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fastfreddy 05-10-2018 18:42

Il diario degli errori di guida
 
Parlando in altro 3D (dissuadetemi), cercando di dispensare consigli a chi ha meno esperienza, mi è venuto in mente che da qualche anno mi sono abituato a tenere mentalmente traccia degli errori che faccio a ogni uscita e dei rischi che corro.

Non so perché ho iniziato a farlo ... Forse dopo aver letto il libro di Wotan, avendo capito che si può e che si deve lavorare sui propri errori.

Per errori intendo qualsiasi evento che mi ha fatto correre un qualsiasi pericolo, piccolo o grande che fosse, che potevo evitare ... Un sorpasso azzardato ma anche uno scalino di asfalto tra i due sensi di marcia non visto (e gli altri mille difetti delle nostre strade che occupano sempre più la mia ram), distanza di sicurezza eccessivamente ridotta, una curva presa male, una distrazione, qualsiasi cosa...

Mi è servito parecchio: col tempo sono riuscito a ridurre mediamente gli errori portandoli spesso a 0, normalmente 1, raramente 2 o più. La media era 2 o più... Considerando che faccio mediamente 150km a uscita.


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marmiele 05-10-2018 22:45

mi sembra un'ottima idea. Io per.lo più annoto le 'sdraiate'. Per fortuna tutte fra 0 e 30 kmh. Direi non molte: 3 in due anni con la motina attuale.

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mario scarponi 06-10-2018 11:31

Ottima idea ma purtroppo spesso non ci si rende conto dell'errore o ci si rende conto troppo tardi

Svaldo 09-10-2018 19:21

Mi sembra un'abitudine indice di intelligenza, un pensiero lucido da motociclista serio.
Io ci provo spesso a tenere conto delle situazioni di rischio che ho corso per stare più attento la volta successiva, ma quello che mi frega è l'ansia di arrivare a destinazione, la fretta, devo stare attento nei gruppi di motociclisti a non farmi prendere dalla competizione che spesso esiste, preferisco girare da solo per non sentirmi costretto a tenere un ritmo che non mi appartiene e che mi porta a rischiare più del solito.

carlo.moto 09-10-2018 19:25

Quoto, anche perchè lo spirito di cpmpetitività, anche tra motociclisti attempati, anche quando si parte tranquilli , anche, anche, anche.....prima o poi, emerge. meglio soli.

marmiele 13-10-2018 21:02

Un errore che annoto e nn mi perdono mai é che mi fanno inca@@@are gli sputerini che mi sverniciano nel traffico solo per mettersi tra me e l'auto che mi precede.
E qualche volta la scimmia mi prende e li svernicio io rischiando in spazi di pocgi cm e a volte 'collidiamo' . Ma se sbaglio potrei facilmente sdraiarmi su di loro e magari ci facciamo davvero male anche a velocità risibili .

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marmiele 13-10-2018 21:03

Ammazza che saggezza....

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ShaggyV60 28-03-2019 09:38

Aggiungo la mia visto che proprio oggi ho avuto il battesimo dell’asfalto...
In uscita a una rotonda mi sono tenuto troppo verso il centro della carreggiata, proprio dove di solito si deposita il ghiaino... Risultato che la moto mi ha scodato un po’ e poi sono caduto.
Fatto praticamente nulla (grazie a vestiario adeguato) e perché ero piano.
A mente fredda ho avuto la conferma di essere entrato nel periodo secondo me più pericoloso della vita di un motociclista: vado in moto da un paio di anni, quindi ho preso una buona confidenza con la moto senza però avere la necessaria esperienza per gestire le situazioni eccezionali...
È andata decisamente bene, quindi farò tesoro dell’esperienza fatta...



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fastfreddy 28-03-2019 09:41

Guardare dove si mettono le gomme è purtroppo sempre più importante vista la condizione delle strade italiane ... personalmente mi impegna parecchia ram ma è inevitabile

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Protea-RR 28-03-2019 09:49

Quote:

Originariamente inviata da fastfreddy (Messaggio 9912218)
Forse dopo aver letto il libro di Wotan...

già...
lo faccio anche io, da quando ho letto il libro di Wotan.

ma soprattutto, dopo essere stata la sua compagna per tre anni, diciamo che ormai non ne posso prescindere piu :cool:

Wotan 28-03-2019 09:52

Quote:

Originariamente inviata da marmiele (Messaggio 9912382)
mi sembra un'ottima idea. Io per.lo più annoto le 'sdraiate'. Per fortuna tutte fra 0 e 30 kmh. Direi non molte: 3 in due anni con la motina attuale.

Contare le sdraiate non serve, perché sono troppo poche, quando anche ci sono.
Come non serve dire "so andare da A a B senza incidenti, quindi so guidare" (pensiero molto più diffuso di quanto si creda).
C'è gente che non cade quasi mai, ma guida disastrosamente e deve ringraziare solo la propria fortuna alla Mr. Magoo se non si è fracassata da qualche parte.

