat da cui potremo godere della vista di Niwza, la vecchia capitale omanita. Butto la prima e senza saperlo inizio a percorre uno dei tratti in fuoristrada più belli che abbia mai percorso, con infiniti squarci d’azzurro a contorno di una pista tutta frizione in mano, prima seconda terza e le braccia ad urlare pietà nel tentativo di restare attaccate al manubrio. 8 minuti di amplesso tra me e Fotty.

Video Hatt Passo Sharfat







Non paghi del tratto appena terminato una volta giunti al passo dove ricomincia l’asfalto prendiamo un sentiero per capre che dopo 800 mt circa porta a delle antenne da cui possiamo ammirare le aspre montagne verso Ar Rustaq e i dolci declini che scendono verso sud ovest e la vecchia capitale.







In teoria avevo calcolato di raggiungere Niwza per il tardo pomeriggio e trascorrere lì la notte, ma a quanto pare ci stiamo dando un pochino troppo di gas per cui cambiamo programma e andiamo a prendere la traccia del giorno seguente. Le ampie curve e l’asfalto perfetto ci fanno scendere velocemente fino al villaggio di Al Hamra dove la Old Town in fango resiste al tempo e all’abbandono dei suoi abitanti che preferiscono stare ora nel fresco della palmeraie.











Dove esserci lustrati gli occhi con tutti questi colori, risaliamo la strada a mezza costa per immergerci nell’oasi di montagna di Misfah e dissetarci in una delle innumerevoli fontane dislocate lungo le scalette che scendono dalle case agli orti.
Di fame neanche l’ombra, ci basta un caffè e qualche dattero in una guesthouse a metà percorso e, visto che incontriamo due giovani italiani cogliamo l’occasione per farci fare una foto: due vecchie zie al coffee break.









E’ solo il primo pomeriggio e tanto vale allora portare a termine la tappa, visto che oltretutto il Wadi Ghul si trova a pochi km di distanza. Il wadi si inoltra in quello che i locali chiamano il “Gran Canyon d’Arabia”, una spaccatura lunga quasi 10 km ed alta oltre mille metri che si estende proprio sotto il Jebel Shams, la vetta che con i suoi 3009 mt. è la più alta dell’Oman.

Presa l’entrata dal villaggio di Ghul procediamo fino quasi a metà del percorso: oltre è impossibile andare visto che il grosso caterpillar non ha ancora terminato di ripristinare il fondo dopo le abbondanti piogge invernali.











Video Wadi Ghul

Ok, tocca passare dall’alto allora e così facciamo il giro riprendendo a salire. Giunti al bivio dove inizia la sterrata proviamo la salita che porta all’osservatorio astronomico proprio sulla vetta ma i militari ci impediscono di proseguire e quindi non resta che riprendere la principale che porta sul bordo a precipizio del Canyon.









Un rapido giretto poco più avanti dove, vicino ad un gruppo di case, parte un sentiero da trekking che tagliando nella roccia porta fino ad una terrazza panoramica. Lasciamo perdere la camminata e ci infiliamo nel resort campeggio a fianco del canyon con vista sul Jebel Shams e alla debole luce del tramonto montiamo le tende.

Giornata da incorniciare.



__________________
Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery
Fagòt non è in linea   Rispondi quotando