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-   -   Umberto Eco, Il Cimitero di Praga (http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=303698)

Giovek 16-01-2011 17:06

Umberto Eco, Il Cimitero di Praga
 
Umberto Eco, Il Cimitero di Praga, Bompiani.

Romanzo storico dove Eco riconduce al protagonista, falsario e antisemita, un importante ruolo in alcuni fatti accaduti in Europa alla fine dell'800: la morte di Ippolito Nievo, lo scandalo Dreyfus e soprattutto la scrittura del Cimitero di Praga ovvero il Protocollo dei Savi Sion un vero cult per chi odia gli ebrei da Hitler ad Hamas.

Giustamente come fatto notare da Famiglia Cristiana, anche se l'intendimento di Eco è critico, a leggere certe cose c'è il rischio che ci se ne innamori.

Piacerà sicuramente ad Alvit!

Umberto Eco a me sta su i maroni. E' stato il primo e probabilmente ultimo libro che leggerò ma indubbiamente è scritto bene.

abii.ne.viderem 16-01-2011 17:44

NON è un romanzo storico.

Giovek 16-01-2011 20:31

E' un romanzo di AMBIENTAZIONE storica... così va meglio?

Comunque la tua è una puntualizzazione irrilevante dal momento che tutti i personaggi del libro sono reali tranne il protagonista

rasù 16-01-2011 21:11

Me l'han regalato a natale, prima o poi lo leggerò. I romanzi di eco che ho letto mi son piaciuti tutti ( rosa, pendolo, isola dl giorno prima), spero non faccia eccezione. Tralaltro vedo che tratta argomenti sui quali avevo fatto una tesina molto tempo addietro.

Tommy 16-01-2011 23:24

Lo sto leggendo adesso.
Finora l'unica cosa bella è che mi ha risolto l'insonnia.
Mi addormento entro la seconda pagina.
Giudizio critico: noioso.

abii.ne.viderem 16-01-2011 23:43

Quote:

Originariamente inviata da Giovek (Messaggio 5462434)
Comunque la tua è una puntualizzazione irrilevante

Non direi: Eco gioca tutto il romanzo attorno al concetto di "falso" e della sua elaborazione. Dimostra come, manipolando eventi e personaggi storici realmente esistiti, si possa riuscire a insinuare idee razziste con estrema semplicità e naturalezza. Rielaborando dunque eventi e personaggi noti, si può indurre a ritenere che nel falso, costruito, ripetuto e riproposto in tutte le salse, si annidi una parte di vero. Questa è stata, secondo me, la sfida di Eco (e credo pure che l'abbia vinta, purtroppo...).

Alvit 16-01-2011 23:53

Non l'ho ancora letto ma ce l'ho sottomano vi sapro' ridire :)

Certo che , per trattare certi "argomenti" entra in un campo minato :)

slow_ahead 16-01-2011 23:55

aarrgghhhh

ma non "tratta" certi argomenti

Alvit 17-01-2011 02:12

No e' vero non l'ho letto come ho detto sopra, ma nel primo post c'era protocolli dei savi anziani di sion :) Certo che per essere un falso ce piu' polverone che un vero :)

Walter 17-01-2011 07:02

Sarò in un perido particolare, ma sono arrivato più o meno alla pagina cento e ancora ci ho capito poco:(; non sono ancora riuscito ad entrare nella storia! MI PERDO :( Ma visto che di pagine ne mancano molte confido nel futuro:)

abii.ne.viderem 17-01-2011 09:14

Quote:

Originariamente inviata da Alvit (Messaggio 5463174)
Certo che per essere un falso ce piu' polverone che un vero :)

Per forza: nonostante tutte le prove, è sempre in circolazione come materiale propagandistico. Consiglio, per chi non abbia voglia di leggersi la bibliografia specifica, la graphic novel di Will Eisner, "Il complotto", molto ben documentata e con una bella prefazione dello stesso Eco.

Zeno 17-01-2011 09:21

E' una precisa caratteristica di Eco e della sua scrittura elaborata: non è cosa da leggere a letto, ci vuole attenzione per uno scrittore complesso.
Comunque solo Il nome della rosa è filato via abbastanza liscio, gli altri sono molto più tosti

Iorek 17-01-2011 10:11

Anch'io lo sto leggendo. Non trovo nulla da aggiungere all'impeccabile parere di Abii. Se non un'osservazione: le motivazioni del protagonista non sono alti ideali, ma per lo piu' normali esigenze di sopravvivenza: lui con quelle "prove" ci si guadagna il pane (e in certi momenti pure il companatico), ma non c'e' nulla di piu' alto che lo muova.
La banalita' del male, verrebbe da dire... Il che rende la cosa ancora piu' sinistra.

Timberwolf 17-01-2011 10:19

Mi mancano 15 pagine per finirlo!!...quoto al 100% Abii Ne Viderem!!

abii.ne.viderem 17-01-2011 10:31

Sì, Iorek, le intenzioni che ho segnalato sono quelle di Eco, non dell'orrido Simonini.