La conta degli errori è come dice Fastfreddy, la conta delle situazioni in cui vi accorgete di aver corso un rischio durante la guida:
  • una frenata troppo brusca (errore = non aver previsto la causa della frenata);
  • un passaggio troppo vicino a un pedone o un ciclista;
  • un incrocio attraversato ad alta velocità che non abbiamo notato prima;
  • un sorpasso fatto in corrispondenza di un incrocio o di un luogo dove comunque è possibile svoltare (tipicamente, davanti a una stazione di servizio, errore frequentissimo).
Se si prende l'abitudine di contare queste situazioni, diventa una sfida ridurle il più possibile; con un po' di attenzione si riesce ad arrivare a zero, e le poche volte che si segna un errore, rode.

Oltre a contare le situazioni di pericolo, bisogna però anche essere in grado di vederle, e questo è un altro grande problema: chi guida, molto spesso non ha coscienza di quello che avviene intorno a sé.

fastfreddy 28-03-2019 11:33

Quote:

Originariamente inviata da Protea-RR (Messaggio 10042867)



ma soprattutto, dopo essere stata la sua compagna per tre anni, diciamo che ormai non ne posso prescindere piu :cool:

Ti ha obbligato a studiare il libro a memoria? [emoji1]

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Protea-RR 28-03-2019 11:41

no. il libro l'ho letto prima di conoscerlo ;)

kurtz 11-04-2019 18:07

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 10042871)
Oltre a contare le situazioni di pericolo, bisogna però anche essere in grado di vederle, e questo è un altro grande problema: chi guida, molto spesso non ha coscienza di quello che avviene intorno a sé.

Questa è una grande verità.Premetto che guido due ruote da 50 anni e per una decina ho fatto "regolarità", una buona palestra che mi ha salvato molte volte su strada perchè impari a reagire a situazioni improvvise nella maniera più "giusta" per restare in piedi. Ovviamente all'inizio sbagli, ma non necessariamente vai per terra, però acquisisci una tale mole di esperienze sensoriali alla guida che se opportunamente supportate da un pò di intelligenza riesci a cavartela solo con qualche scarica di adrenalina.
Il concetto di elaborare i fattori di rischio per una guida "razionale" è corretto ma non basta.
L'imprevisto è sempre dietro l'angolo e devi essere capace di fare tre cose contemporaneamente : essere concentrato sulla tua guida (condizione fisica, ritmo, velocità, traiettorie, segnali della moto..ecc)
essere concentrato sulla guida degli altri ( frenate, cambi di corsia, svolte improvvise, linguaggio del corpo..ecc)
essere concentrato sull'incomparabile, ed è proprio questo fattore che alla fine può fregarti, perchè non gli presti abbastanza attenzione.
Insomma, i primi due fattori ti devono risultare quasi spontanei, naturali, nel controllo, si da poter riservare buona parte della tua attenzione ad un qualsiasi evento eccezionale che pùò accadere.
Mi rendo conto che acuire la propria sensibilità a questi livelli sia difficile e faticoso, ma nel panorama "circolatorio" attuale è imprescindibile, sicchè qualche volta quando non mi sento in "condizione" me ne ritorno a casa.

Wotan 11-04-2019 19:55

Sono totalmente d'accordo.

fastfreddy 11-04-2019 20:09

D'accordo pure io ... Personalmente cerco di limitare l'imponderabile girando dove c'è meno traffico e in orari vantaggiosi ... Mi piacerebbe usare la moto di più, anche nel commuting, ma mi rendo conto che è un rischio elevato

corfit 18-04-2019 09:51

Prendo spunto da kurtz.

Credo che abbia messo in luce aspetti e momenti della condizione del motociclista cruciali per realizzare una guida redditizia dal punto di vista della sicurezza.
Io vorrei condividere qualcosa di mio a questa disamina, che consiste nel prendere in considerazione i movimenti necessari per realizzare questa guida, in modo che sia ancora più sicura.

Per chiarezza, distinguo 3 livelli della condizione del motociclista:
1, incoscienza: viaggia senza rendersi conto di ciò che fa, tecnicamente "fa qualcosa per guidare la moto";
2, consapevolezza: guida consapevole di come lo fa, di ciò che potrebbe accadere nelle circostanze che ha immagazzinato con l'esperienza e riesce in buona misura a prevedere situazioni di rischio e ad eseguire le manovre opportune; (esempi di manovre opportune: frenare, arretrare col busto, accelerare, scartare...), tecnicamente "guida con attenzione, consapevole delle manovre da eseguire in ogni momento;
3, funzionalità: nelle situazioni di rischio è in grado di eseguire le manovre opportune realizzando i movimenti necessari in modo "elettronico", ovvero controllato, esatto, rapido e tempestivo, tecnicamente "esegue esattamente movimenti determinati e predeterminati" per guidare la moto.