Iorek 17-01-2011 12:13

...nel senso che Eco propina viscide falsita' per banali ragioni di pane (e/o companatico)? ;)
Oooppsss, mi devo essere perso qualche (meta)livello interpretativo...

abii.ne.viderem 17-01-2011 12:15

No, Eco dimostra quanto sia facile alimentare l'odio verso "l'altro" attraverso il falso (scusa se ti rispondo seriamente, ma magari qualcuno non coglie il sarcasmo... :))

Iorek 17-01-2011 12:23

yes... :)

lgs 19-01-2011 13:34

Letto, scritto bene, come sempre.

Non è un romanzo storico, ma ti porta in giro in maniera documentata nella storia (belle le parentesi garibaldina e comunarda). Lì c'è il fascino, a mio avviso, del libro. Il passaggio dell'incarnazione della più totale amoralità attraverso la realtà e come sia semplice, per un amorale anetico assoluto dare quelle piccole spallate alla realtà che rendono verosimile la menzogna più bieca.

Tra l'altro è interessante come le menzogne, sempre le stesse, possano essere usate senza problemi per la categoria che in quel momento è più "conveniente" colpire: gesuiti, massoni, ebrei. Convenienza "politica" per i committenti e economica pe l'orrido.

Le citazioni gastronomiche sono da appuntare a parte, anch'esse precise e documentate, un Artusi ancora più letterario.

Se non si è capito, mi è piaciuto.

abii.ne.viderem 19-01-2011 15:13

Ottimo, lgs. Posso dire che a me le notazioni gastronomiche (che fanno tanto Vazquez Montalban) hanno annoiato profondamente? Avrei voluto aggiungere altre suggestioni sul libro di Eco, ma ho paura di annoiare. Quel che conta è che ogni sua produzione suscita delle reazioni e sentimenti a volte contrapposti: accade, quando c'è un pensiero.

Iorek 19-01-2011 21:17

allora annoio un po' io: uno degli aspetti che trovo divertenti e' anche che il metodo del protagonista, e cioe' il "riassemblaggio" di elementi veri in un assetto falso ma "verosimile", e' al tempo stesso il metodo con cui l'autore stesso ha composto il libro, non a caso ha sempre posto l'accento sul fatto che tutti i fatti e i personaggi, tranne il protagonista, sono veri...
Ma questa (IMHO) non e' una novita' in Eco, e per certi versi forse anche un po' il suo limite, nella misura in cui non sai mai se si tratta di un romanzo "serio" o di un divertissement...
Non so se mi sono capito, in compenso mi sono annoiato da solo...:lol:

Iorek 19-01-2011 21:20

PS: concordo con Abii sull'"effetto" delle cose di Eco, tranne che per Baudolino. O ero in un periodo no io, o non so. Fatto sta che l'ho lasciato a dieci pagine dalla fine. Proprio per delusione e relativa incazzatura.

abii.ne.viderem 19-01-2011 21:34

Non va mai dimenticato che Eco è uno studioso, prima di essere un narratore: professore di semiologia, ha scritto tra le cose più importanti di narratologia. Non a caso spesso gli schemi dei suoi romanzi ricalcano le analisi che ci ha svelato sul versante scientifico. Faccio un esempio tra tutti: quando all'inizio offre l'immagine dell'osservatore che legge ciò che il narratore sta scrivendo, sovrapponendo sincronicamente le figure di autore e lettore, si è rifatto direttamente al Calvino di Se una notte d'inverno un viaggiatore, di cui lo stesso Eco si è occupato nel saggio Lector in fabula (che consiglio, per chi fosse interessato a certo tipo di saggistica). Eco, in realtà, è sempre in bilico tra gioco e impegno, finzione e descrizione. Ama la complessità, come tutti i simpatizzanti dell'Oulipo (cui Calvino, ad esempio, apparteneva): insomma, come diceva Pessoa, "Il poeta è un fingitore". Eco non è poeta, ma come fingitore lo battono in pochi.

ZioTitta 19-01-2011 21:48

Eco mi e' sempre piaciuto, dalla "Bustina di Minerva" in poi...
Le trame dei suoi romanzi possono apparire esili, ma hanno sempre una doppia chiave di lettura : il racconto, e lo sfoggio di erudizione che puo' essere compreso solo se si hanno informazioni sull'argomento trattato.
Quest'ultimo lavoro e' tornato quasi ai livelli del Pendolo di Foucault o del Nome della Rosa, naturalmente secondo il mio gusto personale, mentre Baudolino era forse un gradino al di sotto, quanto a piacevolezza.
I Protocolli dei Savi di Sion sono ancora up-to-date, eccome ! Tempo fa, curiosando in rete, mi ero imbattuto in un sito islamico dove venivano presentati come documento attendibile...
La vera maestria di quest'ultimo lavoro, pero', si nota nella capacita' di ambientazione nella mentalita' dell'epoca descritta : ricorda le scene di Bel Ami condite pero' dalla sardonica ironia del piemontese che esce da se' per guardarsi e prendersi un po' in giro.

abii.ne.viderem 19-01-2011 21:54

caro titta, senza bisogno di andare sui siti islamici, di gente che pensa che siano autentici ce ne abbiamo anche nel forum... :confused:


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