corfit 18-04-2019 09:52

La scorsa estate, in Pista di Tolmezzo, ho tenuto alcune lezioni sulla frenata e sull'accelerazione: in queste non ho affatto considerato "quali" dita debbano essere impiegate per frenare, o "in quale posizione" debba essere afferrata la manopola dell'acceleratore, bensì ci siamo concentrati sulla trazione che le dita della mano destra esercitano sulla leva del freno e sul movimento di rotazione del polso destro; tutto questo indipendentemente dall'obiettivo che viene normalmente dichiarato: "frenare" e "accelerare".
Non pareva vero nemmeno a me: alcuni degli allievi hanno ridotto lo spazio di frenata di oltre 1 metro!

marmiele 19-04-2019 17:36

Il.commuting effettivamente negli orari di punta é spesso sudore e rabbia in una citta come la mia. Mi spiace ma devo ammettwre che gli sputer hanno alzato di molto l'asticella dell'aggressivita nella guida d'assalto. Emolti automobilisti si adeguano e nn fanno altro che tentare di spiattellarti a ogni svolta e ogni incrocio.

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fastfreddy 09-06-2020 23:09

Annotiamo un altro errore di guida

Qualche giorno fa, sotto il diluvio, ho preso l'uscita per Lecco centro (venendo da Mandello) ... In corrispondenza della giunzione tra carreggiata e rampa d'uscita c'è un giunto di dilatazione in ferro, messo per traverso, particolarmente ampio ... Me ne ero accorto e pensavo bastasse passarci sopra a gas costante (sarò stato in 4a sui 50kmh) e invece non è bastato ... La coppia relativamente bassa che buttava fuori in quel momento la moto è bastata a farmi perdere completamente aderenza con relativa scodata ... Non avendo alcun tipo di controllo elettronico ho rischiato di cadere

Il ferro sotto il diluvio è come il ghiaccio e il traction control ogni tanto tornerebbe utile

Avanti ... Vediamo se riesco a inventarmi qualche altra stronzata

Wotan 10-06-2020 08:40

A proposito della coscienza dei propri errori, allargo il campo alla coscienza di sé in quanto motociclisti e vi propongo quanto segue: fermatevi lungo la salita a un passo durante un week end (ovviamente dove potete farlo in sicurezza) e osservate i motociclisti che passano, paragonandoli agli automobilisti e agli eventuali pedoni.
Poi ditemi se, visti da fuori, non facciamo tutti paura.

fastfreddy 10-06-2020 09:01

Parlando di motociclisti in generale, dopo l'uscita "pazza" fatta il 2 giugno (sapendo di andare incontro a mille pericoli, ma mi ci hanno trascinato a forza), una delle cose che mi ha meravigliato di più è il "passo" che tiene la maggior parte di noi ...sempre uguale, come se sulla strada non ci fossero altri veicoli ...quella che io chiamo "velocità costante da moto-turista della domenica" :lol:

...il moto-turista DEVE passare prima di tutti, deve superare le code a velocità warp, deve andare ...non ha tempo da perdere ...poi quando la strada si apre e il traffico si dirada, dove cioè potrebbe magari usare qualcuno dei 150cv che guida, la velocità rimane sempre inesorabilmente quella :lol: ...poi capita anche che "tiri dritto" qualche tornante perché non piega e non riesce a mettere i piedi a terra :( ...ho visto diversi di noi in difficoltà sul Gavia a causa dell'imponenza del proprio mezzo

mi è bastato per tutto l'anno questo 2 giugno

Zel 10-06-2020 09:43

Quote:

Originariamente inviata da fastfreddy (Messaggio 10325645)
Il ferro sotto il diluvio è come il ghiaccio e il traction control ogni tanto tornerebbe utile

Se me ne accorgo prima, io tiro la frizione nell'attraversarli.

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 10325716)
fermatevi lungo la salita a un passo

Poi ditemi se, visti da fuori, non facciamo tutti paura.

Magari qualcuno fa più paura lì fermo a guardare :lol:

fastfreddy 10-06-2020 11:37

Giusto Zel, non ho avuto la prontezza di farlo ...temo abbia inciso anche la stanchezza di troppe ore di guida e traffico ...motivo per il quale di solito non giro di domenica

Tommasino 10-06-2020 12:02

[QUOTE=fastfreddy;1032564c'è un giunto di dilatazione in ferro, messo per traverso, particolarmente ampio ...[/QUOTE]

C’e’ un giunto simile che attraversa tutta la careggiata sull’autostrada Belluno-Venezia all’altezza della prima area di servizio, ricordo l’intraversata sotto il diluvio sono stato salvato dalla velocità ( stranamente ) che mi permesso di attraversare ed arrivare velocemente con le ruote sull’asfalto e proseguire... E’ successo parecchi anni fa ma mi vengono i brividi se ci penso.
Un’altra situazione simile e’ la rampa di metallo all’interno dei traghetti quando si sale o si scende: stavo salendo, in due con il tris di valige, da perfetto imbecille ho accelerato in maniera brusca e mi sono intraversato... mollato il gas e la moto si è rimessa dritta... idiota!


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